Polli e Galline

Come riconoscere e gestire una chioccia

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Come riconoscere e gestire una chioccia

il dic 31 2024
Se sei alle prime armi con il tuo piccolo allevamento di galline e non hai mai affrontato il periodo di cova delle uova, potresti trovarti in difficoltà e non sapere come comportarti. Seguendo i consigli de Il Verde Mondo imparerai a riconoscere e gestire una chioccia e riuscirai ad affrontare la situazione senza problemi. Quali sono le migliori razze da cova? Se ti stai chiedendo quali sono le galline più adatte alla cova, ecco la risposta! Nelle galline l’istinto alla cova dipende soprattutto da fattori genetici, ma anche le condizioni di salute e l’ambiente in cui vivono influiscono sullo sviluppo di questa loro attitudine. Non tutte hanno questa propensione, quindi se una femmina non diventa spontaneamente una chioccia è assolutamente sconsigliato forzarla! La cova infatti è un periodo molto stressante: affrontarlo senza essere pronta potrebbe portare la gallina ad indebolirsi troppo. Alcune razze sono particolarmente portate ad assolvere il compito di chiocce. Cocincina nana e gigante, Moroseta, Mugellese, Brahma, Olandese Nana e Robusta Lionata sono dotate di un eccezionale istinto alla cova. Ricorda comunque che le comuni galline che popolano le nostre campagne sono quasi sempre buone chiocce e potranno assicurarti ottime covate! Come si riconosce una chioccia? Per riconoscere una chioccia devi osservare il suo comportamento. Innanzi tutto dobbiamo dire che una gallina sarà pronta a covare solo dopo aver deposto un certo numero di uova, che varia da un minimo di 7 ad un massimo di circa 20. A questo punto la tua gallina inizierà a rimanere nel nido per moltissime ore, abbandonandolo solo pochi minuti al giorno per mangiare e bere. Per non cadere in inganno e riconoscere una gallina che cova, dovrai avvicinarti e accarezzarla: molto probabilmente gonfierà le piume del dorso ed emetterà un verso basso e prolungato, detto chiocciare. Come si prepara il nido per la covata? La tua chioccia potrebbe scegliere di covare nella cassetta dove depone abitualmente le uova. Le galline che vivono con lei però potrebbero cercare di deporre nel suo stesso nido. Potrebbero addirittura infastidirla a tal punto da farle abbandonare la cova. Ti consigliamo quindi di individuare all’interno del pollaio un angolo da riservare alla chioccia, dove possa covare in totale tranquillità. Utilizza una rete metallica rigida a maglie strette per creare una recinzione sicura. Questa infatti dovrà non solo tenere lontane le altre galline, ma anche difendere la chioccia e i futuri pulcini da eventuali predatori (ricci, topi, volpi ecc). Per il nuovo nido va bene un contenitore qualsiasi, purché non abbia le sponde troppo alte e sia riempito abbondantemente di paglia o trucioli depolverati. In questo modo la temperatura rimarrà costante e la chioccia avrà meno difficoltà a riscaldare i pulcini appena nati. Come si sposta una chioccia? Quando il nido sarà pronto dovrai spostare la chioccia. Ti consigliamo di effettuare questa operazione di notte, per non spaventare la futura mamma. Facendo luce con una piccola torcia, dovrai trasferire le uova nel nuovo nido e poi con molta cura trasportare anche la chioccia. Sentendo sotto di sé il calore delle uova, la gallina continuerà a covarle. Il mattino seguente, svegliandosi nella nuova sistemazione, si comporterà come sempre. Cosa mangia la chioccia durante la cova? In questo periodo molto impegnativo, la tua chioccia ha bisogno di molte energie e quindi di un’alimentazione ricca di proteine. La sua dieta quotidiana deve includere granaglie, frutta e verdura. Non devi mai farle mancare acqua fresca e pulita, alla quale potresti aggiungere un multivitaminico. Alcune galline si impegnano così tanto nella cova da smettere di nutrirsi. Se ti accorgi che la tua chioccia non mangia, cerca di farla scendere dal nido: la mancanza di cibo mette in serio pericolo la sua salute! Sei anche tu alle prese con una chioccia nel tuo allevamento? Sei pronto ad affrontare questa meravigliosa avventura? Raccontaci la tua storia! Continua a seguire il nostro Blog: il prossimo mese parleremo delle uova e della schiusa. Per qualsiasi dubbio non esitare a contattarci. Noi de Il Verde Mondo saremo felici di darti tutte le informazioni di cui hai bisogno!
La gallina Padovana, perla tra le razze ornamentali

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La gallina Padovana, perla tra le razze ornamentali

il dic 31 2024
La gallina Padovana ha origini controverse. Secondo alcuni si tratta di una razza proveniente dalla Polonia, ma un recente studio sembra aver fugato ogni dubbio: la Padovana ha radici italiane! Gallina leggera ed elegante, armoniosa e dal portamento fiero, la Padovana è uno splendido pennuto che si distingue da tutte le altre razze per il caratteristico ciuffo sulla testa. È allevata soprattutto a scopo ornamentale, anche se è una buona ovaiola e fornisce un’ottima carne, magra e dal sapore delicato. Il ciuffo e la testa della gallina Padovana Il voluminoso ciuffo le conferisce un’aria sbarazzina! Nel maschio assomiglia ad una criniera con penne sottili e appuntite e ricorda un fiore di crisantemo. Nella femmina, invece, ha una forma più sferica che lo fa assomigliare ad un’ortensia. Questo particolare inconfondibile, che sostituisce la cresta, è sostenuto da una protuberanza ossea della testa chiamata ernia craniale. Gli occhi, grandi e vispi, possono essere rosso arancio oppure castani, a seconda della varietà del piumaggio. Sotto gli occhi spuntano due favoriti ricchi di piume che nascondono i piccoli orecchioni di colore bianco. Il becco è leggermente arcuato con narici molto allargate. I bargigli sono assenti e al loro posto la Padovana sfoggia una folta barba che copre la faccia rossa. Le caratteristiche fisiche e il piumaggio della gallina Padovana La gallina Padovana ha il collo arcuato protetto da una fitta mantellina e le spalle sono larghe e arrotondate. Il dorso ha una forma leggermente allungata e inclinata verso la coda. Il petto è pieno e rotondo e il ventre è molto morbido. Le ali sono ben aderenti al corpo e la coda è lunga: nel gallo si presenta abbastanza larga, mentre nella femmina è semiaperta. Le piume falciformi del maschio hanno una marcata forma ricurva.   Le zampe della Padovana sono abbastanza lunghe e sottili, prive di piume, caratterizzate dai tarsi di colore blu ardesia. Le dita sono quattro. Il piumaggio, abbondante e molto sviluppato, è caratterizzato da splendidi colori che cambiano in base alla varietà. I più diffusi sono il bianco, il nero, il camoscio, l’oro orlato nero, l’argento orlato nero e il camoscio orlato bianco. Le penne hanno una forma arrotonda e il piumino è molto folto. Galli e galline hanno lo stesso tipo di piumaggio ma differiscono per le sfumature leggermente diverse. Le dimensioni della gallina Padovana Il pollo di Padovana è medio-leggero. Il gallo arriva ad un peso di circa 2 kg, mentre la gallina arriva a 1,5 kg. Le femmine, come abbiamo detto, sono buone ovaiole anche se sono poco portate a diventare chiocce. Le uova hanno un peso medio di 50-60 grammi, sono di colore bianco e hanno un ottimo sapore. Il comportamento e il carattere della Padovana La Padovana è difficile da allevare e selezionare, ma la sua bellezza fa di lei una delle galline più apprezzate e popolari tra gli estimatori di razze ornamentali. È un pennuto estremamente docile e affettuoso. Riesce ad instaurare un ottimo rapporto con l’uomo, ma nonostante questo carattere fiducioso ha bisogno di un posto in cui possa sentirsi al sicuro. Ciò dipende soprattutto dal ciuffo che limita la vista: oltre a costringerla a muoversi lentamente, la scarsa visibilità fa sì che la gallina Padovana sia molto paurosa! Per renderle la vita migliore, gli allevatori tendono ad eseguire una toelettatura del ciuffo in modo da garantirle una buona visuale. La gallina Padovana ha un’indole abbastanza tranquilla e si adatta bene alla vita nel pollaio. Inoltre è una razza che tende a spostarsi poco, quindi si sente a suo agio anche in ambienti piccoli. Un buon pollaio in legno potrebbe essere sufficiente per iniziare ad allevare questi meravigliosi animali in pochissimo tempo. I pollai de Il Verde Mondo sono realizzati con materiale di ottima qualità, completi di casetta con tetto apribile e giardino con recinto. Vorresti 'adottare' anche tu una gallina Padovana, ma hai paura di non avere il posto per tenerla? Noi de Il Verde Mondo abbiamo la soluzione! Visita il nostro e-commerce e trova il pollaio adatto alle tue esigenze e ai tuoi spazi.
Lotta tra galli? Scopri le strategie sessuali dei polli

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Lotta tra galli? Scopri le strategie sessuali dei polli

il dic 31 2024
Due galli nel pollaio proverbialmente non vanno d'accordo. Perché accade che due galli facciano la lotta? Quali strategie mettono in atto galli e galline nella loro gerarchia sociale? Cominciamo col dire che i polli sono animali intelligenti, al contrario di quanto si crede, dotati di memoria e astuzia. Tra loro vige una gerarchia sociale e nulla è lasciato al caso. Due o più galli nello stesso pollaio non convivono felicemente, questo perché nella loro 'organizzazione sociale' solo uno di questi sarà il 'capo' di tutto il pollaio, con tutta la sua schiera di galline. Gli altri maschi saranno suoi subordinati. Quindi accade spesso che due galli subordinati facciano la lotta per ambire ad una posizione gerarchica maggiore.  Come avviene la lotta fra galli? I due avversari maschi prima si guardano e si studiano, poi cominciano il combattimento vero e proprio. I duellanti rizzano tutte le loro piume per sembrare più grossi e sferrano l'attacco, spesso in volo, con gli artigli puntati contro il nemico. A volte possono ferirsi, mentre altre volte non si fanno nulla. Quando un gallo viene sconfitto, specialmente davanti alle galline, può reagire nascondendosi tra loro, fingendo di essere anch'egli una gallina. Ricordiamo poi che due o più galli possono convivere purché ci sia molto spazio a loro disposizione, altrimenti se è ristretto, litigheranno fino ad uccidersi. Non è detto poi che tutti i galli accettino di essere subordinati.  Come si comportano gli esemplari subordinati? Nonostante ci sia un unico esemplare dominante nel pollaio, gli altri galli non stanno a guardare e provano lo stesso ad accoppiarsi con le galline, che sono priorità del dominante. Ci sono quindi due possibilità. La prima è che le galline accettino l'accoppiamento con questo maschio inferiore, che non è in cima alla scala gerarchica e questo può essere per loro un rischio, perché i futuri pulcini potrebbero non avere le ottime caratteristiche dell'esemplare dominante, ma essere diciamo di 'serie b'. La seconda possibilità  è cercare di rifiutare l'accoppiamento, anche se devono fare i conti con la violenza del gallo respinto, che vorrà attaccarle per accoppiarsi a tutti i costi, costringendole quindi a difendersi. In questo caso, se il gallo in cima alla scala sociale vede gli altri galli subordinati intenti ad accoppiarsi con le sue galline, interverrà cercando di sventare l'accoppiamento. Le galline da parte loro con l'evoluzione hanno adottato una notevole capacità di reazione a questo frequente fenomeno. Le femmine hanno adottato la loro strategia, ossia quando una gallina viene attaccata da un gallo subordinato per l'accoppiamento è in grado, subito dopo, di scrollarsi per espellere la maggior parte del seme. In questo modo le galline avranno meno possibilità di essere fecondate da un esemplare subordinato. Esse accettano più volentieri di avere una prole sana e forte con l'esemplare dominante, cercando di ridurre al minimo i pulcini che derivano da galli meno forti. Cosa succede quando l'esemplare dominante scompare? Se il capo del pollaio viene a mancare allora uno dei subordinati prende il suo posto e le galline lo riconosceranno come tale. Avreste mai immaginato un tale scenario all'interno del pollaio? Come reagisce il gallo quando viene introdotta una nuova gallina? Altra scena frequente è che un allevatore metta in un gruppo già formato, una nuova gallina. In questo caso il maschio predominante procederà subito all'accoppiamento con questa, poiché è sicuro del suo successo riproduttivo con le altre galline del pollaio e vorrà impossessarsi anche della nuova arrivata. In questo caso si è visto che il gallo procede più volte all'accoppiamento e produce anche una quantità di seme maggiore per essere sicuro di fecondare la nuova arrivata dimostrando di essere il vincente. È la sua strategia evolutiva per garantirsi una maggior discendenza. 
Come gestire la schiusa delle uova? Chioccia naturale o chioccia artificiale?

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Come gestire la schiusa delle uova? Chioccia naturale o chioccia artificiale?

il dic 31 2024
Il 19° e 20° giorno iniziano a essere i giorni buoni per la schiusa, infatti i pulcini inizieranno a beccare i gusci per uscire. Pensa che un pulcino ci mette anche 24 ore per uscire dall'uovo, beccando il guscio un po' alla volta! Si può aiutare il piccolino ad uscire nel caso in cui non ci riesca da solo, dopo una giornata senza risultato, aiutandolo molto delicatamente a rompere ulteriormente il guscio. I pulcini escono dall'uovo completamente bagnati, solo dopo qualche ora iniziano ad avere il piumino più asciutto. È consigliato mantenere i pulcini nell'incubatrice, se l'avete, per la loro prima giornata di vita. Oppure se sono nati da una brava chioccia sarà il caso di toglierli e metterli temporaneamente in uno scatolone o una scatola di legno con il fondo di cartone o carta assorbente. Potete mettere una lampada a infrarossi al di sopra di questa scatola, facendo attenzione che la temperatura sia di circa 40 gradi. Se i pulcini si posizionano ai lati della scatola vuol dire che c'è troppo caldo, al contrario se stanno tutti ammassati al centro significa che ci sarà piuttosto freddo. La temperatura del loro corpo inizierà a regolarsi solo dopo il terzo o quarto giorno dalla nascita. Le prime cure Mettete subito a disposizione acqua e mangime apposito per pulcini appena nati. E' altrettanto importante controllare che i pulcini siano tutti in grado di mangiare e bere, altrimenti dovremo in qualche modo aiutarli. Un' ottima soluzione è spargere sul fondo della scatola che li ospita il mangime, per invogliarli a beccare. Potete aggiungere dal secondo giorno dei truccioli sul fondo per le feci. Quando avrete controllato tutti i pulcini, dopo due o tre giorni potrete rimetterli assieme alla chioccia, che sarà in grado di occuparsi di loro, insegnandogli a beccare e facendoli crescere correttamente. Una brava chioccia è una gallina che ha già fatto la chioccia in precedenza, ed è quindi consigliato puntare su di lei. Di solito è una questione genetica, cioè l'essere chioccia si tramanda alla prole. A volte capitano però chiocce poco “dedite”, che possono far morire l'intera covata, allontanandosi troppo dalle uova e facendole raffreddare o rompendone alcune. Bisogna comunque separare la chioccia da altre galline durante e dopo la cova, perché le altre vorranno andare nello stesso nido e infastidiranno la chioccia. Ci sono razze molto propense alla cova mentre altre meno. Ad esempio sono delle buone chiocce l'Olandese nana, la Moroseta, la Cocincina, la Brahma; invece per quanto riguarda la Livorno, la Polverara, la Millefiori di Lonigo possiamo parlare di istinto molto debole a diventare chiocce. Possiamo dire che più la razza è stata selezionata per essere ovaiola, meno sarà propensa alla cova. Se volete affidare altre uova in procinto di schiudersi alla stessa chioccia dovete farlo preferibilmente di notte, purché i giorni di schiusa coincidano per tutte le uova, così quando nasceranno i pulcini verranno tutti riconosciuti. Attenzione a non affidare altri pulcini, specialmente di diverse specie, una volta che sono nati tutti perché non verranno riconosciuti e addirittura uccisi. Ad una gallina in generale si possono affidare fino a 20 uova, mentre la tacchina per esempio ne può ospitare fino a 30. La gabbia per la chioccia Per le prime settimane la chioccia deve essere posizionata in una gabbia in grado di ospitare tutta la nidiata, perciò le dimensioni devono essere abbastanza grandi. Dopo circa un mese tenderà a cacciare i pulcini e tornerà a fare la normale gallina. A questo punto i pulcini potranno essere separati da lei e saranno indipendenti. L'importante è non tenere a stretto contatto gli animali di pochi mesi con quelli adulti, meglio separarli. Se lasciate gli animali più piccoli all'aperto dovete controllarli perché possono essere una facile preda di altri animali selvatici. E se non avete una chioccia naturale? Potete ricorrere alla chioccia artificiale! Questa simula una chioccia vera e propria, emettendo calore ed attirando così sotto di sé tutta la covata. La particolarità della chioccia artificiale è che non emette luce, quindi non stressa i pulcini, facendoli abituare meglio ai ritmi notte/giorno. È inoltre dotata di un termostato che le permette di regolarsi a seconda della temperatura della stanza ed è a basso consumo energetico. La sua capacità va dai circa 15 o 20 pulcini ai 55 a seconda delle dimensioni di cui la acquistate.  
Perché scegliere l'Olandese Ciuffata?

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Perché scegliere l'Olandese Ciuffata?

il dic 31 2024
L'Olandese Ciuffata è sicuramente una razza antica, anche se non ne conosciamo con certezza l'origine. Si tratta di una di quelle razze di polli dette ornamentali. Chiamata anche “Polacca” nel mondo anglosassone, l'Olandese Ciuffata compare già in tele di pittori olandesi come Hondecoeter, Steen e Bogdani a partire dal 17° secolo. Da queste testimonianze possiamo dedurre che, anche se non si trattava di una razza autoctona, era sicuramente allevata in Olanda e da questo paese ne prende il nome. Continuando nella storia, sembra che l'attuale razza sia un incrocio tra più razze ciuffate olandesi, mirato ad assicurarsi determinate caratteristiche strutturali e del piumaggio. Possiamo quindi affermare che la razza originale abbia perduto nel tempo le sue caratteristiche peculiari per via degli incroci. Esordiamo nella descrizione della razza col dire che esistono due taglie: quella nana e quella grande. La prima cosa che si nota in questi polli è il vistoso ciuffo, che di solito contrasta con le tonalità del piumaggio. Nel gallo il ciuffo è formato da piume flessibili, aperte ad ombrello sulla testa. Per quanto riguarda la femmina invece il ciuffo è compatto e rigido, ricordando quasi una palla. Il ciuffo in entrambi maschera l'assenza della cresta. Questa razza si distingue per avere un portamento molto elegante. Il mantello è acceso da molteplici riflessi cromatici che ne esaltano la lucentezza, soprattutto nella colorazione nera. La coda del gallo è ampia, presenta falciformi arquate lunghe e abbondanti, che coprono le timoniere. Le varietà di Olandese Ciuffata sono diverse, c'è quella con la barba (anche detta “bearded”) e quella senza. Quelle con la barba sono accettate come Padovane dal nostro paese, quindi non classificate come Olandesi ciuffate. Questa varietà barbuta ha il ciuffo sempre della medesima tonalità del mantello. Sono riconosciute appartenenti a questa razza le varietà argento reticolato nero, oro, nero, bianco, blu, blu orlato nero, tricolore, barrato. La varietà senza barba o “non-bearded” nel nostro paese sono classificate come Olandesi Ciuffate. Esse hanno piumaggio e ciuffo di tonalità diverse. Nei Paesi Bassi è riconosciuta tra le non-bearded anche la varietà (non barbuta appunto) con colore unico bianco, nero o blu. Mentre negli Stati Uniti sono riconosciute come varietà non barbute quella con tonalità argento orlato nero, quella camoscio orlato bianco e quella oro. Quali sono le doti di questi polli? È riconosciuta come ottima ovaiola, tuttavia ha un comportamento particolare, spesso può deporre le uova in luoghi diversi e insoliti. Per questo motivo va costantemente tenuta sotto controllo se è lasciata libera. Insolito è anche il comportamento diurno, rispetto alle razze più diffuse, infatti l'Olandese Ciuffata tende a rifugiarsi in luoghi bui, nascondersi frequentemente ed isolarsi. Si distingue perché ama emettere versetti e canticchiare. In generale si può dire che non è particolarmente propensa alla cova della uova. È una gallina dal temperamento piuttosto tranquillo. Si consiglia in alcuni casi di tagliare la parte di ciuffo che copre l'occhio limitando il campo visivo. Chi alleva le Ciuffate ricorre anche ad elastici per il ciuffo, in particolare durante la fase di riproduzione, per far sì che gli animali non siano troppo stressati dalla visione limitata. Si consiglia inoltre di tenere pulito il ciuffo, poiché è fondamentale per non farlo diventare il covo di parassiti dannosi per l'animale stesso. Il peso minimo del gallo è di 1,9kg, mentre quello minimo della gallina è di 1,4 kg. Nella versione nana il gallo pesa tra gli 800 gr e 1 kg, mentre la gallina pesa dai 700 ai 900 gr. Quali sono le diverse colorazioni del piumaggio? Quando il ciuffo è bianco sono possibili queste colorazioni del manto: blu andaluso, nero, cuculo, bianco, camoscio orlato bianco e nero macchiettato bianco. Quando il ciuffo è nero il manto potrà essere: bianco (ormai versione molto rara, caratterizzata da piumino grigio scuro nel manto, che a volte si traduce in un vero e proprio difetto), cuculo, blu andaluso, nero macchiettato bianco e camoscio orlato bianco. Ciuffo blu e manto blu. Ciuffo nero macchiettato bianco con manto nero macchiettato bianco. Ciuffo cuculo e manto cuculo. Vuoi allevare questa razza? Contattaci!  
Curiosità sui polli, caratteristiche fisiche e differenze tra i sessi

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Curiosità sui polli, caratteristiche fisiche e differenze tra i sessi

il dic 31 2024
Abbiamo già parlato più volte di galli, galline o di polli in generale, tuttavia non ci siamo mai soffermati a descriverne le caratteristiche fisiche e il funzionamento del loro corpo. Provvederemo subito! Essendo di base un volatile, non c’è molto da dire sulle caratteristiche morfologiche del pollo: becco, ali, piume e zampe inferiori dotate di unghie per rovistare nel terreno in cerca di cibo ecc... Quindi preferiamo concentrarci su alcune peculiarità anatomiche, sperando di fornirvi informazioni utili per conoscerli meglio. Informazioni generali e differenze tra gallo e gallina Anche se nel linguaggio comune vengono usati come sinonimi, dire pollo o gallina non è la stessa cosa in quanto terminologie che corrispondono a fasi diverse dello sviluppo dell’animale. Appena schiuse le uova i nostri amici vengono considerati pulcini (fino al mese di vita), fino ai 3-4 mesi possono essere chiamati pollastri per poi diventare polli veri e propri (fino ai 6 mesi). In fase adulta invece distingueremo galletti e pollastre se appena entrati in età riproduttiva, galli e galline dopo la prima stagione riproduttiva. Per quanto attiene invece alle differenze estetiche tra i due sessi, la gallina rispetto al gallo ha innanzitutto dimensioni più contenute e un colore del piumaggio più spento. In più il gallo è munito di speroni alle zampe inferiori (utilizzati come meccanismo offensivo verso gli altri maschi) e dell’inconfondibile e fiera cresta, più sviluppata di quella delle compagne femmine. Struttura ossea e muscolatura Le ossa di galli e galline sono ovviamente cave come in tutti gli uccelli, cosa che dovrebbe agevolare il volo riducendo il peso dell’animale; tuttavia, nonostante la loro incapacità di volare, il fatto di ridurne il peso è comunque utile per facilitare la mobilità a terra. Quello che colpisce poi è la speciale conformazione dello scheletro, adattatosi per una vita al suolo: anche qui infatti, la forma della struttura ossea consente non solo la distribuzione ottimale del peso, ma anche di dare equilibrio all’animale. Invece è nella muscolatura che si notano le differenze rispetto ad altri volatili: quella delle ali è poco sviluppata, mentre sono i bicipiti femorali a fare la differenza essendo lì che si concentra la maggior parte degli sforzi fisici dei polli. Gli organi addetti alla respirazione Come la generalità dei volatili anche i polli, oltre a dei piccoli polmoni, sono muniti di diverse paia di sacchi aerei (o aeriferi). Questi organi dovrebbero agevolare l’afflusso di ossigeno mentre volano. Infatti, data la scarsa capacità di dilatazione della gabbia toracica degli uccelli durante il volo, queste sacche, distribuite in varie parti del corpo, agevolano l’immagazzinamento dell’aria, sia in fase di inspirazione che in quella di espirazione. Nonostante la capacità di volare dei pennuti in esame sia andata perduta, questa caratteristica genetica delle sacche si è mantenuta anche perché consente sia di ridurre il peso specifico dell’animale a terra (come già detto), ma anche di regolarne la temperatura (l’aria fresca all’interno permette il raffreddamento nelle fasi di sforzo maggiore). L’apparato digerente Essendo sprovvisti di denti e guance, i polli ingeriscono i loro pasti interi; per questa ragione il sistema digestivo di galline e galli è composto da più sacche con funzioni diverse. Il gozzo rappresenta il primo “pit stop” della digestione: qui il cibo subisce un primo processo di rammollimento per poi passare allo step successivo. Lo sapevate che tastando il gozzo di una gallina poi potrete anche capire se ha mangiato a sufficienza? Il ventriglio invece è un secondo stomaco dove avviene il vero e proprio sminuzzamento degli alimenti, questo grazie all’azione combinata delle contrazioni muscolari dell’organo e dei piccoli sassolini presenti al suo interno e precedentemente ingeriti dal volatile. I residui della digestione poi si faranno strada lungo l’intestino per essere espulsi alla fine attraverso la cloaca. Queste chiaramente sono solo alcune delle particolarità fisiche di mamma chioccia e compagno, tuttavia rappresentano un valido punto di partenza per allevarli al meglio. Non mancherà occasione di parlare ancora di loro, per ora vi rimandiamo agli altri articoli del blog sui polli e vi invitiamo a consultare anche l’e-commerce di Il Verde Mondo per scoprire tutti i prodotti per l’allevamento del pollame.
Come scegliere i polli prima dell'acquisto?

Polli e Galline

Come scegliere i polli prima dell'acquisto?

il dic 31 2024
Vuoi allevare qualche pollo a casa tua? Ti piace l'idea di avere un piccolo pollaio in cui allevare anche solo qualche esemplare? Vuoi avere sempre uova fresche e bio? Sei nel posto giusto! Perciò vediamo insieme quali sono le questioni che devi affrontare prima di cominciare. Ricordati che devi pensare a come prevenire le malattie (quindi fare i vaccini), devi sapere cosa mangiano i polli e le regole basilari per allevarli. Ci sono poi tre motivi principali per cui si tengono i polli: 1. Per le uova; 2. per la carne; 3. per esposizione. A seconda del motivo che ti interessa ci sono diverse razze predisposte allo scopo.   Galline ovaiole Esistono molti ibridi da uova, tutti incroci tra linee di ovaiole selezionate da razze pure. Queste ibride si distinguono perché producono uova dal colore roseo o marrone. La loro prole risulta molto difforme, proprio perché sono incroci. Generalmente provengono da allevamenti industriali e se lasciate completamente libere di razzolare, nei prati o in campagna, possono facilmente prendere malattie. Tra le razze ovaiole pure (quindi non ibridi) vi segnaliamo la Livorno, razza pura con grande capacità di adattarsi ad una vita rustica senza problemi; inoltre è una grande produttrice di uova. Gli ibridi da carne Si trovano molti ibridi studiati appositamente per produrre carne e/o uova. Gli esemplari a collo nudo ad esempio sono molto diffusi perché hanno una crescita rapida nel breve periodo. Tuttavia questi polli presentano notevoli difetti se vengono accoppiati tra loro, perché la prole sarà molto varia. Un consiglio è quello di far accoppiare queste galline con un gallo di Livornese, da cui si ottengono soggetti di taglia accettabile e buone qualità di deposizione uova. La Collo Nudo di Transilvania è stata una razza pura molto usata per formare questi ibridi da carne, ed ora non è più tanto facile da trovare come razza pura. In 4 mesi questi polli sono già pronti per il consumo. Tra i difetti è noto che gli esemplari sono perennemente in conflitto per il cibo. Al contrario se vuoi un allevamento biologico le razze consigliate sono quelle a lento accrescimento. Anche l'alimentazione deve seguire regole precise. Ad esempio il loro cibo deve essere costituito da quello che trovano sul terreno come insetti, semi, chicchi, vermetti ed erbe. Gli si possono somministrare granaglie nobili tipo orzo, mais (meglio se spezzato), soia e grano. I polli inoltre non disdegnano anche gli scarti dell'orto e gli avanzi della cucina. Quanto devono avere gli esemplari che acquisto? L'ideale è comprare animali di poche settimane, già in grado di stare all'aperto. I pulcini piccoli ad esempio sono molto delicati, se non hai esperienza sono sconsigliati. Se prendi i polli adulti puoi vedere subito pregi e difetti della razza, in più hai il vantaggio di ricavarne in breve tempo pulcini della stessa razza pura. Se acquisti più animali di diverse età sarà più facile che vengano introdotte malattie nuove nel tuo allevamento. Invece se acquisti uova fertili in un'unica volta questo rischio si ridurrà drasticamente. Se cerchi una razza pura è meglio che ti rivolgi ad un allevatore specializzato di quella determinata razza. Nei mercati si trovano spesso venditori di polli, ma di solito hanno incroci ibridi di avicoli locali. Gli animali da acquistare devono essere vispi, con piumaggio lucido, narici e becco asciutti, e non meno importante devono stare in piedi da soli, senza sforzo. Ti vuoi rivolgere ad un allevatore specializzato? Hai la possibilità di vedere come sono tenuti gli animali, il loro livello di pulizia e salute. Ricorda che un allevatore deve tenere per sé i capi migliori per dare un'eccellente continuità alla razza. Deve essere in grado di dirti pregi e difetti degli animali e consigliarti su come farli riprodurre dandoti esemplari con difetti complementari. Questo significa ad esempio cederti un gallo con scarsa cresta e una gallina con ottima cresta. È poi ovvio che ti darà gli animali che preferisce non far riprodurre nel suo allevamento. 
Quali sono le caratteristiche della razza Polverara?

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Quali sono le caratteristiche della razza Polverara?

il dic 31 2024
La Polverara è una razza antica, con radici venete, conosciuta anche con altri nomi. Sai quali sono le sue peculiarità? Vediamole insieme! La razza Polverara prende il nome dall'omonimo paese in provincia di Padova, è quindi una razza con radici in Italia, più precisamente nella campagna padovana. Già dal 1300 si ha traccia della sua esistenza. Pare che il noto filosofo padovano Dondi Dell'Orologio avesse portato a casa dalla Polonia alcune galline, che poi si accoppiarono con quelle della zona, dando origine alla razza vera e propria. Non si sa con certezza se questa sia pura leggenda o fantasia. Forse è più probabile che la razza si sia formata da polli provenienti dall'est europa, portati dai pellegrini che si fermavano nei monasteri del padovano. Una rappresentazione della gallina ciuffata si trova nell'oratorio di San Michele Arcangelo a Padova ed è datata 1397. Si narra inoltre che l'antica Polverara fosse così apprezzata per la sua bellezza, tanto da essere portata in regalo al sultano Maometto II. Sembra anche che queste galline furono poi commerciate dai veneziani in tutta europa, come merce pregiata. Agli inizi del '900 la Polverara conobbe l'inizio del declino, che arrivò all'apice nella seconda metà del secolo scorso, complici le guerre, ma anche a causa della dismissione di molti allevamenti oltre agli incroci con polli di razze meno pure. Considerata praticamente estinta negli anni 2000, è sopravvissuta per mano di Bruno Rossetto che ha continuato ad allevare questi polli, come anche Antonio Fernando Trivellato. Attualmente gli esemplari sono qualche migliaio.  Ci sono poi due filoni di pensiero sull'origine della Polverara, uno che la vuole derivare dalla Padovana e uno che la vuole come progenitrice della Padovana. Altri nomi.. Conosciuta anche come Schiatta di Polverara, Schiatta, o Padovana di Polverare, nel corso del tempo è diventata piuttosto rara, per questo attualmente si trova nella lista dei 'prodotti tradizionali' del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per rimpopolare la razza. Le caratteristiche della Polverara Vediamo le principali caratteristiche che contraddistinguono questi polli. La cresta è la peculiarità della Polverara, formata da due piccoli cornetti di colore rosso che formano una V. Nel gallo sono molto più accennati rispetto alla gallina. In alcuni soggetti è anche presente un terzo cornetto ridotto, sopra le narici. I bargigli sono piccoli e rossi. Il ciuffo è di piccole dimensioni, con le piume tipicamente dritte nel gallo e più compatte nella femmina. Gli occhi sono grandi con colori che tendono dal marrone all'arancio. Il becco è ricurvo e di colorazione diversa a seconda della tonalità del manto. Questi polli per loro natura non si adattano facilmente ai luoghi chiusi, preferendo la vita all'aperto e il riposo sugli alberi. Il loro ciclo vitale dura poco più di 12 mesi, periodo dopo il quale si raggiunge la maturità sessuale. Gli orecchioni sono di media misura, bianchi e ovali. La coda nel maschio ha un angolo di 70°, mentre nella femmina ha un angolo di 50°, è tipico delle femmine portare le timoniere aperte. Le falciformi sono rade e non molto lunghe. Le zampe sono abbastanza lunghe, i tarsi di misura media sprovvisti di piume. Le uova della Polverara pesano dai 50 grammi in su e sono di colore biancastro. Il peso del gallo si aggira mediamente tra i 2 kg e mezzo e i 2 kg e 800 grammi, mentre quello della gallina tra 1 kg e 800 grammi e i 2 kg e 100 grammi. I colori della razza sono nero e bianco. Nella versione nera le piume hanno un colorito nero brillante, dalla tonalità molto intensa, con riflessi smeraldo sia nel gallo che nella gallina. Il becco è scuro. Nella versione bianca la tonalità è brillante, con becco giallastro-rosato. Ti interessa questa razza? Vorresti allevarla a casa tua? Contattaci subito!
Perché usare l'incubatrice per uova?

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Perché usare l'incubatrice per uova?

il dic 31 2024
L'incubatrice ha il compito di far schiudere le uova riproducendo il naturale calore del nido della chioccia. In natura è la chioccia infatti che tiene al caldo le uova col proprio corpo ed è capace di tenerne sotto di sé una dozzina, a volte fino ad una ventina. Se una gallina ha poche uova in cova le si possono aggiungere altre uova, non sue, che comunque verranno covate. Nel caso in cui la gallina non abbia l'istinto di fare la chioccia e quindi non sia in grado di tenere al caldo le uova, o nel caso in cui abbiate molte uova e poche chiocce, potete ricorrere alle incubatrici. Questi strumenti artificiali sono un ottimo rimedio anche contro i predatori, soprattutto se abitate in zone di campagna. Come usare l'incubatrice? 1. La prima volta che la metti in funzione disinfettala e controlla che funzioni correttamente, almeno una settimana prima di usarla. Non devono verificarsi al suo interno bruschi e repentini sbalzi di temperatura. 2. Scegli con cura il luogo dove collocare l'incubatrice; non va bene una stanza in cui ci siano sbalzi di temperatura e nemmeno esalazioni di gas (garage, caldaia). 3. Accendila qualche ora prima di inserire le uova così ha il tempo di scaldarsi correttamente. 4. La temperatura ideale è di 37,5° - 37,9°, con buona aerazione, mentre il tasso di umidità deve essere costante a 50-58%, perché le uova tendono a disidratarsi. Ricorda che queste condizioni dipendono molto dal clima esterno. 5. Introduci solo le uova di grandezza accettabile (non quelle troppo piccole), con il guscio abbastanza spesso. 6. Prima di introdurre le uova verifica che la temperatura sia al giusto livello, come anche il grado di umidità. Quale incubatrice scegliere? Sul mercato ne esistono diversi tipi: manuali, semiautomatiche e automatiche. Le manuali richiedono che le uova siano girate a mano, le semiautomatiche permettono di far ruotare le uova di 180 gradi, mentre le automatiche hanno un piccolo motore incorporato che muove in modo costante le uova (12 volte al giorno). Perché sono meglio le ultime? Perché se il coperchio della macchina viene aperto poche volte, si avranno più possibilità di un'ottima schiusa. Se hai un'incubatrice manuale devi girare le uova 2 volte al giorno, avendo cura di lavarti le mani prima di eseguire questa delicata operazione. Ripeti il procedimento per 18 giorni. Tieni presente che ogni volta che apri il macchinario temperatura e umidità subiscono un'alterazione. Queste macchine hanno due serbatoi per l'acqua, di cui uno serve per l'intero periodo di incubazione e l'altro serve solo per gli ultimi 3 giorni. Ci sono diverse capienze, a seconda delle tue esigenze. Cosa si ottiene con l'incubatrice Borotto Real 49? Le incubatrici Borotto rappresentano un'ottima scelta per chi si sta approcciando all'allevamento di pulcini. Come è fatta l'incubatrice Borotto Real 49? Il fondo ha delle vaschette di acqua e al di sopra ci sono gli alveoli portauova che vengono mossi dal motorino. Il coperchio ha la centralina con il controllo della temperatura, il riscaldamento e la ventola. Fai attenzione quando introduci le uova e assicurati che la punta sia rivolta verso il basso. Nel periodo successivo bisogna solo aggiungere l'acqua durante i giorni di incubazione, tramite la vaschetta esterna. L'incubatrice va spenta il 18 giorno e va introdotta la griglia con le uova distese. Il secondo serbatoio va riempito di acqua, il coperchio va chiuso e poi basterà attendere la totale schiusa delle uova. N.B. Ricordati che devi fare la speratura per vedere se dentro è effettivamente presente l'embrione. Al buio devi far passare un fascio di luce (come quello di una torcia) dal polo ottuso dell'uovo. I contadini sono molto abili a fare questa operazione, tanto che una volta si faceva solo con una candela; perciò potete chiedere a qualche anziano di farvi vedere il metodo giusto. La speratura si fa 2 volte, tra il 6° e 7° giorno e tra il 16° e 18°. L'uovo non fecondato è completamente chiaro. Mentre un uovo fecondato mostra al di sotto della camera d'aria delle vene, che contengono al centro l'embrione, più passeranno i giorno più l'embrione sarà grande e occuperà tutto lo spazio nell'uovo. Si tolgono dall'incubatrice tutte le uova non fecondate.
Attenti ai... predatori dei polli!

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Attenti ai... predatori dei polli!

il dic 31 2024
Avere un pollaio è un’esperienza meravigliosa. Accudire galline e pulcini ci riporta un po’ indietro nel tempo. Ci permette di rivivere i ritmi lenti della campagna e riscoprire il piacere del contatto con la natura. Ma alcuni ospiti poco graditi possono rovinare quest’atmosfera di pace e tranquillità... Animali selvatici, mai abbassare la guardia Per prenderci cura del nostro pollaio a 360 gradi dobbiamo anche difenderlo dai predatori. I polli infatti vantano una serie di nemici, famelici e molto astuti, ed hanno bisogno di essere protetti per evitare che il recinto diventi un vero e proprio campo di battaglia! Ma chi sono questi predatori dei polli e come possiamo fare per garantire la sicurezza agli abitanti del nostro pollaio? Facciamo un elenco di questi pericolosi animali e dei rimedi che possiamo adottare per scongiurare i loro attacchi. Occhio alla volpe “Furbo come una volpe!”. Purtroppo per noi e per i nostri amati pennuti il proverbio ha proprio ragione. La volpe è scaltra e intelligente. Ama cacciare soprattutto dopo il tramonto e prima del sorgere del sole. I suoi attacchi sono più numerosi in primavera, periodo in cui deve sfamare i cuccioli. Una semplice recinzione potrebbe non bastare per tenerla lontana dal pollaio. La volpe, infatti, si arrampica senza problemi anche fino a 2 metri di altezza, oppure scava in profondità sotto la rete per crearsi un passaggio. L’unico modo per difendersi da questo animale è giocare d’astuzia. Dovremo quindi fissare la rete di recinzione alla base con del cemento, in modo che la volpe non scavi dei cunicoli, e assicurarci che la rete sia abbastanza alta e con il bordo superiore proteso verso l’esterno. Donnole, martore e faine sono animali famelici Questi piccoli mustelidi sono molto pericolosi e possono compiere delle vere e proprie stragi all’interno del pollaio. Presi dalla frenesia, infatti, potrebbero anche arrivare ad uccidere tutti i polli, per poi nutrirsi solo di alcuni di essi. La soluzione migliore per difendersi da questi tre mammiferi è chiudere sempre i nostri volatili nel ricovero notturno e proteggere il pollaio con una rete metallica a maglie fitte alta almeno 3 metri, di cui gli ultimi 50 cm spioventi verso l'esterno. Anche in questo caso, dovremo fissare la rete ad una base di cemento. I ratti sono i predatori dei polli più infidi I ratti sono un pericolo sia per i pulcini che per gli esemplari adulti. Se abbiamo dei pulcini, la soluzione migliore è metterli al sicuro in gabbie con un doppio fondo in rete o metallo. Evitiamo i veleni topicidi perché potrebbero essere ingeriti anche dai nostri polli. Le trappole per topi sono un ottimo rimedio. Cerchiamo anche di scovare le gallerie che questi animali costruiscono per entrare nel pollaio, distruggendole a colpi di vanga. Il pericolo arriva anche dal cielo! Gazze, cornacchie e corvi sono ghiotti di uova e possono attaccare anche i pulcini. Per far fronte ai loro attacchi possiamo coprire il recinto con una rete. Se questa soluzione non fosse fattibile, dovremo segnalare il problema alla forestale per ottenere il permesso di utilizzare apposite trappole per la loro cattura. Falchi, gufi e poiane prendono di mira sia i pulcini che gli esemplari adulti. Anche in questo caso possiamo usare una rete per coprire il pollaio. Ricordiamoci che questi rapaci sono specie protette, quindi non si possono cacciare! Il Verde Mondo consiglia... Un cane che gironzola vicino al nostro pollaio è sempre un buon deterrente contro molti di questi animali selvatici. Introdurre una coppia di porcellini d’India o cavie all’interno del recinto è un ottimo metodo per tenere lontani i ratti. Per stare ancora più tranquilli ci sono i pollai in legno anti predatore de Il Verde Mondo, ideati e realizzati per garantire la massima protezione a galline e pulcini grazie alla rete con diametro di soli 3 millimetri. Tre i modelli disponibili, tutti resistenti e prodotti con materiali di alta qualità: Amrock XL, Amrock XL Plus e Sebright XXL, adatti ad ospitare un massimo di 10 galline. Sicurezza assicurata anche con i nostri pollai in ferro anti predatore, dotati di rete a maglia fitta e doppio fondo per la protezione da tutti gli attacchi. Non farti cogliere impreparato: difendi i tuoi amici pennuti dai predatori!
Lo stato di salute generale dei polli: prevenzione e monitoraggio dei sintomi

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Lo stato di salute generale dei polli: prevenzione e monitoraggio dei sintomi

il dic 31 2024
Allevare correttamente i polli significa, tra le altre cose, monitorare il loro stato di salute: a tal fine si rivelano utili tutta una serie di accortezze come mantenere la salubrità degli ambienti, sottoporli alle vaccinazioni, conoscere le patologie dalle quali possono essere affetti, identificare i sintomi che segnalano qualche anomalia. Essendo questo un argomento di vasta portata, intendiamo soffermarci prima sulle principali misure di prevenzione e sui sintomi da non sottovalutare. Il prossimo mese invece affronteremo più nel dettaglio disturbi e malattie che colpiscono i nostri pennuti. Rivolgersi sempre alla competenza di esperti Trattandosi di problemi seri, ci sembra doveroso premettere che, a prescindere dalle informazioni che proporremo di seguito, la cosa migliore da fare per evitare o risolvere ogni disturbo della salute che può colpire i polli è di rivolgersi a veterinari o avicoltori esperti in quanto possono offrirvi senz’altro un aiuto più efficace! Un veterinario saprà di certo riconoscere malattie di tipo infettivo, venereo o parassitario e di conseguenza indicare e prescrivere le cure adeguate. Ci sentiamo comunque di suggerire anche un eventuale intervento di avicoltori esperti in quanto possono, al di là delle nozioni prettamente mediche del veterinario, capire quando un certo disturbo è legato a parametri ambientali (ad esempio la scarsa salubrità o la presenza di parassiti nel pollaio) o a comportamenti anomali degli stessi animali (come avviene ad esempio con le ferite da beccata tra due o più esemplari). Prevenzione e vaccinazioni Il detto “prevenire è meglio che curare” non sbaglia mai: per evitare di incappare in malattie o patologie, che possono anche risultare non curabili, la prima mossa utile è la prevenzione! La più comune forma di prevenzione è certamente rappresentata dalle vaccinazioni: chiedendo informazioni al Servizio Veterinario della vostra ASL di riferimento potrete sapere quali vaccinazioni sono obbligatorie per legge nella vostra Regione. Tra le vaccinazioni più comuni ricordiamo quelle contro la pseudo peste, la malattia di Marek, il vaiolo, il colera aviare, l’influenza aviaria, la coccidiosi, la corizza, i microplasmi e la bronchite infettiva. Vaccinazioni a parte, ci sono altre precauzioni adottabili per evitare possibili disturbi: · garantire una buona areazione per non avere aria stagnante o al contrario esporre galli e galline ad eccessive correnti d’aria; · pulire regolarmente il rifugio interno del pollaio e l’area di pascolo per debellare parassiti ed evitare malattie batteriche come la verminosi o la coccidiosi; · fornire un’alimentazione equilibrata, conservare bene i cibi e somministrarli freschi; · concedere spazio e movimento ai polli e quindi evitare sovraffollamenti per non stressarli eccessivamente; · isolare pollastri e pulcini dagli esemplari adulti: questo per via del regime alimentare diverso tra giovani e adulti, per le malattie che gli adulti potrebbero trasmettere ai piccoli e per evitare fenomeni di aggressività verso i pulcini indifesi; · tenere in quarantena i nuovi esemplari per scongiurare possibili contagi a quelli vecchi. Controllare e riconoscere i sintomi Qualora la prevenzione non fosse sufficiente, altra buona prassi è quella di saper riconoscere i sintomi che possono nascondere la presenza di malattie o di parassiti e quindi indurci a correre ai ripari! Perciò se notiamo nei nostri esemplari prurito o chiazze di pelle nuda già si potrebbe ipotizzare la presenza di pidocchi. Fenomeni di diarrea o escrementi di colore anomalo potrebbero essere causati da vermi o coccidi. Anche zampe gonfie o con vistose squame possono indicare disturbi parassitari. Se un gallo o una gallina si raggomitolano ed emettono mormorii strani, forse sono affetti da malattie dell’apparato respiratorio. O ancora contrazioni dei tarsi e sintomi di paralisi possono trovare origine nella malattia di Marek.
Consigli per il pollaio: come organizzare e gestire il ricovero notturno

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Consigli per il pollaio: come organizzare e gestire il ricovero notturno

il dic 31 2024
Per garantire ai polli le migliori condizioni di salute possibili è di importanza fondamentale una corretta distribuzione e manutenzione degli spazi a loro dedicati. Ecco perché vogliamo fornire indicazioni utili per organizzare un pollaio coi fiocchi! Per fare ciò sarà necessario avere cura tanto degli spazi chiusi quanto di quelli aperti: in questa occasione ci occuperemo di come si organizzano i ricoveri notturni, rimandando invece ai prossimi appuntamenti per delucidazioni su recinti e parchetti esterni. Il pollaio: dimensioni e gestione dello spazio nel ricovero notturno Considerando esemplari di media taglia, il ricovero chiuso del pollaio dovrebbe garantire uno spazio di un metro quadro ogni 4 esemplari. Questo per evitare un eccesivo accumulo di escrementi, un più rapido degrado della lettiera e quindi condizioni igieniche poco adatte alla salute dei volatili. Di conseguenza la scelta delle dimensioni del rifugio notturno andranno adeguate al numero di capi che si vogliono allevare, nonché all’eventualità di far riprodurre i nostri polli. In questo secondo caso potrebbe risultare utile anche la predisposizione di box isolati per riproduttori. Ricovero notturno: iluminazione, areazione e protezione dagli agenti atmosferici Lo scopo principale del ricovero chiuso di un pollaio è quello di proteggere galli e galline non solo da eventuali attacchi di predatori esterni, ma anche in generale dagli agenti atmosferici. Nello specifico le pareti dovranno isolare da possibili gelate o correnti d’aria in inverno e da temperature troppo elevate d’estate. Che sia di legno o di metallo, la struttura del ricovero dovrà essere a prova di spifferi, ma soprattutto dovrà garantire un buon isolamento termico sia col caldo che col freddo. Per isolare termicamente il fondo del ricovero potrebbe essere utile tenerlo sollevato da terra! Altrettanto importante è garantire una buona illuminazione naturale (utile sia allo stato di salute in generale che alla deposizione delle uova). Dovranno quindi essere presenti finestre, possibilmente esposte al sole. Queste aperture offriranno luce all’animale e faciliteranno anche l’areazione dell’ambiente (senza eccessive correnti d’aria). Ogni apertura dovrà impedire l’accesso ai predatori (ad esempio grazie ad una rete metallica). Pulizia e lettiera del ricovero notturno In generale, la conformazione del pollaio dovrà essere strutturata in modo tale da permetterne la pulizia e quindi la salubrità. Ecco perché bisognerà preoccuparsi di pulire o cambiare periodicamente la lettiera! La lettiera serve per assorbire le deiezioni, le cui esalazioni ammoniacali sono responsabili di problemi di salute dei polli, ma anche di eventuali rallentamenti della crescita. La lettiera potrà essere adagiata utilizzando materiali diversi: paglia trinciata, sabbia grossolana, ma tra le migliori spicca sicuramente il truciolo depolverato. Questo truciolato (meglio se di faggio) è ottimo non solo per l’elevato grado di assorbimento delle deiezioni, ma anche perché col tempo il miscuglio che si verrà a creare tra esso e i rifiuti dei volatili andranno sostanzialmente a formare una sorta di lettiera permanente in grado di contrastare la proliferazione di muffe e parassiti. Ciò non toglie comunque l’importanza di rivoltare e arieggiare periodicamente la lettiera aggiungendone all’occorrenza un nuovo strato. Le proposte di ricovero per polli de IL VERDE MONDO L’ampio assortimento di pollai rappresenta senz’altro uno dei punti di forza de IL VERDE MONDO: all’interno della sezione e-commerce potrete trovare soluzioni adattabili a diverse situazioni. Volete ad esempio cimentarvi con un piccolo allevamento di polli, ma non avete molto spazio per realizzarlo? Potreste optare per un pollaio in legno (5-7 capi) che integra nella stessa struttura casetta interna e recinzione per cortiletto esterno, anche con ruote! Avete bisogno di una struttura più grande per un allevamento biologico? Vi offriamo soluzioni in grado di ospitare fino a 100 capi!
La gallina Nana Calzata: caratteristiche e curiosità di questa splendida razza

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La gallina Nana Calzata: caratteristiche e curiosità di questa splendida razza

il dic 31 2024
Continua il viaggio alla scoperta delle molteplici razze di galli e galline che abitano i nostri cortili! Questa volta vogliamo parlare di una razza ornamentale molto diffusa in Italia, ovvero della gallina Nana Calzata, razza che si caratterizza non solo per il particolare aspetto estetico, ma anche per la relativa facilità di gestione. Origine e collocazione geografica Questa tipologia di gallina è diffusa nel territorio europeo da diversi secoli. Nel tempo si sono sviluppate varie razze affini con denominazioni diverse a seconda del territorio, ma la sua forma standardizzata trova origine in Olanda, dove agli inizi del XX secolo ha preso proprio il nome di Calzata Olandese Nana, o più semplicemente Nana Calzata nel resto d’Europa. In realtà, condividendo delle somiglianze con altre razze come la Nagasaki nana o la Birmana nana, si potrebbe anche supporre una più antica origine asiatica della Nana Calzata, ma i vari incroci avvenuti nel tempo con altre razze occidentali non consentono di confermare del tutto questa ipotesi. Caratteristiche fisiche della Nana Calzata Nonostante la costituzione robusta, come spiega lo stesso aggettivo “nana” questi polli sono piuttosto bassi: i maschi arrivano a pesare circa 750 grammi, le femmine invece 650 grammi. Essendo una razza ornamentale le sue peculiarità risiedono proprio nelle caratteristiche fisiche. Godono innanzitutto di un portamento eretto dovuto al corpo corto e incurvato e alla coda portata sopra la linea del dorso. Le ali sono inclinate verso il basso: nei maschi le penne maggiori del ciuffo della coda sono compatte e non arcuate. La cresta ha dimensioni medie, gli orecchioni invece sono piuttosto grandi. Gli occhi sono di colore rossastro. Tuttavia, ciò che spicca in modo particolare nella Nana Calzata è il vistoso piumaggio delle zampe: le penne delle tibie sono robuste e tese all’indietro, e anche i tarsi (di colore blu/grigiastro) sono interamente ricoperti da piume. Le varietà cromatiche che contraddistinguono questa razza sono numerose, non tutte però ugualmente riconosciute come standard nei diversi paesi. Le colorazioni previste in Italia come standard della Nana Calzata sono: betulla, bianco, bianco columbia, camoscio pagliettato bianco, collo argento, collo oro, fulva, grigio perla, millefiori, millefiori limone, nero, nero picchiettato bianco, porcellana, rosso e sparviero.   Consigli per allevarle Nel complesso questi volatili si dimostrano facilmente addomesticabili e quindi consigliabili anche ad allevatori non esperti: come già anticipato sono animali di robusta costituzione e date le modeste dimensioni non richiedono molto spazio. Ecco quindi che per iniziare il loro allevamento vi basterà un piccolo pollaio, magari in legno e dotato di ruote! Nel nostro e-commerce potete trovarne di ogni tipo! Gli esemplari femmina di gallina Nana Calzata sono in grado di deporre un gran numero di uova (del peso medio di 38 grammi) e si dimostrano anche ben disposte alla cova e al successivo accudimento dei pulcini. La peculiarità delle zampe piumate fa sì che, lasciate libere di muoversi all’aperto, non danneggino il giardino. Se il vostro obiettivo è quello di esibirli alle fiere, sappiate che sarà opportuno munirvi di un bel recinto coperto, da mantenere sempre asciutto e pulito (per evitare così che le piume delle zampe si rovinino). Se poi necessitate di informazioni più dettagliate per il vostro allevamento di gallina Nana Calzata vi invitiamo a consultare altri articoli del nostro blog dedicati ai polli in generale e, perché no, anche a visitare l’e-commerce de IL VERDE MONDO per scoprire la nostra offerta dedicata a galli e galline: dai mangimi base agli integratori, dalle mangiatoie agli abbeveratoi, dai pollai in legno a quelli in ferro!
Lo spazio esterno del pollaio: recinzione e parchetto esterno per il pascolo

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Lo spazio esterno del pollaio: recinzione e parchetto esterno per il pascolo

il dic 31 2024
Dopo la lezione dedicata ai rifugi notturni dei pollai, è il momento di trattare dell’habitat esterno. Così come è importante assicurare riparo e protezione ai nostri amici da cortile, non bisogna comunque scordare che, in quanto animali, hanno bisogno di muoversi all’aria aperta! Questo non solo migliora la loro salute, ma permette anche di garantirgli un’alimentazione diversificata e basata sulle risorse naturali che i polli troveranno attorno a sé. Nello specifico ci soffermeremo a dare qualche consiglio non solo sul parchetto esterno destinato al pascolo, ma anche sull’eventuale recinto circostante al ricovero notturno, nel caso in cui da quest’ultimo non vi sia accesso diretto alla zona di pascolo. Il recinto esterno del pollaio Come appena detto, quando le galline non possono accedere direttamente al pascolo dal ricovero notturno, è buona prassi quella di recintare una porzione dell’area circostante al ricovero per permettere loro di razzolare un po’ all’aria aperta. Data la propensione dei polli a far fuori le piante attorno a loro, il nudo terreno che ricopre l’area potrebbe rilevarsi freddo e umido (soprattutto d’inverno) facilitando anche la formazione di pozzanghere maleodoranti (causate da pioggia e deiezioni). Affinché tutto ciò non incida negativamente sul benessere dell’animale, sarà opportuno ricoprire la superficie con della ghiaia di fiume grossa o con una gettata di cemento, che garantiscono lo scolo dell’acqua e una pulizia più rapida ed efficace. In alternativa si potrà utilizzare anche la paglia triturata che eviterà un contatto diretto delle zampe col suolo freddo. Parte della superficie poi potrebbe essere adibita alla pulizia di galli e galline allestendo una zona per i bagni di sabbia: la buca dovrà essere profonda circa 20-50 centimetri e contenere sabbia pulita mista a ceneri di legna o terriccio. Esponendola al sole, tenendola asciutta e pulendola regolarmente, invoglierete i pennuti ad usarla volentieri per mantenersi puliti. Misure e accorgimenti per il recinto esterno Lo spazio esterno dovrà essere sufficientemente esteso in modo da garantire 1 o 2 metri quadri circa per capo. In più dovranno essere presi accorgimenti diversi per quanto riguarda la recinzione: se fissata al terreno, per garantire una buona stabilità della struttura, converrà interrarla ad una profondità di almeno 50 centimetri. In altezza basteranno un paio di metri, ma per evitare attacchi di predatori la struttura dovrà essere protesa verso l’esterno e la rete metallica di protezione andrà fissata non del tutto tesa (per dare un senso di instabilità ai predatori che proveranno a scalarla). Per impedire ogni possibilità di fuga agli esemplari in grado di volare (anche se solo per alcuni metri) si potrà applicare una rete sulla parte superiore. Questo intervento poi può rivelarsi utile anche per scongiurare il passaggio di malattie infettive portate da altri animali esterni. In caso di problemi di spazio non preoccupatevi! IL VERDE MONDO propone anche pollai che integrano un recinto per cortiletto esterno! Parchetto esterno per il pascolo L’area di pascolo dovrebbe essere di gran lunga più vasta rispetto a quella del recinto esterno: ogni capo dovrebbe avere a disposizione almeno 10 metri quadrati di superficie, con piante e spazio a sufficienza affinché un pollo possa muoversi e cibarsi secondo natura (non per niente queste misure minime per legge permettono l’inquadramento di un allevamento come biologico). Il pascolo ideale dovrebbe offrire erba, cespugli e alberi, utili non solo per il cibo, ma anche per dare riparo dal sole e dal caldo. Sono molto indicate le piante fruttifere (meglio se non trattate con pesticidi) poiché galli e galline sono ghiotti di frutta e semi. Occhio però che non entrino in contatto con piante velenose come oleandro, ligustro o edera!
La Gallina Chabo o Nagasaki, allevamento e curiosità

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La Gallina Chabo o Nagasaki, allevamento e curiosità

il dic 31 2024
La gallina Chabo o Nagasaki è una razza ornamentale nana che si contraddistingue oltre che per il bell’aspetto anche per il carattere docile. Proprio questo loro temperamento mite rende galli e galline Chabo ottimi come animali domestici, in grado di rapportarsi bene anche con i bambini. Origine e diffusione della razza Chabo Questa gallina è di origine asiatica, probabilmente cinese, vietnamita o indocinese. Tuttavia la sua perfezione e selezione è avvenuta in Giappone, da dove poi è partita anche la sua diffusione verso i territori europei. La denominazione “Chabo” è quella originale usata in Giappone, ma anche quella che si sta pian piano standardizzando nei paesi occidentali. Fino a poco tempo fa invece era più comune sentire parlare di “Nagasaki”: denominazione impropria associata a questo particolare tipo di pollo in onore della città da cui partì la sua importazione (il porto di Nagasaki appunto). L’aspetto della Chabo Nagasaki Dato che stiamo parlando di una razza nana ornamentale, le sue peculiarità non potevano che concentrarsi sull’aspetto fisico. Della Chabo colpiscono le zampe particolarmente corte, che conferiscono al volatile un aspetto grazioso, ma allo stesso tempo un po’ goffo. Galli e galline di questa razza infatti sembrano costantemente strascicarsi a terra! Da queste zampe corte derivano alcuni accorgimenti specifici per allevarli. L’ampia coda solitamente è posta ad angolo retto rispetto a corpo, donando alla gallina una caratteristica forma ad U. Le ali puntano verso il basso. Nei maschi, cresta e bargigli possono essere anche molto sviluppati e visibili. Il peso medio va dai 0,5 ai 0,7 kg. Varianti di piumaggio La gallina Chabo ha un piumaggio molto folto, tant’è che può sembrare molto più robusta di com'è in realtà. Questa caratteristica poi sembrerà ancora più accentuata nelle sottospecie con il piumaggio arricciato. Nello standard italiano sono previste varie colorazioni: bianca, bianca a coda nera, gialla a coda nera, betulla oro, grigio perla, millefiori. Queste sono solo alcune varianti, alle quali se ne aggiungono altre riconosciute come standard all’estero come la sparviero, la blu orlato, la lavanda o la porcellana. Caratteristiche comportamentali La Chabo risulta essere un animale dal carattere particolarmente docile e tollerante, sia nei confronti dell’essere umano che con i suoi simili. Infatti è perfino possibile mettere una gallina coi suoi pulcini assieme ad altri esemplari di razze simili. Anche più maschi possono convivere pacificamente tra loro e risulteranno molto premurosi verso la prole! Riproduzione della razza Chabo La riproduzione è una delle poche pecche della razza. Le femmine depongono poche e piccole uova e il tasso di mortalità dei pulcini è abbastanza elevato. Ciò è dovuto principalmente al fattore “zampe corte” che comporta mediamente la morte prematura di circa un quarto dei pulcini. Per rimediare a questo, una soluzione potrebbe essere l’accoppiamento con polli dalle zampe normali che porterà mediamente ad ottenere un 50% di pulcini con zampe corte e il restante 50% con zampe normali. Consigli per l’allevamento Come accennato poco fa, le zampe corte della razza Chabo comportano una serie di accorgimenti e premure diversi rispetto ad altri esemplari. Se da un lato non dovrete preoccuparvi che scavino e rovinino il giardino, dall’altro dovrete garantire ambienti costantemente asciutti e puliti. Dato che ali e petto tendono ad essere a contatto diretto col terreno, il pollaio dovrà proteggere al meglio dalle intemperie (soprattutto dal bagnato) e dovrà anche essere pulito con frequenza e attenzione. Allo stesso modo anche trespoli, mangiatoie e accessori vari andranno posizionati ad un'altezza tale da essere facilmente accessibili.  Detto questo, la loro piccola taglia fa comunque in modo che richiedano poco spazio per essere allevati. Un giardino può andare benissimo! Nell’e-commerce de IL VERDE MONDO potrai senz’altro trovare il pollaio ideale per il tuo allevamento di galline Chabo! Cosa aspetti?
Le malattie più comuni dei polli. Problemi di salute di galli e galline

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Le malattie più comuni dei polli. Problemi di salute di galli e galline

il dic 31 2024
Dopo aver affrontato il tema della salute generale del pollo lo scorso mese, come promesso ci dedicheremo ad un breve excursus sulle malattie più comuni delle galline. L’argomento avrebbe una portata vastissima, ma in questa sede vedremo in maniera sintetica le principali patologie che colpiscono galli e galline. Malattie di origine virale · Malattia di New Castle > definita anche come pseudopeste aviaria, si manifesta con problemi gastrointestinali (feci verdi), nervosi (paralisi totale) e respiratori. È una patologia altamente contagiosa e dai frequenti esiti fatali per il pollo. L’unica strada percorribile è la prevenzione tramite vaccinazione. · Morbo di Marek > la linfomatosi neurale si trasmette sia da animale ad animale o anche tramite l’uovo. I principali sintomi sono di tipo gastrointestinale (diarrea), ma soprattutto nervosi. Strane contrazioni degli arti e la paralisi che colpisce progressivamente le varie parti del corpo sono infatti i segnali più frequenti. Colpisce prevalentemente gli esemplari più giovani e il tasso di mortalità è molto elevato. Unico rimedio la vaccinazione in giovane età.  · Difterite o vaiolo dei polli > comunemente si parla di vaiolo se si manifesta con ulcerazioni cutanee sulla testa (che possono portare anche alla cecità), di difterite se si estendono anche nella cavità orale. Si trasmette più spesso in estate attraverso punture di insetti (o anche con contagio da altri esemplari). Si raccomandano il vaccino preventivo e la tintura di iodio per alleviare le ulcere. Malattie batteriche · Psittacosi > provoca febbre alta, polmoniti, diarrea e rapido dimagrimento. Si trasmette con le feci e le secrezioni nasali e lacrimali. È molto contagiosa e può colpire anche l’uomo. · Corzia infettiva > è legata ad agenti atmosferici e ambientali non idonei, ma può anche avere natura infettiva. Si accompagna a sintomi simili a quelli del raffreddore (occlusioni e secrezioni nasali) e a gonfiori facciali. Si previene con la vaccinazione e si cura con apposite terapie. · Colera aviale > i sintomi sono sonnolenza, diarrea e tracce di sangue nelle feci, bargigli cianotici e tendenza a nascondere la testa sotto le ali. Ha tempi di incubazione di 1 o 2 giorni e si contrasta con vaccini e altre terapie specifiche. Malattie da protozoi: la coccidiosi I coccidi sono protozoi (organismi unicellulari) che si insediano nell’intestino dei polli causando gravi disturbi che, soprattutto nei giovani, possono portare alla morte. La malattia di diffonde con le feci, ma anche condizioni igieniche non ottimali e l’umidità agevolano la proliferazione di questi organismi. I sintomi possono essere molti, ma non è sempre detto che si manifestino in modo evidente. Ne citiamo alcuni come penne arruffate, posizioni rannicchiate, dimagrimento, diarrea con tracce di sangue e paralisi. Per contrastarla esistono vaccini e farmaci appositi contro i coccidi, ma un consiglio utile è anche quello di tenere gli esemplari giovani in un recinto a parte prima di metterli con gli esemplari adulti: in questo modo si abitueranno gradualmente a questi ospiti indesiderati. Infestazioni parassitarie · Endoparassiti (vermi) > è un problema frequente in galli e galline. I vermi si trasmettono con le feci o attraverso l’ingerimento di piccoli invertebrati. Infestano l’apparato gastrointestinale provocando occlusioni, lesioni e in generale dimagrimento e debolezza. Il problema si contrasta con farmaci antielmintici. · Ectoparassiti > esistono numerosi disturbi e malattie dei polli causati da parassiti esterni. Citeremo solo i 3 più conosciuti: 1. Acaro della rogna. Si insinua tra le squame dei tarsi di galli e galline provocando croste, rigonfiamento, prurito, problemi di deambulazione, fino a compromettere lo stato di salute generale. La cura è rappresentata da spray o preparati di vasellina e zolfo da applicare alle zampe fino alla completa guarigione. 2. Acaro rosso. Di giorno si insinua nelle fessure presenti nel pollaio o nei posatoi, di notte attacca galli, galline e pulcini succhiando loro il sangue. Provocano prurito, anemia e nei peggiori casi portare anche alla morte. Anche se difficili da debellare completamente, il rimedio migliore è quello di disinfestare l’intero pollaio con prodotti appositi. 3. Pidocchio pollino. Parassita abbastanza comune che provoca alle galline un forte prurito. Si combatte con appositi spray, inserendo tabacco o sambuco nel pollaio (che funge da repellente) e allestendo bagni di sabbia fuori dal pollaio.
La Gallina Faverolles, allevamento e curiosità

Polli e Galline

La Gallina Faverolles, allevamento e curiosità

il dic 31 2024
La gallina Faverolles è stata selezionata in Francia come razza da carne. Col tempo però ci si è resi conto che il suo portamento elegante e il piumaggio colorato la rendevano un’ottima candidata per abbellire e vivacizzare i giardini di casa! Impariamo quindi a conoscere meglio questo robusto, ma al tempo stesso maestoso volatile da cortile! Origini della gallina Faverolles e le sue varianti La Faverolles ha origini francesi ed è nata tra il 18° e il 19° secolo dall’incrocio tra polli di fattoria locali e altre razze come la Brahma o la Dorking. All’epoca il mercato dei polli da carne era in crescita ed è questo il motivo per cui se ne è perfezionata la razza. Oltre alla selezione fatta in Francia (detta Faverolles claire), ne esiste un tipo tedesco (Favorelles foncé) e uno di origine inglese. Anche se l’intento iniziale delle varie selezioni era proprio quello di allevare un ottimo esemplare di pollo da carne, col tempo si è fatta strada l’abitudine di allevarle a scopo ornamentale dato che alcune peculiarità fisiche la rendono interessante da esporre nei giardini o alle fiere. Caratteristiche fisiche Nonostante il portamento elegante, la Faverolles è di costituzione pesante e ha una corporatura abbastanza allungata (caratteristiche tipiche nelle razze da carne). Oltre a ciò, altre due particolarità sono la colorazione salmone delle femmine e un quinto dito ereditato dalla Dorking. La coda non ha dimensioni molto accentuate, sia nelle galline che nei galli, ed è portata in posizione medio-alta (tranne che nella selezione tedesca in cui la coda è quasi orizzontale). Le zampe sono color bianco-rosato e sono leggermente piumate. Come il corpo, anche la testa è abbastanza grossa e presenta una piccola cresta semplice. Gli occhi sono di colo rossastro. Spicca poi anche l’abbondante barba che copre alla vista i piccoli bargigli e gli orecchioni. Colorazioni del piumaggio Da notare prima di tutto sono le diversità cromatiche tra galli e galline. Nei maschi prevalgono il nero (soprattutto sotto il collo, sul ventre e sulla coda) e il bianco avorio/crema. Le femmine invece possono essere argentate frumento (sfumatura più chiara caratteristica della selezione francese) o salmonate (quella più scura tipica delle Faverolles tedesche). Tuttavia esistono esemplari bianchi e sparviero. La gallina Faverolles nana Anche se tecnicamente andrebbe considerata come una razza a parte, è curioso sottolineare l’esistenza della gallina Faverolles nana. La razza in miniatura è stata selezionata in Germania e in Gran Bretagna, ma attraverso tecniche diverse: quella tedesca è il frutto dell’incrocio con altre razze nane, invece la parente d’oltre Manica è mediamente più grande perché risultato di accoppiamenti tra esemplari di dimensioni ridotte, ma sempre di Faverolles. Come allevare la Faverolles? Grazie al carattere mite e amichevole di queste galline, il loro allevamento risulterà piuttosto agevole. Tuttavia ecco alcuni accorgimenti su come allevare le Faverolles. 1. La tendenza del pollo a crescere ed ingrassare con facilità ci obbligherà a stare attenti alle quantità di cibo da somministrare: evitate mangimi troppo calorici! 2. A questi galli e galline piace molto muoversi, perciò sarà indispensabile garantirgli spazio sufficiente per scorazzare all’aria aperta. 3. Dato che si muovono esclusivamente a terra, non ci sarà bisogno di una recinzione esterna molto alta. Preoccupatevi che le piume delle zampe non si sporchino troppo e soprattutto che non siano infestate dai parassiti. 4. Anche il pollaio andrà dimensionato a dovere! In generale non richiedono troppo spazio, ma proprio a causa della loro tendenza ad ingrassare rapidamente ci converrà non sacrificarle in spazi troppo stretti. 5. Le galline depongono uova in buona quantità, sia in inverno che in estate. Queste uova dal guscio marrone chiaro pesano all’incirca 60 grammi, ma difficilmente le galline provvederanno a covale. Quindi se vi alletta l’idea di farle riprodurre sarà opportuno munirsi di incubatrici.
Organizzare il pascolo per gli allevamenti avicoli: consigli per volatili da cortile

Polli e Galline

Organizzare il pascolo per gli allevamenti avicoli: consigli per volatili da cortile

il dic 31 2024
Un allevamento estensivo per i volatili da cortile fatto a regola d’arte ha bisogno di uno spazio verde adeguato dove polli, anatre, oche e simili possano scorrazzare liberamente. Se siete convinti che ottenere un habitat coi fiocchi sia un impresa impossibile, sappiate che non è così. Nelle prossime righe vi daremo qualche consiglio su come organizzare al meglio lo spazio adibito al pascolo degli avicoli. I suggerimenti che forniremo saranno validi per qualsiasi tipo di allevamento abbiate o che vogliate intraprendere, si tratti di galline ovaiole, di polli da carne, di faraone, tacchini, oche oppure di anatre. Perché è importante organizzare al meglio il pascolo? La diversificazione delle piante che andranno inserite all’interno del pascolo è fondamentale per almeno tre ragioni: 1. Possono fornire ai vostri animali alimenti e nutrienti in più rispetto a quelli che normalmente vengono somministrati loro nel pollaio (ricovero notturno o parchetto esterno). 2. Fungono da zone d’ombra sotto cui galli, galline e company possono trovare riparo dal sole e dal calore. 3. Se opportunamente disposte, possono proteggere anche dalle eccessive correnti d’aria. Come preparare il terreno per il pascolo? Il terreno che ospiterà il pascolo dovrà essere asciutto, soffice e ricco di invertebrati (ottima fonte di nutrimento per i polli). Bisognerà poi fare in modo che non diventi polveroso o che si formino zone umide e fangose (che potrebbero favorire malattie o infestazioni parassitarie). Se la vostra situazione di partenza non è delle migliori, ecco qualche suggerimento. Per preparare il terreno ad una crescita rigogliosa delle piante, si può partire in autunno seminando un miscuglio di semi comprendenti graminacee, leguminose e altre sementi come quelle per prati, ravizzone o rafano. Fatto ciò, in primavera il terreno andrà fresato (frantumato e rigirato), in modo tale che le piante precedentemente coltivate vadano ad ammorbidire il terreno favorendo maggiormente la nascita di nuova vegetazione. Un'altra idea potrebbe essere quella di “concimare” il terreno distribuendo erba fresca falciata da altri prati. Così facendo i semi attecchiranno meglio e saranno anche protetti dalle zampe dei pennuti. Quali piante andranno inserite nel pascolo per diversificare l’ambiente? La vegetazione ottimale dovrà comprendere piante ad alto fusto, arbusti ed erba, possibilmente in grado di resistere al calpestio degli animali. Per le piante arboree (ad alto fusto) possiamo suggerire ad esempio olmo campestre, pioppo bianco, tiglio, frassino. A questi andranno alternate piante arbustive come la rosa canina, il prugnolo o l’olivello spinoso. Ottima scelta sarà quella di mettere a disposizione anche delle piante da frutto, grazie alle quali gli avicoli potranno diversificare la loro dieta. Tuttavia sarà meglio evitare quelle che richiedono l’uso di pesticidi (melo, pesco, ciliegio) e prediligere piante che non necessitano di trattamenti antiparassitari come melograno, kaki, nespolo o nocciolo. Come disporre le piante all'interno del pascolo? Se posizionata a dovere, la vegetazione del pascolo offre riparo al tuo allevamento sia dal caldo che dal vento. Ad esempio, si può realizzare una siepe campestre in prossimità del recinto esterno, alternando una pianta a fusto alto con un arbusto. Così facendo si garantirà una barriera che proteggerà gli animali dal vento. Un po’ tutti gli animali poi prediligono ambienti diversificati, quindi una buona soluzione può essere quella di realizzare delle piccole macchie o fasce boscate isolate, alternando sempre piante arboree e arbustive. Si creeranno così delle comode zone di riparo dal caldo e dal sole, dove i volatili da cortile potranno trovare tregua dall’afa estiva. Quali soluzioni adottare per il pollaio? Ora che il pascolo è finalmente pronto, non dobbiamo comunque dimenticare di fornire ai nostri compagni pennuti degli adeguati ripari per la notte. Il pollaio adatto andrà scelto in base allo spazio disponibile, al numero di capi e alle condizioni ambientali e climatiche. Quindi, fai un salto nella sezione NEGOZIO de Il Verde Mondo!
Una gallina per amica: viaggio in barca a vela per il mondo con Monique

Polli e Galline

Una gallina per amica: viaggio in barca a vela per il mondo con Monique

il dic 31 2024
Lui è Guirec (a destra nella foto qui sopra) ed è un giovane francese con la voglia di esplorare il mondo in barca a vela. Lei (a sinistra nella foto) si chiama Monique, temeraria gallina che Guirec ha deciso di portare con se nelle sue avventure tra mari e oceani. Questa notizia (esattamente come i suoi protagonisti) sta facendo il giro del mondo! Quando abbiamo sentito questa storia ne siamo rimasti rapiti, tanto da voler scrivere questo articolo! Guirec: il giovane esploratore Appena compiuti i 18 anni, Guirec ha capito che la vita a terra non faceva per lui ed ha intrapreso un lungo viaggio verso l’Australia. Tornato verso l’Europa è approdato (tra le altre mete) anche nelle isole Canarie dove gli è stata offerta come regalo una gallina… Monique. Chi l’avrebbe detto che quel semplice regalo si sarebbe trasformato nella perfetta compagna di viaggio! Monique: l’avventuriera pennuta Monique è una gallina ovaiola rossa, un volatile da cortile abbastanza comune negli allevamenti. Ma lei ha qualcosa di diverso… Appena incontrato Guirec scatta una sorta di colpo di fulmine tra i due tanto da spingere il ragazzo a portarsela con se nella sua successiva esplorazione. È l’inizio di uno splendido viaggio per il globo. La vita da marinai Dalle Canarie i due insoliti marinai si dirigono verso l’oceano Atlantico per raggiungere i Caraibi. Fin da subito Monique dimostra di non essere semplicemente un animale da compagnia, ma una vera e propria risorsa. Prima di partire a Guirec hanno detto che nel bel mezzo dell’oceano le galline ovaiole non producono uova. Invece, contro ogni aspettativa, Monique ha iniziato a darsi da fare fornendo al compagno uova fresche senza sosta. Il sostentamento è assicurato anche in mare aperto! Ma non è tutto! Sembra che la nostra coraggiosa gallina non rimpianga assolutamente la vita da pollaio. In poco tempo si è abituata perfettamente a muoversi sulla barca e a condividere cibo e spazi col suo amico umano. Dall’oceano ai social… Il grande successo! L’intera esperienza di viaggio e di convivenza è stata documentata su Facebook ed Instagram generando molta curiosità tra il popolo di internet. È bastato veramente poco affinché la notizia si diffondesse a macchia d’olio tra il pubblico dei social, che tuttora è in attesa di scoprire quali nuovi e avvincenti viaggi compiranno i due! Cosa ci insegnano Monique e Guirec? Tutta la vicenda non può che farci riflettere sul rapporto tra animali e uomo. Un rapporto che va oltre la semplice convenienza per l’umano. Monique e Guirec vivono in simbiosi, tenendosi compagnia, ma anche aiutandosi l’uno con l’altra. La nostra speranza è di imbatterci più spesso in notizie di questo tipo!
Galline ovaiole e cicli di produzione delle uova. Obiettivo: uova fresche e naturali!

Polli e Galline

Galline ovaiole e cicli di produzione delle uova. Obiettivo: uova fresche e naturali!

il dic 31 2024
Oggi vorremmo focalizzare la nostra attenzione sulle galline ovaiole. Quella di allevare galline (o altri volatili da cortile) al fine di ottenere uova fresche da consumare in casa o da vendere a terzi è sicuramente una scelta interessante, ma a seconda dell’uso che facciamo delle uova (o per meglio dire, in base a quante ce ne servono) lo stesso allevamento va organizzato a dovere. Sapere cose come “quale razza scegliere” o “quante uova mi produrranno le galline” diventa fondamentale per gestire al meglio il tutto. Tipi di allevamento e condizioni ambientali In Italia esistono quattro tipologie di allevamento: in gabbia, a terra, all'aperto e biologico. Ciascuna classificazione è caratterizzata dall'ambiente in cui vivono e depongono le uova le galline. In ogni allevamento le condizioni ambientali vengono modificate per consentire agli animali di deporre un numero di uova superiore alla norma, pur nel rispetto degli standard di benessere individuati dalle normative vigenti. Le condizioni di vita migliori, nonché quelle che noi ci sentiamo di raccomandare, sono ovviamente quelle di un allevamento biologico: le galline hanno la possibilità di razzolare all'aperto e si nutrono soprattutto di mangime biologico. La quantità di uova prodotte sarà inferiore, ma a tutto beneficio di galline più felici e uova più naturali. Razze ovaiole Passiamo adesso alle razze comunemente più utilizzate per la produzione di uova. Innanzitutto va menzionato che proprio per ottenere un numero sempre maggiore di uova, l’uomo, con secoli e secoli di esperienza in campo di allevamento, ha progressivamente selezionato le razze più “produttive” e incrociato le stesse per dare vita a razze ibride particolarmente indicate a tale scopo. Tra le più comuni ricordiamo l’ibrida ovaiola rossa. Se invece cercate delle razze che possano essere sfruttate anche a scopo ornamentale, noi possiamo suggerirvi le Livornesi, le Padovane, le Amrock o le Amburgo. Cicli di produzione delle uova Altra cosa importante è sapere come funzionano i cicli di produzione delle uova da parte delle galline. L'intervallo tra due mute successive coincide con un ciclo di produzione delle uova. Con il raggiungimento della maturità sessuale di una gallina, parte anche il primo ciclo di produzione. Il primo ciclo è quello che offre decisamente il maggior numero di uova (a seconda della razza e del tipo di allevamento si può può avere una media di 200-300 uova). Proprio per questa ragione, negli allevamenti intensivi vengono usate solo galline al primo ciclo di produzione. Va comunque fatto notare che nonostante la produzione massiva, durante il primo ciclo, possono essere anche più frequenti fenomeni di ovulazione irregolare (uova di dimensione irregolare, con guscio molle o con 2 tuorli…). Dal secondo ciclo produttivo in poi le ovulazioni tendono a regolarizzarsi, ma diminuisce progressivamente il numero di uova complessivo, che sarà via via sempre inferiore. Raggiunti 4 o 5 cicli, la gallina dovrebbe smettere di produrre uova.