Polli e Galline

Come curare raffreddore dei polli: rimedi naturali e non

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Come curare raffreddore dei polli: rimedi naturali e non

il dic 24 2024
Il raffreddore dei polli è una delle malattie più comuni che si manifesta in un pollaio e in genere porta come sintomi grave affezione delle vie respiratorie superiori. Il raffreddore delle galline può essere dovuto all'ipotermia del corpo, che può verificarsi se l'uccello per diverso tempo era in ruspante nella stagione invernale o nel pollaio, se ci sono correnti d'aria oppure se la temperatura nel pollaio è al di sotto del normale. La maggior parte dei problemi si verifica negli allevamenti di grandi dimensioni oppure causati dalla trascuratezza. Tuttavia, se si rispettano le pratiche regolari di pulizia è possibile scongiurare anche il pericolo di ritrovarsi con i polli con raffreddore, malattia oltretutto facile da curare con una buona dose di cure e attenzioni. Scopriamo come curare raffreddore dei polli con rimedi naturali e non, soprattutto per quanto riguarda le galline ovaiole con raffreddore, in quanto è importante che anche l’uovo sia sano. Come curare le galline ovaiole con raffreddore Quando le galline starnutiscono vuol dire che è in atto un’ondata di raffreddore nell’allevamento e quindi bisogna prendere dei provvedimenti. Prima di passare alle cure naturali oppure ai farmaci da somministrare quando i polli starnutiscono bisogna garantire loro un ricovero adeguato. In particolare durante i cambi di stagione, quando compaiono le prime correnti d’aria, un ricovero ideale può essere realizzato con una tettoia protetta su tre lati, con i posatoi e una lettiera con paglia abbondante e asciutta. Gli sbalzi di temperatura portano sofferenza alle galline, per cui un buon un ricovero deve proteggerli per non metterli sotto stress e far correre loro il rischio di abbassare le difese immunitarie, facendo insorgere malattie respiratorie anche gravi. Dunque, quando la gallina starnutisce bisogna prendere subito dei provvedimenti per evitare il peggio. Il pollaio va pulito con cura durante le pause riproduttive, quindi tra fine estate e inizio autunno. Vanno tolte tutte le attrezzature, quindi nidi, posatoi, mangiatoie e abbeveratoi, e anche la lettiera permanente deve essere asportata. Il pollaio va pulito a fondo e preferibilmente con un’idropulitrice a vapore e dopo che tutto è perfettamente asciutto, dobbiamo sostituire la lettiera permanente e possiamo riposizionare le attrezzature. Introdurre nuove galline Un altro aspetto da tenere in considerazione nel badare al pollaio è la sostituzione delle galline, che deve avvenire tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. In questo periodo, infatti, è possibile introdurre un nuovo gruppo di galline ed eliminare quelle vecchie che non fanno più uova. E’ possibile selezionare le galline nuove da inserire tra quelle nate in aprile oppure è possibile acquistarle altrove. E’ importante tenere presente che le nuove galline devono abituarsi a deporre le uova dentro i nidi in modo da non farle rompere. Per abituare le nuove galline a deporre le uova nei nidi devono essere chiuse dentro il pollaio sino a pomeriggio inoltrato, in maniera tale da evitare che durante il pascolo possano fare le uova. La raccolta delle uova così verrà anche facilitata e rimarranno intere.   Come curare il raffreddore delle galline Tra i farmaci per raffreddore polli autorizzati e disponibili nel nostro shop, troviamo ZooFood P/L per la prevenzione e il trattamento di raffreddori, bronchiti, sinusiti e polmoniti, e anche Trachispirina nel formato da 100gr, che somministrato regolarmente previene le malattie dell'apparato respiratorio. In generale comunque il veterinario prescrive un antibiotico a largo spettro, che di solito si rivela molto efficace e riesce a far scomparire gli starnuti nel giro di pochi giorni. Rimedi naturali per raffreddore dei polli E’ possibile curare il raffreddore alle galline con i rimedi naturali, ottimi per debellare la malattia e alcuni perfetti perché funzionano da ricostituenti. Ecco alcuni rimedi per raffreddore galline da mettere in atto per sconfiggerlo: Ortica: mescolata alla crusca è un pastone vitaminico e i semi favoriscono la produzione di uova Frassino orniello e sambuco: la macerazione della corteccia di Frassino orniello, conosciuto anche come “albero della manna” con quella di sambuco favorisce la produzione di uova e cura il “calcinaccio” del pulcino. Finocchio acquatico: è indicato per curare il gonfiore di stomaco delle galline Foglie di papavero: hanno un effetto lassativo e vanno aggiunte al mangime per permettere alle galline con il raffreddore di evacuare facilmente le scorie e pulire l’organismo. Altri rimedi naturali utili per combattere il raffreddore dei polli sono i decotti, come ad esempio ottimo è quello a base di aglio e timo e dallo agli animali. Con tutti questi consigli, come vedi è facile risolvere il problema del raffreddore delle galline e avere uova sane.
Pidocchi delle galline: come eliminarli

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Pidocchi delle galline: come eliminarli

il dic 24 2024
La corretta manutenzione di un pollaio è fondamentale per evitare che si formino parassiti come i pidocchi, che arrecano danno all’allevamento e compromettono la vita del pollame. Eliminarli è dunque indispensabile, per evitare alle galline di contrarre malattie e vivere quindi sane e serene. Ecco come eliminare i pidocchi delle galline. Come combattere i pidocchi delle galline Come eliminare i pidocchi dal pollaio? Per prima cosa è importante aver cura del pollaio eseguendo un controllo quotidiano sulle galline, così da poter rilevare qualsiasi anomalia e intervenire tempestivamente. Non bisogna trascurare nulla e anche un minimo sospetto di qualcosa che non va non deve essere sottovalutato, ma analizzato per ridurre il rischio di infestazione di pidocchio delle galline. Intervenendo in maniera tempestiva si evita quindi la diffusione dei pidocchi dei polli e si riduce soprattutto la possibilità di contagiare altri esemplari, salvando così l’allevamento di pollame. Come eliminare i pidocchi nel pollaio con prodotti specifici La soluzione ideale per eliminare i pidocchi dei polli dal pollaio è la disinfestazione, da eseguire almeno una volta all’anno se sono stati introdotti nuovi esemplari, ma se vi sono state già infestazioni dovrà essere eseguita almeno una volta a settimana nella stagione estiva. Infatti, i pidocchi dei polli si sviluppano maggiormente con il caldo estivo, per cui solo con una accurata e frequente disinfestazione possono essere combattuti ed eliminati con efficacia. I prodotti contro i pidocchi delle galline da utilizzare sono degli acaricidi ambientali per uso zootecnico, preferibilmente a base naturale. Tra questi quelli con maggiore efficacia sono gli acaricidi a base di estratti di piretro o di geranio. Invece, sul mercato esistono anche dei prodotti di sintesi altrettanto efficaci e chi preferisce questo tipo di acaricidi può trovarli a base di esteri fosforici o di permetrine microincapsulate. Sono disponibili anche acaricidi di sintesi realizzati con estratti naturali, come ad esempio lo Spinosad, che contiene ingredienti naturali estratti da un fungo microscopico particolare, atossico per l’ambiente e non dannoso per altri insetti, e altrettanto efficace. Pidocchi dei polli come eliminarli con i rimedi naturali Se si tratta di un’infestazione da pidocchi dei polli leggera è possibile intervenire con dei rimedi naturali che si presentano davvero di grande efficacia. Utili sono infatti i trattamenti di calce bianca da eseguire alle pareti, oppure è possibile utilizzare un apparecchio a fiamma come un comune bruciatore a fiamma ossidrica. La fiamma emessa dai bruciatori è un grande aiuto per ridurre o eliminare del tutto le infestazioni da pidocchi delle galline. Per i pidocchi galline rimedi naturali e attenzione all’andamento del pollaio sono utili per poterne impedire la propagazione. Come eliminare i pidocchi dalle galline  Come intervenire invece nel caso le galline siano state infestate dai pidocchi? Liberare l’animale dal fastidio causato da questi parassiti è determinante per farlo vivere tranquillo e non farlo soccombere sotto i suoi attacchi. Prima di tutto bisogna controllare se le galline sono realmente infestate dai pidocchi. Per farlo basta sollevare le piume nelle zone del collo o del dorso e se presentano dei piccoli mallofagi di colore marroncino chiaro che si muovono allora vuol dire che l’infestazione è in atto. Un altro modo per controllare se le galline presentano pidocchi è quello di indagare sulla zona intorno alla cloaca. Se sono presenti larve o uova allora anche in questo caso sono presenti i pidocchi dei polli. Rimedi naturali contro i pidocchi delle galline Per eliminare i pidocchi dalle galline bisogna assolutamente setacciare con cura il corpo di ogni animale uno ad uno e spruzzarvi sopra degli specifici antiparassitari a base di piretroidi naturali. Inoltre, è preferibile mettere a disposizione degli animali uno spazio ampio cosparso con cenere di legno bruciato, in cui possono rotolarsi e fare dei bagni di pulizia quando ne hanno voglia. Per una pulizia più accurata è possibile utilizzare la cenere di legno per pulire ad uno ad uno le galline: riempire una bacinella in cui ci entra una gallina con della cenere di legno, mettere il pollo nella vaschetta e cospargere la cenere su tutto il suo corpo, strofinando la pelle e le piume. Una volta coperto l'animale con la cenere, toglierlo dal recipiente senza ripulirgli il corpo e lasciare agire la cenere. Ripetere la procedura su tutti gli altri polli da trattare. Un altro rimedio naturale contro i pidocchi delle galline è l’olio di Neem, da utilizzare diluito in acqua tiepida e da spruzzare sugli animali singolarmente, ma anche nel pollaio e nei nidi. Anche l’aglio è efficace per eliminare i pidocchi dalle galline. Per preparare la soluzione a base di aglio procurarsi una bottiglietta spray vuota, lavarla e risciacquarla con cura per eliminare ogni residuo. Mescolare 300 ml di acqua, 30 ml di succo d'aglio e 1 cucchiaino di olio essenziale, lavanda, cannella, menta, alloro o timo e versarli nella bottiglia. Spruzzare la miscela sulle galline ogni due giorni per 2-3 settimane e presto i pidocchi saranno eliminati.
Temperatura per incubare uova di gallina: qual è e come mantenerla stabile

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Temperatura per incubare uova di gallina: qual è e come mantenerla stabile

il dic 24 2024
Una delle cose più importanti da gestire nel processo di riproduzione del pollaio è la temperatura per incubare uova di gallina. Se non si ha a disposizione una chioccia, l'incubatrice è una scelta obbligata ed è in ogni caso l'opzione più indicata per le prime volte in cui ci si cimenta nella schiusa di uova, in quanto offre il totale controllo sul processo, in particolare sulla temperatura interna incubatrice, ed è l'opzione migliore se si vogliono covare grandi quantità di uova. Incubazione uova gallina temperatura Al giorno d'oggi praticamente tutte le incubatrici artificiali che si trovano in commercio, dalle più sofisticate alle più economiche, sono dotate di termostato automatico che permette di impostare la temperatura incubatrice esatta, attivando o stoppando l'elemento riscaldante al suo interno in maniera tale da mantenerla stabile. Regolare manualmente la temperatura incubatrice, come può capitare in quelle più datate oppure costruite in maniera artigianale, si può rivelare estremamente complesso e impegnativo. Per essere sicuri della temperatura rilevata, conviene sempre utilizzare due termometri, dal momento che un'errata rilevazione può costare l'intera incubata.  La temperatura incubatrice uova di gallina senza ventilazione forzata dovrebbe essere di circa 38,5°C (101,5°F se il display utilizza i gradi Fahrenheit), mentre la temperatura incubatrici per uova ventilate dovrebbe aggirarsi attorno ai 37,7°C, oppure 100°F. Questo perché nelle incubatrici senza ventilazione l'aria presenta una temperatura differente ad ogni strato, più calda in alto e più fredda nella parte inferiore. Di conseguenza, possono esserci anche 2-3°C di differenza tra la parte superiore dell'incubatrice ed il fondo. La temperatura normalmente viene rilevata al livello della parte più alta delle uova. Come regolare temperatura incubatrice Per le uova di gallina la durata dell'incubazione è di circa 21 giorni. Per i primi 18 giorni la temperatura va mantenuta attorno ai 37,7°C, con un'umidità del 57%. A partire dal 18° giorno si entra nella fase di schiusa, per cui è indicato abbassare la temperatura a 36,9°C ed aumentare l'umidità tra il 66% e il 75%. Prima di inserire le uova nell'incubatrice, è opportuno lasciarla accesa un paio d'ore per darle il tempo di stabilizzarsi. Quando avete a che fare con una nuova incubatrice, prima di incubare, è opportuno testarne il funzionamento lasciandola accesa per una o due giornate intere controllando che i valori di temperatura e umidità restino costanti e che il meccanismo gira uova automatico, se presente, funzioni correttamente. Una volta che inizia il periodo di incubazione, cercate di aprire l'incubatrice il meno possibile. L'apertura dell'incubatrice causa un abbassamento dell'umidità, che, in particolare durante il periodo di schiusa, rende più difficoltoso ai pulcini la rottura del guscio, aumentando il rischio che ne rimangano intrappolati all'interno senza possibilità di uscita. Come mantenere la temperatura in caso di interruzione di corrente Nel caso si verifichi un'interruzione di corrente e l'incubatrice resti senza alimentazione per qualche ora, si può conservare l'incubata a patto di agire con prontezza e mettere in pratica alcuni accorgimenti. Per prima cosa, non bisogna assolutamente aprire il coperchio, per conservare il più possibile la temperatura all'interno. Inoltre, se possibile, è opportuno coprire l'incubatrice con una coperta, avendo però cura di staccare la spina, dato che al ritorno della corrente l'azione congiunta della coperta e dell'incubatrice rischia di far salire troppo la corrente. Nel momento in cui l'alimentazione risulterà di nuovo attiva, riattaccate la spina e togliete la coperta, avendo cura di verificare che la temperatura e l'umidità siano ai livelli ottimali. Alcuni modelli di incubatrice sono in grado di mantenere le condizioni interne entro un intervallo di valori accettabili anche dopo ore di assenza di corrente.
Cosa mangiano i pulcini: alimentazione e quantità corrette

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Cosa mangiano i pulcini: alimentazione e quantità corrette

il dic 24 2024
Prendersi cura di pulcini appena nati è una grande responsabilità: si tratta di animali molto fragili e sensibili che necessitano di un ambiente sicuro e di un'alimentazione adeguata alle diverse esigenze della fase di vita che affrontano. Andiamo quindi a vedere cosa mangiano i pulcini di gallina e come prendersene cura affinché crescano sani e forti.  Come qualsiasi animale in fase di crescita, un pulcino deve seguire un'alimentazione che equilibri adeguatamente proteine, carboidrati, minerali e vitamine. Il mangime per pulcini appena nati sarà quindi diverso da quello per pulcini in età più avanzata. È sempre bene seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulle schede informative dei vari mangimi e, in caso di dubbio sull'effettiva età di un pulcino, contattare un esperto in grado di determinarla.  Per alimentare correttamente un pulcino bisogna quindi seguire una dieta commerciale. È fondamentale sapere come scegliere il mangime adatto, come somministrarlo nella maniera corretta ed è altrettanto importante sapere come arricchire la dieta con un mangime per pulcini fatto in casa, in modoa da integrare con il tempo tutti gli elementi nutritivi di cui hanno bisogno con la crescita. Sul mercato si possono trovare diverse gamme di prodotti adattati alle esigenze nutrizionali di ogni fascia d'età: dall'alimentazione pulcini appena nati a quella dedicata, dopo le prime settimana di vita, ad animali destinati al consumo della carne piuttosto che al consumo delle uova. Nel caso si stia seguendo la crescita di galline a scopo decorativo, come animali domestici, sarà indicata un'alimentazione ancora diversa. Per le prime settimane di vita, ad ogni modo, la dieta è uguale per tutte le tipologie di pulcini. Alimentazione pulcini di gallina appena nati  Il pulcino che esce dall'uovo ha un aspetto già piuttosto sviluppato ma ha comunque bisogno di calore e di una dieta adeguata. Osservando come mangiano i pulcini appena nati, notiamo che sono già in grado di mangiare da soli ma è comunque sempre meglio incoraggiarli, bagnandogli il becco con l'acqua e avvicinandoli alla mangiatoia. Dal momento che all'interno dell'uovo erano comunque ben nutriti, non è il caso di allarmarsi se per le prime 24-48 ore dall'uscita dall'uovo non mangiano.  È importante prestare attenzione a cosa mangiano i pulcini appena nati: necessitano di granaglie, mangimi e farine ben miscelati, in modo che i vari nutrienti siano ben proporzionati in base alla loro fase di crescita. Generalmente in vendita si trovano mangimi commerciali formulati appositamente per questa fase della loro vita, che possono essere somministrati fin dal primo giorno.  Questi mangimi contengono spezzato di granturco fine, farina d'estrazione di soia, soia integrale tostata, panello di germe di granturco, glutine di granturco, crusca grano tenero, fosfato bicalcico, carbonato calcio, olio di germe di granturco ed altri integratori di vitamine e sali minerali. I pulcini dovrebbero mangiare mangimi di elevata qualità, realizzati appositamente per stimolare una crescita regolare e bilanciata. Può capitare però di trovare sul mercato mangimi industriali con molte vitamine, sali minerali ed integratori che stimolano troppo il processo di crescita. Si tratta di prodotti che andrebbero miscelati con farine semplici e granaglie sminuzzate come legumi, frumento, miglio e mais.  Cosa mangiano i pulcini maturi  I pulcini non vengono più considerati neonati nel momento in cui non hanno più bisogno della lampada ad infrarossi ed entrano in una fase di crescita in cui il fabbisogno proteico rappresenta circa il 20% dell'alimentazione totale. È importante continuare ad offrire loro alimenti per la crescita fino a circa 4-5 mesi, quando i pulcini raggiungono la maturità sessuale.  Il cibo tritato è il più adatto in questa fase, considerato che a mano a mano che crescono sono in grado di mangiare pezzetti più grandi. È possibile anche fornire sabbia per galline. Nelle galline, la macerazione del cibo avviene nel ventriglio grazie all'aiuto di ghiaia o piccoli sassi e, spolverando un po' di sabbia per galline sul cibo, possiamo aiutare questo processo per i pulcini.  Oltre alla dieta di base, che dev'essere incentrata sul mangime commerciale, possiamo integrare con altro cibo come: carne, pesce, formaggio, verdure, frutta, pomodori, pane. Per quanto riguarda la quantità di mangime da dare ai pulcini in rapporto al resto dell'alimentazione, diciamo che le integrazioni non dovrebbero mai costituire più del 10% della dieta.  Ci sono pochi alimenti sconsigliati: cipolle, agrumi, avocado, bucce di patate, foglie di rabarbaro o fagioli secchi. Nel caso in cui i pulcini vivano in un pollaio esterno, essi inizieranno ad ingerire sabbia e ghiaia da soli, oltre a nutrirsi anche di erba, semi, insetti, lumache, vermi ed altro.  Come nutrire pulcini di gallina  È importante stare sempre particolarmente attenti quando viene immagazzinato il mangime. Nel caso in cui si bagnasse e si formasse muffa è molto importante buttarlo perché, se ingerito dagli animali, potrebbe causare loro malattie. Per evitare questo, è buona abitudine controllare la quantità di cibo che compriamo e conservarlo in luoghi asciutti e ben riparati.  Occorre avere a disposizione una mangiatoia delle giuste dimensioni, proporzionata al numero dei pulcini, che eviti di creare sovraffollamento. Inoltre, deve essere provvista di una base che permetta loro di accedere facilmente al cibo, mantenendo la giusta proporzione tra capienza e altezza. Un'ultima nozione di estrema importanza è quella di somministrare tutti giorni acqua fresca utilizzando un abbeveratoio. 
Pulcini con il raffreddore: cosa fare e come curarli

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Pulcini con il raffreddore: cosa fare e come curarli

il dic 24 2024
Quando ci accorgiamo che i nostri pulcini starnutiscono, deve scattare un campanello di allarme. È molto importante sapere cosa fare nel caso di pulcini con il raffreddore. Infatti, nonostante per noi umani sia una patologia non grave, poco più di un fastidio, nei pulcini il raffreddore, se trascurato, può diventare cronico. Non si tratta di una malattia devastante, ma a lungo andare può causare morti improvvise e, una volta che saranno cresciuti, inficiare la produzione delle uova. Rimedi raffreddore pulcini Come curare il raffreddore dei pulcini raffreddati? I rimedi validi per i polli sono validi anche per i pulcini, bisogna però adeguare le dosi di conseguenza. Insieme ai farmaci che può prescrivere un veterinario nel caso di forme più gravi, come la norfloxacina e la terramicina, si può anche ricorrere ad alcuni rimedi naturali, come la somministrazione di aglio, aceto o vino diluiti nell'acqua, o ad elementi con proprietà balsamiche, come per esempio uno sciroppo di menta e malva che si può preparare facilmente in casa. Spesso questi rimedi, insieme magari a qualche integratore vitaminico, possono essere efficaci in caso di forme lievi. È bene ricordare però che le proprietà antielmintiche di aglio, cipolla, semi di zucca e altri rimedi naturali non sono tali da garantire una copertura totale agli animali ma sono un buon coadiuvante, se pensate nell'ottica di un quadro generale di attenzione all'igiene, alla pulizia generale ed alle condizioni di benessere psicofisico degli animali. Nel caso in cui il raffreddore sia conclamato e continuo, si può somministrare un prodotto specifico come Tetra Spir, una polvere solubile da sciogliere in acqua (circa 1 cucchiaino da caffè per 1 litro d'acqua) da far bere ai pulcini per almeno 5 giorni consecutivi. È importante che il trattamento venga portato a termine, anche nel caso in cui si manifestino i primi miglioramenti dopo 2-3 giorni. I suoi principi attivi, la tetraciclina 20% e la spiramicina 10%, rendono questo prodotto un antibiotico ad ampio spettro d'azione, efficace contro malattie intestinali e respiratorie, ma che deve essere assunto per tutta la durata necessaria affinché l'infezione sia debellata. Il primo intervento da fare, comunque, è sempre quello di cercare di isolare i pulcini infetti da quelli sani, dal momento che il contagio si può diffondere attraverso la condivisione del cibo, dell'acqua e della lettiera. Occorre invece favorire l'aerazione e, se possibile, anche il soleggiamento del ricovero. Pulcini con il raffreddore cosa fare per prevenirlo Per evitare che i nostri pulcini si ammalino possiamo utilizzare alcuni integratori come forma di prevenzione. Trachispirina C, per esempio, è un coadiuvante alimentare naturale che, unito al mangime, fornisce un'integrazione complementare in grado di rafforzare l'equilibrio fisiologico, abbassando le probabilità che possa verificarsi la contrazione di infezioni batteriche polmonari. Un'alternativa è ZooFood, un mangime complementare totalmente naturale, ottimo anche per il trattamento del raffreddore, da utilizzare almeno una settimana al mese ogni mese. Starnuti pulcini: sintomo di qualcosa di più serio? Se il pulcino starnutisce può essere un semplice raffreddore dovuto a sbalzi di temperatura, ma può anche essere il sintomo di una malattia più grave. Per questo se sopraggiungono altri sintomi come dissenteria, inappetenza o perdite di sangue, bisogna subito rivolgersi ad un veterinario. Un raffreddore può essere il sintomo di una laringotracheite infettiva che, in forma grave e acuta, è caratterizzata da raffreddore, tumefazione della testa e difficoltà respiratorie, ovvero notiamo che i nostri pulcini respirano con il becco. Se notiamo anche il manifestarsi di rantolo, secrezioni nasali o tosse con emissione di sangue o muco, dobbiamo isolare immediatamente l'animale e chiamare il veterinario. L’eccessiva produzione di muco all’interno della trachea e nella regione della laringe può provocare la morte per soffocamento. Un'altra malattia dovuta ai bruschi sbalzi di temperatura e dal ristagno di umidità è la corizza, una affezione delle vie respiratorie che può manifestarsi in due forme, una più lieve detta semplice e l'altra più grave detta infettiva, che viene causata da batteri. Nella forma lieve il decorso è sempre benigno, a patto che non si trascurino le consuete norme igieniche per non incorrere nel pericolo che si trasformi in quella infettiva. Essendo entrambe le forme contagiose, comunque, si deve provvedere alla disinfezione del ricovero e delle suppellettili. In forma lieve riscontriamo un forte raffreddore, accompagnato da generale prostrazione, tosse, starnuti ed abbondante scolo oculo-nasale bianco sporco che ostacola la respirazione e che costituisce il maggiore veicolo di contagio per gli altri pulcini, in particolare se condividono cibo, bevanda e lettiera. Nella forma infettiva, tutte le suddette manifestazioni sono accentuate al punto che è possibile confondere la malattia col diftero-vaiolo: la secrezione catarrosa diviene purulenta, la respirazione sempre più difficile, il becco resta quasi sempre aperto e gli occhi semichiusi. In questa fase diventa necessario praticare delle iniezioni intramuscolari di 2 cc di terramicina o streptomicina, oltre che lavare gli occhi con una soluzione di acido borico al 3 % e ungere le narici con pomata alla penicillina.
Anelli per galline: le misure corrette per ogni razza

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Anelli per galline: le misure corrette per ogni razza

il dic 24 2024
Gli anelli per polli servono a tener monitorati gli animali, nello specifico a suddividerli per razza, sesso, linea di sangue, cosa utile soprattutto per un allevamento con varie razze e una grande quantità di avicoli. Anche i piccoli allevatori, però, possono anellare i propri polli, per iniziare una selezione avicola o semplicemente per poter distinguere i vari esemplari o le varie incubate. Per questo motivo, gli anelli per galline sono fondamentali e si possono acquistare diverse misure di anelli per polli, in base ad ogni razza. Quando mettere gli anelli per polli L’anellatura delle galline è un’operazione da fare quando i pulcini sono attorno ai 50 giorni di vita e questo periodo va scelto con cura. Infatti, anellare gli animali prima di un determinato periodo potrebbe comportare la perdita dell’anello, farlo troppo tardi invece potrebbe non essere possibile, in quanto il pulcino presenterebbe una corporatura troppo robusta per la corretta calzata dell’anello. Mettere gli anelli per polli non è affatto un’operazione invasiva per i nostri animali: basta infatti prendere un esemplare con le mani e infilare l’anello in una delle due zampe. Ricordiamo che, in ogni specie, le zampe sono più sottili nelle femmine e più grandi nei maschi, tanto che la differenza delle zampe di una femmina rispetto a quelle di un maschio si nota con facilità. Tipi di anelli identificativi per polli Per gli avicoltori, ma non direttamente acquistabili, sono disponibili gli anelli per galline della FIAV (Federazione Italiana delle Associazioni Avicole): questi anelli hanno la particolarità di essere già numerati e si ottengono con l’iscrizione ad un Club di Avicoltura. Questo tipo di anelli identificativi per polli serve per poter partecipare ai campionati italiani e permettere così alla FIAV di risalire all’allevamento avicolo che li ha ottenuti con assoluta certezza e garantire massima trasparenza ad ogni partecipante. Gli anelli per polli FIAV cambiano colore ogni anno, riprendendone la rotazione ogni cinque anni. Gli anelli per avicoli de Il Verde Mondo servono per anellare gli animali di quegli avicoltori che non vogliono partecipare a campionati o gare, ma desiderano comunque intraprendere un percorso di selezione, oppure dividere i propri animali per sesso, incubata, linea di sangue o razza. Anelli per galline Il Verde Mondo Gli anelli per galline che potete acquistare nel nostro sito sono in plastica e disponibili nei colori bianco e verde. Vanno dalla misura 12 alla misura 25, dandovi la possibilità di anellare varie razze di avicoli grazie a questa ampia gamma di misure anelli per galline. Questi anelli per avicoli possono essere aperti e chiusi facilmente attraverso una zip e possono essere quindi riutilizzati. Nei nostri anelli avete la possibilità di scrivere le informazioni che vi interessano con un semplice pennarello indelebile, come data di nascita, sesso o linea di sangue, non essendo pre-numerati. Che misure anelli polli utilizzare Ogni razza avicola è caratterizzata da una corporatura specifica, dalla più magra alla più robusta, e ogni esemplare ha di conseguenza zampe di dimensioni diverse. In base a ciò e in base al sesso di ogni singola razza, è importante conoscere la misura dell’anello da utilizzare. Per facilitare l’acquisto di anelli per galline della misura corretta, abbiamo raggruppato, nel PDF scaricabile che trovi qui sotto, le razze di gallina più diffuse in Italia, dividendole tra maschio e femmina, e specificando la misura dell’anello per polli da utilizzare. Clicca qui per scaricare il PDF con le misure degli anelli per ogni razza In questo modo, saprete con certezza quale anello acquistare nel nostro shop, scegliendo la misura disponibile tra il diametro 12, 16, 18, 20 o 25 millimetri e potrete iniziare il vostro percorso di selezione, senza correre il rischio che le vostre galline perdano l’anello o che sia impossibile farlo calzare nelle loro zampe.
Come eliminare le mosche nel pollaio: i nostri consigli

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Come eliminare le mosche nel pollaio: i nostri consigli

il dic 24 2024
La presenza di mosche nel pollaio non è da sottovalutare, anzi, può rivelarsi un vero e proprio problema per la salvaguardia degli animali del cortile. Se si tratta di una piccola quantità di insetti, si potranno utilizzare dei rimedi non invasivi e naturali, per nulla nocivi a polli e galline. In presenza invece di grandi sciami di mosche, sarà doveroso intervenire con prodotti chimici, anti-insetticidi e disinfestanti, che daranno maggior efficacia e copertura al trattamento. Le mosche disturbano le galline con punture ed infezioni che indeboliscono l'animale, oltre a veicolare pericolose malattie. Gli insetti adulti depongono le uova in luoghi molto umidi ed al riparo dal sole. Se il vostro pollaio si trova nei pressi di una fonte d'acqua, come ad esempio un piccolo stagno o un ruscello, sarà inevitabile la presenza ed il proliferare delle mosche.  Oltre ai repellenti chimici da vaporizzare su posatoi e dormitori, ci sono alcuni rimedi preventivi che si possono adottare quanto meno per ridurre il problema delle mosche nel pollaio. Come eliminare le mosche dal pollaio Per evitare l'infestazione di mosche nel pollaio sono da eliminare, in primo luogo, tutte le fonti di proliferazione di mosche ed insetti. Le mosche sono attirate dall'umidità, dal calore e dalla sostanza zuccherina della frutta. Si devono quindi allontanare i bidoni dell'immondizia dalla zona del cortile, in particolare quello dei rifiuti alimentari, dove le mosche possono nutrirsi e crescere indisturbate, a loro favore l'umidità che di solito vi ristagna. Lo stesso vale per i cumuli di compost e concime per l'orto: sarebbe ideale se fossero in un'area distante almeno un paio di metri dal pollaio. Un'altra buona norma per la prevenzione di insetti nel pollaio è la regolare pulizia del cortile e dei dormitori, dove le mosche possono rintanarsi al riparo dalle correnti d'aria. È necessario cambiare l'acqua degli abbeveratoi anche un paio di volte al giorno, oltre alle piccole vasche per il bagno e alla paglia dei giacigli, evitando in questo modo l'attecchire di eventuali batteri o larve. È importante anche la pulizia del cortile dagli escrementi dei polli stessi e della lettiera, sotto cui si forma l'umidità favorevole alle mosche per il deposito delle loro uova. I rimedi contro le mosche: naturali e chimici Tra i rimedi naturali si contano senz'altro le trappole per mosche. Possono essere prodotte in casa con dei prodotti di riciclo, oppure se ne trovano di già confezionate nei negozi dedicati al verde.  Ci sono varie tipologie di trappole da poter creare, l'importante è che servano ad attirare e catturare mosche ed insetti, senza dar loro una via d'uscita. Ecco alcune idee di esche casalinghe e naturali: con una bottiglia di plastica: si taglia la bottiglia di plastica partendo dalla base del cono del collo, si riempie la metà cilindrica rimasta con una soluzione dolce, composta da detersivo per i piatti, zucchero e aceto di mele, e si richiude con il collo della bottiglia tagliato, infilato al contrario dentro la parte cilindrica. In questo modo le mosche entreranno dal foro più piccolo della bottiglia, ma senza potervi poi uscire.  con la carta da forno: si preparano quante strisce si vogliono di carta da forno, forate alle due estremità per far passare un filo da pesca con cui possono essere appese. La miscela da comporre sarà di zucchero, acqua e sciroppo d'acero, dentro cui lasciar impregnare le strisce di carta per almeno 12 ore. Verranno poi appese a rami o reti che siano ad altezza volo, ma non accessibili ai polli. con il pepe nero: saranno necessari alcuni piccoli contenitori sparsi in tutta l'area del cortile, contenenti una miscela di acqua, zucchero e pepe nero macinato.  le erbe aromatiche: si possono coltivare piccole aiole di aromatiche particolarmente odorose, come camomilla, basilico, aglio, menta e citronella. Oltre a tener lontani gli insetti, abbelliranno il vostro cortile e vi saranno utili anche per alcune ricette di cucina.
Galline allevate all'aperto: tutto quello che c'è da sapere

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Galline allevate all'aperto: tutto quello che c'è da sapere

il dic 24 2024
La disponibilità di uno spazio abbastanza ampio, per far in modo che i vostri polli possano razzolare liberi per la quasi totalità della loro giornata, è la prima cosa fondamentale da considerare se state progettando un piccolo allevamento di galline all'aperto. Successivamente, ci si dovrà attenere alla normativa vigente del vostro Comune di residenza, per evitare qualsiasi tipo di difficoltà nella realizzazione del vostro pollaio per galline all'aperto. Come allevare galline all'aperto L'area recintata adibita al pascolo di polli e galline deve avere una superficie di almeno 10 mq per ogni capo. Lo spazio deve essere sufficiente perché gli animali possano razzolare senza alcuna costrizione di movimento, potersi procurare il cibo becchettando il terreno e riparare da sole e freddo, sotto dei cespugli o nel loro ricovero coperto. Non deve mancare infatti uno spazio riparato per il riposo notturno, come protezione dalle intemperie e dal freddo dell'inverno. Le galline sono animali abbastanza delicati, che risentono facilmente degli sbalzi di temperatura e delle correnti ventose. La loro casetta deve avere: posatoi; mangiatoie; abbeveratoi; nidi per la deposizione e la cova delle uova. Individuare una zona all'interno della recinzione che possa rimanere in pieno sole per alcune ore del giorno è una buona attenzione da avere per il benessere del vostro allevamento: le galline mal sopportano l'umidità, quindi per la loro casa cercate un posto lontano da fango o pozze d'acqua, sono una fonte certa di sciami di mosche ed insetti che possono portare al vostro pollaio pericolose malattie. All'aperto non possono mancare delle piccole zolle di sabbia, per permettere alle galline di 'farsi il bagno', un'operazione fondamentale per la difesa da punture di insetti, acari e batteri.  Allevamento galline all'aperto: la pulizia è fondamentale Per mantenere il benessere dei vostri polli e al tempo stesso non compromettere i rapporti con il vicinato, la pulizia del pollaio e del pascolo sono fondamentali. Dovrete avere particolare attenzione a mantenere pulita l'area sottostante i posatoi, dove le galline solitamente posano per le deiezioni notturne: lavate quotidianamente la zona per evitare che batteri ed insetti possano attecchire.  Anche la pulizia della mangiatoia per galline all'aperto non dev'essere trascurata, come quella per gli abbeveratoi: cambiare il mangime con sementi fresche e far trovare acqua pulita alle vostre galline, almeno un paio di volte al giorno, vi permetterà di monitorare lo stato dei pasti e dell'appetenza degli animali. Uno dei primi sintomi che vi deve allertare sullo stato di salute dei vostri polli è proprio la perdita di appetito. Perché le mangiatoie si mantengano pulite, è necessario sceglierne della giusta tipologia: non devono essere ampie, ma bensì a 'serbatoio', così da evitare alle simpatiche galline di razzolarci dentro, portandosi dietro lo sporco delle zampe. Se ne possono costruire di ingegnose anche con materiali di scarto, come vecchie tubature angolate di plastica o piccole cassette in legno che dosino la quantità di mangime. Come allevare polli all'aperto: materiali da usare per ricoveri e recinti In commercio si trovano pollai di tutte le tipologie, dimensioni e materiali: pollai in legno, pollai in ferro, in plastica o in metallo, l'importante è che proteggano gli animali da umidità e freddo. Nel caso aveste un piccolo pollaio domestico di pochi capi, si trovano in commercio delle piccole casine mobili in legno, con una zona recintata detta 'corsa', che serve a far razzolare le galline per poco tempo, prima di liberarle nello spazio aperto del pascolo. Queste casine mobili sono molto adatte ad un allevamento familiare, in quanto hanno la duplice valenza di concimare il terreno con le deiezioni delle galline al loro passaggio.  Il recinto per galline all'aperto deve essere dell'altezza sufficiente (circa 1-1.5 metri da terra) da non permettere alle galline particolarmente predisposte al volo di scappare verso l'alto e, al tempo stesso, da impedire l'ingresso non gradito di eventuali predatori notturni, come ad esempio volpi e ratti. Ci sono vari tipi di recinzioni: dotate di una copertura chiamata 'stop', che ripara da volatili e rapaci; con una sporgenza anti-predatore di circa 30-50 cm all'esterno della recinzione; una rete anti-scavo da interrare per circa 30 cm di profondità nel terreno, così da impedire l'ingresso di animali esterni che, non potendo scavalcare l'ostacolo, cercheranno di scavarsi un passaggio al di sotto. Normativa allevamento polli all'aperto: nazionale e comunale La normativa nazionale definisce il limite di 250 capi in un pollaio, per distinguere un allevamento domestico per autoconsumo da uno stabilimento produttivo. Nel caso di allevamento domestico, oltre alla normativa nazionale che regola lo stato di salute della popolazione avicola da un punto di vista veterinario, ci si deve attenere alle normative comunali, sia in materia di edilizia (è sconsigliata la realizzazione di un pollaio in muratura se non si vuole incorrere in sanzioni o denunce), che in materia di igiene e sanità pubblica (non tutte le zone abitative possono ospitare un pollaio, si devono rispettare le dovute distanze, sia dal vicinato che dal centro stesso della città).
Uova biologiche: produzione, normativa, certificazione

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Uova biologiche: produzione, normativa, certificazione

il dic 24 2024
Il tema 'bio' è oggi molto discusso e seguito, ma nonostante se ne parli molto, non sempre si hanno le idee chiare di cosa significhi realmente. Negli allevamenti, come nelle colture, si crede sufficiente una produzione priva di pesticidi o mangimi OGM.  Sebbene sia uno dei requisiti fondamentali, non c'è solo questo. L'attenzione al biologico e alla biodiversità è piuttosto una sorta di educazione al rispetto dei cicli naturali di crescita e di produzione dell'animale e alla salvaguardia della sua salute, senza alcun intervento farmaceutico. Come vengono prodotte le uova biologiche Nel caso specifico della produzione di uova biologiche, l'attenzione è tutta nelle condizioni di libertà e di dignità della gallina. Il fulcro fondamentale è la conservazione dell'ambiente naturale idoneo al pascolo, che sia all'aperto e in uno spazio sano e ampio. Nella cultura del biologico, l'animale è posto al centro di tutte le scelte che un allevatore deve considerare, dal ricovero più adatto al tipo di alimentazione da somministrare al pascolo. L'animale viene quindi trattato come un essere vivente e non come uno strumento di produzione. Negli allevamenti industriali invece, le condizioni ambientali sono mantenute costanti ed invariate per tutto l'anno, come anche l'intervento dell'uomo. In questo modo, il ciclo naturale di produzione dell'animale viene alterato e si ottiene un numero di uova molto maggiore rispetto ad un allevamento genuino. Produrre uova biologiche: le razze più adatte Le razze più adatte alla produzione di uova biologiche sono principalmente le ovaiole, rustiche, razzolatrici e piuttosto vivaci. Le Livornesi, ad esempio, sono ottime: leggere, predisposte al movimento e alla cova. Per la produzione di uova, è sconsigliato l'allevamento di galline di taglia grande, piuttosto pesanti, difficili da far camminare e decisamente più adatte alla produzione di carne. Una gallina ovaiola allevata secondo la 'normativa uova biologiche' produce in media dalle 250 alle 280 uova circa all'anno (vale a dire, più o meno un uovo al giorno). Le galline hanno dei picchi naturali di produzione al coincidere di una variazione delle loro consuete abitudini, ad esempio con l'abbassamento o l'innalzamento delle temperature. Le galline sono degli animali molto abitudinari: qualora ci siano dei cambiamenti alla loro routine, subiscono uno stress (positivo!) che le rende più produttive. Nella produzione industriale invece, il numero di uova prodotte annualmente sale in modo considerevole: si raggiungono 310/330 uova circa. Requisiti uova biologiche La 'certificazione uova biologiche' viene data agli allevamenti che: dispongono di un ampio spazio all'aperto, dove varie razze di ovaiole possono pascolare liberamente; osservano un'alimentazione naturale, cioè quando le galline si nutrono delle erbette e dei vermicelli che trovano spontaneamente nel terreno di pascolo; integrano i pasti degli animali con cereali e frumenti totalmente naturali e non modificati geneticamente; non utilizzano medicinali o antibiotici per la cura delle malattie che le galline possono contrarre, lo stesso per la prevenzione ed il mantenimento della loro salute; si adoperano per prevenire naturalmente eventuali cause di deperimento o epidemie batteriologiche, che possono compromettere la salute dell'animale. Ricordiamo che la gallina è un animale molto delicato, anche per le razze più rustiche: risentono molto degli sbalzi termici, dei colpi d'aria e delle beccate di insetti che spesso veicolano malattie virali che difficilmente possono essere trattate in modo naturale. Differenza uova biologiche e non Un uovo biologico si distingue dagli altri per le dimensioni generalmente più grandi e per avere un guscio più ruvido e spesso. Viene contrassegnato con un timbro, il cui primo numero è 0, seguito dal codice della nazione e da quello della regione di produzione, infine dalla data di scadenza: 0 = allevamento biologico 1 = allevamento all'aperto 2 = allevamento a terra 3 = allevamento in gabbia Allevamento galline per uova biologiche Chiarito cosa si intende per uova biologiche, ci sono alcune accortezze da adottare per la salvaguardia del pollaio, iniziando dalla struttura che le accoglie. Nel caso di allevamenti da centinaia di capi, il pollaio è un capannone coperto abbastanza grande, all'interno del quale vengono ospitati i ricoveri, le mangiatoie e gli abbeveratoi. Un altro spazio fondamentale per il benessere del pascolo è un giardino invernale. Altro non è che un'ampia voliera in cui le galline possono razzolare nei mesi più freddi, protette dalle intemperie. L'attenzione alla pulizia e al mantenimento dell'igiene sono fondamentali per la salvaguardia della buona salute di galline e polli: cambiare l'acqua degli abbeveratoi in modo che sia sempre fresca; pulire le mangiatoie e i ricoveri dalle deiezioni notturne che attirano batteri ed insetti; fornire mangimi naturali e freschi (nel caso di cereali biologici, totalmente privi di conservanti, si deve prestare particolare attenzione alla loro freschezza!); bagnare spesso il terreno del pascolo perché produca naturalmente le proteine tanto amate dai ruspanti (vermi e larve). In sostanza: come produrre uova biologiche? Non stimolando o modificando, in alcun modo artificiale, il naturale ciclo di crescita e di produzione delle galline. Un buon allevatore biologico è sempre molto attento, presente e costante nelle cure dei propri animali.
Allevamento polli a terra: tutto quello che c'è da sapere

Polli e Galline

Allevamento polli a terra: tutto quello che c'è da sapere

il dic 24 2024
Non tutti gli allevamenti di ovaiole sono esclusivamente all'aperto. Le galline allevate a terra vivono in uno spazio chiuso, dove, sebbene non siano previste zone esterne per il pascolo, vengono rispettati dei criteri di densità e di spazio sufficienti per il libero movimento degli animali ed il loro benessere. Allevare galline a terra, contrariamente a quanto si pensi, conta dei vantaggi, oltre ad essere una tipologia di allevamento molto migliorativa rispetto alla crescita e alla produzione in gabbia, dove gli animali sono costretti in situazioni tutt'altro che naturali e di libertà. Allevamento polli a terra normativa: spazi e densità da rispettare per il benessere dell'animale Quello che distingue un allevamento naturale da uno intensivo è in primo luogo il tempo che galline e polli spendono a pascolare liberamente in spazi aperti. Secondo le attuali normative europee in vigore dal 2017, la produzione di uova in un allevamento all'aperto deve avvenire in aziende che consentano agli animali un accesso continuo al pascolo, almeno durante tutto l'arco della giornata (fatto salvo per la notte, quando le galline vengono ricondotte al coperto, protette da eventuali predatori esterni e da agenti atmosferici dannosi per la salute). Anche nel caso di polli allevati a terra, devono essere previste delle aree comuni per il movimento libero degli animali, che rispondano ai limiti di densità massima per metro quadrato. La normativa che regolamenta le caratteristiche di allevamento galline a terra è la 1999/74/CE, in vigore dal 1 gennaio del 2012, e stabilisce una densità massima di 9 capi per metro quadrato.  Cosa significa galline allevate a terra: il numero 2 sul podio delle uova Galline e polli vivono all'interno di edifici o capannoni chiusi, a uno o più piani, con la possibilità per loro di accedere liberamente su piattaforme poste a diverse altezze. Inoltre, le strutture per allevamento polli a terra devono prevedere adeguati posatoi, lettiere al suolo circoscritte in zone specifiche da tener sempre ben pulite, e giacigli con una superficie ruvida, in modo che gli animali possano grattare artigli e becco e ridurre naturalmente il rischio di ferirsi e di infettarsi. La tipologia di allevamento viene codificata con un numero stampato sul guscio dell'uovo, insieme alla provenienza dell'azienda e alla scadenza. Il numero 2 indica il tipo di allevamento a terra, il più diffuso nelle confezioni di uova che si trovano al supermercato (0 = biologico, 1 = all'aperto, 3 = in gabbia). Come allevare polli a terra: vantaggi e rischi La tipologia di allevamento a terra ha pro e contro, come ogni situazione. Se le galline allevate all'aperto giovano della libertà del pascolo e si rinforzano naturalmente in salute, sono per contro molto più esposte alle intemperie (qualora non siano previsti idonee riparazioni) e agli attacchi di volatili e animali esterni, che veicolano facilmente virus e batteri.  Le galline sono animali molto delicati, che mal sopportano lo sbalzo delle temperature e le correnti d'aria.  Uno dei vantaggi di allevare galline a terra è che sono costantemente protette nelle loro adeguate strutture: difficilmente verranno attaccate da altri animali, vivono ad una temperatura costante e i rischi di venire a contatto con virus esterni è inferiore rispetto ad un pascolo aperto. Ci sono anche dei contro. Innanzitutto la convivenza con altri capi, soprattutto se di razza diversa, è rischioso. Includere più razze diverse di galline e polli in un unico spazio chiuso potrebbe favorire litigi tra gli animali. Per questo è importante curare becco e artigli, non solo per evitare che si feriscano nella loro pulizia delle piume, ma anche per privarle delle 'armi' naturali che usano in caso di - è proprio il caso di dirlo - battibecchi. Le abrasioni per le galline sono molto pericolose e, se non curate tempestivamente, posso essere facilmente attaccate da batteri e peggiorare velocemente in patologie molto gravi per l'animale. La pulizia e l'igiene delle lettiere, dei posatoi e dei giacigli è fondamentale per prevenire eventuali infezioni. Inoltre, l'attenzione alla corretta e diversificata alimentazione è altresì molto importante per la crescita sana dei polli allevati a terra. Se non adeguata, potrebbe portare scompensi, non solo allo sviluppo dei capi, ma anche alla produzione finale di uova e carni. Cosa mangiano le galline allevate a terra Le ovaiole allevate all'aperto possono cercare per conto proprio il cibo di cui hanno bisogno, becchettando nel terreno tutti i nutrienti che trovano in natura: erbe e piante spontanee, ma soprattutto insetti, lombrichi e vermiciattoli. Negli allevamenti a terra si deve prevedere la somministrazione di tutte le proprietà nutritive di cui hanno bisogno con dei mangimi appositi e sostitutivi: granaglie, come mais, soia integrale ed avena; elementi ricchi di calcio, come i gusci di seppia o di ostriche; legumi proteici, come piselli e riso; semi oleosi e frutta secca, per l'apporto di proteine, grassi e antiossidanti (semi di zucca e girasole, noci, mandorle, arachidi); erba e verdura fresca; pane raffermo, ne vanno ghiotte, ma va dispensato con criterio, per favorire l'apporto anche di altri alimenti.
Razze di galline resistenti al freddo: quali scegliere e quali evitare

Polli e Galline

Razze di galline resistenti al freddo: quali scegliere e quali evitare

il dic 24 2024
Quali sono le razze di galline più resistenti al freddo? Come tutti gli animali da cortile, anche le galline subiscono una variazione della propria produttività in base alla variazione delle condizioni climatiche, atmosferiche, periodo di esposizione alla luce, così come al freddo o al caldo.  Esse esprimono però una maggiore o minore resistenza alle condizioni ambientali in base alle particolarità della loro razza. Quindi, quali scegliere e quali evitare? Vediamo insieme in questo articolo a quali razze è meglio affidarsi per assicurarsi una maggiore produttività e quali caratteristiche le rendono maggiormente resistenti al freddo.  Le galline resistono al freddo?  Prima di addentrarci nelle caratteristiche che contraddistinguono razze differenti, vogliamo chiarire questo punto fondamentale. Nonostante le dimensioni contenute le galline hanno una buona resistenza alle temperature invernali. Le galline ovaiole possono mantenere efficienti tutte le proprie funzioni vitali in un arco di temperatura ampio che spazia dai 5° ai 30° Celsius. Un inverno mediamente freddo non è quindi un problema per i nostri polli da allevamento.  Come proteggere i polli in inverno? Un ricovero notturno attrezzato per le loro esigenze è sicuramente il modo migliore e più facile. L'esposizione al sole durante il giorno permetterà di accumulare calore utile per la notte.  Galline e freddo: un connubio che porta minor produttività  Come accennato ad inizio articolo, le condizioni climatiche influiscono sulla produttività delle galline ovaiole.  La temperatura ottimale che assicura a questi animali da cortile il maggior benessere la migliore produttività è compresa fra i 13° e i 24° Celsius.  Temperature superiori o inferiori impegnano il loro organismo nella compensazione della temperatura corporea 'rubando' energie metaboliche necessarie alla produzione di uova.  Quali sono quindi le galline ovaiole resistenti al freddo o che meno subiscono gli effetti di un inverno rigido?  Galline resistenti al freddo: quali scegliere Galline ovaiole razza Chantecler. Razza americana proveniente dal Canada e selezionata per resistere al freddo inverno canadese. Ha una produttività di circa 200/220 uova l'anno, quindi ben lontana dalla gallina livornese considerata la gallina ovaiola per eccellenza. Ne esistono di due varietà: bianca dal becco giallo o perniciata dal becco scuro. Peso massimo 3 Kg per gli esemplari femmina, 3,8 per gli esemplari maschi.    Galline ovaiole Plymouth Rock barrata. Razza originaria di Plymouth in Massachussets ottenuta dall'incrocio di molte razze oltreoceano. Depongono circa 200 uova all'anno ed hanno quindi una produttività simile alla Chantecler. La varietà a mantello barrato viene allevata in Italia dall'inizio del secolo scorso, fu oggetto di un esperimento di allevamento in alta quota a 1800 metri. Peso medio fra i 2,5 e i 3 Kg per gli esemplari femmina, dai 3 ai 3,5 Kg per gli esemplari maschi.     Galline ovaiole Dominicane (nome originale Dominique). Esse hanno origine dal sud dell'Inghilterra. Hanno una produttività che può arrivare a 230 uova l'anno e, differentemente dalle atre razze, non sembra essere frutto di complessi incroci. La sua resistenza al freddo è quindi di origine naturale e genetica. La colorazione tipica è ardesia barrato con cresta rossa ed è di piccole dimensioni. Peso medio fra i 1,75 e i 2,25 Kg per gli esemplari femmina, dai 2 ai 2,5 Kg per gli esemplari maschi.    Galline ovaiole Siberiana calzata. Come per le Dominicane si tratta di una razza molto antica che ha probabilmente dato origine alla maggior parte delle altre varietà presenti in Russia. Possiede una grande resistenza al freddo di origine naturale e genetica, è sicuramente la più indicata per un allevamento di galline sulla neve. La colorazione è bianco candido con un piumaggio folto e spesso. Peso medio circa 2 Kg per gli esemplari femmina e 3 Kg per gli esemplari maschi.    Galline resistenti al freddo: quali evitare Sono sicuramente da evitare le galline il cui piumaggio sia leggero e inconsistente o lasci scoperto collo e addome.  I broiler, o ibridi commerciali, sono stati selezionati per una maggiore produttività a discapito della resistenza ai fattori atmosferici e climatici. 
Come tenere le galline in inverno: ricovero e alimentazione

Polli e Galline

Come tenere le galline in inverno: ricovero e alimentazione

il dic 23 2024
L'inverno si sta avvicinando e con esso temperature più rigide, ecco come tenere le galline in inverno migliorandone il ricovero e l'alimentazione. La stagione fredda corrisponde inoltre al riposo metabolico per questi importantissimi animali, la produzione di uova cala nettamente arrivando quasi ad interrompersi se le galline hanno freddo e ricevono poca luce. Ecco quindi come prendersi cura delle galline ovaiole in inverno.  Le galline hanno freddo  È importante tenere sempre a mente che nonostante il piumaggio anche le galline soffrono il freddo. Esistono razze originali e native (che non hanno subito incroci) che sono naturalmente resistenti al freddo come la Dominique o la Siberiana Calzata, ma la maggior parte delle galline ovaiole utilizzate per la grande produzione di uova avrà bisogno di maggiori attenzioni per superare l'inverno. Sarà quindi necessario attuare degli accorgimenti che permettano al loro corpo di produrre più calore tramite l'alimentazione e preservare per la notte il calore accumulato durante il giorno ai raggi del sole.   Dove tenere le galline in inverno  Galline sane e con un piumaggio integro non temono qualche passeggiata sulla neve o una sferzata di aria fredda ogni tanto. Tuttavia il ricovero notturno dev'essere ben curato e isolato per permettere loro di recuperare il calore e le energie. Ecco quindi che lo stesso pollaio utilizzato tutto l'anno dovrà essere oggetto di qualche piccola modifica e di qualche attenzione in più durante il periodo invernale. Eliminiamo inutili spifferi e provvediamo a isolare l'interno con abbondante paglia asciutta.  Come proteggere le galline dal freddo  Abbiamo visto che un pollaio ben isolato e senza spifferi può fare tutta la differenza per la salute delle nostre galline. Per istinto naturale le galline tendono ad appollaiarsi vicine per scaldarsi l'un l'altra quando hanno freddo. Questo comportamento istintivo dovrebbe già scongiurare la maggior parte dei pericoli legati alle basse temperature.  Quando le temperature però scendono troppo, possiamo riscaldare il pollaio con un calorifero o una lampada rigorosamente non a incandescenza. Una cura particolare va a creste, barbigli e zampe. Ricordiamoci sempre che le galline hanno freddo e che le parti più a rischio sono quelle non coperte dal piumaggio. Quando le temperature in inverno scendono troppo spesso sotto lo zero è consigliabile applicare un unguento a base di grassi vegetali sulle parti scoperte. Questo le aiuterà a prevenire ulcere, bruciature da freddo o peggio ancora il congelamento. L'alimentazione delle galline in inverno Curiamo l'alimentazione delle galline durante l'inverno. Uno dei metodi naturali che adotta il loro organismo per difendersi dal freddo è l'accumulo di grasso corporeo. Possiamo quindi aiutare le nostre galline con un'alimentazione più ricca di grassi aggiungendo al loro mangime ortica tritata e semi di canapa ricchi di oli vegetali. Sorgo e avena sono inoltre altamente calorici e possono aiutare a mantenere la temperatura corporea. Assicuriamoci inoltre che l'acqua sia sempre disponibile. Uno dei problemi ricorrenti al calare delle temperature sotto lo zero è quello dell'abbeveratoio. L'acqua potrebbe gelarsi e non essere quindi più disponibile. A tal proposito sarà quindi necessario tenere l'acqua esposta al sole durante il giorno e al chiuso durante la notte, all'interno del pollaio. Seguendo questi piccoli accorgimenti l'acqua sarà sempre disponibile per le nostre galline anche in inverno.  Qualche piccolo accorgimento in più per le nostre galline in inverno Raccogliere le uova più spesso.  Essendo composte da quasi il 75% d'acqua tenderanno a gelarsi facilmente.  Attenzione ai pulcini e agli animali più piccoli. Con una massa ridotta potranno accumulare meno calore e saranno maggiormente al rischio ipotermia  Paglia bagnata e fango nel pollaio. Rientrando con zampe e piume bagnate le galline creeranno facilmente zone umide all'interno del pollaio. Queste sono molto pericolose in caso di gelata, portando facilmente in ipotermia molte galline 
Pododermatite dei polli: sintomi, cause e trattamento

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Pododermatite dei polli: sintomi, cause e trattamento

il dic 23 2024
La pododermatite dei polli, comunemente nota come 'bumblefoot', è una condizione che colpisce le galline e può causare problemi significativi alla salute dei loro piedi. È una infiammazione che solitamente interessa i cuscinetti plantari e può essere molto dolorosa per gli animali che ne soffrono. Pododermatite polli: sintomi La pododermatite può manifestarsi in diversi modi. Inizialmente, la pelle sulle zampe dei polli può diventare rossa e irritata. Con il tempo, possono formarsi croste o escrescenze sulla pelle. In alcuni casi gravi, la pelle può addirittura rompersi, causando ulcere aperte e sanguinanti. La pododermatite è più comune nelle razze di polli che trascorrono molto tempo in piedi o che sono sovrappeso, come ad esempio i polli da carne. Più l'infezione si aggrava, più i polli tendono a stare fermi, oppure cercano di camminare zoppicando vistosamente. Pododermatite galline: cause Ci sono diversi fattori che possono contribuire all'insorgenza della pododermatite nei polli. Tra questi ricordiamo: Spazi inadeguati: un ambiente sovraffollato o una mancanza di spazio sufficiente possono aumentare il rischio di pododermatite. I polli che per lunghi periodi sono costretti a stare su superfici dure o ruvide, come ad esempio il cemento, sono particolarmente suscettibili a questa condizione. Lettiere sporche o umide: una lettiera sporca o umida può irritare la pelle dei polli e favorire l'insorgenza di infezioni batteriche. Dieta inadeguata: una dieta carente di nutrienti essenziali come la biotina e le vitamine può indebolire la salute generale dei polli e rendere la loro pelle più vulnerabile. Mancanza di movimento: restare ferme nello stesso punto, magari per mancanza di spazio, causa una pressione continua che ostacola il circolo sanguigno e predispone alla formazione di pododermatiti.  Obesità: i polli sovrappeso hanno un maggiore rischio di sviluppare pododermatite, in quanto il loro peso extra esercita una pressione maggiore sui piedi. Pododermatite dei polli: prevenzione La prevenzione è la chiave per evitare la pododermatite nei polli. Ecco alcune misure che possono essere adottate: Fornire spazio adeguato: assicurarsi che i polli abbiano abbastanza spazio per muoversi e riposarsi comodamente, evitando sovraffollamento. Utilizzare lettiere adeguate: assicurarsi che la lettiera sia pulita, asciutta e morbida. È possibile utilizzare paglia, segatura o altre lettiere adeguate. Alimentazione equilibrata: fornire una dieta nutriente ed equilibrata ai polli, assicurandosi che ricevano tutti i nutrienti essenziali di cui hanno bisogno. Evitare l'obesità: controllare il peso dei polli e limitare l'accesso a cibi ad alto contenuto calorico. Pododermatite delle galline: trattamenti Se un pollo sviluppa la pododermatite, è importante intervenire tempestivamente per prevenire complicazioni. Un veterinario esperto potrebbe essere in grado di prescrivere trattamenti topici, come pomate antibiotiche o soluzioni antisettiche, per aiutare a guarire le lesioni. In alcuni casi gravi, potrebbe essere necessario somministrare antibiotici o ricorrere ad interventi chirurgici. Se la pododermatite si trova ad uno stadio iniziale, il miglior modo per trattarla consiste nella perdita di peso e nella modifica delle superfici di appoggio delle galline, intese sia come fondi che posatoi. La soluzione migliore è spostare i polli interessati in una zona morbida. Inoltre, si può ricorrere a dei bagni tiepidi con del disinfettante per ammorbidire le croste che ricoprono le lesioni meno gravi. Se invece la malattia si trova ad uno stadio più avanzato, possono essere d'aiuto delle fasciature, per ridurre la pressione sui cuscinetti plantari. Qualora gli animali non rispondano positivamente alle terapie, si può arrivare anche ad un intervento chirurgico, per eliminare i tessuti infetti.
Piante velenose per le galline: quali sono e come evitare le ingestioni

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Piante velenose per le galline: quali sono e come evitare le ingestioni

il dic 23 2024
Le galline sono animali curiosi e spesso si avventurano a esplorare l'ambiente circostante, comprese le piante. Tuttavia, molte piante comuni possono essere velenose per loro, rappresentando un rischio per la loro salute. In questo articolo, esploreremo le piante velenose per le galline e forniremo consigli su come proteggere il tuo gregge da tali minacce. Piante velenose per polli Azalee e Rododendri: queste piante ornamentali contengono grayanotossine, che possono essere pericolose se consumate Datura (Stramonio): conosciuta anche come 'trombetta degli angeli', questa pianta contiene alcaloidi che possono essere letali per le galline Oleandro: tutte le parti di questa pianta sono altamente velenose per le galline Ciclamino: le radici di questa pianta sono particolarmente tossiche Digitalide (Digitale): questa pianta contiene glicosidi cardiaci che possono essere mortali se ingeriti in grandi quantità Lantana: tutte le parti di questa pianta, soprattutto le bacche, sono tossiche se ingerite Altre piante nocive per galline Aconito (Aconitum): conosciuto anche come 'napelo' o 'elioforo', questa pianta contiene alcaloidi tossici che possono causare gravi problemi di salute se ingeriti Euforbia (Euphorbia): alcune varietà di euforbia contengono lattice irritante che può causare problemi digestivi e dermatite Colchico (Colchicum autumnale): anche noto come 'zafferanone', questa pianta contiene colchicina, un alcaloide altamente tossico Narciso (Narcissus): tutte le parti della pianta, in particolare i bulbi, contengono alcaloidi che possono essere nocivi se ingeriti Rischi e sintomi L'ingestione di piante velenose può causare una serie di sintomi nelle galline, tra cui vomito, diarrea, letargia, difficoltà respiratorie e convulsioni. In alcuni casi gravi, può portare alla morte dell'animale. Piante velenose per galline: prevenire ingestioni accidentali Conoscenza: familiarizza con le piante velenose nella tua area e rimuovile dallo spazio accessibile alle galline Barriere fisiche: utilizza recinzioni o barriere per impedire alle galline di accedere alle piante velenose Monitoraggio costante: ispeziona regolarmente l'area in cui le galline pascolano, per individuare eventuali piante dannose e rimuoverle prontamente Alimentazione sicura: assicurati che le galline abbiano accesso ad un'alimentazione bilanciata e nutriente, per ridurre la probabilità che si avventurino a cercare cibo nelle piante circostanti Proteggere le galline dalle piante velenose è essenziale per garantire il loro benessere e la loro sicurezza. Con la conoscenza delle piante pericolose e l'attuazione di misure preventive, è possibile ridurre significativamente il rischio di avvelenamento. Dando priorità alla sicurezza dei tuoi polli, garantirai loro una vita felice e sana. Conosci altre piante velenose per i polli? Scrivicelo nei commenti!
Dove posizionare il pollaio: aspetti da considerare

Polli e Galline

Dove posizionare il pollaio: aspetti da considerare

il dic 23 2024
Posizionare un pollaio correttamente è una decisione importante per garantire il benessere delle galline e la produttività dell'allevamento. Le galline, infatti, sono animali sensibili, che hanno bisogno di un ambiente adeguato per prosperare. Posizionare il pollaio in un luogo appropriato assicura che le galline abbiano accesso a condizioni ambientali ottimali, come luce solare sufficiente, ombra, protezione dal vento e terreno ben drenato. Un ambiente confortevole e sicuro contribuisce al loro benessere generale e riduce il rischio di stress, malattie e comportamenti indesiderati, favorendo al contempo una produzione di uova sane e abbondanti. Dove mettere un pollaio: scelta del luogo ideale Ecco alcuni aspetti da considerare per scegliere il luogo ideale: Esposizione solare ottimale: il pollaio dovrebbe essere collocato in un'area che riceve un'adeguata esposizione al sole durante il giorno. L'esposizione diretta alla luce solare aiuta a mantenere il pollaio asciutto e a ridurre l'umidità all'interno, contribuendo così a prevenire problemi di salute tra le galline e riducendo il rischio di formazione di muffe. Ombra e riparo: anche se l'esposizione al sole è importante, è altrettanto cruciale che il pollaio abbia accesso a zone d'ombra durante i giorni caldi. Queste aree forniscono riparo alle galline dal calore eccessivo e possono contribuire a mantenere una temperatura interna confortevole. È possibile aggiungere strutture come alberi, teli o strutture artificiali per creare zone d'ombra all'interno o intorno al pollaio. Protezione dal vento: evitare posizioni esposte a forti venti è essenziale per la salute delle galline. I venti freddi possono causare stress termico e influire negativamente sulla produzione di uova. Posizionare il pollaio in un'area riparata, ad esempio dietro a edifici, muri o siepi, può aiutare a ridurre l'impatto del vento sul pollame. Drenaggio del terreno: un buon drenaggio intorno al pollaio è fondamentale per prevenire allagamenti e ristagni d'acqua. Terreni troppo umidi possono favorire la proliferazione di batteri nocivi e parassiti, mettendo a rischio la salute delle galline. È consigliabile scegliere un terreno leggermente inclinato e poroso per favorire il deflusso dell'acqua piovana e prevenire ristagni. Accesso all'acqua: è importante che il pollaio sia situato in prossimità di una fonte d'acqua pulita e fresca per garantire un facile accesso alle galline. L'acqua è essenziale per l'idratazione, la digestione e la regolazione termica delle galline, quindi assicurarsi che sia sempre disponibile è fondamentale per il loro benessere. Sicurezza: proteggere il pollaio dai predatori è una priorità assoluta. Recintare l'area intorno al pollaio con materiali robusti e resistenti ai predatori, come rete metallica o recinzioni in legno, è essenziale per evitare attacchi da parte di volpi, cani randagi, procioni o uccelli rapaci. È consigliabile anche scavare una barriera sotterranea per prevenire scavi da parte di animali predatori. Distanza dalla casa: sebbene il pollaio sia un'aggiunta preziosa a una proprietà, è importante tenere conto della distanza dalla casa principale. Anche se le galline possono essere piacevoli da ascoltare durante il giorno, il loro canto mattutino potrebbe disturbare i vicini o i membri della famiglia che amano dormire fino a tardi. Inoltre, è importante considerare anche l'odore che potrebbe provenire dal pollaio, specialmente durante le operazioni di pulizia. Accessibilità e praticità: infine, assicurarsi che il pollaio sia facilmente accessibile per la pulizia quotidiana, la raccolta delle uova e la cura delle galline è essenziale. Posizionare il pollaio in un'area comoda e facilmente raggiungibile può rendere più semplici le attività quotidiane di gestione dell'allevamento. Prendersi il tempo necessario per scegliere il luogo ideale per il pollaio può fare la differenza nel garantire un ambiente sicuro e confortevole per le galline e massimizzare la produzione di uova.
Erbe aromatiche nel pollaio: quali piantare

Polli e Galline

Erbe aromatiche nel pollaio: quali piantare

il dic 23 2024
Le erbe aromatiche sono considerate per lo più piante perfette per aggiungere sapore e profumo alla nostra cucina. Non tutti sanno che possono offrire anche una serie di benefici se vengono piantate nel pollaio. Queste piante infatti, ricche di aromi e oli essenziali, possono migliorare l'ambiente e la salute delle galline in diversi modi. Oltre a stimolare l'appetito delle galline e fornire una grande varietà di sapori nella loro dieta, molte erbe aromatiche possiedono anche proprietà antiparassitarie, antibatteriche e antinfiammatorie, che possono contribuire a mantenere un ambiente sano nel pollaio e promuovere il benessere dei polli. Piante aromatiche alle galline: quali scegliere Ci sono diverse erbe aromatiche che possono essere utili e sicure da mettere in un pollaio. Ecco alcune piante aromatiche comuni che potresti considerare: Menta: la menta ha un odore fresco e può aiutare a respingere insetti fastidiosi come le zanzare. Prezzemolo: ricco di vitamine e minerali, il prezzemolo può essere un'aggiunta nutriente alla dieta delle galline. Basilico: oltre ad avere un aroma delizioso, il basilico può avere proprietà antibatteriche e antiparassitarie. Rosmarino: l'olio essenziale di rosmarino è noto per le sue proprietà antiparassitarie, quindi può essere utile per mantenere pulito il pollaio. Timo: il timo ha anche proprietà antiparassitarie e può essere un'aggiunta utile alla dieta delle galline. Salvia: la salvia può aiutare a mantenere l'area del pollaio priva di parassiti e ha anche proprietà antinfiammatorie. Origano: conosciuto per le sue proprietà antibatteriche e antifungine, l'origano può aiutare a mantenere l'igiene nel pollaio. Erba cipollina: l'erba cipollina può fornire un sapore leggermente piccante e le galline potrebbero apprezzarla nella loro dieta. Assicurati sempre di fornire erbe fresche e pulite alle galline e osserva attentamente le loro reazioni. Molte piante sono sicure per le galline, ma è comunque importante somministrarle con moderazione e assicurarsi che siano adatte al consumo avicolo. Le galline possono mangiare l'aglio? In generale sì, le galline possono mangiare aglio, ma è importante somministrarlo con moderazione. L'aglio contiene composti che possono avere benefici per la salute dei polli, tra cui proprietà antibatteriche e antiparassitarie. Tuttavia, se somministrato in eccesso, l'aglio può alterare il sapore delle uova. Ecco alcuni punti da considerare: Quantità: l'aglio dovrebbe essere somministrato occasionalmente e in piccole quantità. Una piccola quantità di aglio essiccato, tritato o schiacciato può essere aggiunta al mangime o alle erbe aromatiche nel pollaio. Variazione della dieta: assicurati di fornire alle galline una dieta bilanciata che includa una varietà di alimenti, compresi cereali, verdure, frutta e proteine. L'aglio non deve assolutamente costituire la maggior parte della loro dieta. Monitoraggio: osserva attentamente le reazioni delle galline all'aglio. Alcune galline potrebbero non gradire il sapore o potrebbero avere sensibilità digestive. Se noti segni di disagio o cambiamenti nel comportamento, interrompi l'aggiunta di aglio alla loro dieta. Le galline possono mangiare le ortiche? Anche in questo caso la risposta è sì, le galline possono mangiare ortiche, ma con alcune precauzioni. Queste piante sono ricche di vitamine e minerali, come la vitamina A, C, ferro e calcio, che possono essere molto benefici per la salute dei tuoi avicoli. Tuttavia, è importante sapere che le ortiche fresche hanno peli urticanti, che possono causare irritazione sia alle persone che agli animali. Ecco alcuni suggerimenti su come somministrare ortiche alle galline in modo sicuro: Essiccazione: una volta essiccate, le ortiche perdono i loro peli urticanti e possono essere aggiunte al mangime delle galline. Puoi raccogliere le ortiche, farle essiccare all'ombra per alcuni giorni e poi sbriciolarle nel cibo. In alternativa, puoi scegliere le nostre ortiche 100% naturali, già essiccate e pronte all'uso. Cottura: un altro modo per rimuovere i peli urticanti è cuocere le ortiche. Puoi scottarle brevemente in acqua bollente per neutralizzare i peli urticanti prima di offrirle alle galline. Monitoraggio: come per qualsiasi nuovo alimento, osserva le galline per assicurarti che tollerino bene le ortiche e che non ci siano reazioni avverse. Come vedi, integrare erbe aromatiche nel pollaio non solo può arricchire l'esperienza delle galline, ma può anche essere un modo naturale per promuovere la loro salute e il loro comfort.