Conoscere gli anseriformi: consigli per allevare anatre, oche e volatili da cortile simili

5 Maggio 2016
Conoscere gli anseriformi: consigli per allevare anatre, oche e volatili da cortile simili

All’ordine degli anseriformi appartengono uccelli come anatre, oche e cigni. Belli, simpatici e facilmente addomesticabili, gli anseriformi si prestano bene ad un allevamento, soprattutto a scopo ornamentale. Ma come per tutti gli animali, bisogna conoscere questi volatili da cortile e saperli allevare.

Caratteristiche principali degli anseriformi

Gli anseriformi sono un ordine di uccelli che si distinguono per queste caratteristiche fisiche:

  1. becco solitamente largo e appiattito (depresso) che presenta delle lamelle trasversali, utili in fase di apnea per filtrare acqua e melma durante la ricerca di cibo,
  2. piumaggio molto fitto che favorisce l’impermeabilità,
  3. zampe più o meno palmate a seconda della specie.

Vivendo prevalentemente in acqua gli anseriformi sono ottimi nuotatori, ma allo stesso tempo hanno anche grandi doti di volo. Altra caratteristica di questi animali è infatti è l’abitudine a migrare durante i mesi più freddi. Ciò fa si che abbiano un’elevata resistenza in volo, grazie alla quale riescono ad effettuare lunghi tragitti senza sosta.

Le famiglie di anseriformi

Gli anseriformi si dividono in due famiglie: gli Animidi e gli Anatidi.

Alla prima famiglia appartengono poche specie tipiche del Sud America sulle quali non ci dilungheremo molto. Sappiate solo che hanno più o meno le dimensioni delle oche, un aspetto simile a quello dei galliformi, e speroni sulle ali.

Molto più interessante sarà concentrarsi sulla famiglia degli Anatidi, alla quale appartengono gli anseriformi da allevamento più conosciuti. Tra le diverse varietà di oche, anatre e cigni si contano più di 170 specie, molte delle quali frutto di incroci e selezioni ad opera dell’uomo.

L’habitat per l’allevamento

Una prima considerazione da fare è questa: gli anseriformi non vivono bene rinchiusi nelle voliere. La cosa migliore sarebbe quella di lasciarli liberi, mettendogli a disposizione un bel prato, un’area per i bagni di sabbia (con sabbia o terriccio morbido) e alcuni punti coperti dove ripararsi.

Data la loro natura acquatica, è molto importante allevare gli anseriformi in prossimità di laghetti o corsi d’acqua. Se non hai a disposizione pozze o rigagnoli naturali potresti ricrearne di artificiali. Ad esempio interrando una bacinella abbastanza grande e accessoriando il tutto con una pedana di legno che gli uccelli useranno per uscire quando il livello dell’acqua è basso.

Lalimentazione

Gli alimenti consigliati sono principalmente granaglie (ad esempio mais e frumento), sementi germogliate, mangimi (in pellet o in polvere) e verdure tagliate a striscioline. Anche l’acqua è importantissima, ma meglio non somministrarla con abbeveratoi. Bevendo direttamente da laghetti o corsi d’acqua questi volatili possono assumere nello stesso momento anche altri nutrienti (ad esempio trovando e mangiando invertebrati).

Consigli per la riproduzione

Se allo stato selvatico tendono ad essere animali monogami, lo stesso non si può dire per gli esemplari in cattività. Il comportamento dei maschi in questo caso è quello di riprodursi con più femmine, dimostrando in alcuni casi anche aggressività verso i pulcini.

Data la facilità con cui riescono a riprodursi anche in cattività, è meglio far in modo che tutto avvenga nel modo più naturale possibile. Raramente le femmine abbandonano il nido durante la cova. Tant’è che possono addirittura astenersi dal cibarsi per non lasciare le uova incustodite a lungo. Per evitare che la femmina deperisca troppo, avvicina al nido pastoncini di mangime inumidito (ottimi anche per il successivo svezzamento), granaglie e acqua.

Una volta schiuse le uova, si renderà indispensabile mettere mamma e prole in un recinto per i primi 10 giorni. Questo per proteggere i piccoli da eventuali maschi aggressivi, ma anche per evitare che scappino, avventurandosi da soli in situazioni pericolose (potrebbero ad esempio rischiare di annegare).

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