Polli e Galline

Come proteggere i nostri polli dai predatori: consigli per il pollaio o il recinto esterno

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Come proteggere i nostri polli dai predatori: consigli per il pollaio o il recinto esterno

il dic 31 2024
Chi alleva polli e galline in campagna o in periferia sa bene che uno dei problemi principali di cui preoccuparsi è la presenza di predatori naturali… un serio pericolo per i vulnerabili volatili! Contro questi fastidiosi animali esistono varie soluzioni, incentrate principalmente su un’accurata predisposizione del pollaio e del recinto esterno. Usare una rete resistente a maglie strette Ratti e serpenti potrebbero essere attratti da polli e galline, ma soprattutto dai pulcini, perché rappresentano per loro ghiotti pasti abbastanza piccoli da trasportare. Considerando le dimensioni di questi predatori, per proteggere in maniera adeguata i nostri animali da cortile è indispensabile che il loro recinto sia fabbricato con una rete anti predatori, a maglie molto fitte e resistenti. Usare una recinzione alta e con il bordo superiore rivolto verso l’esterno Il cacciatore di polli e galline più pericoloso è la volpe. La volpe attacca soprattutto di notte e riesce ad arrampicarsi sopra reti molto alte. Di solito uccide solo gli animali che le servono per alimentarsi, portando via un pollo, una gallina o, ancora meglio, un pulcino. Anche altri animali come la faina, la donnola o la martora, riescono molto facilmente ad entrare in un pollaio. Questi animali, appartenenti alla famiglia dei mustelidi, una volta entrati nel pollaio, potrebbero addirittura uccidere tutti gli animali presenti, trafugandone però solo uno o due (quelli necessari alla loro alimentazione e a quella di eventuali cuccioli). Per proteggere polli e galline da questi mammiferi è importante che la recinzione esterna del pollaio sia molto alta (anche 3 metri). Per ovviare alla grande agilità delle volpi è poi opportuno che il bordo della recinzione (la parte più alta) sia rivolto verso l’esterno. Questo rappresenterebbe un ostacolo ulteriore alla scalata del furbo animale.   Evitare che i predatori entrino attraverso buche a terra o alla base della recinzione Risolvere solo il problema di un’eventuale scalata non basta. Tutti i predatori visti finora potrebbero cercare di entrare nel pollaio dal basso, scavando buche e facendosi spazio nella parte inferiore della recinzione.  Per essere veramente sicura la recinzione di un pollaio andrebbe progettata come una sorta di parallelepipedo. Quindi non solo chiuso ai quattro lati, ma anche nella parte inferiore.  Per questo motivo è importante che la recinzione venga fissata a terra usando ad esempio una base di cemento, oppure interrandola per almeno mezzo metro nel terreno. Chiudere anche la parte superiore della recinzione Polli e galline possono diventare preda anche di alcune specie di uccelli rapaci. Solitamente è sufficiente che il recinto sia chiuso nella parte superiore con una rete abbastanza robusta per tenere lontani gazze, falchi e gufi. Nel caso in cui un rapace riuscisse ad entrare nel pollaio, potrebbe portare via un solo animale di piccola taglia, quindi probabilmente cercherà di prendere un pulcino, senza toccare gli esemplari adulti. Altri accorgimenti Oltre a tutto ciò, si può ricorrere comunque ad altri accorgimenti. Contro i topi ad esempio,  è possibile collocare delle trappole intorno al pollaio. È sconsigliato invece usare veleni che potrebbero uccidere i pennuti che li abbiano ingeriti accidentalmente (col rischio ulteriore di intossicare qualche membro della famiglia compresi il cane ed il gatto). A proposito di cane, il migliore amico dell’uomo, con il suo abbaiare, può rivelarsi un ottimo dissuasore contro volpi e simili. In assenza di un cane si possono escogitare altri sistemi in grado di fare rumore e spaventare i predatori.
Caratteristiche e curiosità della gallina di razza siciliana

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Caratteristiche e curiosità della gallina di razza siciliana

il dic 31 2024
La gallina siciliana è un'antica razza, nata probabilmente da un incrocio tra polli libici e locali. Dal piumaggio abbondante ed aderente al corpo, è un volatile rustico, dalle poche pretese, ma dalla grande resa. Per chiunque fosse interessato ad imparare qualcosa di più sulla razza siciliana, proveremo a dare qualche informazione utile. Habitat e comportamento della gallina di razza siciliana La razza è molto diffusa in Sicilia ed ufficialmente riconosciuta dalla FIAV. Vanta antiche origini, risalenti con molte probabilità al sedicesimo secolo. La gallina siciliana è rustica, ovaiola e resiste perfettamente ai climi freddi. Molto meno, invece, in ambienti troppo caldi ed afosi. Forte e dall'indole vagabonda, difficilmente è soggetta alle comuni malattie delle razze più diffuse. Solitamente viene allevata a scopo di recupero della razza. Caratteristiche morfologiche della gallina siciliana Ha un aspetto fiero e battagliero. Dalla forma elegante, la gallina siciliana è snella e leggera. Il tronco è di grandezza media, ricoperto da un piumaggio abbondante e morbido. La testa è arrotondata e larga. Il becco giallo è forte e riporta alcune striature scure. Gli occhi sono vivaci, grandi, prominenti di un intenso colore rosso oppure arancio scuro. La cresta identifica e distingue la gallina siciliana dalle altre razze. Si presenta con una tessitura fine e rossa. All'estremità termina a coppa ben arrotondata (proprio per questa caratteristica viene definita cresta a coppa). I denti della coppa sono generalmente 5, di forma regolare e ben definiti. In entrambi i sessi, la cresta viene portata dritta ad eccezione delle galline che depongono, le quali la portano leggermente pendente. Gli orecchioni sono arrotondati, rossi o leggermente macchiati di bianco e di grandezza media. Il collo risulta ben arcuato ed elegante, con una mantellina abbondante. Le zampe hanno una colorazione sul verde salice. Le ali sono lunghe e portate aderenti. Tuttavia, la gallina siciliana non è una buona volatrice. La colorazione tipica è selvatica bruna. Si riscontrano però anche esemplari di colore bianco, blu e nero. L'alimentazione e il pascolo Dal punto di vista dell’alimentazione, allevare la razza siciliana è abbastanza semplice. Questo volatile infatti è di poche pretese. Si nutre di orzo, frumento, semi di girasole, avena. Lasciata libera di pascolare, è in grado di procurarsi buona parte degli elementi necessari per una sana ed equilibrata alimentazione. Qualche cenno sulla riproduzione dei polli di razza siciliana I polli di razza siciliana sono molto precoci. Prima dei 20 giorni si distinguono già i sessi. I galli diventano sessualmente attivi a due mesi, mentre le galline depongono le uova dopo 5 mesi. Le uova hanno il guscio bianco ed i pulcini nascono vispi e robusti.
Conoscere ed allevare galli e galline: i polli di razza Valdarno

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Conoscere ed allevare galli e galline: i polli di razza Valdarno

il dic 31 2024
I polli di razza Valdarno hanno origine toscana, sono noti per la bontà delle carni e per l'elevata produzione di uova (uova bianche che cominciano ad essere deposte dal quinto mese di vita). Sono animali piuttosto rustici, che hanno bisogno di tanto spazio aperto (e quindi poco adatti all’allevamento intensivo). Scopriamo di più su questa razza! La storia della selezione Valdarno La Valdarno è una delle razze più discusse e controverse di sempre. Lo standard venne annunciato per la prima volta nel 1905. Tuttavia, questo riconoscimento ufficiale fu l’origine di una polemica che continuò a protrarsi per molto tempo, almeno fin quando la razza stessa non si estinse. Dopo alcuni decenni, un allevatore italiano assai noto nel settore decise di recuperare questa razza, ricorrendo a polli che avessero caratteristiche il più possibile vicine all'originaria Valdarno. Il progetto partì con incroci fra polli 'Bresse' (di origine francese) e individui autoctoni selezionati nelle campagne senesi, immettendo nei nuovi animali geni appartenenti alla razza Castigliana. Caratteristiche morfologiche Sotto certi punti di vista si possono notare alcune somiglianze tra la Valdarno e la Livorno, ma vediamo più nel dettaglio le caratteristiche di questa razza! La Valdarno ha un portamento eretto e fiero, il piumaggio nero con particolari riflessi verdi, la pelle completamente bianca e le zampe tendenti al color ardesia. Ha una cresta semplice piuttosto pronunciata (soprattutto nel maschio) e di color rosso acceso. Anche i bargigli sono molto pronunciati e di color rosso. Mentre gli orecchioni sono bianchi.   Habitat per l’allevamento e pollaio per il ricovero notturno Una delle caratteristiche della razza, da tenere maggiormente in considerazione quando si decide di allevarla, è la scarsa resistenza al freddo. La cresta infatti tende a congelarsi velocemente. Pertanto, è sconsigliato allevare questi polli ad altitudini superiori ai 700/800 metri sul livello del mare o lungo le valli interne soggette ad abbondanti gelate. Il Valdarno è un pollo robusto, che ama gli spazi ampi e aperti e che non va chiuso in recinti troppo stretti. Le dimensioni consigliate per le aie sono di 120/130 metri quadrati, con almeno 10 metri quadrati a disposizione di ciascun individuo. All'interno del pollaio scelto come ricovero notturno, bisognerà garantire alle galline ovaiole un'illuminazione di almeno 16 ore al giorno, non soltanto attraverso le finestre, ma anche tramite lampade ad incandescenza di potenza pari o superiore a 40 watt. Sarà inoltre opportuno che ogni pollo disponga di almeno venti centimetri di posatoi, sistemati ad un'altezza non inferiore a 60 centimetri dal suolo. Cenni sull’alimentazione Per la loro alimentazione sono preferibili semi di leguminose, cereali e i residui dei semi sottoposti all'estrazione dell'olio. Oltre a ciò non c’è molto da aggiungere. Anche perché per i polli Valdarno assume particolare importanza il pascolo. Grazie ad esso questi volatili riescono a soddisfare gran parte della loro alimentazione, rispetto al totale del cibo assunto durante la giornata. Proprio per questo motivo, tali polli non sono idonei all'allevamento intensivo. È necessario porre particolare attenzione all'acqua. I polli Valdarno infatti bevono circa il doppio di quanto mangiano, pertanto diventa fondamentale tenere sempre gli abbeveratoi in zone d'ombra (soprattutto durante la stagione estiva) e cambiare spesso l'acqua al fine di evitarne il surriscaldamento.
5 regole per un allevamento biologico di galline

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5 regole per un allevamento biologico di galline

il dic 31 2024
Negli ultimi anni, sta prendendo sempre più piede il concetto di 'biologico', ovvero rispettoso degli animali e dell'ambiente. A livello commerciale un allevamento biologico è più difficoltoso in quanto presenta costi più elevati, ma finché si vuole gestire un piccolo allevamento avicolo a livello domestico non ci sono grandi ostacoli nel curare galli e galline come natura comanda. Ragion per cui, per darti qualche dritta, elencheremo le 5 cose che differenziano l’allevamento biologico di galline da altri che usano metodi più intensivi. Cosa si intende per allevamento biologico? A definirne i tratti distintivi, ci ha pensato l’Unione Europea con apposito regolamento. La linea comune ad ogni singolo precetto normativo è che “per essere considerato biologico, un allevamento deve mettere gli animali il più possibile nelle condizioni in cui vivrebbero in natura”. Partendo da ciò ecco che possiamo delineare le 5 caratteristiche dell’allevamento biologico. 1 – Lo spazio a disposizione È chiaro che se un pollo viene allevato esclusivamente in gabbia, la sua natura non verrà in alcun modo rispettata. Lo spazio destinato ai volatili è un elemento fondamentale, sia per quanto riguarda la superficie disponibile per capo, sia per la qualità dello spazio/terreno. Nel caso del biologico, la legge esistente in materia impone uno spazio maggiore a disposizione degli animali, anche rispetto al normale allevamento a terra. Lo spazio per singolo esemplare, deve essere abbastanza esteso da permettere agli animali di muoversi ed eventualmente di tenere separati i capi sani da quelli ammalati. Fondamentale sarà anche la qualità del terreno, tale da consentire ai polli di pascolare senza problemi e di procurarsi, perché no, anche qualcosa da mangiare. 2 – L’alimentazione E proprio il cibo è il secondo “pilastro” di un allevamento biologico. I mangimi dovranno essere essi stessi biologici, ovvero prodotti senza l'impiego di concimi chimici e pesticidi. Ogni alimento, inoltre, dovrà essere libero da OGM e, di conseguenza, la soia (notoriamente a rischio OGM) dovrà essere sostituita con sorgo, favino e glutine di mais. 3 – Uso limitato degli antibiotici Altra differenza importante, riguarda l'uso di antibiotici. Se un pollo proveniente da un semplice allevamento all'aperto si ammala verrà curato mediante la somministrazione di antibiotici. In un allevamento biologico, invece, è possibile ricorrere agli antibiotici soltanto per un numero limitato di volte durante l'anno e sempre sotto stretto controllo del veterinario. 4 – Rispetto dei normali tempi di sviluppo dell’animale È risaputo che a livello commerciale bisogna attenersi alle rigide richieste del mercato, soprattutto per quel che riguarda le tempistiche. Nei grandi allevamenti intensivi si tenta in tutti i modi di forzare quelli che sono i ritmi naturali degli animali. Ad esempio eccedendo con le dosi di cibo per velocizzare la crescita dei capi giovani. Provvedendo a sostituire le galline ovaiole dopo il primo ciclo di produzione delle uova (quello più produttivo). Oppure ancora somministrando ormoni per regolare l’ovulazione delle galline. In un allevamento biologico invece non deve esserci fretta e ogni animale deve crescere e svilupparsi secondo i suoi ritmi. 5 – Trasporto ridotto al minimo Ultima cosa, ma che probabilmente interessa più gli allevamenti a scopo commerciale, riguarda il trasporto degli animali, che deve essere ridotto al minimo indispensabile per non affaticarli o causare loro traumi. Sei interessato a questo argomento? Inizia col procurarti online un pollaio dal nostro e-commerce!
Guida ai tipi di cresta di galli e galline

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Guida ai tipi di cresta di galli e galline

il dic 31 2024
È forse la parte anatomica più caratteristica dei polli in generale. Stiamo parlando della cresta! Probabilmente i meno esperti di allevamento di avicoli avranno presente solo la classica cresta a lamina. In realtà, a seconda della specie o della selezione,la cresta di questi volatili da cortile può assumere diverse forme, più o meno diffuse e più o meno strane. Ecco perché abbiamo pensato di scrivere una breve guida ai tipi di cresta di galli e galline per saperli riconoscere e capire a quali razze possono appartenere. Da cosa dipende la forma della cresta di galline e galli? Le diverse sembianze che può assumere questa protuberanza carnosa dipendono ovviamente da fattori genetici, influenzati però anche dalla mano dell’uomo per mezzo dei vari incroci susseguitesi nel tempo tra diverse specie e selezioni. Cresta semplice   Iniziamo con la più conosciuta cresta semplice, per intenderci, quella a forma di lamina (piatta, eretta e col bordo seghettato). È un tipo di cresta che, in versione più o meno grande ed accentuata, accomuna la maggioranza delle specie di pollo (Rhode Island, Amrock, Faverolles, Nana Calzata, Chabo, Valdarno e Livorno ne sono solo alcuni esempi). Cresta Doppia o a Coppa   Questa tipologia di cresta è detta doppia proprio perché visivamente sembra che l’animale ne abbia 2 in testa. Considerando anche la parte concava che viene a crearsi nella parte centrale si può capire anche perché viene definita cresta a coppa. L’esempio nostrano più noto di cresta doppia appartiene a galli e galline di razza Siciliana, ma è possibile ricordare anche la Caumont. Cresta a cornetti   In questo caso la cresta assume la sembianza di un paio di corna che, a seconda della specie o dell’esemplare, possono essere poco o molto accentuate, protratte in avanti o verso l’alto, parallele o divergenti (a forma di V). Ne sono alcuni esempi le razza Polverara, Olandese ciuffata o la Breda. Cresta a Noce   L’esempio tipico di questo tipo di cresta ce lo fornisce la Moroseta. Una protuberanza posta appena sopra il becco che per forma (e nel caso specifico della Moroseta anche per colore) ricorda quello di una noce che spunta tra le piume. Cresta a Rosa   Tipo di cresta molto particolare la cui forma è data da numerosi piccoli cornetti ammassati tra loro che, a seconda di quanto sono pronunciati, ricordano proprio l’aspetto di un fiore (probabilmente anche per via della colorazione rossiccia). In alcuni casi, come nei polli Rosecomb Bantam, la cresta a rosa è accompagnata da protuberanze più allungate. Cresta a Pisello o a Baccello   Per alcuni aspetti assomiglia alla cresta a Noce, ma rispetto a questa ha una forma leggermente più allungata e curva, proprio come quella di un baccello. È possibile ritrovarla in specie come la Brahma o la combattente indiana Cornish.
Guida alle colorazioni del piumaggio dei polli

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Guida alle colorazioni del piumaggio dei polli

il dic 31 2024
Dopo aver dedicato un intero articolo ai tipi di creste di galli e galline, abbiamo pensato di fare la stessa cosa anche a proposito del piumaggio (o per lo meno le varianti più note e comuni). L’obiettivo è quello di fornire alle persone meno esperte una piccola guida alle colorazioni del piumaggio dei polli, utile per orientarsi tra le diverse pigmentazioni, tra i disegni possibili delle piume e per associare, ad una certa denominazione, il tipo di piumaggio corrispondente. Colorazioni di base Iniziamo con le varianti di colore, che in molti casi possono anche contraddistinguere l’intera livrea di un esemplare. Molto diffusa è la colorazione bianca, riscontrabile in razze come quella Polverara, Moroseta, la Livorno ecc… Simile è anche la colorazione bianco columbia che contraddistingue la razza Brahma (il bianco è predominante, ma sono presenti dei ciuffi neri sul collo, sulla coda e sul bordo delle ali. Anche il nero è un colore molto presente (come ad esempio nella razza Polverara, nella Livorno o anche nella Valdarno). Spesso il piumaggio nero è “contaminato” da sfumature sul marrone o da riflessi verdi e blu scuri. Altra livrea abbastanza comune è quella fulva che caratterizza razze come l’ovaiola ibrida comune, la Cocincina, la Livorno ecc… Immancabile è anche la pigmentazione bruna. Concludiamo con la colorazione blu. Non si tratta di una vera e propria pigmentazione blu, quanto più di un grigio tendente al bluastro/viola. Si può ad esempio trovare il blu nella Cocincina Nana o nella razza Siciliana. Disegno della piuma e altre colorazioni In molti casi capita che la livrea di un gallo o di una gallina dipenda dall’accostamento di più colori. Basti pensare alla Brahma citata poco fa, ai galli collo oro (maschio di Olandese Nana), collo argento (gallo Livorno), ai polli Faverolles ecc... Diverso è il caso in cui una particolare livrea dipende dal disegno che contraddistingue le piume dell’animale. Un esempio di ciò è dato dalla livrea sparviero, che troviamo nella Amrock. Sulla piuma si alternano linee più scure ad altre più chiare (bianco, nero e grigio). Non per niente si è soliti chiamare questa variante anche come barrata. Altra alternativa è la cosiddetta millefiori. Nel complesso, l’effetto finale è quello di un piumaggio puntinato che per certi versi assomiglia a quello della livrea barrata, ma con un’alternanza di colori leggermente più casuale. Questa fantasia è dovuta al disegno paiettato che contraddistingue la stessa piuma e che spesso può alternare anche 3 colori diversi (bianco, nero e fulvo). Ne sono esempi la razza Amburgo, alcune selezioni della Chabo e della Nana Calzata. Passiamo infine alla piuma orlata (o pluriorlata), uno degli effetti più belli da vedere! Una serie di piccoli cerchi concentrici che, a seconda del contrasto dei colori, potrà apparire più o meno visibile. Questo piumaggio lo possiamo trovare nell’effetto salmonato della Faverolles (fulvo e bianco) o anche nella Sebright (bianco e nero o fulvo e nero).  
Caratteristiche e curiosità sulla gallina Ancona

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Caratteristiche e curiosità sulla gallina Ancona

il dic 31 2024
La razza Ancona è una selezione nostrana le cui caratteristiche principali sono quelle di essere una buona ovaiola, nonché un ottimo esemplare per scopo ornamentale (grazie al suo piumaggio “a pois”). Oltre a ciò, spicca anche la rusticità dell’animale che lo rende piuttosto indipendente dal punto di vista dell’alimentazione. Scopriamo quindi caratteristiche e curiosità sulla gallina Ancona! Origini e caratteristiche della razza La gallina ovaiola Ancona trae il nome dal porto della città marchigiana, dal quale venne originariamente esportata in tutto il resto della Penisola, nonché in Europa ed in America. Una delle caratteristiche di maggior rilevanza è costituita dalla sua abitudine a deporre numerose uova, con una media annuale che tocca le 180 unità, ma che può raggiungere le 250. Le uova sono di medie dimensioni e presentano un guscio bianco abbastanza resistente. Altra caratteristica della Gallina ancona è data dall’inconfondibile piumaggio a pois. Questa tipica picchiettatura a pallini bianchi è il frutto di attente selezioni, volte a fare della Ancona non soltanto una buona ovaiola, ma anche un degno volatile a scopo ornamentale. Generalmente la base della livrea è nera, ma esistono anche esemplari di colore blu (grigio/azzurro). Queste galline presentano un piumaggio folto, un corpo piuttosto robusto, un petto largo e pieno ed un dorso leggermente arrotondato. La femmina raramente pesa più di 2 chili, mentre il gallo può raggiungere i 2,8 chilogrammi e si distingue per la presenza di una cresta semplice, dritta, ampia e rossa. Molto più rara, ma comunque possibile, è la presenza di una cresta a rosa. I bargigli sono altrettanto rossi e piuttosto pronunciati. Gli orecchioni sono bianchi, zampe e becco infine sono gialli. Al di là dei soli attributi estetici, la gallina Ancona è nota anche per il suo temperamento vivace e per la sua robustezza. Come allevare la gallina Ancona Queste particolari galline amano molto razzolare all'aperto e necessitano quindi di ampi spazi in cui muoversi. Inutile dire che è fortemente sconsigliato praticare l'allevamento al chiuso. La mancanza di spazi, inoltre, potrebbe renderle particolarmente nervose ed aggressive, tanto da indurle persino ad attaccare i propri simili. La necessità di cibo di questo bel volatile ammonta a circa due terzi rispetto a quella di altre razze, pertanto, la Ancona è una gallina che genera un impatto ambientale minimo e che è facilmente allevabile adottando il metodo biologico. La sua indole libera, infatti, la spinge a procurarsi il cibo per conto suo e a razzolare per molte ore al giorno nell'aia. Queste galline si adattano facilmente ad ogni genere di clima e sopportano bene sia i rigori della stagione fredda, che il caldo di quella estiva. La loro produzione di uova, inoltre, non dipende in alcun modo dall'impatto che il clima sortisce sull'animale. La gallina Ancona è stata importata e da molti anni viene allevata con successo anche in Inghilterra e in Nord America, adattandosi perfettamente ai climi locali.
La convivenza nel pollaio: mangiatoie per galline e ordine di beccata

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La convivenza nel pollaio: mangiatoie per galline e ordine di beccata

il dic 31 2024
In un allevamento avicolo la gestione dei pollai non è così facile come sembra! Tra i volati esiste il cosiddetto ordine di beccata, che prevede che gli esemplari più forti si cibino prima di quelli più deboli. Per evitare che questi ultimi rimangano senza o con poco cibo, bisogna pensare attentamente a come allestire un pollaio! Soprattutto per quel che riguarda le mangiatoie. Cos’è l’ordine di beccata per i polli? Allestire un pollaio può essere una fantastica idea per avere sempre a disposizione delle uova fresche, ma prima di allevare delle galline devi sempre informarti sul loro modo di vivere e di rapportarsi fra loro. Un particolare radicato in questi volatili è l'ordine di beccata,ossia la gerarchia secondo la quale i membri più forti hanno il diritto di mangiare per primi, seguiti poi da tutti gli altri, sempre rispettando un preciso ordine gerarchico. Può quindi succedere che i più deboli rimangano senza cibo, ma tu puoi risolvere facilmente questa eventualità procurandoti due o più mangiatoie per galline, ponendole magari in punti differenti del pollaio. Ricordati però ti tenere sempre al riparo dalla pioggia le mangiatoie, poiché il mangime deve sempre restare asciutto. Procurati una mangiatoia per galline di buona qualità La mangiatoia per polli è uno degli accessori fondamentali per iniziare ad allestire un pollaio di qualità, In commercio sono disponibili sia per le granaglie che per il cibo a foglia come erba fresca, cavolo nero o altra verdura a foglia grande. Per quanto riguarda le mangiatoie per galline ovaiole, è fondamentale che siano realizzate in materiale pesante per evitare che vengano rovesciate e ci razzolino all'interno. Il cibo finito a terra potrebbe inoltre attirare roditori e uccelli, portatori di batteri e malattie. Le mangiatoie automatiche per polli sono la soluzione ideale: quando l'animale sale sul pedale questa gli eroga il cibo evitando inutili sprechi perché si chiude appena scende. La quantità di cibo ideale per ogni esemplare corrisponde a 125 grammi giornalieri. Oltre alle mangiatoie antispreco a pedale, sono disponibili anche altre mangiatoie per polli: quelle a tramoggia o a sifone. Mangiatoia a tramoggia Si tratta di un recipiente che può essere messo a terra o fissato ad una parete, dal quale il mangime scende per forza di gravità in una vaschetta posta nella parte inferiore. Questo modello di mangiatoia è una soluzione pratica, pulita e contro gli sprechi. Inoltre, grazie alla presenza di un ampio contenitore, una mangiatoia a tramoggia puoi garantire alle tue galline una scorta di cibo per un tempo prolungato: è quindi la soluzione ideale se devi assentarti dal pollaio per qualche giorno. Mangiatoia a sifone Sono dei recipienti, solitamente realizzati in plastica o metallo, nei quali vengono posti cibo o acqua che scendono all'interno di una vaschetta posta alla base. E' una soluzione economica e di facile pulizia, ma per evitare furti di cibo da parte di animali estranei al pollaio, è bene che durante la notte venga posta all'interno di un luogo chiuso.
Come disinfettare un pollaio da batteri e parassiti

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Come disinfettare un pollaio da batteri e parassiti

il dic 31 2024
Di tanto in tanto il pollaio va disinfettato in maniera accurata, onde evitare la proliferazione di parassiti e batteri. La pulizia pollaio dovrebbe riguardare il pavimento, le pareti e la lettiera, ma soprattutto le attrezzature presenti all’interno. Sarà opportuno, infatti, smontare e pulire in maniera approfondita gli abbeveratoi, le mangiatoie, le rastrelliere e i nidi. Ma procediamo con ordine vediamo nel dettaglio come disinfettare un pollaio. Come pulire pollaio Che si tratti di un pollaio o di qualsiasi altro ricovero realizzato per ospitare avicoli quali anatre, tacchini, oche o faraone, ogni ambiente di questo tipo va sottoposto ad un'accurata disinfezione almeno una volta all'anno per eliminare batteri e parassiti responsabili di molte malattie dei polli. Il periodo più indicato per disinfettare il pollaio è l'inizio dell'autunno, poiché fra settembre ed ottobre gli animali attraversano un periodo di pausa riproduttiva. Per procedere con la disinfezione ti converrà sgombrare prima il pollaio e tenere gli animali lontani dal loro ricovero per qualche giorno, attrezzando un'area che possa ospitarli durante il periodo definito di 'vuoto sanitario'. La disinfezione va eseguita utilizzando prodotti specifici acquistabili presso i negozi che vendono articoli per l'allevamento e l'agricoltura o presso i consorzi agrari. Prima di procedere con la disinfezione è necessario diluire i prodotti facendo molta attenzione al dosaggio e alle indicazioni presenti sull'etichetta. I disinfettanti dovranno essere nebulizzati in ogni parte del pollaio mediante una pompa a spalla. Ultimata la disinfezione dovrai attendere le due settimane canoniche imposte dal cosiddetto 'vuoto sanitario', durante il quale il pollaio dovrà restare completamente sgombro al fine di migliorare l'azione disinfettante degli agenti chimici distribuiti nell'ambiente. Come disinfettare un pollaio in legno: le varie fasi Per la pulizia pollaio legno è necessario rimuovere tutto ciò che è stato stipato al suo interno, quindi lavare con acqua calda tutti gli accessori, compresi i nidi, e possibilmente utilizzare una idro-pulitrice. I pollai in legno prefabbricati necessitano di una disinfezione profonda ed accurata, proprio per la presenza del legno, un materiale altamente poroso e permeabile. Una volta asciugato, sarà molto utile effettuare anche una passata di guaina liquida atossica sulle pareti del pollaio, possibilmente anche all'esterno. Per quanto riguarda la lettiera, è opportuno utilizzare del truciolo mescolato ad una buona quantità di calce e sabbia, quest'ultima fondamentale per limitare la formazione di fanghi.
Come allevare galline Moroseta, i polli ornamentali dal piumaggio setoso

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Come allevare galline Moroseta, i polli ornamentali dal piumaggio setoso

il dic 31 2024
Se sei un privato col desiderio di mettere in piedi un piccolo allevamento avicolo con un numero limitato di galline, ti potrebbero interessare alcune informazioni su come allevare galline Moroseta, razza molto particolare per le sue peculiarità di piumaggio e dimensioni. Ottima come volatile ornamentale, ma anche come animale da compagnia. Caratteristiche fisiche della Moroseta Un allevamento galline Moroseta è fatto di esemplari definiti a semipiuma perché il piumaggio non è quello tipico delle galline tradizionalmente conosciute, ma dotato di una parte assimilabile a peli. Un piumino leggero e morbido al tatto che rappresenta la caratteristica fisica più rilevante della specie. Le galline Moroseta sono tra le più piccole della specie, infatti hanno pesi compresi tra 1 kg e 1,6 kg e spaziano da razze grandi alla più graziosa Moroseta Nana. Gli allevamenti di galline Moroseta possono presentare anche esemplari barbuti, i quali costituiscono un'interessante variante della razza di base. Hanno infine la peculiarità di possedere 5 dita, hanno la pelle blu purpurea e una cresta con scanalatura, a forma di mora. Inoltre, il suo bellissimo piumaggio può presentare diversi tipi di colorazioni, quali: argento, blu, fulvo, nero, sparviero, bianco, spennellato, etc… Chiudiamo ricordando la cresta a noce di questo volatile, di colore scuro come il resto della pelle. Gallina Moroseta allevamento La Moroseta può essere considerata per lo più un pollo d'allevamento ornamentale, presente in Europa già da almeno un paio di secoli. Essendo per l'appunto razze di galline ornamentali, i polli Moroseta non necessitano di ampi spazi: possono essere tenuti anche in casa quando si tratta di pochi esemplari e sono molto socievoli e pacati, per cui possono essere messi a contatto con bambini piuttosto piccoli. Per un allevamento poco impegnativo (pochi esemplari) potrebbe risultare comodo ricorrere ad pollai mobili con ruote per ospitare gli animali. La gallina Moroseta non è un esemplare da deposizione però risulta essere ottima per la cova. Sono tipicamente galline ornamentali per cui possono essere sfruttate come incubatrici naturali da sostituire, o meglio integrare, a quelle artificiali. I maschi della razza costituiscono i polli ornamentali per antonomasia, caratterizzati da un piumaggio particolare ed inconfondibile. Per allevare adeguatamente le galline Moroseta non servono grandi accorgimenti ambientali perché sono soggetti molto forti, robusti e resistenti, capaci di tollerare anche temperature particolarmente calde o rigide.   Gallina Moroseta alimentazione L’alimentazione rispecchia quella delle altre tipologie, fatta di pastoni misti di granaglie, farine e mangimi industriali per adulti di elevata qualità. Potrebbero essere necessarie delle integrazioni vitaminiche soprattutto nella prima fase di crescita dei pulcini Moroseta e in particolari stati di carenza soggettivi, per mantenere il piumaggio particolarmente setoso e folto. Proprio per questi motivi, integrazioni di vitamine del gruppo B sono sempre ben viste nell'allevamento di questi esemplari ornamentali, dove la bellezza del piumaggio deve essere conforme alla loro naturale predisposizione.
Come funziona l'incubatrice per uova di gallina?

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Come funziona l'incubatrice per uova di gallina?

il dic 31 2024
L'incubatrice per uova di gallina è uno strumento essenziale per far sì che le uova si schiudano anche quando le galline non covano spontaneamente. Questo atteggiamento, infatti, non è così inusuale e se non esistesse l'incubatrice molti pulcini nemmeno riuscirebbero a nascere. Ma come funziona l'incubatrice per uova di gallina? Come funziona l'incubatrice per uova Capire come funziona incubatrice per uova di gallina non è così difficile, basti pensare che un uovo, quando viene covato, riceve calore dal corpo materno, ad una temperatura base indispensabile affinché l'embrione nell'uovo si sviluppi fino a diventare per l'appunto un pulcino e schiudersi. Il funzionamento incubatrice per uova prevede che le stesse vengano posizionate in appositi alloggi all'interno di una sorta di scatola di plastica chiusa (che è l'incubatrice stessa), nella quale viene mantenuta una temperatura costante di 37,7°C. Regole da seguire per usare le incubatrici Il corretto funzionamento di un'incubatrice per uova presuppone però che vengano rispettate alcune specifiche condizioni e regole, necessarie affinché l'intera procedura porti ad uno sviluppo embrionale completo e corretto. Un'incubatrice per polli deve avere una temperatura stabile, che al massimo oscilli di 0,2 gradi centigradi. Perché la temperatura interna venga mantenuta costante, deve esserlo il più possibile anche quella esterna, la quale deve aggirarsi sui 18-24°C. Ogni incubatrice è provvista di vaschette per l'acqua che vanno riempite affinché il tasso di umidità venga mantenuto sul 52-55%. Infine, tutte le uova non covate devono essere posizionate nell'incubatrice non oltre una settimana dalla deposizione, altrimenti il tasso di schiusa diventa davvero basso. Se desideri informazioni in più sulla gestione delle uova ti invitiamo a leggere l'articolo del Blog 'Come gestire la schiusa delle uova'. Borotto incubatrici Tra i modelli migliori si ricordano quelle marcate Borotto, disponibili sul nostro e-commerce a costi interessanti. Ogni incubatrice Borotto presenta un'elevata qualità dei materiali e un'alta efficienza delle funzionalità, con la garanzia di uno strumento professionale, largamente utilizzato in privato e negli allevamenti. Le incubatrici Borotto rappresentano senza dubbio un ottimo compromesso tra costo e qualità, difatti possono essere annoverate tra quelle più ricercate e venduta sul web. Nel video che segue ti mostriamo come viene usata l'incubatrice Borotto modello Real 24 . Incubatrici Borotto prezzi I prezzi delle incubartici Borotto ovviamente variano a seconda del numero di uova che possono ospitare, nonché dal modello specifico che può anche essere automatico o semiautomatico (ovvero dotato di dispositivo che permette di girare le uova in autonomia). Per tutti i dettagli su schede tecniche, modelli disponibili e prezzi, ti invitiamo a visitare il nostro e-commerce.
Cosa mangiano i pulcini appena nati?

Polli e Galline

Cosa mangiano i pulcini appena nati?

il dic 31 2024
Chi si avvicina al bellissimo mondo degli allevamenti di volatili da cortile, deve necessariamente avere delle nozioni di base con cui gestire questa esperienza. Ad esempio, fondamentale è partire dall'ABC e sapere cosa mangiano i pulcini appena nati. Alimentazione pulcini di gallina allo stato brado Se ti stai chiedendo cosa mangiano i pulcini di gallina, sappi che esistono diverse possibilità di alimentazione, escludendo ovviamente quella che avverrebbe in natura se le galline e i pulcini fossero lasciati a se stessi. Infatti, questo tipo di alimentazione è sempre molto scarna, incompleta e rischiosa. Consigli per alimentazione pulcini appena nati L'alimentazione dei pulcini appena nati deve essere fatta di granaglie, mangimi e farine, tutti adeguatamente miscelati in modo che le varie parti nutritive siano adeguatamente calibrate in base alla fase di crescita dei pulcini. Proprio per questo motivo, l'alimentazione allo stato brado può risultare insufficiente, sia da un punto di vista quantitativo, che da uno qualitativo. L'alimentazione dei pulcini può basarsi sui mangimi industriali di elevata qualità, realizzati appositamente per stimolare una crescita omogenea e regolare e per questo spesso arricchiti di vitamine, sali minerali ed integratori adatti. Tali mangimi, però, di frequente hanno l'inconveniente di stimolare una crescita fin troppo veloce, per cui a volte si preferisce miscelare i mangimi industriali con le granaglie e le farine. Con quest'altro metodo di alimentazione, invece, i pulcini di gallina potranno mangiare il normale mangime per adulti, miscelato con granaglie sminuzzate, quali: legumi, frumento, miglio, mais, etc… Un altro tipo di alimentazione che potrai somministrare ai pulcini è un mix fatto di granaglie fini e farine: dovrai sfruttare una pappa di farina di mais, crusca di frumento e acqua miscelato alle granaglie sminuzzate viste precedentemente. Questo tipo di alimentazione, però, dovrebbe presupporre che i pulcini abbiano comunque modo di accedere all'ambiente esterno e completare la loro alimentazione con quanto riescono a catturare nelle ore in cui stanno all'aperto. Mangiatoia pulcini E' fondamentale, inoltre, disporre di un'adeguata mangiatoia per pulcini, che potrai scegliere per dimensioni e caratteristiche anche in base al numero di soggetti presenti in allevamento. La mangiatoia da pulcini deve infatti essere adeguatamente capiente da contenere e distribuire l'intero pastone di granaglie, farine o il mangime industriale, senza creare sovraffollamento. Allo stesso tempo, la mangiatoia dovrà disporre di una base che permetta ai pulcini di accedere facilmente al cibo, mantenendo la giusta proporzione tra altezza e capienza.
Cosa mangiano le galline ovaiole? Consigli per l’alimentazione corretta

Polli e Galline

Cosa mangiano le galline ovaiole? Consigli per l’alimentazione corretta

il dic 31 2024
Chi vuole allevare galline ovaiole deve necessariamente fornire loro una dieta corretta e bilanciata. L'alimentazione delle galline ovaiole è il principale fattore che regola la loro salute, pertanto è fondamentale scegliere la miglior 'linea alimentare' possibile, tesa al rafforzamento del loro sistema immunitario, necessario a proteggerle da virus, infezioni, parassiti e malattie. Di seguito riportiamo alcune indicazione su cosa mangiano le galline ovaiole. Galline ovaiole cosa mangiano Cominciamo col dire che gli avanzi possono essere considerati come una semplice aggiunta e non come la base della loro alimentazione. Un regime alimentare basato esclusivamente sugli avanzi dei nostri pasti potrebbe originare condizioni di malnutrizione e compromettere persino la produzione di uova. Le galline ovaiole che hanno la possibilità di cercare il cibo per conto loro godono di un apporto nutritivo importante, avendo a disposizione numerose erbe e piante spontanee quali la cicoria, il trifoglio, il timo, la santolina, ma anche insetti, vermi e lombrichi. A tal proposito ti conviene saperne di più sul come organizzare il pascolo negli allevamenti avicoli. Per incentivarle a razzolare metti loro a disposizione il cibo solo nella seconda metà della giornata. Una corretta alimentazione per galline ovaiole deve offrire un apporto proteico pari almeno al 16% del totale, pertanto oltre ad erbe e granaglie, non devono mancare alcuni alimenti per galline ovaiole in grado di aumentare l'apporto proteico, ovvero il favino e la soia integrale. Inoltre, questi animali necessitano di calcio (indispensabile per la formazione del guscio dell'uovo), che può essere reso disponibile attraverso i pastoni realizzati con formaggio, legumi (cotti) e pane, oppure con i semi di girasole. Per favorire la produzione di uova poi risulta molto utile somministrare del grit. Quest'ultimo è un composto di gusci d'ostrica triturati che può essere aggiunto al comune mangime per integrare il carbonato di calcio nella dieta. Infine, nella mangiatoia per galline ovaiole non devono mai mancare i cosiddetti 'elementi trituratori' (sabbia, sassolini, gusci di lumaca), che una volta deglutiti aiutano la digestione dell'animale. Mangimi galline ovaiole Quali mangimi per galline ovaiole è consigliato somministrare? I mangimi biologici sono quelli da preferire. I preparati migliori dal punto di vista nutrizionale sono quelli che contengono: semi di soia, granturco, farina di frumento e granturco, crusca, carbonato di calcio, semi di girasole, cloruro di sodio, fosfato bicalcico ed olio di soia, piselli spezzati, favino. Alimentazione galline ovaiole: cibi da evitare Nella mangiatoia per galline ovaiole non devono mai essere introdotti pomodori (che contrastano il corretto assorbimento del calcio), uova crude, salumi, carne cruda (può causare aggressività e persino fenomeni di cannibalismo), fagioli crudi, dolci (altamente tossici) e il sale. Il pane può essere somministrato solo una volta a settimana secco e sbriciolato. Per un apporto vitaminico completo puoi offrir loro della verdura, evitando tassativamente il prezzemolo, il sedano e il cavolfiore. Ricorda, inoltre, di dar loro soltanto verdure fresche e mai secche o cotte. L'ideale sarebbe predisporre una mangiatoia automatica per galline (a pedale) e antispreco nella quale mettere verdure ed erbe che possano essere piluccate senza essere calpestate.
Come conservare le uova fresche di gallina

Polli e Galline

Come conservare le uova fresche di gallina

il dic 31 2024
Le uova sono senz’altro l’alimento più nutriente e più importante che le galline ci possono donare. Ma, per guastarle al meglio è necessario rispettare alcune regole per la loro conservazione: sia per evitare batteri, sia per contrastare la deperibilità. Proveremo quindi a fare chiarezza su come conservare le uova fresche di gallina. Conservazione delle uova: regole da seguire Allevare galline ovaiole significa disporre sempre di un buon numero di deliziose uova fresche. Per godere di una delle tantissime ricette che è possibile preparare con le uova fresche è necessario osservare poche e semplici regole utili a conservarle al meglio. Vediamo come conservare le uova. Controlla la loro superficie Se sei solito acquistare le uova presso un allevamento di galline ovaiole, assicurati sempre che queste siano tutte perfettamente integre. Sul guscio delle uova proliferano numerosi batteri come la salmonella, che non attendono altro che penetrare al loro interno attraverso crepe e fessure, anche di piccolissime dimensioni. Riponile le uova in frigo e nella loro confezione Per conservare le uova in frigo, ti converrà lasciarle nella loro confezione, in modo da evitare che assorbano gli odori esterni. Controlla sempre che la temperatura sia compresa tra 0 e 4 gradi, al fine di garantire una netta diminuzione dei rischi legati alla salmonellosi. Numerosi test scientifici hanno dimostrato come la refrigerazione possa influire positivamente sul valore biologico e gastronomico delle uova. La maggior parte dei batteri, infatti, tende a proliferare a temperature comprese tra 4 e 60 gradi. Produzione uova di gallina in proprio In ogni caso, sappi che le uova fresche di gallina non necessitano per forza di essere conservate in frigorifero! Questo perché, al momento della deposizione,  le uova sono perfettamente sterili. Se abbiamo la certezza che le galline che le hanno fatte sono animali sani, sapremo di conseguenza che il contenuto delle uova sarà sano, ma anche che il rischio di contaminazione del guscio esterno è alquanto remota. Discorso analogo potrebbe valere anche per le uova acquistate direttamente da un allevatore, ma se non abbiamo elementi sufficienti per essere sicuri dello stato di salute dell’animale sarebbe meglio usare il frigo. Detto ciò, se sei intenzionato a realizzare un allevamento tutto tuo, ti potrebbero interessare informazioni in più sull’alimentazione delle galline ovaiole e sul ciclo di produzione delle uova. Durata uova fresche di gallina Quanto durano le uova fresche di gallina? Chi è solito acquistare le uova presso un allevamento di galline ovaiole deve sapere che per assaporare il tipico sapore delle uova appena deposte dovrà consumarle entro i primi tre giorni, facendo molta attenzione ad evitar loro sbalzi termici e prediligendo una temperatura di conservazione inferiore ai 25 gradi. Pertanto, sarà opportuno evitare di conservare le uova nei pressi di fonti di calore e, nel caso di un estate particolarmente calda, sarà necessario riporle nel frigorifero. La durata delle uova fresche di gallina è di circa nove giorni, ma è possibile consumarle per ulteriori sette giorni senza temere alcunché. Consumare uova da allevamento galline ovaiole Chi ha la possibilità di acquistarle presso un'azienda agricola che si occupa della produzione di uova di gallina o di produrle nel proprio allevamento domestico, ha l'opportunità di consumare un prodotto dal valore biologico e nutritivo nettamente più elevato, senza dover temere nulla dal punto di vista della salute, a patto di ricordare sempre di rispettare le ovvie norme igieniche. Ricorda infatti che è consigliabile lavare sempre le mani dopo aver toccato il guscio delle uova. Se poi hai necessità di separare tuorlo dall’albume (per una carbonara o per delle meringhe ad esempio) prova ad usare strumenti appositi (più igienici) al posto del classico metodo del travaso continuo da una parte all’altra del guscio! Con questo metodo il contenuto dell’uovo verrebbe a contatto con il guscio, aumentando l’eventuale rischio contaminazione.  
Come allestire un pollaio e quali accessori servono

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Come allestire un pollaio e quali accessori servono

il dic 31 2024
Se sei capitato in questa pagina è perché sei intenzionato ad intraprendere la strada dell’allevamento di avicoli o perché vuoi informazioni in più per organizzare il pollaio per quello che hai già. Per allestire un pollaio servono un minimo di esperienza ed una buona manualità. Ogni sforzo profuso però verrà ricompensato dalle galline che ti regaleranno uova fresche tutti i giorni! Come scegliere e come allestire un pollaio Per scegliere in maniera adeguata il pollaio sarà opportuno tener conto che in ogni metro quadro di spazio potrai allevare non più di quattro galline. Ricorda di sistemare il pollaio ad una distanza di almeno dieci metri dalle abitazioni e di tenere sempre in perfette condizioni igieniche il ricovero per le tue galline, onde evitare l'insorgere di odori sgradevoli. Per allestire un piccolo pollaio è necessario considerare le esigenze delle galline, alle quali non dovrà mancare nulla, al fine di mantenerle in salute e farle deporre uova sane, dotate di un guscio solido e resistente. Qualora dovessi scegliere un pollaio in legno prefabbricato, o uno dei nuovissimi pollai in laminato, avrai la certezza di avere un prodotto comodo, compatto e completo, incluso il fondo estraibile per la pulizia della superficie calpestabile. Oltre all’allestimento interno dovrai strutturare per bene anche il recinto esterno e la zona destinata al pascolo. Quali accessori per un pollaio? Fra gli accessori per pollaio che non possono mancare all'appello segnaliamo i posatoi per pollaio, necessari a garantire alle galline il benessere di cui necessitano. Questi animali, infatti, amano dormire poggiati su appositi bastoni di legno. Gli abbeveratoi per galline, invece, dovranno essere collocati al livello del terreno, così come le mangiatoie per galline, che dovranno risultare comunque ben separate dal pavimento al fine di non permettere agli animali di calpestare il cibo e agli eventuali parassiti di depositarvisi sopra. Infine, l'area per deporre le uova dovrà essere imbottita con abbondante paglia e trucioli di legno, al fine di raccogliere uova sempre perfettamente integre. Il nido va sistemato in un parallelepipedo di legno realizzato con tavole spesse almeno un paio di centimetri. Alcuni dei nostri pollai sono già provvisti di contenitore destinato alla deposizione. Il Verde Mondo: vendita accessori per pollaio L'e-commerce de Il Verde Mondo si occupa principalmente di pollai. Qui potrai trovare veramente di tutto, compresi pollai prefabbricati di dimensioni compatte, perfetti se hai intenzione di allevare un numero limitato di galline, compreso fra gli otto e i dieci capi. Ma, oltre a ciò, nel nostro shop online potrai anche trovare una vasta gamma di accessori per pollaio tra cui vari modelli di mangiatoia o abbeveratoio… tutto l’occorrente per dar vita al tuo allevamento!   Iniziamo con le basi… Procurati un pollaio!
Parassiti dei polli e altre malattie delle galline

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Parassiti dei polli e altre malattie delle galline

il dic 31 2024
Galline e Galli possono essere vittima di varie malattie dovute da batteri, virus o da acari parassiti dei polli: organismi che possono provocare l'insorgere di malattie per il tuo volatile da cortile. In questo articolo daremo dei consigli utili su come combattere parassiti dei polli o altre malattie grazie all'utilizzo di antiparassitari polli o altri prodotti veterinari, analizzando le mosse giuste da seguire per i più conosciuti disturbi della salute degli avicoli. Malattie delle galline di origine virale Pseudopeste o malattia di Newcastle Tra le possibili malattie delle galline, una delle più conosciute è la Pseudopeste, derivante da un virus diagnosticabile solo al microscopio. Se all'inizio, sintomi quali la mancanza di appetito, la sete eccessiva, la perdita del piumaggio o la diarrea sembrano essere attribuibili a una semplice malattia infettiva, ben presto si associano anche altre manifestazioni tipiche, quali la fuoriuscita di catarro grigiastro dalle narici, rantoli e becco aperto per la difficoltà respiratoria. La Pseudopeste non può essere curata, la si può solo prevenire con vaccini. Se diagnosticata, richiede la disinfestazione del pollaio al fine di limitare l'estensione della malattia alle altre galline. Difterite o Vaiolo Questo tipo di malattia epidermica virale può colpire la testa o diffondersi nelle mucose orali e faringee dei polli: nel primo caso si parlerà di Difterite, nel secondo caso di Vaiolo. La Difterite si manifesta con la comparsa di ulcerazioni cutanee sul capo, nella forma vaiolosa si insedia nelle zone prive di piume, ossia nei barbigli, nella cresta, intorno al becco. La malattia si manifesta con la produzione di placche da cui trasuda un liquido biancastro, tutta la regione interessata dalle placche è dolente e infiammata. Malattie e infezioni batteriche Coccidiosi La coccidiosi dipende da varie tipologie di batteri appartenenti all’ordine dei Coccidi. Colpisce in modo più violento gli esemplari giovani e interessa soprattutto la zona dei reni e dell’intestino. Si manifesta con piume arruffate, postura ingobbita, occhi socchiusi, apatia, scarso appetito, magrezza e diarrea (anche con tracce di sangue). Si può prevenire e curare con appositi antiparassitari galline per coccidiosi o altre malattie batteriche. Parassiti degli avicoli Endoparassiti: vermi intestinali I parassiti intestinali dei polli colpiscono i volatili domestici diffondendo il loro contagio tramite la saliva, il cibo o gli escrementi. Sono denominati endoparassiti proprio perché aggrediscono dall’interno (dall’esofago al’intestino). Si distinguono dagli ectoparassiti (che studieremo dopo) che invece aggrediscono i polli a livello cutaneo. Provocano dimagrimento, debolezza o occlusioni intestinali. Si combattono con un vermifugo apposito. Ectoparassiti: l’acaro rosso Tra i parassiti delle galline, molto comuni sono gli acari rossi, denominati acari ematofagi dei polli. Questi aracnidi di giorno si annidano nelle fessure dei pollai e di notte attaccano i volatili succhiando loro il sangue. La prolificazione degli acari può portare anche a milioni di esserini che attaccano le galline provocando gravi anemie, fino a condurle anche alla morte. Acquistare degli antiparassitari essenziali per distruggere gli acari presenti nel pollaio è doveroso ripristinare un ambiente igienico e salutare. Leggi di più dal nostro Blog su Come disinfettare un pollaio da batteri e parassiti. Parassiti zampe galline: l’acaro della rogna I parassiti delle zampe sono da ricollegarsi agli acari della rogna che possono attaccare i tarsi dei volatili causando prurito, rigonfiamenti e desquamazione. Occorrerà anche qui procedere con appositi antiparassitari. Pidocchio pollino È un parassita abbastanza comune che trascorre il suo intero ciclo di vita (riproduzione compresa) tra le piume dell’animale succhiandone il sangue e provocando molto prurito. In alcuni casi invece, specie di pidocchi meno aggressivi, si nutrono più semplicemente di residui di pelle e penne.
A cosa serve 1 gallo nel pollaio? Convivenza tra sessi e riproduzione

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A cosa serve 1 gallo nel pollaio? Convivenza tra sessi e riproduzione

il dic 31 2024
Spesso in questo Blog parliamo di galline o galline ovaiole. Più raramente parliamo invece di pollai dove sia presente anche un gallo. Ma che differenza c’è in confronto ad un allevamento di soli esemplari femmine? Cosa cambia se si introduce anche un maschio? Proveremo a capire proprio a cosa serve 1 gallo nel pollaio! Scopri nel nostro Blog caratteristiche fisiche e differenze tra i sessi dei polli. Fecondazione gallo gallina Iniziamo chiarendo che la finalità principale di un gallo nel pollaio è quasi esclusivamente quella di fecondare le galline e quindi rendere possibile la riproduzione. Senza di esso la produzione di uova (ovviamente) avverrebbe lo stesso, ma le uova non sarebbero in alcun modo fecondate e quindi sempre disponibili per essere mangiate. Questo discorso dovrebbe già esserti sufficiente a capire se inserire o meno un gallo nel pollaio. Nel caso, ricorda che è preferibile inserire un esemplare già adulto, ma non vecchio. Conflitti tra galli È risaputo che più galli nello stesso pollaio non hanno vita facile, ma cerchiamo di capire il perché! Il gallo è un animale molto territoriale. Appena messo piede (o per meglio dire zampa) in un allevamento comincerà subito a ritagliarsi il suo territorio e a creare il suo harem di galline. Inutile sottolineare che un altro maschio nello stesso ambiente potrebbe portare ad una cruenta lotta tra galli al termine della quale inevitabilmente uno dei due sarà sconfitto ed umiliato. Ci sono però anche altre precisazioni da fare. L’aggressività del galletto potrebbe variare a seconda della razza, così come potrebbe essere variabile anche il numero di galline che il singolo maschio potrebbe gestire. Questo potrebbe anche consentire la presenza di più maschi (inseriti in momenti diversi) nello stesso allevamento, spartendosi femmine e territorio. Ma le possibilità sono comunque scarse. Più fattibile invece è il caso in cui più esemplari maschi nascano o crescano assieme: in questo caso potrebbe anche esserci una convivenza pacifica dovuta al fatto che la supremazia di un singolo esemplare è stata stabilita gradualmente e fin da giovani. Gestione e protezione dell’harem In genere, il gallo è in grado di gestire 8, 10 e a volte addirittura 15 galline (a seconda della razza). Più difficile invece potrebbe essere il gestire un pollaio di oltre 15-20 galline. Il volatile non riuscirebbe a svolgere adeguatamente il suo compito. Con non pochi problemi feconderebbe alcune galline, trascurandone malauguratamente altre. Pertanto, per occuparti nel miglior modo possibile del tuo pollaio costituito da più esemplari, ti consigliamo vivamente di adeguare l'ambiente in base alle necessità del gallo, per non stressarlo oltre il necessario. Oltre alla riproduzione, all'interno del pollaio il gallo regola la gerarchia del gruppetto, protegge le sue galline dagli attacchi dei rapaci e suggerisce loro dove trovare cibo (solitamente i maschi mangiano meno delle femmine). Accoppiamento gallo e gallina Di solito, la riproduzione gallo e gallina avviene per iniziativa del primo che tenta di avvicinare la femmina in tutti i modi possibili con una danza rituale. Attira la gallina a sé facendo finta di beccare qualcosa di particolarmente gradevole ed emettendo il richiamo tipico del protettore. A questo punto, la gallina si rannicchia ed il gallo le salta in groppa ad ali spiegate. Per mantenersi in equilibrio il volatile da cortile affonda il becco nella nuca della gallina, aggrappandosi con le zampe alle sue ali. Poi, entrambi spostano la coda di lato ed il maschio preme la cloaca contro la gallina, rilasciando il liquido seminale per la fecondazione delle uova. L'atto riproduttivo dura in realtà pochi secondi, ma le uova rimarranno fecondate per tre settimane. Se sei interessato alla riproduzione dei tuoi avicoli, ti invitiamo a leggere l’articolo sulla Riproduzione dei polli e la consanguineità e quello che spiega Come funziona l'incubatrice per uova di gallina dal nostro Blog.
Abbeveratoi per galline: quali scegliere e come funzionano

Polli e Galline

Abbeveratoi per galline: quali scegliere e come funzionano

il dic 31 2024
Galli, galline e pulcini per vivere e crescere sani come tutti gli animali hanno bisogno di bere molto. In un pollaio quindi gli abbeveratoi per galline non possono mancare. Per scegliere il miglior abbeveratoio devi per prima cosa conoscere il funzionamento di tutti quelli che puoi trovare in commercio e valutare così l'acquisto migliore in base alle tue esigenze. Abbeveratoi a bottiglia per pulcini L’ abbeveratoio con bottiglia non necessita di grandi presentazioni, infatti come ben si comprende dal nome è quello più adatto per i pulcini. Ha un piatto dove si deposita l'acqua che viene tenuta a livello costante da una bottiglia inserita a testa in giù e riempita d'acqua. Vi sono dei piccoli fori nella parte superiore del piatto, questo permette ai pulcini di inserire il becco e non tutto il corpo e bere dell'acqua che non si sporca. Abbeveratoi a sifone per polli Quando i pulcini crescono e diventano galli e galline l'esigenza di bere cambia in quantità ed in metodo: ecco che ti consigliamo di passare agli abbeveratoi a sifone. Alla base dove si forma la parte d'acqua per bere si unisce un secchio a testa in giù pieno d'acqua che si carica però dall'alto: così non si deve riempire sempre l'abbeveratoio, ma questo sfruttando la forza di gravità si riempie poco alla volta ovvero ogni volta che i polli vanno a bere tolgono del liquido che viene costantemente rabboccato da quello all'interno del sifone. Semplice da installare ed anche da gestire, questo abbeveratoio per polli è adatto a tutti i tipi di allevamento: dal casalingo a quello con un numero di capi più elevato. Abbeveratoi a goccia per polli Prima cosa da dire sull’abbeveratoio a goccia per polli (anche detti abbeveratoi automatici per polli) è che per essere installato si deve per forza possedere una canna dell'acqua e quindi un allacciamento vicino all'allevamento. Sconsigliato dunque agli allevatori che hanno in aperta campagna il proprio pollaio. Il grande vantaggio chederivante da questa tipologia di prodotto sta nel fatto che permette ai tuoi volatili da cortile di servirsi autonomamente di acqua fresca e pulita in qualsiasi momento ne abbiano bisogno. Una soluzione molto utile anche nel caso in cui tu debba assentarti da casa per alcuni giorni senza preoccuparti di lasciare galli e galline senza acqua da bere. Scopri ad esempio come funziona il’impianto di abbeveratoio automatico per polli Dream Water. Con questa veloce infarinatura speriamo di averti dato il giusto input per comprendere quale sia il miglior modello per le tue esigenze, perché che sia un piccolo allevamento o uno molto più grande sicuramente si necessita di abbeveratoi per polli. È solo questione di valutare il migliore secondo il tuo tipo d'allevamento! Altri articoli che ti potrebbero interessare: La convivenza nel pollaio: mangiatoie per galline e ordine di beccata, Come allestire un pollaio e quali accessori servono.
Le migliori razze di galline ovaiole secondo il Verde Mondo

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Le migliori razze di galline ovaiole secondo il Verde Mondo

il dic 31 2024
Se sei interessato all’allevamento di galline ovaiole (e quindi alla possibilità di avere uova fresche da consumare praticamente ogni giorno) allora ti potrebbe essere utile conoscere le razze di pollo più adatte a questo scopo. Ecco perché in questo articolo elencheremo quelle che, secondo il nostro modesto parere, sono le migliori razze di galline ovaiole. Galline ovaiole razze migliori Le galline Livornesi Le galline ovaiole Livornesi (o di razza Livorno) sono le più note per la produzione di uova. La Livornese, come è intuibile dal nome, è una selezione di esemplari di origini italiane. Si tratta di volatili leggeri e particolarmente intelligenti, caratterizzati da tarsi gialli, orecchioni bianchi ed una cresta ripiegata di lato. Questa razza può avere livree diverse: nera, 'selvatica oro' e 'selvatica argento' sono le più diffuse. Quelle più produttive sono le Livornesi bianche, in grado di deporre fino a 320 uova ogni anno, a patto che vengano allevate in ambiente rurale. Le uova sono grandi, caratterizzate da un guscio bianco e particolarmente apprezzate in pasticceria.     La gallina Amburgo Le galline Amburgo (anche dette Holland) sono originarie del nord Europa. Sebbene le loro origini siano poco conosciute, sappiamo per certo che i primi esemplari erano già in circolazione nel 18° secolo. Le loro caratteristiche sono il bel piumaggio e un'elevata capacità di deposizione che ne fa una delle migliori ovaiole in circolazione. Le galline razza Amburgo hanno una particolare forma allungata, con una cresta a forma di rosa ed una protuberanza orientata all'indietro. I tarsi sono blu ardesia e gli orecchioni bianchi, mentre le colorazioni di piumaggio più diffuse sono quelle 'oro pagliettato nero' e 'argento pagliettato nero'. Questi animali sono particolarmente attivi e presentano una costituzione robusta e resistente.     Le galline Amrock I polli Amrock si contraddistinguono per la colorazione a strisce parallele nere e grigie (più comunemente definita livrea “sparviero”). Sono galline ovaiole molto compatte, robuste e caratterizzate da un rapido accrescimento. Tra le razze di galline ovaiole è una delle più prolifiche, pur essendo un'eccellente razza ornamentale. Questa gallina ha un'indole calma e tende ad affezionarsi a chi le accudisce, risultando quindi addomesticabili in breve tempo. Non per niente i polli di razza Amrock sono molto socievoli e quindi ideali per chi non ha molta esperienza con l'allevamento.     Leggi la nostra Guida alle colorazioni del piumaggio dei polli dal nostro Blog.   Le galline Padovane Le galline Padovane ovaiole possono arrivare a produrre fino a 180 uova all'anno. A prima vista la Padovana è una delle galline più particolari e simpatiche, caratterizzata dal tipico ciuffo di penne allungate che le ricadono sugli occhi. Le piume, se non tenute con cura, potrebbero ostacolare la visuale dei pennuti rendendoli quindi anche molto suscettibili ai rumori e ai movimenti. Per limitare questo problema dovrebbe essere compiuta una toelettatura costante del ciuffo. È una razza leggera ed elegante, per secoli allevata come uccello ornamentale. Possiede diverse livree, che variano dall'argento e nero, al bianco, passando per il grigio perla ed il camoscio.
Le galline non fanno uova? Ecco quali possono essere i motivi

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Le galline non fanno uova? Ecco quali possono essere i motivi

il dic 31 2024
Un allevamento di galline ovaiole, come spiega il termine stesso, ha lo scopo principale di ottenere un buon quantitativo di uova da consumare a tavola. È possibile però che si presentino situazioni anomale, in cui ci sono galline che non fanno uova o che ne fanno in quantitativi inferiori al previsto. Il problema alla base può risiedere in vari fattori che andremo ad analizzare di seguito. Allevamento galline ovaiole e produzione uova Chiaramente non esiste un numero esatto di uova che devono essere prodotte. Normalmente si possono fare delle stime approssimative, basate principalmente sulla razza di una gallina e quindi sulla sua propensione naturale a deporre uova. Quando la produzione effettiva si allontana in modo considerevole dalle aspettative i dubbi sono legittimi e sensati. Ma allora quali possono essere i fattori che determinano tale problema? Quante uova fa una gallina? Sapere quante uova fa una gallina al giorno, o meglio ancora, all’anno può essere utile a stabilire se la produttività è standard o se risulta migliorata/peggiorata rispetto a quanto sperato (o anche rispetto alla deposizione precedente). Questa valutazione si rende necessaria anche per individuare e percepire alcuni stati di malessere e malnutrizione delle galline ovaiole che, in condizioni scadenti di salute, presentano una riduzione o addirittura una sospensione della deposizione. Una gallina solitamente produce un uovo al giorno, ma non necessariamente tutti i giorni o con cadenza costante. In alcuni rari casi, è possibile che un esemplare riesca a produrre 2 uova in un arco temporale di 24 ore, ma generalmente si assume che la deposizione avvenga tra 1 e 3 giorni. Meglio affidarsi alle stime annuali, quelle grazie alle quali è anche possibile determinare la maggiore o minore propensione di una razza. Tanto per intenderci, una produzione annuale di 200 uova è già un risultato più che buono. Leggi dal Blog “Galline ovaiole e cicli di produzione delle uova. Obiettivo: uova fresche e naturali!”. Cause mancata produzione uova gallina Fattori alimentari Una delle principali ragioni è di certo di origine alimentare. La produzione di uova infatti può essere limitata da carenze vitaminiche (scarsità di vitamina D e calcio, elementi indispensabili alla formazione del guscio). Inoltre va sempre ricordato che il tipo di alimentazione fornito alle galline ovaiole in fase di deposizione deve essere rapportato alle loro trasformate esigenze fisiche rispetto alla fase di riposo e di muta, per questo vanno sempre considerate delle integrazioni nutrizionali mirate. Scopri nel nostro Blog Cosa mangiano le galline ovaiole. Fattori climatici o stagionali La deposizione di uova è regolata anche dalla quantità di luce solare legata alle stagioni (che influenzano anch’esse il rilascio di vitamina D) e dalla fase di muta. La produzione di uova non può avvenire in corrispondenza della muta, ovvero del rinnovo del piumaggio, perché il corpo e le sostanze nutritive immesse con l'alimentazione, sono direttamente impiegate per questo fenomeno. Non per niente, molti allevatori studiano la prima muta annuale anche per determinare la propensione a produrre uova. Una gallina che fa la muta precocemente (luglio o agosto) subisce solitamente un periodo di inattività dalla deposizione più lungo (circa 4 mesi). Mentre ad una muta avvenuta tra settembre e ottobre corrisponderebbe un’inattività inferiore. Fattori ambientali Le galline non fanno uova anche quando si ritrovano in una situazione ambientale nuova. Il tempo necessario all'adattamento al nuovo pollaio per galline ovaiole induce un ritardo della produzione di uova, con conseguente slittamento della fase di deposizione. A tal proposito, leggi dal Blog Come allestire un pollaio e quali accessori servono. Fattori fisiologici legati all’età della gallina Non va infine dimenticato che pure l'età influenza la deposizione, perché sia galline troppo giovani che galline troppo anziane tendono a non produrre uova o a produrne molto poche. Nel primo caso, le galline troppo giovani non si trovano ancora in un'adeguata fase di maturità fisica e sessuale che consenta loro di produrre uova. Mentre nel secondo caso, le galline troppo anziane non hanno più le risorse energetiche e fisiologiche sufficienti a garantire una produzione adeguata di uova.