Sessaggio pulcini: come distinguere i maschi dalle femmine

8 Luglio 2021
Sessaggio pulcini: come distinguere i maschi dalle femmine

Distinguere i pulcini maschi dalle femmine non è una cosa così banale come si crede, anzi: tutt’altro.

Per alcune razze risulta semplice già dalla nascita, perché il piumaggio si presenta da subito di colori diversi in base al sesso, ma per le più comuni non è così.

Per chi alleva polli e galline in modo amatoriale o domestico, questa distinzione è sì importante ma non di vitale importanza: si pratica già dai primi giorni di vita del pulcino e serve per poter raggruppare i pulcini dalla nascita secondo lo stesso sesso, in modo da poterli accudire e farli crescere nel modo corretto, secondo le loro diverse esigenze. 

Il sessaggio dei pulcini è una pratica che invece fa molto discutere nel caso in cui venga adoperata negli allevamenti intensivi. Le polemiche non sono poche quando si tratta di produzione industriale in allevamenti massivi avicoli o in pollicolture. I pulcini maschi sono ritenuti poco produttivi e meno redditizi della gallina, perché non danno uova e possono essere allevati esclusivamente per la produzione di carne. Per questo tendono ad essere divisi dalle femmine e fatti crescere separatamente, o nel peggiore dei casi, soppressi.

Come sessare i pulcini: sarà un pulcino maschio o femmina?

Ci sono vari metodi per scoprire la differenza tra pulcino maschio e femmina.

Quello più conosciuto e comunemente praticato (almeno dagli anni Sessanta, quando negli allevamenti industriali è comparso per la prima volta il ruolo della “sessatrice di polli”) è scoprendo la cloaca del pulcino ed analizzando la membrana all’interno: se è presente un puntino si tratta di un pulcino maschio, altrimenti è una femmina. L’importante è che questa operazione si effettui nelle prime 36 ore di vita del piccolo, passate le quali non sarà più visibile il puntino caratterizzante il sesso.

Questo metodo è stato scoperto nel 1933 da due allevatori giapponesi, ma non è il più preciso né l’unico conosciuto. Le eccezioni infatti sono molte: il sesso non è sempre così chiaramente distinguibile e di frequente può essere scambiato o non correttamente interpretato.

Lasciando da parte eventuali esami del DNA, certamente più affidabili ma meno praticabili dai più inesperti, ed il metodo del Chicktester che consente il sessaggio tramite un esame endoscopico dell’animale, inserendo cioè un tubicino di vetro nel retto del pulcino per esaminare l’eventuale presenza di gonadi maschili, possiamo basare la distinzione del sesso con il metodo della misurazione delle penne remiganti.

Le penne remiganti sono le penne “finali” dell’ala, quelle che servono agli uccelli per volare. Si dividono in primarie e secondarie, queste sono le più vicine al corpo, mentre le primarie sono quelle alle estremità dell’apertura alare.

Questo metodo è il più utilizzato, il più facile da applicare ordinariamente anche ad una prima esperienza e, soprattutto, è il meno invasivo e doloroso per il piccolo animale. Non meno importante, è anche il metodo più preciso, con un margine di errore del solo 2%.

La misurazione della lunghezza delle penne remiganti e delle piume nelle ali si può sperimentare nei 4-5 giorni di vita del pulcino. Consiste nello stendere ampiamente le piccole ali ed osservare la regolarità delle penne remiganti:

  • se all’estremità è presente solo una riga di penne remiganti primarie e le piume sono tutte della stessa lunghezza, il pulcino sarà un maschio e diventerà un bel gallo!
  • se invece la riga di penne remiganti non è regolare e le piume sono diverse in lunghezza, alcune più lunghe ed altre più corte, l’esemplare sarà una femmina, perciò una bella gallina!

Un ultimo metodo, il più antico e tradizionale, casalingo e per questo decisamente meno sicuro fra tutti, è la valutazione della forma dell’uovo: se l’uovo ha una forma allungata dalla punta abbastanza accentuata, sarà con molta probabilità un pulcino maschio; se invece l’uovo presenta una forma più tondeggiante, di dimensioni più piccole e dalla punta più tozza, si tratterà di una futura gallina.

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