La canapa indiana come medicinale
Un altro pregio che ha la cannabis è di essere una validissima medicina preventiva. Chiunque usi regolarmente questa sostanza molto probabilmente non riscontrerà malattie come glaucoma, emicranie, insonnia o problemi di salute relazionati allo stress. Ad oggi non sono stati riscontrati casi di decessi causati dall’uso e l’abuso di questa pianta.
È considerata dai ricercatori come una delle sostanze meno tossiche esistenti in natura. Per questo motivo se ne fa un largo uso anche nell’alimentazione e nella cosmesi. I cosmetici a base di estratto o olio di canapa prodotti dalla spremitura dei semi di cannabis sono considerati tra i più efficaci esistenti nel settore.
Ricerche recenti hanno stabilito che la cannabis sativa potrebbe rimpiazzare il 10-20% di tutte le medicine circolanti oggi nel mondo e che potrebbe essere presente come in gradiente nel 50-60% di tutti i farmaci esistenti.
Usata in Cina sin dal XXVII secolo a.C., è presente anche nella medicina Ayurvedica Indiana. In queste civiltà veniva e viene usata per curare: enteriti, dissenteria, nevriti, reumatismi, nevralgie, sonniferi, usato come antispasmodico, disinfettante, antimalarico, ecc. La canapa è usata nel sistema medico musulmano, in Medio Oriente, e in Africa.
Fino ai primi anni del XX secolo l’estratto di canapa era uno dei medicinali più usati al mondo. Anche in Italia se ne faceva uso. Ci sono numerosi trattati che parlano di questo e numerose testimonianze della presenza di questa pianta nella nostra farmacopea.
È talmente palese l’importanza della canapa indiana che molto presto, anche in Italia, molte persone avranno la possibilità di reperire l’estratto di questa pianta per provare a curarsi nel modo che ritene migliore. Già in qualche regione Italiana questo è possibile. Quindi confidiamo nel buon senso di tutti per far si questa medicina sia alla portata di tutti.
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