Polli e Galline

L'importanza del posatoio o destena nel vostro pollaio

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L'importanza del posatoio o destena nel vostro pollaio

il dic 31 2024
Il posatoio o destena è un accessorio che ogni pollaio dovrebbe avere, anche i moderni pollai in legno. Infatti questo elemento è fondamentale per garantire alle vostre galline idonee condizioni di benessere per il loro allevamento. Le galline di notte amano dormire aggrappate a dei bastoni di legno, per questo motivo bisognerebbe predisporne all’interno del pollaio. Un posatoio deve avere le giuste dimensioni per le galline che avete. In un metro lineare potrebbero starci dalle 4 alle 5 galline. Inoltre i pali di legno non devono essere posizionati a terra, dato che metà delle deiezioni viene prodotta quando gli animali sono appollaiati. La forma della destena è altresì importante in quanto le galline devono avere una presa sicura per evitare che assumano delle posizioni anomale, per questo motivo il bastone non deve essere tondo ma avere solo gli spigoli arrotondati con la maggior parte della base piana. L’importanza di questo accessorio è dunque notevole se considerate che le galline passano tutta la notte aggrappate ai posatoi. Quindi per il vostro allevamento di polli scegliete un pollaio che ne sia dotato. BUON ALLEVAMENTO A TUTTI DA IL VERDE MONDO!!!
Come accorciare le penne delle ali di una gallina

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Come accorciare le penne delle ali di una gallina

il dic 31 2024
È possibile che dopo il sesto mese di vita vi troviate nella situazione di dover evitare che le vostre galline volino. A questo punto dovrete tagliare le piume di una delle due ali del vostro animale. Lo dovrete fare nel caso abbiate un pollaio senza recinto o, nel caso ci sia, che non sia chiuso nella parte del soffitto. Vi assicuriamo che tagliare le penne delle vostre galline non è pericoloso sia per voi che per il volatile. Inoltre l’animale non sentirà nessun dolore e non soffrirà nemmeno un po’, quindi per tutti quelli che vedono in questa tecnica qualcosa di sbagliato consigliamo di leggere fino in fondo questo articolo. Infatti non solo questa tecnica non nuoce all’animale ma lo aiuta a rimanere fuori dai pericoli, infatti volando potrebbe facilmente uscire dal vostro pollaio trovandosi inevitabilmente in situazioni spiacevoli che potrebbero mettere in pericolo la sua vita o il suo stato di salute mentale. Per tagliare le penne delle ali dovrete procedere nel modo seguente: Afferrate il pollo. Questa cosa potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi, quindi quando dovrete eseguire questa operazione fatevi aiutare da una persona che vi supporti in tutte le fasi. Se l’animale catturato sbatte le ali fate in modo di tenerle chiuse con l’uso delle mani fino al momento in cui non si sarà calmato. Afferralo con due mani e porta l’animale al tuo petto facendo in modo che le zampe rimangano piegate all’indietro e che le ali siano completamente chiuse. Se avrete raggiunto questa posizione è facile che l’animale sia calmo, quindi potrete procedere al taglio delle penne Allarga una delle due ali per distendere le penne remiganti. Stiamo parlando quindi della sola parte più lunga della penna. Nella fase di taglio non dovrete tagliare tutte le penne ma solo la prima decina che sono quelle che permettono al vostro animale di spiccare il volo. Con una forbice affilata e molto robusta tagliate le penne di una sola ala. Ricorda che non devi tagliarle più di 6 centimetri e comunque meglio tagli e meglio è per il tuo animale. Consigliamo il taglio di una sola ala perché in questo modo sarete sicuri del risultato. Se tagliaste poco entrambe le ali di un animale molto forte è possibile che riesca comunque a spiccare il volo, facendolo solo su una ala la gallina sarà comunque sempre sbilanciata e il risultato sarà assicurato.  
Come gestire la fase del trasporto a casa e il primo inserimento nel pollaio dei polli

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Come gestire la fase del trasporto a casa e il primo inserimento nel pollaio dei polli

il dic 31 2024
Se dovete andare a prendere dei polli prima dovreste prepararvi per l’evento. Prima di partire per l’acquisto dei polli dovrete preparare il pollaio. Quindi dovrete sistemare l’abbeveratoio e la mangiatoia e premunirvi di acqua fresca e mangime per le galline ovaiole. Nello stesso tempo dovrete sistemare la lettiera del vostro pollaio che deve essere composta da paglia, segatura e un po’ di terriccio, anche la sola paglia andrà benissimo. Quando andrete dall’allevatore ricordatevi di chiedergli un po’ di mangime in modo che poi potrete abituare gradualmente gli animali al vostro. Il trasporto dei polli dovrebbe avvenire dentro ad un cesto o un contenitore apposito per animali, nel caso non lo abbiate anche una scatola di cartone potrebbe andare bene. Ricordatevi di applicare dei fori per la ventilazione per evitare che le galline soffrano più del dovuto. Per evitare che si feriscano durante il tragitto verso casa sarebbe preferibile inserire un animale per scatola. All’interno della scatola dovreste mettere un po’ di paglia in modo che assorba gli eventuali scossoni che potrebbero esserci in macchina. La scatola non deve essere tanto più grande dell’animale in modo che non si muova troppo all’interno. Ricordatevi che gli avicoli sopportano molto bene il freddo ma soffrono molto il caldo per questo motivo se trasportate gli animali in una giornata estiva non metteteli mai nel vano posteriore dell’auto ed evitate di lasciare la scatola sotto i diretti raggi del sole. Se il viaggio di ritorno dura più di un ora fermatevi di tanto in tanto per dare alle bestioline un po’di acqua tiepida in modo che si stemperino e che non soffrano più del dovuto. Sconsigliamo comunque il trasporto durante una giornata estiva calda e afosa. Una volta arrivati a casa dovrete sistemare gli animali all’interno del recinto del pollaio in modo che si riposino dopo il viaggio e che si ambientino alla loro nuova casa. Nel caso non abbiate un recinto ma solo la casetta pollaio, e quindi nel caso in cui gli animali siano liberi di scorazzare nel vostro giardino è preferibile che li chiudiate all’interno della casetta pollaio per un paio di giorni. In questo modo capiranno qual è la loro casa e da quel momento potrete stare pur tranquilli che tutte le sere le troverete all’interno del vostro pollaio. Nel caso in cui all’interno del nuovo alloggiamento abbiate già delle altre galline ovaiole dovrete tenere i nuovi arrivati in isolamento per un paio di settimane. Questo servirà ad evitare che i nuovi animali contagino i vostri, nel caso in qui siano affetti da germi o parassiti. Una volta che vi sarete accertati che i polli sono a posto potrete ricongiungerli con gli altri. L’inserimento tra le nuove galline e quelle già presenti è preferibile avvenga di notte quando i vecchi coinquilini dormono e non possono aggredirli. Se fate l’operazione durante il giorno è molto frequente che i nuovi arrivati vengano attaccati, anche brutalmente, dagli animali già presenti che non faranno altro che difendere il territorio alla loro maniera. Per rendere l’inserimento ancora meno turbolento potreste spruzzare su tutti gli animali acqua e aceto, in questo modo avranno tutti lo stesso odore e si accetteranno molto meglio. Nei primi giorni bisognerà comunque stare molto attenti in quanto all’interno del pollaio ci sarà una rivoluzione sociale che potrebbe portare a delle zuffe. Quando fate un inserimento cercate di non farlo con un solo esemplare in quanto le galline si ambientano meglio se vengono inserite in gruppo anche perché le altre galline accetteranno di più buon grado un gruppetto di nuovi arrivati piuttosto che uno solo. Ricordatevi che se volete addomesticare i polli dovrete muovervi all’interno del pollaio sempre con delicatezza, per abituarli a stare in braccio dovrete prenderli e farli stare tra le vostre braccia con regolarità e cosa molto importante non dovrete mai inseguirli per acciuffarli.
La riproduzione degli avicoli: con metodo naturale o con incubatrice | Guida completa

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La riproduzione degli avicoli: con metodo naturale o con incubatrice | Guida completa

il dic 31 2024
Se siete degli appassionati di avicoli o state per diventarlo avrete senz’altro la tentazione di fare delle belle nidiate di polli con la vostra chioccia o con la vostra incubatrice di uova. Questa esperienza sarà senz’altro una piacevolissima avventura, vedere la chioccia a cova o le uova fertili all’interno dell’incubatrice, vivere la nascita dei pulcini, osservarne la crescita, vederne il risultato una volta saranno diventati adulti ma soprattutto trovare il primo uovo deposto sarà stupendo. Dovrete comunque considerare anche il fatto che la riproduzione avicola ha anch’essa degli inconvenienti. Infatti saranno frequenti le morti premature e soprattutto vi ritroverete a dover gestire nidiate con un gran numero di esemplari maschio. Se avete lo spazio necessario potrete tenerci tutte le vostre pollastre, per quanto riguarda i maschi dovrete trovare il modo per poterli gestire. La cosa migliore sarà quella di regalare qualche pulcino a qualche vostro conoscente anche se questa soluzione non vi aiuterà a risolvere il problema. Avere molti galli nel pollaio è una cosa impossibile da gestire soprattutto se disponete di pochi esemplari femmina. In questo caso dovrete offrirli a qualche commerciante o li dovrete per forza usare per l’alimentazione. Quindi se non siete pronti ad affrontare la macellazione dei vostri animali vi consigliamo di lasciar perdere l’idea di far nascere dei pulcini. La fecondazione Se avete dunque deciso di procedere con la riproduzione dovrete mettere un esemplare maschio insieme ad un minimo di 2-3 femmine, questo però dipende dalla vivacità della razza, infatti razze come la Orpington potrebbero aver bisogno solo da 2 a 5 galline, mentre per razze più vivaci come i Combattenti potrete aver bisogno anche di 10 galline con un solo gallo. Una volta sistemato il pollaio vedrete che il gallo farà il suo dovere e farà in modo di fecondare le uova delle galline. Basteranno anche solo due fecondate alla settimana perché le uova siano fertili e un periodo di due settimane dall’inserimento del nuovo gallo nel pollaio prima che ci sia l’accoppiamento, vedrete comunque che non tutte le uova saranno fecondate. Evitate di mettere più galli con più galline all’interno dello stesso pollaio in quanto non avrete la percezione di quali galline siano figlie di uno o dell’altro rendendo molto difficile poter gestire la razza. Nel caso abbiate solo galline come può essere per chi usa un pollaio in legno da giardino la soluzione potrebbe essere quella di cercare uova fertili in internet per poter trovare la razza che vi interessa. Visitando il nostro sito per esempio potrete trovare uova fertili delle razze avicole disponibili che più vi piacciono. La Cova Se avete le uova fecondate avrete la possibilità di metterle a cova. La prima soluzione è quella di avere una chioccia pronta per la gestazione, la seconda è quella di munirvi di una delle nostre incubatrici borotto. Nel primo caso dovrete essere sicuri che la chioccia sia veramente covaticcia. Per farlo dovrete riscontrare i seguenti sintomi: Rimane nel nido per lunghi periodi senza mai abbandonarlo la cresta è di un bel colore rosso vivo Emette suoni chioccianti o lamentosi Tende ad essere meno socievole diventando addirittura minacciosa verso le altre galline. C’è da dire che esistono razze più propense alla cova rispetto alle altre. Le galline ovaiole per esempio non covano mai, mentre altre razze come la Moroseta, la Sussex e la Wyandotte diventano per la prima volta covaticcie molto spesso e anche in giovane età rispetto alle altre razze. Per aumentare la possibilità di avere una chioccia vi consigliamo di non raccogliere tutte le uova ma lasciargliene sempre qualcuna nel nido in modo che sia portata a sedercisi sopra. Se non avete galli e volete comunque optare per una cova naturale dovrete cercare di allevare delle razze covaticcie e successivamente dovrete procuravi delle uova fertili. Se avete una incubatrice Borotto non dovrete fare altro che mettere le uova fertili all’interno della macchina e seguire le istruzioni d’uso e dopo 21 giorni avrete i vostri bei pulcini. Se sceglieste di acquistare una incubatrice automatica non dovrete fare altro che controllare la temperatura e l’umidità dell’interno una volta al giorno, nel caso sceglieste di utilizzare un'incubatrice semiautomatica dovrete anche ricordarvi di muovere le uova più volte durante il giorno per evitare che le uova si cuociano. Uova che si schiudono Nella scelta dell’uovo dovrete essere attenti, infatti non tutte le uova sono adatte alla cova o all’incubazione. Dovrete usare le uova più pulite e regolari possibili scartando quelle che potrebbero plausibilmente avere due tuorli o che risultino di un aspetto “marmorizzato”. Se non ne avete molte potreste dover usare anche quelle che risultano essere sporche, in quel caso potrebbe essere sufficiente pulirle per poterle usare tranquillamente, in questo caso vi consigliamo di non lavarle in quanto potrebbe essere che gli togliate lo strato superficiale di protezione, in questo modo potrebbe essere che l’uovo venga attaccato da batteri perché privo di protezione. Prima di cominciare potreste segnare ogni singolo uovo con una matita, non penne o pennarelli, indicando la data di deposizione ed eventualmente di che razza si tratta, questo solo nel caso abbiate più razze in una sola nidiata. Potrete usare uova che non superino una settimana o dieci giorni dalla deposizione e dovrete tenerle ad una temperatura abbondantemente sotto i 18 gradi e di tanto in tanto sarà preferibile che le giriate per evitare che il tuorlo si posi su un lato. Il metodo migliore per conservarle è tenendone la punta verso il basso il primo giorno e con la punta verso l’alto il secondo giorno fino a quando non le userete. La schiusa Nel caso di cova naturale la vostra gallina rimarrà appollaiata sulle uova fino alla schiusa delle uova, nel caso usiate una incubatrice dovrete lasciarla sempre accesa fino alla nascita degli animali. La cova dura 21 giorni per le razze normali e giganti, 19-20 per quelle nane. Questa differenza è data dalle dimensioni delle uova. Infatti le uova più piccole si scaldano prima di quelle più grandi, per questo motivo le uova cominciano a trasformare il pulcino con qualche ora di anticipo. Dopo 18 giorni di cova sarebbe meglio inumidire le uova per far si che siano meno dure nel momento in cui il pulcino tenterà di uscire. Prima della schiusa potreste cominciare a sentire qualche pigolio provenire dall’interno, significa che l’animale è quasi pronto per nascere. Durante il ventunesimo giorno i pulcini nascono. Alla nascita gli animali sono bagnati ma si asciugano subito diventando dei batuffoli di pelo capaci di mangiare, bere e pigolare già durante i primissimi momenti di vita. Nel caso dopo i 22-23 giorni ci siano delle uova che non si sono ancora schiuse significa che non erano fertili o che il pulcino è morto prima di uscire. Se vi dovesse capitare che qualche piccoletto non riesca ad uscire dovrete considerare se aiutarlo o meno.  Molti allevatori lo sconsigliano, altri molto più sensibili invece preferiscono aiutarli. Qualunque decisione prendiate sappiate che se un pulcino per nascere ha bisogno di essere aiutato significa che l’animale non è del tutto sano, potrebbe essere debole o handicappato, per questo dovrete sapere che potrebbe avere dei problemi durante la sua vita e che non potrete utilizzarlo per la riproduzione futura. Accudimento e dieta dei pulcini Gli animali appena nati hanno bisogno di calore, nel caso di allevamento naturale se ne occuperà la chioccia nel caso di schiusa mediante incubatrice dovrete procuravi una lampada a raggi infrarossi o una moderna chioccia artificiale che permetterà ai pulcini di poter crescere nei primissimi giorni nel modo più naturale possibile. È  preferibile non lasciare gli animali con una luce puntata 24 ore su 24 in quanto anche i piccoli hanno il loro ciclo naturale e durante la notte sarebbe preferibile riposassero. Come alimentazione usate il mangime per pulcini in ciotole basse. Anche l’abbeveratoio dovrà essere basso e con pochissimi centimetri d’acqua, in questo modo eviterete che i vostri piccoli si bagnino o peggio muoiano affogati. Date il mangime per le prime sei settimane dopodiché, quando avranno già il loro piumaggio, potrete cominciare a dare loro mangime per polli in fase di crescita. Al quinto o sesto  mese potrete cominciare ad alimentarli come tutte le altre galline. Nel caso abbiate una chioccia sarà preferibile tenerla isolata dal resto del gruppo fino a quando i piccoli non saranno in grado di difendersi da soli, cosa che avviene attorno al quinto mese di età, inoltre terrete i polli al riparo da malattie contagiose che potrebbero prendere dal resto del gruppo in un periodo in cui non hanno ancora sviluppato gli anticorpi necessari per potersi proteggere. Nel caso abbiate allevato con incubatrice dovrete mettere gli animali all’interno di una scatola di cartone dotandovi di una chioccia artificiale o di una lampada ad infrarossi. La temperatura di cui hanno bisogno durante la prima settimana è di 35 gradi. Durante le altre settimane dovrete abbassare la temperatura di circa due gradi a settimana fino a 6 settimane. Misurare la temperatura può essere difficile per questo motivo osservare il comportamento dei vostri animali potrà aiutarvi a regolarvi con l’intensità desiderata. Se i pulcini giacciono in un piccolo cerchio sotto la lampada con la testa verso l’esterno significa che la temperatura è quella ottimale. Se si ammassano sotto alla lampada con la testa rivolta verso di essa significa che hanno freddo. Se giacciono negli angoli della scatola con la bocca aperta significa che hanno troppo caldo. In questa fase sarebbe preferibile se utilizzaste una chioccia artificiale in quanto da la possibilità ai pulcini di decidere in modo naturale se stare riparati dalla fonte di calore o meno, con la lampada a infrarossi questo non è possibile. Dopo le sei settimane, una volta che il piumaggio sarà ben sviluppato potrete lasciarli alla temperatura ambientale sempre che non sia più bassa di 20 gradi. Questa fase va fatta gradualmente in modo da dare agli animali la possibilità di abituarsi gradualmente ai cambi di temperatura Gallo o gallina? Per i più esperti potrebbe essere semplice stabilire il sesso di un pulcino, per la maggior parte di noi la cosa potrebbe essere un po’ più complicata. Dovremo quindi aspettare la crescita dell’animale per poter stabilirne con certezza il sesso. Per cercare di capirlo il prima possibile potrebbero esservi utili questi criteri: I galli tengono la coda più elevata rispetto al solito, sono più grandi rispetto agli esemplari femmina, hanno una cresta più grande e marcata rispetto alle galline. In certe razze come la Amrock si può capire anche dalla colorazione del piumaggio, in questa razza il maschio ha una colorazione della parte nera più chiaro rispetto alla femmina.
Malattie dei polli: Il morbo di Marek come riconoscerlo e curarlo

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Malattie dei polli: Il morbo di Marek come riconoscerlo e curarlo

il dic 31 2024
Una malattia non molto diffusa ma fatale per i vostri polli può essere il morbo di Marek. Si tratta di una paralisi che attacca gli animali. È un virus erpetico. I sintomi sono chiari, l’animale si paralizzerà completamente con l’associazione della contrazione delle dita dei piedi e le zampe in posizione allungata. La malattia ha un decorso di un paio di settimane, passato questo tempo inevitabilmente l’animale morirà in quanto non ci sono rimedi per questa fastidiosa patologia. L’unica cosa che si può fare per evitare l’insorgere della paralisi di Marek è la vaccinazione preventiva delle galline ovaiole. Nel caso alleviate polli di razza Sebright o Barneveld dovrete stare molto attenti in quanto queste due razze hanno una maggiore possibilità di ammalarsi, altre razze come la Marans e la Sumatra invece non si ammalano mai. Quindi attenti. Augurandovi un buon allevamento vi diamo appuntamento nel nostro sito dove potrete trovare molti articoli che vi possono aiutare nell’allevamento dei vostri polli.
Perché il rumore ha effetti negativi sulle galline? La loro salute è importante

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Perché il rumore ha effetti negativi sulle galline? La loro salute è importante

il dic 31 2024
Da un recente studio è stato scoperto che il rumore può avere effetti negativi sul comportamento delle galline. Proprio come avviene per noi umani, i rumori troppo forti danneggiano anche i nostri polli. Se tenete le galline vicino ai binari della ferrovia, come spesso accade per motivi di spazio, dovrete fare i conti con le conseguenze negative. Le galline, come tutti i vertebrati, sono regolate da un orologio biologico controllato dal naturale ciclo luce/buio del giorno e della notte. Per questo motivo di notte dormono e non sono attive, ma smettono di essere attive già quando inizia a fare buio. Al tramonto sono già nei loro pollai e per loro iniziano le ore di riposo. La maggior parte delle loro attività e dei loro pasti avviene durante le ore di luce, tuttavia anche in pieno giorno si riposano. Alcuni studi hanno dimostrato che, come avviene nell’uomo, cambiamenti troppo repentini nel ciclo giorno/notte delle galline porteranno ad avere animali stressati e ansiosi. Ad esempio essere disturbate in piena notte da forti rumori, porterà ad avere galline ansiose con tutto ciò che ne consegue. Inoltre, questi studi hanno anche dimostrato che rumori forti rilevati vicino ad aeroporti, binari della ferrovia o macchinari idraulici nei pressi dei pollai portano ad una produzione più bassa di uova, crescita rallentata, pressione del sangue più alta, stress e affaticamento negli animali. In particolare è stato dimostrato che, simulando un forte rumore di ventilatori o macchine operatrici che si trovano nei capannoni industriali, si ha un incremento di corticosteroidi, colesterolo e proteine totali nel sangue. Questo studio raccomanda quindi il controllo dell’inquinamento acustico in prossimità di allevamenti di polli e pulcini. I rumori forti influiscono negativamente portando gli animali a mangiare di meno. Questo scompenso ovviamente provoca un rallentamento della crescita, con conseguenti danni che l'allevatore può ben notare sulla salute degli animali. Se avete un allevamento vicino a fonti di forti rumori non disperate, qualcosa si può fare per contrastarli. Qui di seguito trovate alcuni stratagemmi e metodi efficaci per tenere i rumori a livelli accettabili (e salutari) in modo da avere galline più sane e felici, sia psicologicamente che fisicamente.   1. Per prima cosa, individuate la sorgente dell’inquinamento acustico. Se è necessario, utilizzate uno strumento di misurazione del suono. Il rumore potrebbe disturbare anche gli altri animali che avete. 2. Se potete, erigete delle barriere acustiche trasparenti, con doppi vetri che proteggeranno dai rumori forti, oppure avvaletevi di materiali fonoisolanti. 3. Possibilmente create il vostro pollaio in una zona tranquilla, lontana da aeroporti, ferrovie ed aree industriali. Se questo non è possibile scegliete almeno un angolo poco rumoroso. 4. Evitate riparazioni e ristrutturazioni con strumenti rumorosi soprattutto durante le ore notturne di sonno delle galline. 5. Cercate di “coprire” e smorzare i suoni che provengono dalle apparecchiature rumorose. 6. Usate un “Controllo del Rumore Attivo”, un sistema anti-rumore che produce onde sonore della stessa frequenza (ampiezza/intensità) dell’inquinamento acustico, ma di polarità opposta, provocando così la cancellazione del rumore. 7. Istruite operai, collaboratori e famigliari a rispettare le ore di sonno delle galline: le persone non dovrebbero parlare tra loro ad alta voce quando sono vicine a polli che stanno dormendo. In conclusione, possiamo capire da soli che si tratta di una questione di rispetto per gli animali. Dobbiamo accettare il fatto che le galline sono esseri viventi che hanno bisogno di molte delle stesse cure di cui abbiamo bisogno noi, incluso il riposo notturno e la tranquillità durante il giorno. Dobbiamo essere comprensivi e sensibili con i nostri animali da cortile, immaginando come ci sentiremo noi se fossimo svegliati all'improvviso da una persona senza rispetto mentre stiamo dormendo. Il giorno dopo ci sentiremo irritati, saremo meno produttivi al lavoro e infastiditi. Se riusciamo a capire il mondo animale così bene, tratteremo le galline con più rispetto: lo meritano anche loro! Questo comportamento rispettoso nei loro confronti porterà un miglioramento della salute del nostro allevamento di galli e galline. Il risultato, infatti, sarà avere polli più sani e più grandi. Rispettare le esigenze delle galline e non esporle a rumori troppo forti è un guadagno per tutti: allevatori e galline. Voi cosa ne pensate a riguardo?
6 regole d’oro per allevare galline

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6 regole d’oro per allevare galline

il dic 31 2024
Questo post è per tutti quelli che vogliono provare ad allevare le galline, ma non sanno da che parte iniziare. Anche chi ha già galli, galline e pulcini potrà beneficiare di queste regole e sommarle alle proprie conoscenze. Una volta i comportamenti da tenere con le galline di casa erano tramandati dai nonni. Oggi purtroppo queste tradizioni si stanno perdendo, perciò è bene sapere qualcosa su questi volatili da sempre preziosi per l'uomo. Avere a disposizione tanto o poco spazio non è più un problema. Ci sono infatti delle soluzioni che vi permettono di allevare una gallina in giardino o addirittura sul terrazzo di casa! Si tratta dei pollai in legno e dei pollai mobili. Avere una gallina non è mai stato più semplice di così! Ecco quindi 6 regole importanti da seguire per allevare galline felici! 1. Cani e galline: meglio separati La prima regola se avete un cortile dove ci sono dei cani è mantenerli a distanza. Le galline dovrebbero restare separate dai cani per precauzione, perché si sa che il cane ha l'istinto predatore e potrebbe attaccarle. Meglio tenere i cani al guinzaglio se devono avvicinarsi alle galline, oppure tenere sempre le galline dietro una rete (pollaio o recinzione che sia). In questo caso non fidarsi è meglio. Se avete dei pulcini fate molta attenzione perché potrebbero diventare preda dei vostri amici a quattro zampe, in particolare dei gatti. 2. Attenzione agli animali selvatici! Specialmente se abitate in campagna dovete considerare possibili attacchi di animali selvatici, come le volpi. Per questo è meglio che le vostre amate galline siano sempre protette. Le volpi attaccano preferibilmente di notte, ma non è raro che facciano la loro apparizione anche di giorno. Il consiglio che vi diamo è di essere pronti all'eventualità di un attacco, assicurandovi che di notte tutte le galline siano al chiuso. I cani possono tenere lontani gli animali selvatici, quindi potete lasciarli liberi di gironzolare nei dintorni della casa e del pollaio durante le ore notturne. Inoltre ricordate che le uova di gallina sono molto appetibili: donnole, faine, topi e altri animali potrebbero sottrarveli, mangiarli e lasciarvi così a bocca asciutta! 3. Mai lasciare le galline incustodite! Le galline non riescono a volare. Tuttavia quando sono libere tendono a fare dei salti, spingendosi con le ali, per oltrepassare le recinzioni o posarsi sui rami più bassi degli alberi. Perciò se perdete una gallina, controllate se è nelle vicinanze, magari oltre la rete. L'ideale è chiuderle in un pollaio.   4. Introdurre con cautela nuovi individui nel gruppo Galli e galline sono animali gregari, cioè vivono in un gruppo all'interno del quale si crea una gerarchia. Perciò se dovete introdurre nuovi esemplari in un gruppo già consolidato fate attenzione, perché alcuni avranno la priorità sul cibo, comportandosi come soggetti dominanti. Inoltre esemplari giovani potrebbero essere attaccati e feriti dai più vecchi. 5. I nidi sono comuni Molto spesso capita che le galline vadano a deporre le uova dove ce ne sono già altre, perciò non insistete affinché ognuna stia nel suo nido. I gruppi di galline potrebbero necessitare solo di due nidi di cova. Se volete proprio farle andare in un nido specifico potete mettere delle uova finte per attirarle. 6. Evitare un errore comune... Se qualche gallina soccombe per cause naturali o perché viene attaccata da altri animali, non seppellitela dove ci sono le altre galline vive perché cercheranno di dissotterrarla. La stessa cosa vale anche per i cani, che sicuramente scaveranno in cerca dei resti. Ora che sapete queste regole basilari siete pronti per allevare la vostra gallina o il vostro gruppetto di polli. Scegliete il vostro pollaio e iniziate una vita sana a contatto con gli animali. Se state pensando di prendere nuove razze di galline la prossima primavera, seguite il nostro sito perché avremo a disposizione uova fertili. Seguite il nostro sito: presto avremo a disposizione uova fertili!  
Alimentazione delle galline: i cibi preziosi e quelli da evitare

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Alimentazione delle galline: i cibi preziosi e quelli da evitare

il dic 31 2024
Il successo di un allevamento di galline dipende in gran parte dall’alimentazione. I polli, infatti, hanno bisogno di cibo sano non solo per mantenersi in salute, ma anche per produrre uova e carne di ottima qualità. Ogni gallina ha un fabbisogno nutrizionale diverso, che dipende da vari fattori: età, peso, sesso, metodo di allevamento e periodo dell’anno. Quanto mangia un pollo? Un pollo con un peso medio di 1,5-2 kg ha bisogno di circa 130 grammi di mangime al giorno. Ovviamente il consumo giornaliero cresce in proporzione al peso degli animali. Tieni presente inoltre che le galline ovaiole nel periodo di produzione hanno un fabbisogno nutrizionale maggiore rispetto agli altri esemplari. Per quanto riguarda i pulcini, invece, devi mettere in conto un consumo di almeno 4,5 kg in circa tre mesi, vale a dire il tempo che impiegheranno per arrivare al chilo e mezzo di peso. Cosa mangiano le galline? I polli possono essere nutriti con mangimi già pronti, completi e bilanciati. Se questa soluzione non ti soddisfa, puoi creare una buona miscela di base con mais, soia, orzo, frumento, grana verde di riso e sorgo. Anche i pastoni sono ottime alternative ai mangimi confezionati: li puoi preparare cuocendo farina di mais, crusca o riso e aggiungendo poi verdure e legumi. C’è poi il nucleo, un mangime complementare ad alto valore proteico formato soprattutto da farina di soia. Il grit invece è un composto di gusci d’ostrica tritati che puoi utilizzare per fornire alle tue galline, in particolare a quelle ovaiole, il calcio di cui hanno bisogno. Non sottovalutare l’importanza del pascolo. Razzolare è un forte antistress per i polli e gli permette di integrare la dieta con sostanze che non sono presenti nei mangimi pronti. Mentre piluccano, le galline assumono molta fibra e cellulosa e ingeriscono lumache, lombrichi e insetti, che garantiscono un apporto proteico insostituibile! Quando somministrare il cibo ai polli? Se le tue galline sono libere di razzolare ti consigliamo di alimentarle due volte al giorno, prima e dopo il pascolo. Ricorda di togliere sempre il mangime avanzato, perché potrebbe attirare i topi o marcire. Gli alimenti preziosi per la salute dei polli Sai che alcuni alimenti forniscono alle galline principi nutritivi essenziali e svolgono un’azione preventiva e curativa per alcune malattie? L’aceto di mele, ad esempio, tiene lontani i parassiti gastrointestinali ed è una buona fonte di potassio e zolfo. Inoltre ha un’importante funzione antisettica ed antibatterica, al pari del timo. Aglio, cipolla e santolina sono invece dei potenti vermifughi naturali. Il pane alle galline: giusto o sbagliato? Dare il pane alle galline è una pratica abbastanza diffusa. Probabilmente lo fai anche tu, ma ti sei mai chiesto se è adatto ai tuoi animali? Il pane, pur essendo un derivato del frumento, non ha le stesse caratteristiche nutrizionali e tende a far ingrassare il pollo. La soluzione migliore sarebbe somministrarlo non più di una volta a settimana e preferibilmente secco e sbriciolato. Darlo bagnato potrebbe provocare diarrea e feci molli. Quali sono gli alimenti da evitare? Alcuni cibi sono potenzialmente tossici per i polli, quindi devi evitarli come la peste! I dolci e i fagioli crudi sono altamente nocivi e anche il sale è un vero e proprio veleno se assunto in dosi elevate. Ci sono poi altri alimenti a cui devi prestare attenzione. Ritagli di carne cruda e salumi possono trasmettere malattie o addirittura aumentare l’aggressività dei polli, dando origine a fenomeni come la pica e il cannibalismo. Quindi, se vuoi somministrarli ai tuoi animali, assicurati che siano cotti. Stessa cosa vale anche per le uova, che dovrai lessare per almeno 5 minuti. I pomodori apportano vitamine e carotenoidi, ma possono ridurre l’assorbimento di calcio. Per questo dovrai usare molta parsimonia nel darli ai tuoi polli. E tu come nutri le tue galline? Raccontaci quale tipo di alimentazione hai scelto per i tuoi animali! Se hai dei dubbi o vuoi un consiglio, contattaci. Noi de Il Verde Mondo saremo lieti di aiutarti!
La riproduzione dei polli e la consanguineità

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La riproduzione dei polli e la consanguineità

il dic 31 2024
I polli sono animali poligami. I galli combattono tra loro per formare un proprio harem di galline, con cui si accoppiano più volte al giorno. Nelle razze giganti il gallo copre un gruppo di 6-8 galline, mentre nelle razze medie il numero si aggira intorno a 10-12 femmine. Nelle razze nane, come la Cocincina, un gallo può arrivare ad avere un harem anche di 15-18 galline! Questi numeri ovviamente variano in base all’indole degli animali, al tipo di allevamento e allo spazio che hanno a disposizione. Le caratteristiche dei buoni riproduttori I migliori riproduttori sono animali sani e con caratteristiche di razza molto marcate. I galli devono essere vigorosi, battaglieri e con uno spiccato interesse per le femmine. Le galline devono avere un’ottima conformazione fisica ed essere buone chiocce. Come avviene l’accoppiamento dei polli? Durante l’accoppiamento, il gallo si avvicina alla femmina da dietro e le sale sulla schiena con le zampe. La gallina si abbassa, allarga le ali e alza la coda. Il maschio si tiene in equilibrio afferrando con il becco le piume sulla testa della pennuta e abbassa la coda fino a far combaciare la sua cloaca con quella della compagna. Solo a questo punto espelle il seme nella cavità della femmina. Per capire se l’atto è andato a buon fine si deve osservare il comportamento della gallina: se si scrolla la polvere di dosso e arruffa le penne significa che il rito amoroso è stato portato a termine. Se invece il maschio se ne va ma lei rimane ferma come in attesa di qualcosa, quasi sicuramente il gallo non ha compiuto il suo dovere! Problemi di riproduzione dei polli Anche se l’accoppiamento è stato portato a termine, non è detto che sia avvenuto con successo! La gallina potrebbe non essere stata fecondata oppure le uova potrebbero dar vita a pulcini non sani. Vediamo insieme quali sono le cause principali dei problemi di riproduzione: 1. Tutta colpa del gallo. Se il maschio è debole oppure troppo giovane e inesperto, l’accoppiamento può non andare a buon fine. 2. I riproduttori sono incompatibili tra loro. Se gallo e galline non vanno d’accordo, le continue liti possono tradursi in un cospicuo numero di uova non fecondate. 3. Troppi galli in un pollaio! Se i galli sono troppi rispetto al numero di galline, i “single” che non riescono a formare il loro harem iniziano a competere con i maschi dominanti e li disturbano durante l’atto sessuale, impedendogli di portarlo a termine. 4. Questione di piumino. In alcune razze, ad esempio la Orpington, il piumino attorno alla cloaca è talmente fitto da impedire l’accoppiamento! In questo caso per risolvere il problema è sufficiente accorciare il piumino con le forbici. 5. I riproduttori sono sterili. Questo succede soprattutto quando si acquistano animali alle mostre. Spesso infatti gli allevatori vogliono vendere alcuni esemplari ma senza “cedere” le loro linee di sangue. Per questo sterilizzano galli e galline. 6. Galli e galline sono parenti troppo stretti! Molti allevatori considerano nociva la consanguineità, soprattutto se portata avanti per troppo tempo. Se gestita male infatti può rendere evidenti tare e difetti genetici, fino a trasformarli in caratteri puri presenti in tutti gli esemplari. Bisogna quindi selezionare sempre e solo i migliori riproduttori al fine di migliorare la razza. Se invece si punta sulla produttività bisognerebbe cambiare gallo ogni anno e galline ogni tre anni, tenendo però presente che introdurre spesso sangue nuovo nell’allevamento aumenta la possibilità di malattie e impedisce di perfezionare le caratteristiche del gruppo. Cosa succede nel vostro pollaio nei momenti di intimità? Avete mai avuto problemi di riproduzione tra galli e galline? Raccontateci le vostre storie! Noi de Il Verde Mondo siamo curiosi di sapere come si comportano i vostri amati pennuti. Continuate a seguire il nostro Blog: il prossimo mese parleremo delle battaglie tra galli per la conquista dell’harem e delle strategie sessuali messe in atto dalle galline per la selezione naturale!
Come riconoscere e gestire una chioccia

Polli e Galline

Come riconoscere e gestire una chioccia

il dic 31 2024
Se sei alle prime armi con il tuo piccolo allevamento di galline e non hai mai affrontato il periodo di cova delle uova, potresti trovarti in difficoltà e non sapere come comportarti. Seguendo i consigli de Il Verde Mondo imparerai a riconoscere e gestire una chioccia e riuscirai ad affrontare la situazione senza problemi. Quali sono le migliori razze da cova? Se ti stai chiedendo quali sono le galline più adatte alla cova, ecco la risposta! Nelle galline l’istinto alla cova dipende soprattutto da fattori genetici, ma anche le condizioni di salute e l’ambiente in cui vivono influiscono sullo sviluppo di questa loro attitudine. Non tutte hanno questa propensione, quindi se una femmina non diventa spontaneamente una chioccia è assolutamente sconsigliato forzarla! La cova infatti è un periodo molto stressante: affrontarlo senza essere pronta potrebbe portare la gallina ad indebolirsi troppo. Alcune razze sono particolarmente portate ad assolvere il compito di chiocce. Cocincina nana e gigante, Moroseta, Mugellese, Brahma, Olandese Nana e Robusta Lionata sono dotate di un eccezionale istinto alla cova. Ricorda comunque che le comuni galline che popolano le nostre campagne sono quasi sempre buone chiocce e potranno assicurarti ottime covate! Come si riconosce una chioccia? Per riconoscere una chioccia devi osservare il suo comportamento. Innanzi tutto dobbiamo dire che una gallina sarà pronta a covare solo dopo aver deposto un certo numero di uova, che varia da un minimo di 7 ad un massimo di circa 20. A questo punto la tua gallina inizierà a rimanere nel nido per moltissime ore, abbandonandolo solo pochi minuti al giorno per mangiare e bere. Per non cadere in inganno e riconoscere una gallina che cova, dovrai avvicinarti e accarezzarla: molto probabilmente gonfierà le piume del dorso ed emetterà un verso basso e prolungato, detto chiocciare. Come si prepara il nido per la covata? La tua chioccia potrebbe scegliere di covare nella cassetta dove depone abitualmente le uova. Le galline che vivono con lei però potrebbero cercare di deporre nel suo stesso nido. Potrebbero addirittura infastidirla a tal punto da farle abbandonare la cova. Ti consigliamo quindi di individuare all’interno del pollaio un angolo da riservare alla chioccia, dove possa covare in totale tranquillità. Utilizza una rete metallica rigida a maglie strette per creare una recinzione sicura. Questa infatti dovrà non solo tenere lontane le altre galline, ma anche difendere la chioccia e i futuri pulcini da eventuali predatori (ricci, topi, volpi ecc). Per il nuovo nido va bene un contenitore qualsiasi, purché non abbia le sponde troppo alte e sia riempito abbondantemente di paglia o trucioli depolverati. In questo modo la temperatura rimarrà costante e la chioccia avrà meno difficoltà a riscaldare i pulcini appena nati. Come si sposta una chioccia? Quando il nido sarà pronto dovrai spostare la chioccia. Ti consigliamo di effettuare questa operazione di notte, per non spaventare la futura mamma. Facendo luce con una piccola torcia, dovrai trasferire le uova nel nuovo nido e poi con molta cura trasportare anche la chioccia. Sentendo sotto di sé il calore delle uova, la gallina continuerà a covarle. Il mattino seguente, svegliandosi nella nuova sistemazione, si comporterà come sempre. Cosa mangia la chioccia durante la cova? In questo periodo molto impegnativo, la tua chioccia ha bisogno di molte energie e quindi di un’alimentazione ricca di proteine. La sua dieta quotidiana deve includere granaglie, frutta e verdura. Non devi mai farle mancare acqua fresca e pulita, alla quale potresti aggiungere un multivitaminico. Alcune galline si impegnano così tanto nella cova da smettere di nutrirsi. Se ti accorgi che la tua chioccia non mangia, cerca di farla scendere dal nido: la mancanza di cibo mette in serio pericolo la sua salute! Sei anche tu alle prese con una chioccia nel tuo allevamento? Sei pronto ad affrontare questa meravigliosa avventura? Raccontaci la tua storia! Continua a seguire il nostro Blog: il prossimo mese parleremo delle uova e della schiusa. Per qualsiasi dubbio non esitare a contattarci. Noi de Il Verde Mondo saremo felici di darti tutte le informazioni di cui hai bisogno!
Come gestire la schiusa delle uova? Chioccia naturale o chioccia artificiale?

Polli e Galline

Come gestire la schiusa delle uova? Chioccia naturale o chioccia artificiale?

il dic 31 2024
Il 19° e 20° giorno iniziano a essere i giorni buoni per la schiusa, infatti i pulcini inizieranno a beccare i gusci per uscire. Pensa che un pulcino ci mette anche 24 ore per uscire dall'uovo, beccando il guscio un po' alla volta! Si può aiutare il piccolino ad uscire nel caso in cui non ci riesca da solo, dopo una giornata senza risultato, aiutandolo molto delicatamente a rompere ulteriormente il guscio. I pulcini escono dall'uovo completamente bagnati, solo dopo qualche ora iniziano ad avere il piumino più asciutto. È consigliato mantenere i pulcini nell'incubatrice, se l'avete, per la loro prima giornata di vita. Oppure se sono nati da una brava chioccia sarà il caso di toglierli e metterli temporaneamente in uno scatolone o una scatola di legno con il fondo di cartone o carta assorbente. Potete mettere una lampada a infrarossi al di sopra di questa scatola, facendo attenzione che la temperatura sia di circa 40 gradi. Se i pulcini si posizionano ai lati della scatola vuol dire che c'è troppo caldo, al contrario se stanno tutti ammassati al centro significa che ci sarà piuttosto freddo. La temperatura del loro corpo inizierà a regolarsi solo dopo il terzo o quarto giorno dalla nascita. Le prime cure Mettete subito a disposizione acqua e mangime apposito per pulcini appena nati. E' altrettanto importante controllare che i pulcini siano tutti in grado di mangiare e bere, altrimenti dovremo in qualche modo aiutarli. Un' ottima soluzione è spargere sul fondo della scatola che li ospita il mangime, per invogliarli a beccare. Potete aggiungere dal secondo giorno dei truccioli sul fondo per le feci. Quando avrete controllato tutti i pulcini, dopo due o tre giorni potrete rimetterli assieme alla chioccia, che sarà in grado di occuparsi di loro, insegnandogli a beccare e facendoli crescere correttamente. Una brava chioccia è una gallina che ha già fatto la chioccia in precedenza, ed è quindi consigliato puntare su di lei. Di solito è una questione genetica, cioè l'essere chioccia si tramanda alla prole. A volte capitano però chiocce poco “dedite”, che possono far morire l'intera covata, allontanandosi troppo dalle uova e facendole raffreddare o rompendone alcune. Bisogna comunque separare la chioccia da altre galline durante e dopo la cova, perché le altre vorranno andare nello stesso nido e infastidiranno la chioccia. Ci sono razze molto propense alla cova mentre altre meno. Ad esempio sono delle buone chiocce l'Olandese nana, la Moroseta, la Cocincina, la Brahma; invece per quanto riguarda la Livorno, la Polverara, la Millefiori di Lonigo possiamo parlare di istinto molto debole a diventare chiocce. Possiamo dire che più la razza è stata selezionata per essere ovaiola, meno sarà propensa alla cova. Se volete affidare altre uova in procinto di schiudersi alla stessa chioccia dovete farlo preferibilmente di notte, purché i giorni di schiusa coincidano per tutte le uova, così quando nasceranno i pulcini verranno tutti riconosciuti. Attenzione a non affidare altri pulcini, specialmente di diverse specie, una volta che sono nati tutti perché non verranno riconosciuti e addirittura uccisi. Ad una gallina in generale si possono affidare fino a 20 uova, mentre la tacchina per esempio ne può ospitare fino a 30. La gabbia per la chioccia Per le prime settimane la chioccia deve essere posizionata in una gabbia in grado di ospitare tutta la nidiata, perciò le dimensioni devono essere abbastanza grandi. Dopo circa un mese tenderà a cacciare i pulcini e tornerà a fare la normale gallina. A questo punto i pulcini potranno essere separati da lei e saranno indipendenti. L'importante è non tenere a stretto contatto gli animali di pochi mesi con quelli adulti, meglio separarli. Se lasciate gli animali più piccoli all'aperto dovete controllarli perché possono essere una facile preda di altri animali selvatici. E se non avete una chioccia naturale? Potete ricorrere alla chioccia artificiale! Questa simula una chioccia vera e propria, emettendo calore ed attirando così sotto di sé tutta la covata. La particolarità della chioccia artificiale è che non emette luce, quindi non stressa i pulcini, facendoli abituare meglio ai ritmi notte/giorno. È inoltre dotata di un termostato che le permette di regolarsi a seconda della temperatura della stanza ed è a basso consumo energetico. La sua capacità va dai circa 15 o 20 pulcini ai 55 a seconda delle dimensioni di cui la acquistate.  
Come scegliere i polli prima dell'acquisto?

Polli e Galline

Come scegliere i polli prima dell'acquisto?

il dic 31 2024
Vuoi allevare qualche pollo a casa tua? Ti piace l'idea di avere un piccolo pollaio in cui allevare anche solo qualche esemplare? Vuoi avere sempre uova fresche e bio? Sei nel posto giusto! Perciò vediamo insieme quali sono le questioni che devi affrontare prima di cominciare. Ricordati che devi pensare a come prevenire le malattie (quindi fare i vaccini), devi sapere cosa mangiano i polli e le regole basilari per allevarli. Ci sono poi tre motivi principali per cui si tengono i polli: 1. Per le uova; 2. per la carne; 3. per esposizione. A seconda del motivo che ti interessa ci sono diverse razze predisposte allo scopo.   Galline ovaiole Esistono molti ibridi da uova, tutti incroci tra linee di ovaiole selezionate da razze pure. Queste ibride si distinguono perché producono uova dal colore roseo o marrone. La loro prole risulta molto difforme, proprio perché sono incroci. Generalmente provengono da allevamenti industriali e se lasciate completamente libere di razzolare, nei prati o in campagna, possono facilmente prendere malattie. Tra le razze ovaiole pure (quindi non ibridi) vi segnaliamo la Livorno, razza pura con grande capacità di adattarsi ad una vita rustica senza problemi; inoltre è una grande produttrice di uova. Gli ibridi da carne Si trovano molti ibridi studiati appositamente per produrre carne e/o uova. Gli esemplari a collo nudo ad esempio sono molto diffusi perché hanno una crescita rapida nel breve periodo. Tuttavia questi polli presentano notevoli difetti se vengono accoppiati tra loro, perché la prole sarà molto varia. Un consiglio è quello di far accoppiare queste galline con un gallo di Livornese, da cui si ottengono soggetti di taglia accettabile e buone qualità di deposizione uova. La Collo Nudo di Transilvania è stata una razza pura molto usata per formare questi ibridi da carne, ed ora non è più tanto facile da trovare come razza pura. In 4 mesi questi polli sono già pronti per il consumo. Tra i difetti è noto che gli esemplari sono perennemente in conflitto per il cibo. Al contrario se vuoi un allevamento biologico le razze consigliate sono quelle a lento accrescimento. Anche l'alimentazione deve seguire regole precise. Ad esempio il loro cibo deve essere costituito da quello che trovano sul terreno come insetti, semi, chicchi, vermetti ed erbe. Gli si possono somministrare granaglie nobili tipo orzo, mais (meglio se spezzato), soia e grano. I polli inoltre non disdegnano anche gli scarti dell'orto e gli avanzi della cucina. Quanto devono avere gli esemplari che acquisto? L'ideale è comprare animali di poche settimane, già in grado di stare all'aperto. I pulcini piccoli ad esempio sono molto delicati, se non hai esperienza sono sconsigliati. Se prendi i polli adulti puoi vedere subito pregi e difetti della razza, in più hai il vantaggio di ricavarne in breve tempo pulcini della stessa razza pura. Se acquisti più animali di diverse età sarà più facile che vengano introdotte malattie nuove nel tuo allevamento. Invece se acquisti uova fertili in un'unica volta questo rischio si ridurrà drasticamente. Se cerchi una razza pura è meglio che ti rivolgi ad un allevatore specializzato di quella determinata razza. Nei mercati si trovano spesso venditori di polli, ma di solito hanno incroci ibridi di avicoli locali. Gli animali da acquistare devono essere vispi, con piumaggio lucido, narici e becco asciutti, e non meno importante devono stare in piedi da soli, senza sforzo. Ti vuoi rivolgere ad un allevatore specializzato? Hai la possibilità di vedere come sono tenuti gli animali, il loro livello di pulizia e salute. Ricorda che un allevatore deve tenere per sé i capi migliori per dare un'eccellente continuità alla razza. Deve essere in grado di dirti pregi e difetti degli animali e consigliarti su come farli riprodurre dandoti esemplari con difetti complementari. Questo significa ad esempio cederti un gallo con scarsa cresta e una gallina con ottima cresta. È poi ovvio che ti darà gli animali che preferisce non far riprodurre nel suo allevamento. 
Perché usare l'incubatrice per uova?

Polli e Galline

Perché usare l'incubatrice per uova?

il dic 31 2024
L'incubatrice ha il compito di far schiudere le uova riproducendo il naturale calore del nido della chioccia. In natura è la chioccia infatti che tiene al caldo le uova col proprio corpo ed è capace di tenerne sotto di sé una dozzina, a volte fino ad una ventina. Se una gallina ha poche uova in cova le si possono aggiungere altre uova, non sue, che comunque verranno covate. Nel caso in cui la gallina non abbia l'istinto di fare la chioccia e quindi non sia in grado di tenere al caldo le uova, o nel caso in cui abbiate molte uova e poche chiocce, potete ricorrere alle incubatrici. Questi strumenti artificiali sono un ottimo rimedio anche contro i predatori, soprattutto se abitate in zone di campagna. Come usare l'incubatrice? 1. La prima volta che la metti in funzione disinfettala e controlla che funzioni correttamente, almeno una settimana prima di usarla. Non devono verificarsi al suo interno bruschi e repentini sbalzi di temperatura. 2. Scegli con cura il luogo dove collocare l'incubatrice; non va bene una stanza in cui ci siano sbalzi di temperatura e nemmeno esalazioni di gas (garage, caldaia). 3. Accendila qualche ora prima di inserire le uova così ha il tempo di scaldarsi correttamente. 4. La temperatura ideale è di 37,5° - 37,9°, con buona aerazione, mentre il tasso di umidità deve essere costante a 50-58%, perché le uova tendono a disidratarsi. Ricorda che queste condizioni dipendono molto dal clima esterno. 5. Introduci solo le uova di grandezza accettabile (non quelle troppo piccole), con il guscio abbastanza spesso. 6. Prima di introdurre le uova verifica che la temperatura sia al giusto livello, come anche il grado di umidità. Quale incubatrice scegliere? Sul mercato ne esistono diversi tipi: manuali, semiautomatiche e automatiche. Le manuali richiedono che le uova siano girate a mano, le semiautomatiche permettono di far ruotare le uova di 180 gradi, mentre le automatiche hanno un piccolo motore incorporato che muove in modo costante le uova (12 volte al giorno). Perché sono meglio le ultime? Perché se il coperchio della macchina viene aperto poche volte, si avranno più possibilità di un'ottima schiusa. Se hai un'incubatrice manuale devi girare le uova 2 volte al giorno, avendo cura di lavarti le mani prima di eseguire questa delicata operazione. Ripeti il procedimento per 18 giorni. Tieni presente che ogni volta che apri il macchinario temperatura e umidità subiscono un'alterazione. Queste macchine hanno due serbatoi per l'acqua, di cui uno serve per l'intero periodo di incubazione e l'altro serve solo per gli ultimi 3 giorni. Ci sono diverse capienze, a seconda delle tue esigenze. Cosa si ottiene con l'incubatrice Borotto Real 49? Le incubatrici Borotto rappresentano un'ottima scelta per chi si sta approcciando all'allevamento di pulcini. Come è fatta l'incubatrice Borotto Real 49? Il fondo ha delle vaschette di acqua e al di sopra ci sono gli alveoli portauova che vengono mossi dal motorino. Il coperchio ha la centralina con il controllo della temperatura, il riscaldamento e la ventola. Fai attenzione quando introduci le uova e assicurati che la punta sia rivolta verso il basso. Nel periodo successivo bisogna solo aggiungere l'acqua durante i giorni di incubazione, tramite la vaschetta esterna. L'incubatrice va spenta il 18 giorno e va introdotta la griglia con le uova distese. Il secondo serbatoio va riempito di acqua, il coperchio va chiuso e poi basterà attendere la totale schiusa delle uova. N.B. Ricordati che devi fare la speratura per vedere se dentro è effettivamente presente l'embrione. Al buio devi far passare un fascio di luce (come quello di una torcia) dal polo ottuso dell'uovo. I contadini sono molto abili a fare questa operazione, tanto che una volta si faceva solo con una candela; perciò potete chiedere a qualche anziano di farvi vedere il metodo giusto. La speratura si fa 2 volte, tra il 6° e 7° giorno e tra il 16° e 18°. L'uovo non fecondato è completamente chiaro. Mentre un uovo fecondato mostra al di sotto della camera d'aria delle vene, che contengono al centro l'embrione, più passeranno i giorno più l'embrione sarà grande e occuperà tutto lo spazio nell'uovo. Si tolgono dall'incubatrice tutte le uova non fecondate.
Attenti ai... predatori dei polli!

Polli e Galline

Attenti ai... predatori dei polli!

il dic 31 2024
Avere un pollaio è un’esperienza meravigliosa. Accudire galline e pulcini ci riporta un po’ indietro nel tempo. Ci permette di rivivere i ritmi lenti della campagna e riscoprire il piacere del contatto con la natura. Ma alcuni ospiti poco graditi possono rovinare quest’atmosfera di pace e tranquillità... Animali selvatici, mai abbassare la guardia Per prenderci cura del nostro pollaio a 360 gradi dobbiamo anche difenderlo dai predatori. I polli infatti vantano una serie di nemici, famelici e molto astuti, ed hanno bisogno di essere protetti per evitare che il recinto diventi un vero e proprio campo di battaglia! Ma chi sono questi predatori dei polli e come possiamo fare per garantire la sicurezza agli abitanti del nostro pollaio? Facciamo un elenco di questi pericolosi animali e dei rimedi che possiamo adottare per scongiurare i loro attacchi. Occhio alla volpe “Furbo come una volpe!”. Purtroppo per noi e per i nostri amati pennuti il proverbio ha proprio ragione. La volpe è scaltra e intelligente. Ama cacciare soprattutto dopo il tramonto e prima del sorgere del sole. I suoi attacchi sono più numerosi in primavera, periodo in cui deve sfamare i cuccioli. Una semplice recinzione potrebbe non bastare per tenerla lontana dal pollaio. La volpe, infatti, si arrampica senza problemi anche fino a 2 metri di altezza, oppure scava in profondità sotto la rete per crearsi un passaggio. L’unico modo per difendersi da questo animale è giocare d’astuzia. Dovremo quindi fissare la rete di recinzione alla base con del cemento, in modo che la volpe non scavi dei cunicoli, e assicurarci che la rete sia abbastanza alta e con il bordo superiore proteso verso l’esterno. Donnole, martore e faine sono animali famelici Questi piccoli mustelidi sono molto pericolosi e possono compiere delle vere e proprie stragi all’interno del pollaio. Presi dalla frenesia, infatti, potrebbero anche arrivare ad uccidere tutti i polli, per poi nutrirsi solo di alcuni di essi. La soluzione migliore per difendersi da questi tre mammiferi è chiudere sempre i nostri volatili nel ricovero notturno e proteggere il pollaio con una rete metallica a maglie fitte alta almeno 3 metri, di cui gli ultimi 50 cm spioventi verso l'esterno. Anche in questo caso, dovremo fissare la rete ad una base di cemento. I ratti sono i predatori dei polli più infidi I ratti sono un pericolo sia per i pulcini che per gli esemplari adulti. Se abbiamo dei pulcini, la soluzione migliore è metterli al sicuro in gabbie con un doppio fondo in rete o metallo. Evitiamo i veleni topicidi perché potrebbero essere ingeriti anche dai nostri polli. Le trappole per topi sono un ottimo rimedio. Cerchiamo anche di scovare le gallerie che questi animali costruiscono per entrare nel pollaio, distruggendole a colpi di vanga. Il pericolo arriva anche dal cielo! Gazze, cornacchie e corvi sono ghiotti di uova e possono attaccare anche i pulcini. Per far fronte ai loro attacchi possiamo coprire il recinto con una rete. Se questa soluzione non fosse fattibile, dovremo segnalare il problema alla forestale per ottenere il permesso di utilizzare apposite trappole per la loro cattura. Falchi, gufi e poiane prendono di mira sia i pulcini che gli esemplari adulti. Anche in questo caso possiamo usare una rete per coprire il pollaio. Ricordiamoci che questi rapaci sono specie protette, quindi non si possono cacciare! Il Verde Mondo consiglia... Un cane che gironzola vicino al nostro pollaio è sempre un buon deterrente contro molti di questi animali selvatici. Introdurre una coppia di porcellini d’India o cavie all’interno del recinto è un ottimo metodo per tenere lontani i ratti. Per stare ancora più tranquilli ci sono i pollai in legno anti predatore de Il Verde Mondo, ideati e realizzati per garantire la massima protezione a galline e pulcini grazie alla rete con diametro di soli 3 millimetri. Tre i modelli disponibili, tutti resistenti e prodotti con materiali di alta qualità: Amrock XL, Amrock XL Plus e Sebright XXL, adatti ad ospitare un massimo di 10 galline. Sicurezza assicurata anche con i nostri pollai in ferro anti predatore, dotati di rete a maglia fitta e doppio fondo per la protezione da tutti gli attacchi. Non farti cogliere impreparato: difendi i tuoi amici pennuti dai predatori!
Lo stato di salute generale dei polli: prevenzione e monitoraggio dei sintomi

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Lo stato di salute generale dei polli: prevenzione e monitoraggio dei sintomi

il dic 31 2024
Allevare correttamente i polli significa, tra le altre cose, monitorare il loro stato di salute: a tal fine si rivelano utili tutta una serie di accortezze come mantenere la salubrità degli ambienti, sottoporli alle vaccinazioni, conoscere le patologie dalle quali possono essere affetti, identificare i sintomi che segnalano qualche anomalia. Essendo questo un argomento di vasta portata, intendiamo soffermarci prima sulle principali misure di prevenzione e sui sintomi da non sottovalutare. Il prossimo mese invece affronteremo più nel dettaglio disturbi e malattie che colpiscono i nostri pennuti. Rivolgersi sempre alla competenza di esperti Trattandosi di problemi seri, ci sembra doveroso premettere che, a prescindere dalle informazioni che proporremo di seguito, la cosa migliore da fare per evitare o risolvere ogni disturbo della salute che può colpire i polli è di rivolgersi a veterinari o avicoltori esperti in quanto possono offrirvi senz’altro un aiuto più efficace! Un veterinario saprà di certo riconoscere malattie di tipo infettivo, venereo o parassitario e di conseguenza indicare e prescrivere le cure adeguate. Ci sentiamo comunque di suggerire anche un eventuale intervento di avicoltori esperti in quanto possono, al di là delle nozioni prettamente mediche del veterinario, capire quando un certo disturbo è legato a parametri ambientali (ad esempio la scarsa salubrità o la presenza di parassiti nel pollaio) o a comportamenti anomali degli stessi animali (come avviene ad esempio con le ferite da beccata tra due o più esemplari). Prevenzione e vaccinazioni Il detto “prevenire è meglio che curare” non sbaglia mai: per evitare di incappare in malattie o patologie, che possono anche risultare non curabili, la prima mossa utile è la prevenzione! La più comune forma di prevenzione è certamente rappresentata dalle vaccinazioni: chiedendo informazioni al Servizio Veterinario della vostra ASL di riferimento potrete sapere quali vaccinazioni sono obbligatorie per legge nella vostra Regione. Tra le vaccinazioni più comuni ricordiamo quelle contro la pseudo peste, la malattia di Marek, il vaiolo, il colera aviare, l’influenza aviaria, la coccidiosi, la corizza, i microplasmi e la bronchite infettiva. Vaccinazioni a parte, ci sono altre precauzioni adottabili per evitare possibili disturbi: · garantire una buona areazione per non avere aria stagnante o al contrario esporre galli e galline ad eccessive correnti d’aria; · pulire regolarmente il rifugio interno del pollaio e l’area di pascolo per debellare parassiti ed evitare malattie batteriche come la verminosi o la coccidiosi; · fornire un’alimentazione equilibrata, conservare bene i cibi e somministrarli freschi; · concedere spazio e movimento ai polli e quindi evitare sovraffollamenti per non stressarli eccessivamente; · isolare pollastri e pulcini dagli esemplari adulti: questo per via del regime alimentare diverso tra giovani e adulti, per le malattie che gli adulti potrebbero trasmettere ai piccoli e per evitare fenomeni di aggressività verso i pulcini indifesi; · tenere in quarantena i nuovi esemplari per scongiurare possibili contagi a quelli vecchi. Controllare e riconoscere i sintomi Qualora la prevenzione non fosse sufficiente, altra buona prassi è quella di saper riconoscere i sintomi che possono nascondere la presenza di malattie o di parassiti e quindi indurci a correre ai ripari! Perciò se notiamo nei nostri esemplari prurito o chiazze di pelle nuda già si potrebbe ipotizzare la presenza di pidocchi. Fenomeni di diarrea o escrementi di colore anomalo potrebbero essere causati da vermi o coccidi. Anche zampe gonfie o con vistose squame possono indicare disturbi parassitari. Se un gallo o una gallina si raggomitolano ed emettono mormorii strani, forse sono affetti da malattie dell’apparato respiratorio. O ancora contrazioni dei tarsi e sintomi di paralisi possono trovare origine nella malattia di Marek.
Consigli per il pollaio: come organizzare e gestire il ricovero notturno

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Consigli per il pollaio: come organizzare e gestire il ricovero notturno

il dic 31 2024
Per garantire ai polli le migliori condizioni di salute possibili è di importanza fondamentale una corretta distribuzione e manutenzione degli spazi a loro dedicati. Ecco perché vogliamo fornire indicazioni utili per organizzare un pollaio coi fiocchi! Per fare ciò sarà necessario avere cura tanto degli spazi chiusi quanto di quelli aperti: in questa occasione ci occuperemo di come si organizzano i ricoveri notturni, rimandando invece ai prossimi appuntamenti per delucidazioni su recinti e parchetti esterni. Il pollaio: dimensioni e gestione dello spazio nel ricovero notturno Considerando esemplari di media taglia, il ricovero chiuso del pollaio dovrebbe garantire uno spazio di un metro quadro ogni 4 esemplari. Questo per evitare un eccesivo accumulo di escrementi, un più rapido degrado della lettiera e quindi condizioni igieniche poco adatte alla salute dei volatili. Di conseguenza la scelta delle dimensioni del rifugio notturno andranno adeguate al numero di capi che si vogliono allevare, nonché all’eventualità di far riprodurre i nostri polli. In questo secondo caso potrebbe risultare utile anche la predisposizione di box isolati per riproduttori. Ricovero notturno: iluminazione, areazione e protezione dagli agenti atmosferici Lo scopo principale del ricovero chiuso di un pollaio è quello di proteggere galli e galline non solo da eventuali attacchi di predatori esterni, ma anche in generale dagli agenti atmosferici. Nello specifico le pareti dovranno isolare da possibili gelate o correnti d’aria in inverno e da temperature troppo elevate d’estate. Che sia di legno o di metallo, la struttura del ricovero dovrà essere a prova di spifferi, ma soprattutto dovrà garantire un buon isolamento termico sia col caldo che col freddo. Per isolare termicamente il fondo del ricovero potrebbe essere utile tenerlo sollevato da terra! Altrettanto importante è garantire una buona illuminazione naturale (utile sia allo stato di salute in generale che alla deposizione delle uova). Dovranno quindi essere presenti finestre, possibilmente esposte al sole. Queste aperture offriranno luce all’animale e faciliteranno anche l’areazione dell’ambiente (senza eccessive correnti d’aria). Ogni apertura dovrà impedire l’accesso ai predatori (ad esempio grazie ad una rete metallica). Pulizia e lettiera del ricovero notturno In generale, la conformazione del pollaio dovrà essere strutturata in modo tale da permetterne la pulizia e quindi la salubrità. Ecco perché bisognerà preoccuparsi di pulire o cambiare periodicamente la lettiera! La lettiera serve per assorbire le deiezioni, le cui esalazioni ammoniacali sono responsabili di problemi di salute dei polli, ma anche di eventuali rallentamenti della crescita. La lettiera potrà essere adagiata utilizzando materiali diversi: paglia trinciata, sabbia grossolana, ma tra le migliori spicca sicuramente il truciolo depolverato. Questo truciolato (meglio se di faggio) è ottimo non solo per l’elevato grado di assorbimento delle deiezioni, ma anche perché col tempo il miscuglio che si verrà a creare tra esso e i rifiuti dei volatili andranno sostanzialmente a formare una sorta di lettiera permanente in grado di contrastare la proliferazione di muffe e parassiti. Ciò non toglie comunque l’importanza di rivoltare e arieggiare periodicamente la lettiera aggiungendone all’occorrenza un nuovo strato. Le proposte di ricovero per polli de IL VERDE MONDO L’ampio assortimento di pollai rappresenta senz’altro uno dei punti di forza de IL VERDE MONDO: all’interno della sezione e-commerce potrete trovare soluzioni adattabili a diverse situazioni. Volete ad esempio cimentarvi con un piccolo allevamento di polli, ma non avete molto spazio per realizzarlo? Potreste optare per un pollaio in legno (5-7 capi) che integra nella stessa struttura casetta interna e recinzione per cortiletto esterno, anche con ruote! Avete bisogno di una struttura più grande per un allevamento biologico? Vi offriamo soluzioni in grado di ospitare fino a 100 capi!
Lo spazio esterno del pollaio: recinzione e parchetto esterno per il pascolo

Polli e Galline

Lo spazio esterno del pollaio: recinzione e parchetto esterno per il pascolo

il dic 31 2024
Dopo la lezione dedicata ai rifugi notturni dei pollai, è il momento di trattare dell’habitat esterno. Così come è importante assicurare riparo e protezione ai nostri amici da cortile, non bisogna comunque scordare che, in quanto animali, hanno bisogno di muoversi all’aria aperta! Questo non solo migliora la loro salute, ma permette anche di garantirgli un’alimentazione diversificata e basata sulle risorse naturali che i polli troveranno attorno a sé. Nello specifico ci soffermeremo a dare qualche consiglio non solo sul parchetto esterno destinato al pascolo, ma anche sull’eventuale recinto circostante al ricovero notturno, nel caso in cui da quest’ultimo non vi sia accesso diretto alla zona di pascolo. Il recinto esterno del pollaio Come appena detto, quando le galline non possono accedere direttamente al pascolo dal ricovero notturno, è buona prassi quella di recintare una porzione dell’area circostante al ricovero per permettere loro di razzolare un po’ all’aria aperta. Data la propensione dei polli a far fuori le piante attorno a loro, il nudo terreno che ricopre l’area potrebbe rilevarsi freddo e umido (soprattutto d’inverno) facilitando anche la formazione di pozzanghere maleodoranti (causate da pioggia e deiezioni). Affinché tutto ciò non incida negativamente sul benessere dell’animale, sarà opportuno ricoprire la superficie con della ghiaia di fiume grossa o con una gettata di cemento, che garantiscono lo scolo dell’acqua e una pulizia più rapida ed efficace. In alternativa si potrà utilizzare anche la paglia triturata che eviterà un contatto diretto delle zampe col suolo freddo. Parte della superficie poi potrebbe essere adibita alla pulizia di galli e galline allestendo una zona per i bagni di sabbia: la buca dovrà essere profonda circa 20-50 centimetri e contenere sabbia pulita mista a ceneri di legna o terriccio. Esponendola al sole, tenendola asciutta e pulendola regolarmente, invoglierete i pennuti ad usarla volentieri per mantenersi puliti. Misure e accorgimenti per il recinto esterno Lo spazio esterno dovrà essere sufficientemente esteso in modo da garantire 1 o 2 metri quadri circa per capo. In più dovranno essere presi accorgimenti diversi per quanto riguarda la recinzione: se fissata al terreno, per garantire una buona stabilità della struttura, converrà interrarla ad una profondità di almeno 50 centimetri. In altezza basteranno un paio di metri, ma per evitare attacchi di predatori la struttura dovrà essere protesa verso l’esterno e la rete metallica di protezione andrà fissata non del tutto tesa (per dare un senso di instabilità ai predatori che proveranno a scalarla). Per impedire ogni possibilità di fuga agli esemplari in grado di volare (anche se solo per alcuni metri) si potrà applicare una rete sulla parte superiore. Questo intervento poi può rivelarsi utile anche per scongiurare il passaggio di malattie infettive portate da altri animali esterni. In caso di problemi di spazio non preoccupatevi! IL VERDE MONDO propone anche pollai che integrano un recinto per cortiletto esterno! Parchetto esterno per il pascolo L’area di pascolo dovrebbe essere di gran lunga più vasta rispetto a quella del recinto esterno: ogni capo dovrebbe avere a disposizione almeno 10 metri quadrati di superficie, con piante e spazio a sufficienza affinché un pollo possa muoversi e cibarsi secondo natura (non per niente queste misure minime per legge permettono l’inquadramento di un allevamento come biologico). Il pascolo ideale dovrebbe offrire erba, cespugli e alberi, utili non solo per il cibo, ma anche per dare riparo dal sole e dal caldo. Sono molto indicate le piante fruttifere (meglio se non trattate con pesticidi) poiché galli e galline sono ghiotti di frutta e semi. Occhio però che non entrino in contatto con piante velenose come oleandro, ligustro o edera!
Le malattie più comuni dei polli. Problemi di salute di galli e galline

Polli e Galline

Le malattie più comuni dei polli. Problemi di salute di galli e galline

il dic 31 2024
Dopo aver affrontato il tema della salute generale del pollo lo scorso mese, come promesso ci dedicheremo ad un breve excursus sulle malattie più comuni delle galline. L’argomento avrebbe una portata vastissima, ma in questa sede vedremo in maniera sintetica le principali patologie che colpiscono galli e galline. Malattie di origine virale · Malattia di New Castle > definita anche come pseudopeste aviaria, si manifesta con problemi gastrointestinali (feci verdi), nervosi (paralisi totale) e respiratori. È una patologia altamente contagiosa e dai frequenti esiti fatali per il pollo. L’unica strada percorribile è la prevenzione tramite vaccinazione. · Morbo di Marek > la linfomatosi neurale si trasmette sia da animale ad animale o anche tramite l’uovo. I principali sintomi sono di tipo gastrointestinale (diarrea), ma soprattutto nervosi. Strane contrazioni degli arti e la paralisi che colpisce progressivamente le varie parti del corpo sono infatti i segnali più frequenti. Colpisce prevalentemente gli esemplari più giovani e il tasso di mortalità è molto elevato. Unico rimedio la vaccinazione in giovane età.  · Difterite o vaiolo dei polli > comunemente si parla di vaiolo se si manifesta con ulcerazioni cutanee sulla testa (che possono portare anche alla cecità), di difterite se si estendono anche nella cavità orale. Si trasmette più spesso in estate attraverso punture di insetti (o anche con contagio da altri esemplari). Si raccomandano il vaccino preventivo e la tintura di iodio per alleviare le ulcere. Malattie batteriche · Psittacosi > provoca febbre alta, polmoniti, diarrea e rapido dimagrimento. Si trasmette con le feci e le secrezioni nasali e lacrimali. È molto contagiosa e può colpire anche l’uomo. · Corzia infettiva > è legata ad agenti atmosferici e ambientali non idonei, ma può anche avere natura infettiva. Si accompagna a sintomi simili a quelli del raffreddore (occlusioni e secrezioni nasali) e a gonfiori facciali. Si previene con la vaccinazione e si cura con apposite terapie. · Colera aviale > i sintomi sono sonnolenza, diarrea e tracce di sangue nelle feci, bargigli cianotici e tendenza a nascondere la testa sotto le ali. Ha tempi di incubazione di 1 o 2 giorni e si contrasta con vaccini e altre terapie specifiche. Malattie da protozoi: la coccidiosi I coccidi sono protozoi (organismi unicellulari) che si insediano nell’intestino dei polli causando gravi disturbi che, soprattutto nei giovani, possono portare alla morte. La malattia di diffonde con le feci, ma anche condizioni igieniche non ottimali e l’umidità agevolano la proliferazione di questi organismi. I sintomi possono essere molti, ma non è sempre detto che si manifestino in modo evidente. Ne citiamo alcuni come penne arruffate, posizioni rannicchiate, dimagrimento, diarrea con tracce di sangue e paralisi. Per contrastarla esistono vaccini e farmaci appositi contro i coccidi, ma un consiglio utile è anche quello di tenere gli esemplari giovani in un recinto a parte prima di metterli con gli esemplari adulti: in questo modo si abitueranno gradualmente a questi ospiti indesiderati. Infestazioni parassitarie · Endoparassiti (vermi) > è un problema frequente in galli e galline. I vermi si trasmettono con le feci o attraverso l’ingerimento di piccoli invertebrati. Infestano l’apparato gastrointestinale provocando occlusioni, lesioni e in generale dimagrimento e debolezza. Il problema si contrasta con farmaci antielmintici. · Ectoparassiti > esistono numerosi disturbi e malattie dei polli causati da parassiti esterni. Citeremo solo i 3 più conosciuti: 1. Acaro della rogna. Si insinua tra le squame dei tarsi di galli e galline provocando croste, rigonfiamento, prurito, problemi di deambulazione, fino a compromettere lo stato di salute generale. La cura è rappresentata da spray o preparati di vasellina e zolfo da applicare alle zampe fino alla completa guarigione. 2. Acaro rosso. Di giorno si insinua nelle fessure presenti nel pollaio o nei posatoi, di notte attacca galli, galline e pulcini succhiando loro il sangue. Provocano prurito, anemia e nei peggiori casi portare anche alla morte. Anche se difficili da debellare completamente, il rimedio migliore è quello di disinfestare l’intero pollaio con prodotti appositi. 3. Pidocchio pollino. Parassita abbastanza comune che provoca alle galline un forte prurito. Si combatte con appositi spray, inserendo tabacco o sambuco nel pollaio (che funge da repellente) e allestendo bagni di sabbia fuori dal pollaio.
Organizzare il pascolo per gli allevamenti avicoli: consigli per volatili da cortile

Polli e Galline

Organizzare il pascolo per gli allevamenti avicoli: consigli per volatili da cortile

il dic 31 2024
Un allevamento estensivo per i volatili da cortile fatto a regola d’arte ha bisogno di uno spazio verde adeguato dove polli, anatre, oche e simili possano scorrazzare liberamente. Se siete convinti che ottenere un habitat coi fiocchi sia un impresa impossibile, sappiate che non è così. Nelle prossime righe vi daremo qualche consiglio su come organizzare al meglio lo spazio adibito al pascolo degli avicoli. I suggerimenti che forniremo saranno validi per qualsiasi tipo di allevamento abbiate o che vogliate intraprendere, si tratti di galline ovaiole, di polli da carne, di faraone, tacchini, oche oppure di anatre. Perché è importante organizzare al meglio il pascolo? La diversificazione delle piante che andranno inserite all’interno del pascolo è fondamentale per almeno tre ragioni: 1. Possono fornire ai vostri animali alimenti e nutrienti in più rispetto a quelli che normalmente vengono somministrati loro nel pollaio (ricovero notturno o parchetto esterno). 2. Fungono da zone d’ombra sotto cui galli, galline e company possono trovare riparo dal sole e dal calore. 3. Se opportunamente disposte, possono proteggere anche dalle eccessive correnti d’aria. Come preparare il terreno per il pascolo? Il terreno che ospiterà il pascolo dovrà essere asciutto, soffice e ricco di invertebrati (ottima fonte di nutrimento per i polli). Bisognerà poi fare in modo che non diventi polveroso o che si formino zone umide e fangose (che potrebbero favorire malattie o infestazioni parassitarie). Se la vostra situazione di partenza non è delle migliori, ecco qualche suggerimento. Per preparare il terreno ad una crescita rigogliosa delle piante, si può partire in autunno seminando un miscuglio di semi comprendenti graminacee, leguminose e altre sementi come quelle per prati, ravizzone o rafano. Fatto ciò, in primavera il terreno andrà fresato (frantumato e rigirato), in modo tale che le piante precedentemente coltivate vadano ad ammorbidire il terreno favorendo maggiormente la nascita di nuova vegetazione. Un'altra idea potrebbe essere quella di “concimare” il terreno distribuendo erba fresca falciata da altri prati. Così facendo i semi attecchiranno meglio e saranno anche protetti dalle zampe dei pennuti. Quali piante andranno inserite nel pascolo per diversificare l’ambiente? La vegetazione ottimale dovrà comprendere piante ad alto fusto, arbusti ed erba, possibilmente in grado di resistere al calpestio degli animali. Per le piante arboree (ad alto fusto) possiamo suggerire ad esempio olmo campestre, pioppo bianco, tiglio, frassino. A questi andranno alternate piante arbustive come la rosa canina, il prugnolo o l’olivello spinoso. Ottima scelta sarà quella di mettere a disposizione anche delle piante da frutto, grazie alle quali gli avicoli potranno diversificare la loro dieta. Tuttavia sarà meglio evitare quelle che richiedono l’uso di pesticidi (melo, pesco, ciliegio) e prediligere piante che non necessitano di trattamenti antiparassitari come melograno, kaki, nespolo o nocciolo. Come disporre le piante all'interno del pascolo? Se posizionata a dovere, la vegetazione del pascolo offre riparo al tuo allevamento sia dal caldo che dal vento. Ad esempio, si può realizzare una siepe campestre in prossimità del recinto esterno, alternando una pianta a fusto alto con un arbusto. Così facendo si garantirà una barriera che proteggerà gli animali dal vento. Un po’ tutti gli animali poi prediligono ambienti diversificati, quindi una buona soluzione può essere quella di realizzare delle piccole macchie o fasce boscate isolate, alternando sempre piante arboree e arbustive. Si creeranno così delle comode zone di riparo dal caldo e dal sole, dove i volatili da cortile potranno trovare tregua dall’afa estiva. Quali soluzioni adottare per il pollaio? Ora che il pascolo è finalmente pronto, non dobbiamo comunque dimenticare di fornire ai nostri compagni pennuti degli adeguati ripari per la notte. Il pollaio adatto andrà scelto in base allo spazio disponibile, al numero di capi e alle condizioni ambientali e climatiche. Quindi, fai un salto nella sezione NEGOZIO de Il Verde Mondo!
Come proteggere i nostri polli dai predatori: consigli per il pollaio o il recinto esterno

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Come proteggere i nostri polli dai predatori: consigli per il pollaio o il recinto esterno

il dic 31 2024
Chi alleva polli e galline in campagna o in periferia sa bene che uno dei problemi principali di cui preoccuparsi è la presenza di predatori naturali… un serio pericolo per i vulnerabili volatili! Contro questi fastidiosi animali esistono varie soluzioni, incentrate principalmente su un’accurata predisposizione del pollaio e del recinto esterno. Usare una rete resistente a maglie strette Ratti e serpenti potrebbero essere attratti da polli e galline, ma soprattutto dai pulcini, perché rappresentano per loro ghiotti pasti abbastanza piccoli da trasportare. Considerando le dimensioni di questi predatori, per proteggere in maniera adeguata i nostri animali da cortile è indispensabile che il loro recinto sia fabbricato con una rete anti predatori, a maglie molto fitte e resistenti. Usare una recinzione alta e con il bordo superiore rivolto verso l’esterno Il cacciatore di polli e galline più pericoloso è la volpe. La volpe attacca soprattutto di notte e riesce ad arrampicarsi sopra reti molto alte. Di solito uccide solo gli animali che le servono per alimentarsi, portando via un pollo, una gallina o, ancora meglio, un pulcino. Anche altri animali come la faina, la donnola o la martora, riescono molto facilmente ad entrare in un pollaio. Questi animali, appartenenti alla famiglia dei mustelidi, una volta entrati nel pollaio, potrebbero addirittura uccidere tutti gli animali presenti, trafugandone però solo uno o due (quelli necessari alla loro alimentazione e a quella di eventuali cuccioli). Per proteggere polli e galline da questi mammiferi è importante che la recinzione esterna del pollaio sia molto alta (anche 3 metri). Per ovviare alla grande agilità delle volpi è poi opportuno che il bordo della recinzione (la parte più alta) sia rivolto verso l’esterno. Questo rappresenterebbe un ostacolo ulteriore alla scalata del furbo animale.   Evitare che i predatori entrino attraverso buche a terra o alla base della recinzione Risolvere solo il problema di un’eventuale scalata non basta. Tutti i predatori visti finora potrebbero cercare di entrare nel pollaio dal basso, scavando buche e facendosi spazio nella parte inferiore della recinzione.  Per essere veramente sicura la recinzione di un pollaio andrebbe progettata come una sorta di parallelepipedo. Quindi non solo chiuso ai quattro lati, ma anche nella parte inferiore.  Per questo motivo è importante che la recinzione venga fissata a terra usando ad esempio una base di cemento, oppure interrandola per almeno mezzo metro nel terreno. Chiudere anche la parte superiore della recinzione Polli e galline possono diventare preda anche di alcune specie di uccelli rapaci. Solitamente è sufficiente che il recinto sia chiuso nella parte superiore con una rete abbastanza robusta per tenere lontani gazze, falchi e gufi. Nel caso in cui un rapace riuscisse ad entrare nel pollaio, potrebbe portare via un solo animale di piccola taglia, quindi probabilmente cercherà di prendere un pulcino, senza toccare gli esemplari adulti. Altri accorgimenti Oltre a tutto ciò, si può ricorrere comunque ad altri accorgimenti. Contro i topi ad esempio,  è possibile collocare delle trappole intorno al pollaio. È sconsigliato invece usare veleni che potrebbero uccidere i pennuti che li abbiano ingeriti accidentalmente (col rischio ulteriore di intossicare qualche membro della famiglia compresi il cane ed il gatto). A proposito di cane, il migliore amico dell’uomo, con il suo abbaiare, può rivelarsi un ottimo dissuasore contro volpi e simili. In assenza di un cane si possono escogitare altri sistemi in grado di fare rumore e spaventare i predatori.