I conigli non sono roditori! Sono lagomorfi. Ne conosci l'origine?

7 Gennaio 2016
I conigli non sono roditori! Sono lagomorfi. Ne conosci l'origine?

Comunemente classificati come roditori, i conigli in realtà sono lagomorfi.
Un'attribuzione sbagliata, portata avanti nel tempo, vuole i conigli facenti parte della famiglia dei roditori. In base alla classificazione ufficiale, invece, Roditori e Lagomorfi sono due ordini completamente diversi. Tuttavia è stato dimostrato che sono geneticamente collegati ed avrebbero un comune antenato. È stato infatti rinvenuto un fossile datato 55 milioni di anni fa con caratteristiche della dentatura che sono intermedie tra roditori e lagomorfi.

L'ordine dei Lagomorfi comprende due sotto famiglie, gli Ocotonidi e i Leporidi

Per Leporidi si intendono lepri e conigli di generi molto simili, caratterizzati da orecchie lunghe, coda molto corta e arti posteriori forti. Gli Ocotonidi sono composti da pika, che per le specie nordamericane prendono il nome di lepri fischianti per la loro abitudine ad emettere fischi acuti. I pika hanno dimensioni ridotte, sono molti simili a un criceto, zampe corte, orecchi arrotondati e coda cortissima o assente.

I Lagomorfi di origine selvatica hanno dimensioni tra 15 e 70 cm e possono raggiungere anche i 4,5kg. Per quanto riguarda il coniglio domestico, c'è la razza nana che, generalmente, sta anche sotto al chilo, mentre la taglia gigante può superare anche gli 8 chili. Sono tutti animali erbivori e crepuscolari, cioè attivi da quando cala il sole fino alle prime luci dell'alba, tranne i pika, che sono principalmente diurni.

C'è una differenza fondamentale tra conigli e lepri, perché il coniglio nasce completamente cieco e senza pelliccia, mentre la lepre nasce già attiva, con la pelliccia e con gli occhi aperti.

Il nome scientifico del coniglio è Oryctolagus cuniculus e deriva sia dal greco che dal latino, in particolare Oryctolagus è l'unione delle parole scavatore e lepre; mentre cuniculus significa cuniculo oltre che coniglio.

Dove e come hanno avuto origine?

I Lagomorfi si sono evoluti 55 milioni di anni fa in Asia del Nord, per poi diffondersi in tutta Europa. I primi ad addomesticare il coniglio furono i Fenici, che l'avevano scoperto in Spagna nel 1100 a.C. E lo diffusero come animale da carne. Gli diedero il nome shepam, dal quale derivò il nome della Spagna, originariamente chiamata dai Fenici appunto “Terra dei conigli” ossia i-shepan-im.

Un contributo alla diffusione del coniglio lo diedero anche i navigatori, che dal Medioevo in poi abbandonavano i conigli sulle isole per poi trovare carne da mangiare quando vi facevano ritorno.
I conigli infatti sono proverbialmente dei gran riproduttori e formano in poco tempo delle vere e proprie colonie selvatiche. Questo alto tasso riproduttivo è dovuto anche al fatto che molti esemplari vengono predati o colpiti da malattie.

Furono i monaci a introdurre le vere e proprie razze dal XVI secolo, dedicandosi a selezionare gli esemplari più docili, le dimensioni, i colori ed altre caratteristiche ritenute migliori. Siamo giunti così ad avere 60 razze, presenti fino ad oggi.

La Mixomatosi usata per contrastare il proliferare dei conigli

Negli anni 50 in Francia e in Australia i conigli selvatici erano presenti in gran numero, tanto che si è deciso di ricorrere a una sorta di guerra biologica, diffondendo liberamente il virus della Mixomatosi. In Francia accadde che non solo i conigli selvatici vennero sterminati, ma anche i conigli domestici presero il virus, con risultati catastrofici per questi animali.

Invece in Australia si ricorse a questa soluzione perché i terreni erano completamente erosi, a causa della mancanza di vegetazione provocata dal numero incontrollato di conigli che avevano creato un enorme danno ambientale. Questa soluzione si dimostrò efficace nell'immediato, sterminando un gran numero di esemplari, ma non fu in grado di risolvere il problema nel tempo. Nel 1995 si ricorse addirittura ad un altro tipo di virus intestinale che fece registrare ingenti perdite di esemplari selvatici.

 

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