Allevare faraone: alimentazione, ricovero e cure necessarie

22 Gennaio 2020
Allevare faraone: alimentazione, ricovero e cure necessarie

La gallina faraona, o faraona domestica, è un uccello di origine africana, più precisamente etiope, allevata da lungo tempo in Italia e che si è ben adattata al nostro territorio. Normalmente viene allevata per farne una fonte di reddito, attraverso lo sfruttamento delle carni e talvolta anche delle uova. In generale, si tratta di animali da cortile molto resistenti e versatili, adatti per aziende agricole di qualsiasi dimensione. Vediamo di seguito le cose principali da sapere su come allevare faraone.

Gallina faraona: caratteristiche

La faraona domestica è un avicolo che raggiunge normalmente i 2 kg di peso, arrivando anche a sfiorare i 3 kg. La si riconosce facilmente dal dorso di profilo tipicamente curvilineo e dal piumaggio caratterizzato dalla perlatura, ovvero dalla presenza di macchie chiare, piccole e regolari, che spiccano sulla colorazione di fondo delle penne.

Le sue carni sono considerate di elevata qualità: tenere come le carni di allevamento domestico quali quelle di polli o tacchini, possiedono un sapore molto più intenso, vicino a quello delle carni selvatiche. L'età di macellazione dell'animale condiziona parecchio la consistenza e il sapore delle carni.

Faraona come distinguere il maschio dalla femmina

Il dimorfismo sessuale è molto poco evidente, e generalmente il maschio della faraona presenta bargigli e caruncola nasale più sviluppati nel maschio. Questo però non è sempre un metodo di riconoscimento affidabile, per cui la maniera più sicura per capire il sesso di una faraona è quello di ascoltare la voce.

La faraona femmina, oltre al tipico suono ad una sillaba, fa una sorta di chiamata stridula di due sillabe, mentre la faraona maschio emette solo in suono ad una sillaba, che suona come “chat chat”. Spiegarlo è molto più complicato che notarlo dal vivo: non appena sentirete i versi di maschi e femmine, capirete subito come riconoscerli.

 

Faraona come allevarla

La faraona domestica è stata più volte oggetto dei regolamenti dell’Unione Europea che, nel tempo, ne ha disciplinato l’allevamento tracciando delle linee guida. Le linee guida europee definiscono tre tipi di allevamento di faraona che variano in base alla concentrazione dei capi e al numero di cicli all’anno.

L’allevamento della faraona è disciplinato dal regolamento Cee n. 1538/91 del 5 giugno 1991 e successive modifiche e dal decreto 29 luglio 2004. Le linee guida sono necessarie per le aziende che vogliono allevare faraone a fine di lucro.

Allevare faraone è possibile secondo tre modalità:

  • in batteria;
  • in capannoni in clausura parziale;
  • in semilibertà.

Nel primo caso si tratta di femmine destinate alla produzione di uova, ma la faraona comunque si adatta male a questo tipo di allevamento. È decisamente più indicato l’allevamento a terra in clausura parziale, sia per la produzione di carne che per i riproduttori.

Nella seconda tipologia, la fecondazione è naturale ed il rapporto maschi-femmine nel capannone deve essere di uno ogni quattro o cinque femmine. Questo tipo di allevamento va bene per gruppi piuttosto numerosi di animali (almeno un migliaio di capi) e bisogna fare molta attenzione che nel capannone di allevamento non ci siano ostacoli (fili pendenti o altro).

Nel caso di allevamento in semilibertà invece gli animali vengono allevati all’aperto, all'interno di un’area recintata con una rete a maglia quadrata alta circa 120/150 cm in cui gli viene messa a disposizione un’area coperta in cui possano trovare riparo in caso di pioggia o nella notte. 

Nel ricovero non devono mancare posatoi al fine di garantire il riposo degli animali, che dovrebbero occupare un terzo circa della superficie del locale. Altre attrezzature necessarie all'interno sono mangiatoie, abbeveratoi e rastrelliera per erbe e foraggi, insieme ad una lettiera permanente dallo spessore di almeno 10 cm di truciolo di legno, che va sostituita dopo 3 cicli di allevamento. 

Allevare le faraone

Le faraone impiegano tra le sei e le dieci settimane prima di identificare un luogo come casa. Se si vuole fare in modo che rientrino sempre nel recinto, è bene nei primi tempi governarle all'ora del tramonto. Oppure si può sfruttare l'innato istinto di branco, liberando solo una parte delle faraone e facendo in modo che in seguito alle ore di libertà quelle libere vadano a ricongiungersi con le altre.

Alimentazione faraone

La faraona cosa mangia? Per le prime nove settimane di vita, dopo i primi 5/6 giorni di alimentazione con un mangime a tasso proteico del 23–24%, si somministra una dieta dal valore proteico del 21% circa, integrando vitamine e minali, molto simile a quella utilizzata per i tacchini. L'industria dei mangimi produce miscele per pulcini composte da lipidi per il 4%, fibra tra il 3 e il 5%, ceneri per il 7 % ed estrattivi inazotati 55%, che sono adatte per allevare faroane da carne.

Dalla quarta settimana di vita è possibile iniziare a somministrare erba tagliata e verdure, e quindi dopo la quinta settimana si possono usare mangimi dati da una parte di mais franto o misto granaglie, cioè con mais, frumento, orzo e avena. Dalla quarta settimana in poi in ogni caso verdure ed erbe tagliate non devono mai mancare nella rastrelliera. Esistono cibi specifici per faraone ma la maggior parte degli allevatori utilizza lo stesso che viene dato ai polli.

Vai all'articolo precedente:Come allevare fagiani: consigli su razze e attitudine all’allevamento
Vai all'articolo successivo:Allevare pernici: i nostri consigli pratici per farlo nel modo giusto
Commenti:
0
Commenta
  • * Nome
  • * E-mail
  • * Commento
Questo sito è protetto da Google reCAPTCHA, Privacy Policy e Terms of Service di Google.

Iscriviti alla Newsletter ed ottieni 20€ di Sconto!

Subito per te un Coupon da utilizzare sul Tuo Acquisto!

Iscriviti subito×
Torna su