Polli e Galline

Gallina Twentse: caratteristiche e allevamento dell’ovaiola olandese

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Gallina Twentse: caratteristiche e allevamento dell’ovaiola olandese

il dic 24 2024
La Twentse è una gallina ovaiola molto particolare, tanto da poterla definire quasi un mix tra un pollo campagnolo e un combattente! Vediamo le sue caratteristiche e i consigli per allevarla. Origini della gallina Twentse La Twentse è una razza relativamente giovane, selezionata a metà del Diciannovesimo secolo tra Olanda e Germania. Fra le razze che hanno portato alla sua formazione, citiamo la Livornese e la Malese, incrociate con un pollo di campagna originario delle contee di Twente e Bentheim. Nota anche con il nome di “Kraienkoppe”, fu presentata per la prima volta al pubblico nel 1884 durante una fiera nei Paesi Bassi. In Italia invece è comparsa solo una decina di anni fa. Pollo Twentse: caratteristiche fisiche I polli Twentse hanno un portamento eretto e fiero, tipico dei polli di razza combattente. La costituzione allungata e l’abbondante piumaggio della coda sono invece il retaggio della sua discendenza dai polli campagnoli. La testa, larga e con nuca ben marcata, è dotata di una cresta a cuscinetto allungato, simile ad una mezza noce, caratterizzata da puntini e solchi. Gli occhi vispi, di colore rosso arancio, sono infossati sotto le arcate sopraccigliari. Il becco, corto e ricurvo, si presenta giallo, con sfumatura nera sulla parte superiore. Gli orecchioni sono piccoli e rossi. I bargigli sono anch’essi poco sviluppati, con tessitura fine. Le ali sono lunghe, aderenti al corpo e portate abbastanza alte. La coda è riccamente impiumata. Nella gallina è abbastanza chiusa, mentre nel gallo è portata più aperta, con falciformi abbondanti e ricurve. Le zampe sono possenti e ben divaricate. I tarsi sono lisci, di colore giallo. I piedi hanno dita allargate di media lunghezza. Polli razza Twentse: piumaggio e colorazione Il piumaggio è abbondante e molto aderente al corpo. Le colorazioni della gallina Twentse riconosciute dalla FIAV sono: collo argento, collo oro, collo oro blu, collo oro bianco e collo arancio. Le più diffuse sono senza dubbio la Twentse collo argento e la versione collo oro. Allevamento polli Twentse: i nostri consigli I Twentse sono polli vigorosi e resistenti, che possono vivere sia in recinto che in spazi aperti. Vista la loro propensione al volo, vi consigliamo di allevarle in un recinto per galline abbastanza ampio, dotato di tetto di copertura e rete anti predatore. Sono galline estremamente vivaci, ma il loro carattere affabile e calmo vi consentirà di avvicinarle senza problemi. I galli, invece, possono essere molto aggressivi tra loro, quindi vi sconsigliamo di tenerne più di uno nello stesso recinto. La Twentse è un'eccellente gallina ovaiola: depone uova abbastanza grosse di color bruno chiaro. La sua produzione è di circa 150/200 uova all’anno e la deposizione continua anche durante i mesi invernali. Se volete raccogliere uova fresche ogni giorno, vi consigliamo di mettere nel recinto almeno un pollaio con cassetto per la deposizione.
Gallina Barneveld: caratteristiche fisiche e consigli per l'allevamento

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Gallina Barneveld: caratteristiche fisiche e consigli per l'allevamento

il dic 24 2024
La Barnevelder, diventata famosa per le varie colorazioni del piumaggio, è una gallina altrettanto celebre per la sua eccellenza come ovaiola. Scopriamo le sue principali caratteristiche e il modo corretto per allevarla. Origini della gallina Barnevelder La Barneveld o Barnevelder è probabilmente l’unica razza conosciuta anche da chi non si intende molto di polli, in quanto con il suo nome vengono erroneamente chiamate le più comuni ibride ovaiole marroni. Questa razza è nata nei dintorni della città olandese di Barneveld, incrociando ovaiole locali e razze asiatiche, tra cui, secondo gli storici, la Cocincina, la Brahma e la Langshan. Negli anni venti del ventesimo secolo i primi esemplari vennero esportati in Inghilterra ed altri paesi, dove gli avicoltori erano attirati dalla bellezza e dall’ampia gamma cromatica del loro piumaggio. In seguito la preferenza cadde su esemplari monocolori e sul motivo a doppia orlatura. Pollo Barnevelder: caratteristiche fisiche I polli Barnevelder hanno un portamento curvo, rivolto verso il basso. Sono polli pesanti, dall’aspetto robusto ma slanciato e dal petto ampio e rotondo.  La testa, di lunghezza e larghezza medie, è ornata da una cresta semplice, di media grandezza, con quattro o cinque dentelli ampi. Gli occhi sono vivaci, grandi e rotondi, con l’iride di colore rosso arancio e palpebre chiare e spesse, piuttosto evidenti. Gli orecchioni, di colore rosso, sono di media lunghezza. Anche i bargigli sono di lunghezza media, arrotondati e di tessitura fine. Le ali della Barneveld sono raccolte e piegate, portate orizzontali e ben aderenti al corpo. La coda è di media lunghezza, con le piume che tendono verso l’alto e non del tutto distese. Nel gallo le penne maggiori e minori del ciuffo sono ampie e coprono del tutto le penne principali della coda. Le zampe di questa razza sono lunghe, robuste e ben visibili. Nel gallo Barnevelder i tarsi sono giallo cupo mentre nelle galline Barnevelder le squame sul davanti dei tarsi gialli hanno una sfumatura rossastra.  Polli razza Barnevelder: piumaggio e colorazione Il piumaggio è uno dei tratti distintivi di questa gallina, largo, lucido e ben aderente al corpo. La varietà di colore più comune e più tipica è quella bruna a doppia orlatura nera: la particolarità sta nella bellissima iridescenza verde che compare sull'orlo nero. È stata selezionata anche la varietà bruna a doppia orlatura blu, simile alla precedente. Altre varietà sono la bianca, la nera, la blu e la bruna (queste ultime due riconosciute solo in Germania). Razza Barnevelder: i nostri consigli per l’allevamento La Barnevelder è una razza di gallina ovaiola molto rinomata, specialmente per il colore delle uova che depone, di colore marrone scuro. La produzione può arrivare fino a 200 uova all’anno. Proprio per questo loro caratteristica, vi consigliamo di scegliere dei pollai con cassetti per la deposizione delle uova. Si tratta di una razza robusta, che si trova a proprio agio praticamente ovunque. Sono galline dall'indole pacata, si lasciano addomesticare facilmente e proprio per questo si rivelano ottimi animali da compagnia. Potete tenerle in un recinto per galline oppure lasciarle libere di razzolare senza problemi. Non sono buone volatrici, quindi basterà un recinto di altezza anche ridotta per evitare possibili fughe. Purtroppo la razza Barnevelder è facilmente soggetta al morbo di Marek, una malattia poco diffusa, ma letale. Per questo vi consigliamo di vaccinare i pulcini fin dal primo giorno di nascita.
Gallo Shamo: caratteristiche e curiosità sul gallo da combattimento giapponese

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Gallo Shamo: caratteristiche e curiosità sul gallo da combattimento giapponese

il dic 24 2024
Lo Shamo è il gallo combattente giapponese per antonomasia, presumibilmente originato da un Malesioide importato dalla Thailandia fra XVI e XVII secolo. Scopriamo le sue caratteristiche principali e i consigli per allevarlo. Origine della gallina Shamo I polli Shamo sono una razza di galli combattenti importata dalla Thailandia e introdotta in Giappone agli inizi del XVII secolo. Questa specie venne successivamente portata in Europa dove nacquero altre varietà, conseguenza degli incroci operati da parte degli allevatori. Gli Shamo, il cui nome tradotto significa proprio “combattente”, sono galli da combattimento molto pesanti. Si distinguono soprattutto per il particolare canto, simile ad un ululato. I polli razza Shamo sono molto diffusi in Giappone per la pratica del combattimento, sport popolare nella terra del Sol Levante. Anche in Italia sono molto apprezzati e vengono allevati per scopi sportivi legali. Razza Shamo: caratteristiche fisiche I galli Shamo sono caratterizzati da un portamento fiero e da una muscolatura forte, entrambi tratti tipici delle razze combattenti. Il portamento della gallina è meno alto rispetto a quello del gallo. Il petto è largo e muscoloso, portato verso l’alto mentre il dorso, piatto e lungo, si assottiglia verso la coda di media lunghezza ed inclinata verso il basso. Le ali sono corte e larghe, forti e ben aderenti al petto. Le zampe, posizionate larghe, sono lunghe e molto muscolose, con tarsi grossi e speroni forti, presenti anche nelle galline Shamo. Per quanto riguarda la parte superiore, la testa è larga e il collo è molto lungo, con una leggera curvatura. Il becco è corto e curvo. La cresta è piccola e ben impiantata. I bargigli sono appena accennati nel gallo Shamo, mentre sono del tutto assenti nella gallina Shamo. I galli da combattimento Shamo sono infine caratterizzati da occhi grandi e rotondi, con un’arcata sopraccigliare prominente. Lo sguardo è aggressivo e penetrante, da rapace. Combattente Shamo: piumaggio e colorazione Il piumaggio di questa razza è corto, ben aderente e con penne dure, perfette per garantire un’ottima protezione. Alcune parti del corpo, come lo sterno, sono scoperte. I galli combattenti Shamo fanno parte di una razza che non è stata selezionata con lo scopo principale di ottenere colorazioni ben definite. Colore e disegno hanno quindi un ruolo secondario.  Tuttavia, per avere uno “standard” all’interno delle fiere in cui questa razza viene esibita, sono state imposte alcune colorazioni. I colori riconosciuti in Italia sono: betulla; bianca; blu rossa; collo oro; dorata frumento; fagianata; nera; nero argento; nera picchiettata bianco; nero rossa; sellata rossa; selvatica; sparviero e tricolore. Allevamenti galli Shamo: i nostri consigli Il combattente Shamo è la razza perfetta per tutti gli allevatori a cui piacciono polli dal carattere ostinato. L’allevamento di questi animali non è semplice e necessita di buona esperienza da parte dell’allevatore.  Facendo parte delle razze di polli combattenti, il loro temperamento è prevalentemente aggressivo ma, se allevati in modo corretto, questi polli sanno essere docili e facilmente addomesticabili da parte del proprietario.  Per l’alimentazione vi consigliamo l’utilizzo di cereali, frutta e verdura: tutti alimenti che forniscono il giusto apporto di fibre e vitamine. Occasionalmente la loro dieta può essere integrata con piccole quantità di carne, non di pollo ovviamente, così da fornire una buona dose di proteine. Le femmine Shamo non sono delle grandi ovaiole e producono all’incirca 60 uova l’anno, giuste per un numero sufficiente di pulcini.  Per quanto riguarda i maschi, data la loro indole tipica delle razze da combattimento, i galli Shamo tendono ad azzuffarsi fra loro o con altre razze per dimostrare il loro predominio. Sono inoltre monogami, per cui conviene tenerli con una femmina ciascuno. Se volete iniziare l'allevamento di questi polli, vi consigliamo di tenerli in un recinto resistente e abbastanza largo, in modo da tenerli separati: sarà sufficiente un recinto spartano, senza tanti fronzoli. La cosa importante è che assicuri riparo dall’umidità e dal vento, quindi vi consigliamo di sceglierne uno dotato di tetto di copertura.
Curiosità sulla gallina Renania: la docile ovaiola tedesca

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Curiosità sulla gallina Renania: la docile ovaiola tedesca

il dic 24 2024
La gallina Renania, di origine tedesca, è conosciuta per la sua costituzione robusta e per essere un’ottima gallina ovaiola. Caratterizzata da un’indole docile, è la razza perfetta per un allevatore che vuole crescere polli facili da gestire all’interno di un recinto. Scopriamo le sue principali caratteristiche e come allevarla.  Origini della gallina Renania Le Renania sono una razza di galline ovaiole molto produttiva e, grazie al loro piumaggio, sono molto rinomate anche come animali da esibizione. Sono nate alla fine dell’800 da un incrocio fra diversi polli locali provenienti dalle campagne nei dintorni di Eifel, in Germania. Nello stesso periodo nasceva anche la gallina Alsaziana, di origini francesi, con caratteristiche simili. La gallina Renania è stata riconosciuta ufficialmente agli inizi del 1900. Pollo Renania: caratteristiche fisiche Questo pollo campagnolo è caratterizzato da una corporatura pesante ed un profilo allungato. La gallina può arrivare a pesare fino a 2,50 kg, mentre il gallo fino a 2,75 kg.  Il portamento di questo animale è basso, con il dorso che segue una linea praticamente orizzontale. La coda, che forma un angolo ben marcato con il dorso, risulta essere comunque ribassata. È caratterizzata da una buona ampiezza, con piume lunghe, larghe e molto arcuate nel gallo. Le galline Renania hanno un petto largo e pieno, dalla forma arrotondata, mentre il ventre ha un’inclinazione quasi parallela alla linea del dorso. Le ali sono lunghe e ben aderenti al corpo. La testa, di medie dimensioni, è ornata da una piccola cresta a rosa che segue la linea della nuca, ricoperta da piccoli puntini di forma rotonda. Il becco, forte e possente, ha lo stesso colore dei tarsi. Gli occhi sono grandi e vivaci e la loro colorazione dipende dalla varietà. I bargigli, caratterizzati da tessitura fine, sono piccoli e ben arrotondati, leggermente più evidenti nel gallo. Le zampe sono forti e ben visibili, con tarsi di lunghezza media, caratterizzati da una colorazione blu nella maggior parte delle varietà. Piumaggio e colorazione della razza Renania Il piumaggio dei polli Renania è abbondante, pieno e largo, con piume di medie dimensioni e ben aderenti al corpo che non lasciano punti scoperti. Mentre in certi paesi è ammessa soltanto la colorazione nera, quelle ufficialmente riconosciute in Italia dalla FIAV sono 8: nera, bianca, blu orlata, sparviero, collo oro scura, collo oro scura blu, collo argento, bianca columbia nero. La colorazione nera, quella più diffusa, è caratterizzata da bellissimi riflessi verdi sulle piume e piumino scuro. Consigli per l’allevamento dei polli Renania Le Renania sono riconosciute per essere eccellenti galline ovaiole: già dal primo anno di vita, infatti, una singola gallina può arrivare a deporre fino ad un massimo di 200 uova, mantenendo una buona produzione anche nei freddi mesi invernali. Per questo, se decidete di allevarle, vi consigliamo di prendere dei pollai dotati di cassetto per la deposizione. Non sono invece animali con una buona disposizione alla cova. I pulcini della razza Renania crescono velocemente. I galli, rispetto ad altre razze, tendono ad impiegare più tempo per far crescere le piume ornamentali sulla coda. Come già detto in precedenza, queste galline sono caratterizzate da un’indole tranquilla ed amichevole, oltre ad essere polli molto forti ed attivi. Vivono tranquillamente fra loro e anche i galletti, per un certo periodo, riescono a tollerarsi senza azzuffarsi. Nonostante sappiano volare, queste galline non riescono a spiccare grandi salti a causa della loro costituzione pesante. All’allevatore consigliamo quindi di lasciarle libere in ampie aree delimitate da reti, senza la necessità che siano molto alte. Anche un recinto chiuso per galline andrà più che bene.
Gallina Welsum: l'ovaiola olandese dalle uova marrone scuro

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Gallina Welsum: l'ovaiola olandese dalle uova marrone scuro

il dic 24 2024
La Welsum è una gallina ovaiola di origine Olandese diventata famosa soprattutto per le sue uova di colore marrone scuro. È un animale facile da gestire e che può essere lasciato scorrazzare liberamente in giardino. Scopriamo le sue caratteristiche e il modo migliore per allevarla. Origini della razza Welsumers La gallina Welsum (o Welsummer) fa parte delle razze di galline ovaiole di origine olandese ed è nata alla fine del XIX secolo. Più precisamente, è stata originata nei pressi della cittadina olandese di Welsum, da cui prende il nome, a seguito di un incrocio fra diverse razze di polli standard e meticci. Fra le specie utilizzate le fonti storiche citano la Brahma, la Combattente Malese e la Oprington. Le galline Welsum vennero inserite fra le razze standard presenti in Olanda nel 1924, arrivando successivamente ad un accordo su tipo e colore. Nel nostro paese invece questa gallina ovaiola ha fatto la sua comparsa recentemente, circa una decina di anni fa. Polli Welsummer: caratteristiche fisiche La Gallina Welsummer, somigliante al più comune “pollo da batteria” marrone, possiede un portamento orizzontale e un peso non eccessivo: si va infatti dai 2,5 kg massimi della gallina ai 3,25 kg del gallo. Il dorso è di lunghezza media, largo e dritto fino alla groppa coperta da una grande quantità di piume. Le ali non sono eccessivamente lunghe, ben aderenti al corpo e orizzontali, caratterizzate da una buona bombatura. La coda, anch’essa ricoperta di folte piume, è portata verso l’alto. L'inclinazione dipende dal sesso. La razza Welsum si contraddistingue per zampe lunghe e forti, con tarsi di colore giallo che tendono a schiarirsi fino a diventare bianchi negli esemplari che depongono molte uova l’anno. Il collo di questi polli è di media lunghezza, con una mantellina di piume che ricopre le spalle. La testa è di grandezza media e adornata da una cresta rossa con dentellatura regolare. Il becco, di colore giallo, è forte e corto mentre gli occhi sono piccoli e di un colore rosso vivace. I bargigli sono rossi e corti, ben arrotondati e meno evidenti nella gallina. Gallina Welsummer: piumaggio e colorazione Non sono molte le colorazioni ufficialmente riconosciute di questi polli. In Olanda, come in Germania, l’unico piumaggio riconosciuto, nonché il più diffuso, è il rosso perniciato che rappresenta il piumaggio originale. Per quanto riguarda l’Italia le colorazioni riconosciute dalla FIAV sono il perniciato ruggine e l’arancio perniciato. Galline Welsum: i nostri consigli per l’allevamento La Welsumers è una gallina ovaiola molto rinomata, conosciuta soprattutto per la colorazione delle sue uova, di tonalità marrone scuro con macchioline. Una singola gallina può deporre fino a 160 uova l’anno con un peso di circa 60 grammi. Queste galline possono diventare chiocce solitamente nel periodo primaverile, in quanto nella stagione invernale la deposizione di uova tende a diminuire. Le Galline Welsummer sono di indole docile e pacata, molto amichevoli e facili da gestire, perfette anche come animale domestico. Possono stare in un recinto chiuso oppure vivere liberamente nel vostro giardino dove sapranno procurarsi autonomamente il cibo. Ovviamente vi consigliamo di prendere almeno un pollaio con cassetto per la deposizione. In alternativa potete dotare il recinto e il pollaio con dei nidi per galline. All’allevatore che decide di tenere questi polli consigliamo di raccogliere non solo le uova con il colore più intenso, ma anche quelle tendenti a tonalità più chiare. Questo perché le uova delle galline Welsum più produttive tendono a scolorirsi dopo due settimane dalla deposizione. Raccogliendo quindi solamente le uova più scure si tende a favorire una diminuzione delle quantità prodotte.
Gallina Braekel: caratteristiche e allevamento dell'ovaiola belga

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Gallina Braekel: caratteristiche e allevamento dell'ovaiola belga

il dic 24 2024
La Braekel (o Brakel) è una gallina ovaiola forte e vigorosa, nonché un’ottima alleata per lo smaltimento degli scarti alimentari. Caratterizzata da un piumaggio di vari colori, è nota soprattutto per l’elevato numero di uova che può produrre. Origini dei polli Brakel La Braekel è originaria dell’Europa Occidentale, in particolare del Belgio, dove secondo la storia arrivò nel sedicesimo secolo probabilmente dalla Turchia. Proprio per questo, viene classificata come una delle razze di galline ovaiole più antiche. L’evoluzione di questo esemplare di pollo ha portato alla nascita di diverse varianti di Brakel: nel Belgio ad esempio si è diffusa la Zwartkop Brakel, che significa “Brakel dalla testa nera”. Gallina Brakel: caratteristiche fisiche I polli Brakel sono caratterizzati da un fisico allungato e robusto, con petto ben arrotondato ed esteso. Il sedere è ampio e pieno, a prova che stiamo parlando di ottime galline ovaiole. La testa, distinta da una pigmentazione scura, è leggermente appiattita ed ornata da una cresta abbastanza grande, che piega su un lato ed è anch’essa particolarmente pigmentata con una base purpurea. L’iride degli occhi è bruno scuro, quasi nero, con l’orlo caratterizzato da melanismo. Le palpebre sono spesse e nerastre. Gli orecchioni, di grandezza media, sono bianchi e nella gallina tendono al bluastro, a differenza del colore più chiaro degli orecchioni del gallo. Le ali sono lunghe e ben serrate al corpo, con le estremità nascoste sotto il piumaggio della groppa. La coda, abbastanza lunga e caratterizzata da una grande quantità di piume, è portata in modo fiero e disteso. Le zampe sono forti, anche se poco visibili, con dita ben allungate e tarsi sottili, di media lunghezza, di colore blu ardesia cupo. Piumaggio e colorazione delle galline Braekel Il colore maggiormente diffuso tra i polli di razza Braekel, nonché i suoi colori originali, caratterizza il piumaggio di oro barrato nero e argento barrato nero. Nella variante argento barrato nero, il gallo ha la testa e la mantellina color bianco, così come il dorso e la groppa, con piume nerastre alla radice. Su petto, fianchi e ventre le piume sono di fondo nero con barre trasversali bianche. Nella parte inferiore e posteriore del corpo le piume nere si intensificano coprendo quasi totalmente quelle bianche. La gallina, invece, presenta le medesime caratteristiche ma si differenzia grazie alla presenza maggiore di un piumaggio nero e alla mancanza della mantellina bianca, tipica del gallo. Nella variante oro barrato nero invece, il piumaggio bianco è sostituito da un piumaggio bruno dorato. In paesi come il Belgio e la Germania però, questa gallina ovaiola viene allevata in varie colorazioni come il blu, nero e bianco screziato. In altri paesi invece è diffusa nel colore giallo barrato bianco, detto anche camoscio. Razza Brakel: i nostri consigli per l’allevamento La Brakel, se ben accudita, può deporre molte uova, fino a 180 all’anno. Proprio per questo, vi consigliamo di scegliere dei pollai con cassetti per la deposizione delle uova, che saranno poi affidate ad un’altra gallina o fatte schiudere in incubatrice, dato che la chioccia della razza Brakel è un’eccezione. Si tratta di una razza che ama scorrazzare all’aperto, ma se volete potete tenerle in un grande recinto, ovviamente ben protetto e con una rete abbastanza alta vista la loro abilità nel volare. Non sono molto inclini al contatto con l'uomo, anzi, sono galline timide ed il loro carattere dipende molto dalle attenzioni e dalle cure che ricevono.
Gallina nana Bassette: la piccola ovaiola belga dal carattere vivace

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Gallina nana Bassette: la piccola ovaiola belga dal carattere vivace

il dic 24 2024
La Bassette è una gallina nana belga forte, robusta e dal carattere vivace, che si distingue in particolar modo per l’eccellente produzione di uova. Scopriamo insieme le sue caratteristiche e come allevarla. Origini della gallina nana Bassette Il suo paese d’origine è il Belgio, più precisamente la regione di Liegi. I primi esemplari di questi polli nani derivano probabilmente da incroci di piccoli polli campagnoli con alcune razze nane. Polli Bassette: caratteristiche fisiche La Bassette è una gallina nana ovaiola di media altezza, non tanto più piccola dei polli di dimensione normale. Il corpo è abbastanza lungo e nella gallina si può notare il tipico sedere largo e profondo delle buone ovaiole. La testa, di media grandezza, è caratterizzata da una cresta molto semplice a tessitura fine, con 5 denti regolari. Gli occhi hanno iride rosso scuro, quasi bruno. La faccia rossa accoglie un becco robusto di colore bluastro, bargigli di media lunghezza e orecchioni bianchi. Le ali dei polli Bassette sono lunghe, portate aderenti al corpo e rivolte verso il basso. La coda è portata abbastanza elevata. Nel gallo si presenta molto folta, con belle piume ornamentali e falciformi lunghe ed arcuate. le timoniere sono aperte a ventaglio. Nella gallina, invece, la larghezza della coda è uniforme e non aperta a ventaglio. Le zampe, leggermente allargate, presentano un piumaggio aderente. I tarsi sono corti e lisci, con un colore che va dal grigio piombo al blu ardesia. Le dita sono lunghe e ben allargate.   Galline Bassette: piumaggio e colorazione Il piumaggio è ben aderente al corpo e non presenta cuscinetti. Le colorazioni riconosciute dalla FIAV sono: quaglia, argento quaglia, argento quaglia grigio perla e quaglia blu. In Olanda troviamo anche altre colorazioni, come il bianco, il nero, il fulvo columbia e il quaglia lavanda argento. Da notare come quest’ultima varietà sia presente solo nella razza Bassette. In Belgio è presente anche la Bassette color “bigio”, cioè una forma spontanea di fulvo columbia. Allevamento polli Bassette: i nostri consigli Come detto in apertura, la gallina Bassette ha un carattere vivace, ma nonostante questo si tratta di una razza facilmente addomesticabile. La Bassette è anche abbastanza attiva e, se avete spazio a sufficienza, potete lasciarla libera di razzolare. Se vivete in campagna, munitevi di una rete anti predatore per difenderla da eventuali attacchi. Se non volete lasciarla al pascolo, potete tenerla anche in un pollaio da giardino, magari inserito all’interno di un ampio recinto dotato di tetto o telo di copertura. È una fantastica gallina ovaiola, tanto da vantare il pregio di essere l’unica razza nana selezionata appositamente per questo scopo. Le uova hanno un peso di circa 40 grammi e il guscio è di colore bianco. Per questo motivo vi consigliamo di scegliere un pollaio con apposito cassetto per la deposizione. In alternativa, potete dotare il recinto di nidi artificiali. Ha una buona tendenza alla cova: è una buona chioccia e segue i suoi piccoli con grande dedizione. Una piccola curiosità che forse non tutti sanno: questa razza funge anche da covatrice adottiva per fagiani e pernici.
Pollo Bielefeld: caratteristiche e allevamento della razza tedesca

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Pollo Bielefeld: caratteristiche e allevamento della razza tedesca

il dic 24 2024
La Bielefeld è una famosissima razza tedesca, sviluppata sia come gallina ovaiola che da carne. Appartiene alla categoria dei polli più grandi e si distingue per la buona produzione di uova brune e per il suo carattere pacifico. Scopriamo insieme le sue caratteristiche e come allevarla. Origini del pollo Bielefeld La Bieleferder è nata negli anni '70 del XX secolo in Germania, più precisamente nella città di Bielefeld, per mano dell'avicultore G. Roth: la sua idea era quella di creare un pollo forte, sano, che crescesse rapidamente, producesse molte uova e fosse utile anche come pollo da carne. La razza è stata riconosciuta ufficialmente nel 1980 ed è arrivata nel nostro Paese circa 10 anni dopo. Gallina Bielefeld: caratteristiche fisiche Come detto in apertura di articolo, la Bielefelder è una gallina ovaiola di grandi dimensioni, tanto che il gallo di questa razza può arrivare a pesare anche 4 chili. La femmina, invece, si aggira tra i 2,5 Kg e i 3,5 Kg. Il corpo ha una forma rettangolare, definita 'a mattone', con portamento medio alto e zampe non troppo visibili. La testa, non molto grande, è caratterizzata da una semplice cresta con 4/6 denti tagliati fino a metà della lama. Gli occhi hanno iride rosso arancio e sono incastonati nella faccia rossa e nuda. Il becco forte e robusto, mediamente lungo, è di colore corno giallastro. I bargigli sono ovali e ben proporzionati con la dimensione della cresta. Gli orecchioni sono rossi, allungati e di media grandezza. Le ali dei polli Bielefeld sono di media grandezza, chiuse e molto aderenti al corpo. La coda, ricoperta dalle falciformi, è rialzata rispetto alla linea del dorso e presenta timoniere abbastanza larghe. Il dorso è largo e arrotondato, senza cuscinetti. Le spalle sono larghe, ma poco evidenti. Il petto è prominente, profondo e molto arrotondato nella gallina. Le zampe sono corte e quasi totalmente nascoste dalle piume dei fianchi. I tarsi sono gialli e senza piume. Le 4 dita sono forti e ben allargate. Polli Bielefeld: piumaggio e colorazione Il piumaggio è caratterizzato da piume abbastanza lunghe, con leggeri cuscinetti. Le colorazioni riconosciute dalla FIAV sono: collo oro sparviero e collo argento sparviero. Il colore originale è il rosso pernice sparviero. Nella gallina, il petto non dovrebbe presentare il motivo sparviero, ma si tratta di una caratteristica difficilmente ottenibile. Allevamento galline Bielefeld: i nostri consigli La gallina Bielefelder ha un carattere tranquillo e affettuoso, tanto che con un po' di pazienza potrete abituarla a mangiare direttamente dalle vostre mani. Si tratta quindi di una razza facilmente addomesticabile, che sta bene sia libera in giardino che dentro ad un recinto possibilmente dotato di telo di copertura per la pioggia. Sono polli forti e in salute, difficilmente si ammalano. Se avete molto spazio, potete decidere di lasciarla razzolare liberamente, anche perché non vola e non corre: i suoi passi sono lenti e misurati. In alternativa, potete tenerla in un pollaio da giardino con apposito cassetto per la deposizione. Ricordatevi infatti che la Bielefeld è un'ottima gallina ovaiola. Le uova hanno un peso di circa 60 grammi e il guscio è di colore bruno. Le femmine di Bielefelder tendono a deporre anche durante la stagione invernale. Per questo motivo, se avete scelto di tenerle in un recinto, vi consigliamo di integrarlo con dei nidi artificiali. I pulcini crescono in fretta. Inoltre per distinguere i maschi dalle femmine, non c'è bisogno di guardare il sesso dei pulcini. I maschi, infatti, a differenza delle femmine, presentano una grande macchia bianca sulla testa.
Wyandotte nana: tutte le caratteristiche della piccola ovaiola statunitense

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Wyandotte nana: tutte le caratteristiche della piccola ovaiola statunitense

il dic 24 2024
La Wyandotte nana è una delle razze in miniatura più popolari al mondo. Presente in tantissime varietà cromatiche, questa piccola gallina ovaiola piace moltissimo per il suo carattere tranquillo e amichevole. Scopriamo insieme le sue caratteristiche e come allevarla. Origini della Wyandotte nana La gallina Wyandotte nana ha origini statunitensi. Alcune varietà sono state create anche in Inghilterra, Olanda e soprattutto Germania. C'è da dire però che l'olandese è la più fedele allo standard americano, mentre la tedesca è più dritta sulle zampe e presenta una coda di forma diversa. Presente in America già agli inizi del XX secolo, si è poi inserita anche nei Paesi europei, tanto che oggi la ritroviamo in quasi tutte le fiere avicole e vanta una nutrita schiera di estimatori. Gallina Wyandotte nana: caratteristiche fisiche Come detto prima, la Wyandotte nana è una gallina ovaiola in miniatura abbastanza pesante. Il gallo può arrivare a pesare anche 1,3 Kg, mentre la femmina pesa poco più di 1 Kg. Il corpo ha una forma rotonda ed armoniosa, con portamento mediamente alto. La testa, non molto grande, è larga e rotonda, caratterizzata da una piccola cresta a forma di rosa, più larga sul davanti e sottile nella parte posteriore. Gli occhi hanno iride rosso e sono incastonati nella faccia, anch'essa rossa, priva di piume e caratterizzata da una tessitura molto fine. Il becco, corto e forte, è di colore giallo. I bargigli dei polli Wyandotte nana, di tessitura fine, sono arrotondati e di media lunghezza. Gli orecchioni invece sono piccoli e rossi. Le ali sono raccolte, portate orizzontali e aderenti al corpo. La coda, ricoperta di numerose falciformi e copritrici, è corta, piena e larga. portata il più possibile all'altezza degli occhi. Il dorso è largo, un po' più lungo nella femmina. Le spalle sono larghe. Il petto è molto arrotondato, largo e pieno. Le zampe, mediamente lunghe, sono visibili e caratterizzate da un piumaggio aderente. I tarsi sono di un giallo intenso, ben divaricati, con dita di media lunghezza. Wyandotte nana colorazioni e piumaggio Il piumaggio è pieno, con piumino abbondante. Le piume sono larghe e molto arrotondate. Le colorazioni riconosciute dalla FIAV sono: argento orlata nero, collo oro sparviero, barrata, petto argento, bianca, bianca columbia nera, bianca columbia blu, blu, perniciata arancio, perniciata argento, perniciata, fasce brune, fulva, fulva orlata nera, fulva columbia nera, fulva columbia blu, nera, nera picchiettata bianco, grigio perla, oro orlata bianco, oro orlata blu, oro orlata nera, perniciata arancio maglie nere, perniciata argento maglie nere, perniciata maglie nere, rossa, salmonata, sparviero fulva e rossa millefiori. La più diffusa è senz'ombra di dubbio la Wyandotte nana bianca, insieme ai colori orlati e columbia. Inoltre si stanno selezionando anche altre colorazioni, come ad esempio il lavanda. Allevamento Wyandotte nana: i nostri consigli Come detto in apertura di articolo, la gallina Wyandotte nana ha un carattere mansueto e pacifico. Si tratta di una razza facilmente addomesticabile, e con il tempo si fideranno di voi a tal punto da mangiare dalle vostre mani. Proprio per la loro indole amichevole, sono galline perfette per stare a contatto con i bambini. La Wyandotte nana non ha grandi capacità di volare e non è molto avventurosa, quindi potete lasciarla libera in giardino senza il rischio che possa scappare. Sta bene anche dentro ad un recinto oppure, se avete molto spazio a disposizione, potete tenerla in un pollaio da giardino con apposito cassetto per la deposizione. Si tratta infatti di una buona gallina ovaiola. Le uova hanno un peso di circa 40 grammi con guscio di colore bruno chiaro fino a crema. Le femmine sono ottime covatrici: tengono sotto controllo i pulcini con dedizione maniacale e spesso vengono usate come chiocce per uova di altre razze. Per questo motivo, vi consigliamo di usare anche dei nidi artificiali. Inoltre svolgono bene anche il compito di madri adottive.
Gallina Amburgo nana: la piccola ovaiola snella ed elegante!

Polli e Galline

Gallina Amburgo nana: la piccola ovaiola snella ed elegante!

il dic 24 2024
La Amburgo nana fa parte delle razze di galline ovaiole in miniatura. Difficile da addomesticare, questo piccolo pollo rustico è bellissimo da ammirare per il suo portamento elegante, fiero e slanciato. Scopriamo quali sono le sue caratteristiche e i consigli per l'allevamento. Origini della Amburgo nana La gallina Amburgo nana trova le sue origini in Inghilterra e Paesi Bassi. I primi esemplari furono esibiti dagli inglesi alla fine del XIX secolo e derivavano da un incrocio di galline Amburgo, Sebright e Giava nana. Poco dopo la razza comparve anche in Olanda e da lì si diffuse in tutta Europa. Gallina Amburgo nana: caratteristiche fisiche La Amburgo nana è una ovaiola in miniatura molto leggera. Il gallo, infatti, arriva a pesare appena 1 Kg, mentre la femmina pesa tra i 700 e gli 800 grammi. Il corpo, di forma cilindrica, è fine ed elegante. La testa, non molto grande, è sormontata da una cresta a forma di rosa coperta da piccole punte simili a gocce, più larga sul davanti e sottile nella parte posteriore, dove termina con una protuberanza arrotondata. La faccia rossa è caratterizzata da occhi di colore bruno scuro e becco da grigio-blu a nero con punta schiarita. I bargigli sono corti e ben arrotondati. Gli orecchioni invece sono grandi, bianchi e molto lisci. Il collo è caratterizzato da una mantellina abbondante. Le ali sono alte, così come la lunga coda, portata ben distesa. Il dorso, lungo e leggermente inclinato, accoglie una groppa ben fornita di piume lanceolate. Le spalle sono poco sporgenti. Il petto è ben arrotondato. Le zampe, ben visibili, sono caratterizzate da un piumaggio serrato. I tarsi, fini e di media lunghezza, sono di colore blu ardesia, con dita ben allargate e di media lunghezza. Pollo Amburgo nano: piumaggio e colorazioni Il piumaggio è molto sviluppato e aderente al corpo, con poco piumino e piume larghe. Le colorazioni riconosciute dalla FIAV sono: argento pagliettata nero, oro pagliettata nero, oro fiocchi neri, argento fiocchi neri, bianca, blu orlata, nera. Le due varietà argento pagliettata nero e oro pagliettata nero potrebbero sembrare diverse solo per il colore di base. In realtà la differenza sta nella coda. La argento pagliettata nero presenta, infatti, una coda con motivi neri rotondi e una pagliettatura all'estremità delle piume. La oro pagliettata nero, invece, ha la coda completamente nera. Allevamento Amburgo nana: i nostri consigli La gallina Amburgo nana non ha un carattere semplice. Si tratta, come detto in apertura di articolo, di una razza difficile da addomesticare, che ama muoversi liberamente. Ha dunque bisogno di uno spazio abbastanza grande dove pascolare e trovare sempre nuovi diversivi. Proprio per questo, vi consigliamo di tenerle in un ampio recinto oppure, se avete del terreno a disposizione, potete recintarlo e dotarlo di un pollaio da giardino con apposito cassetto per la deposizione. Si tratta infatti di una buona gallina ovaiola: produce circa 200 uova all'anno, con guscio di colore bianco e dimensioni abbastanza contenute (il peso di un uovo si aggira infatti attorno ai 35 grammi). Le galline Amburgo nana non sono molto propense alla cova: ecco perché avrete bisogno dell'aiuto di galline di altre razze o di una incubatrice per far schiudere le uova. I pulcini, in compenso, crescono velocemente e senza grossi problemi.
Gallina Olandese Nana: caratteristiche, allevamento e curiosità

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Gallina Olandese Nana: caratteristiche, allevamento e curiosità

il dic 24 2024
La Olandese nana fa parte delle razze di galline ornamentali in miniatura dalla coda lunga. Questo pollo di campagna è il più piccolo che si conosca: di carattere mansueto e facile da addomesticare, è perfetto come animale da compagnia anche per i bambini. Scopriamo quali sono le sue caratteristiche e i consigli per l'allevamento. Origini della Olandese nana La gallina nana Olandese trova le sue origini più antiche nel nord ovest dell'Europa. In Olanda fu dichiarata razza nana nazionale nel 1906. Deriva da un piccolo pollo campagnolo europeo. Le diverse colorazioni sono state ottenute grazie all'accoppiamento con diverse razze. A oggi questa razza è molto popolare in tutto il mondo, tanto che alcuni Paesi hanno addirittura associazioni e circoli dedicate all'Olandese nana. Gallina Olandese nana: caratteristiche fisiche La nana Olandese è una gallina ornamentale a coda lunga in miniatura molto leggera. Il gallo pesa poco più di 500 grammi, mentre la femmina arriva a pesare appena 450 grammi. Il petto è portato alto e molto arrotondato. La testa, piccola e delicata, è sormontata da una cresta semplice. Originariamente esisteva anche un secondo tipo di cresta, quella a rosa, che si è però completamente estinta. La faccia rossa è caratterizzata da piccole piumette. Gli occhi sono grandi e vivaci, di un colore che va dal baio rossastro al rosso brunastro. Il becco, leggermente incurvato all'estremità, è corto e forte, e presenta lo stesso colore dei tarsi. I bargigli sono rossi, ben arrotondati e di grandezza media. Gli orecchioni invece sono bianchi, piatti e abbastanza piccoli, con una forma ovale o a forma di mandorla. Il collo, corto e ricurvo, presenta una mantellina abbondante che si estende fino alle spalle. Le ali sono portate rivolte verso il basso, senza strisciare per terra. Le estremità sono arrotondate e curvate verso l'interno. La folta coda, portata alta, è caratterizzata da bellissime piume: sia le maggiori che le minori sono lunghe e ben arcuate. In particolare. le timoniere sono disposte a ventaglio. Il dorso è molto corto e risale verso la coda con una linea concava. La groppa è corta e larga, con lunghe lanceolate. Le spalle sono larghe e coperte dalla mantellina che scende dal collo. Le zampe, molto corte, sono caratterizzate da un piumaggio duro. I tarsi, lisci e di media lunghezza, differiscono per colore in base alla varietà. Sono portati ben allargati, con quattro dita di media lunghezza. Pollo Olandese nano: piumaggio e colorazioni Il piumaggio è liscio e ben aderente al corpo, con piumino molto sviluppato, ricca groppa e mantellina. Le colorazioni della razza Olandese nana riconosciute dalla FIAV sono: collo oro collo arancio collo argento collo oro blu collo argento blu collo oro bianco collo oro sparviero dorata frumento argentata frumento salmonata fulva columbia nero quaglia argento quaglia bianca nera blu grigio perla sparviero nera picchiettata bianco limone millefiori Allevamento Olandese nana: i nostri consigli Come abbiamo detto nell'introduzione, il pollo razza Olandese nana ha un carattere docile ed è quindi facile da addomesticare. Sono polli molto attivi, ma essendo estremamente piccoli non hanno bisogno di grandi spazi: per questo, se volete cimentarvi nell'allevamento di Olandese nana, vi consigliamo di prendere un semplice pollaio in legno da giardino. Vi basterà poi lasciarli liberi di pascolare in giardino, anche se di piccole dimensioni. Se proprio volete creare uno spazio dedicato solo a loro, vi consigliamo di scegliere un recinto per galline dotato di rete antipredatore e tetto di copertura per proteggere i vostri polli dalle intemperie. Non possiamo definire l'Olandese nana una vera e propria gallina ovaiola, ma è comunque un'ottima covatrice ed accudisce i pulcini in maniera eccellente. I pulcini sono molto attivi fin dai primi giorni, quindi fate attenzione che non scappino, passando attraverso la rete del recinto. Per evitare che succeda, potete fare ricorso ad una pulcinaia, dotata di recinto in PVC a maglie molto strette.
Faverolles nana: la gallina tedesca in miniatura con 5 dita

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Faverolles nana: la gallina tedesca in miniatura con 5 dita

il dic 24 2024
La Faverolles nana è una gallina in miniatura dal temperamento molto docile, che si fa addomesticare senza problemi. Questo pollo nano ha un particolare tratto distintivo: tarsi abbondantemente impiumati e cinque dita, sono sempre facili da selezionare. Scopriamo quali sono le sue caratteristiche e come allevarla al meglio. Origini della Faverolles nana La gallina Faverolles nana è stata creata in Germania nel 1922 grazie all'incrocio di una gallo Faverolles poco cresciuto e alcuni polli di razza Barbuta, Nana Calzata e Brahma nana. La sua prima esibizione risale al 1929. Oltre che in Germania, è stata riprodotta anche in altri paesi. In Italia è presente il tipo tedesco, che differisce dal tipo inglese per la coda. La Faverolles nana inglese è stata selezionata usando sempre esemplari molto piccoli appartenenti alla razza maggiore. Ecco perché il tipo inglese risulta sempre più grande rispetto a quello tedesco. Gallina Faverolles nana: caratteristiche fisiche La Faverolles nana è una gallina in miniatura dal corpo compatto, a forma di triangolo allungato. Il gallo può arrivare a pesare circa 1,3 Kg, mentre la femmina pesa poco più di 1 Kg. Il portamento è medio alto, con petto ben arrotondato. La piccola testa è sormontata da una cresta semplice, dritta e dentellata. La faccia è ricoperta di piume. Gli occhi sono di colore baio rossastro. Il becco è corto e forte, di colore chiaro. I bargigli sono piccoli e nascosti dalla barba, così come gli orecchioni. La barba è molto folta, con favoriti ben sviluppati. Il collo, mediamente lungo, è caratterizzato da una mantellina abbondante. Nella femmina, in particolare, si assiste alla formazione di una sorta di criniera. Le ali sono molto aderenti al corpo e sono portate orizzontali. La coda è caratterizzata da timoniere corte, coperte da abbondanti falciformi. In particolare, nel tipo tedesco la coda è portata orizzontale, mentre in quello inglese è leggermente rivolta verso l'alto. Il dorso è lungo e dritto. La groppa è larga e piena, piatta sulla linea superiore. Le spalle sono larghe. Il ventre è pieno, molto più sviluppato nella femmina. Le zampe sono ben impiumate, corte e forti. I tarsi, di media lunghezza e di color carne, sono caratterizzati da un'ossatura fine e sono coperti di piume sul lato esterno. Come abbiamo detto prima, la Faverolles nana presenta 5 dita: il quinto dito si trova sopra al quarto ed è orientato verso l'alto. Pollo Faverolles nano: piumaggio e colorazioni Il piumaggio è abbondante, largo e pieno. Le colorazioni della razza Faverolles nana riconosciute dalla FIAV sono: salmonata bianca bianca columbia nero Esistono anche varianti sparviero e blu orlato. Allevamento Faverolles nana: i nostri consigli Come abbiamo detto nell'introduzione, la razza Faverolles nana ha un carattere pacifico e molto docile, e con un po' di pazienza è quindi facile da addomesticare. Non sono polli molto attivi: non hanno propensione al volo e tendono a rimanere in uno spazio ridotto. Per questo motivo, se volete allevare galline di Faverolles nana, vi consigliamo di prendere un semplice pollaio in legno da mettere in giardino. In questo modo le vostre galline saranno libere di pascolare e razzolare. Se non vi sentite sicuri a lasciarle in uno spazio aperto, potete scegliere un recinto per galline dotato di rete antipredatore e tetto di copertura, ma ricordate che si tratta di polli che tendono ad ingrassare facilmente: fate in modo che si muovano il più possibile, magari mettendo il cibo in punti difficili da raggiungere. Se avete degli esemplari da esposizione, dovete far attenzione alle piume dei piedi perché potrebbero sporcarsi facilmente. Per questo dovrete tenere i polli in un luogo il più possibile pulito ed asciutto, lontano da eventuale fanghiglia o sporcizia. La Faverolles nana è una buona gallina ovaiola, e la produzione di uova prosegue anche durante la stagione invernale. Per essere una razza nana, le uova sono abbastanza grandi, con guscio di colore marrone chiaro. La propensione alla cova è molto rara. I pulcini crescono abbastanza in fretta, diventando presto pollastri.
Gallina Olandese Nana Ciuffata: tutto quello che c'è da sapere

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Gallina Olandese Nana Ciuffata: tutto quello che c'è da sapere

il dic 24 2024
La gallina Olandese Nana Ciuffata rientra meritatamente tra le razze di galline ornamentali in miniatura. Si tratta di un pollo di campagna dalla corporatura abbastanza snella, la cui peculiarità sta tutta nel vistoso ciuffo che porta con fierezza sulla testa! Il carattere vivace ma pacifico la rende relativamente facile da addomesticare. Vediamo quali sono le caratteristiche di questa razza e i consigli per allevarla al meglio. Origini della gallina Olandese Nana Ciuffata L'Olandese Nana ciuffata è stata creata in maniera del tutto autonoma sia in Olanda che nel Regno Unito, da due diversi avicultori e partendo da incroci di razze differenti. L'attuale Olandese Nana con ciuffo fu esibita per la prima volta nei Paesi Bassi nel 1915, arrivando in Italia pochi anni dopo. Olandese Ciuffata Nana: caratteristiche fisiche La gallina Olandese col ciuffo Nana è una gallina ornamentale molto snella. Sia il maschio che la femmina non arrivano a pesare neanche 1 kg. Il petto, largo e prominente, è portato mediamente alto. La testa, di media grandezza, è priva di cresta. A sostituirla, infatti, troviamo un ciuffo molto importante, ampio e di forma sferica. Nella femmina le piume del ciuffo sono più corte e assumono la cosiddetta forma 'a piumino di cipria'. Nel gallo, invece, le piume sono più lunghe e per questo il ciuffo tende a ricadere all'indietro. Questo ciuffo naturalmente necessita di cure particolari: esso, infatti, può diventare facilmente luogo prediletto per i pidocchi. Ecco perché va tenuto il più possibile pulito. Inoltre, è meglio che rimanga asciutto: da bagnato, oltre a perdere la sua originale bellezza, potrebbe infastidire il pollo. La faccia è rossa e senza piumette. Gli occhi vanno dal rosso al bruno-rosso. Il becco, non troppo lungo, è caratterizzato da narici svasate. I bargigli arrotondati sono di media lunghezza. Gli orecchioni sono bianchi con leggere tracce rosse. Il collo, di media lunghezza, presenta una mantellina che si allunga fino alle spalle. Le ali, mediamente lunghe, sono portate aderenti al corpo con inclinazine obliqua. La coda è tenuta alta, ma non troppo, portata ben distesa sopra la linea del dorso. Nel gallo è caratterizzata da un cospicuo numero di copritrici e da falciformi arrotondate. Il dorso è portato leggermente inclinato all'indietro. Le spalle sono larghe e poco evidenti. Le zampe, molto corte, sono caratterizzate da un piumaggio duro. I tarsi, lisci e di media lunghezza, sono di colore blu ardesia, con quattro dita di media lunghezza. Olandese Nana con ciuffo: piumaggio e colorazioni Il piumaggio è di due tipi: liscio o arricciato. Nel primo caso le piume sono ben aderenti al corpo. Il piumaggio arricciato, invece, presenta piume rialzate e curvate in avanti. Le colorazioni della razza Olandese con ciuffo Nana riconosciute dalla FIAV sono: blu orlata a ciuffo bianco bianca a ciuffo bianco bianca a ciuffo nero cioccolato a ciuffo bianco kaki a ciuffo bianco fulva a ciuffo bianco nera a ciuffo bianco nera picchiettata bianco a ciuffo bianco sparviero a ciuffo bianco nera (ciuffo nero) blu orlata (ciuffo blu orlato) sparviero (ciuffo sparviero) nera picchiettata bianco (ciuffo nero picchiettato bianco) Allevamento galline Olandesi Nane ciuffate: i nostri consigli Come abbiamo detto nell'introduzione, con un po' di pazienza l'Olandese ciuffata nana è facilmente addomesticabile nonostante il carattere vivace. Se volete cimentarvi nell'allevamento di questa razza, vi consigliamo di scegliere un recinto per galline con tetto di copertura per proteggere i vostri polli dalle intemperie, alla luce di quanto detto riguardo al ciuffo che caratterizza queste piccole galline. Non possiamo definire queste galline nane ciuffate come delle vere e proprie ovaiole, ma depongono comunque un discreto numero di uova bianche. Nei pulcini il contrasto di colore tra il ciuffo e il resto del corpo è visibile praticamente da subito.
Perché le galline mangiano le uova: come evitare l'ovofagia

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Perché le galline mangiano le uova: come evitare l'ovofagia

il dic 24 2024
L’ovofagia nelle galline non è altro che un fenomeno, attribuibile a cause differenti, per il quale gli avicoli tendono a mangiare le loro uova. Comprendere perché le galline mangiano le uova tuttavia non è semplice, poiché tale comportamento può dipendere da diversi fattori, presentando ovviamente differenti soluzioni al problema. Le galline mangiano le uova tendenzialmente solo quando vengono allevate all’interno di piccoli recinti, con un numero di nidi insufficiente se rapportato ai volatili presenti. Altro motivo può essere un’alimentazione altamente sbilanciata. Questo infatti avviene molto raramente qualora le stesse vengano invece allevate allo stato brado o in spazi particolarmente ampi, con la possibilità di muoversi liberamente, specie all’aperto. Inoltre, la gallina mangia uova deposte da lei o dalle compagne di pollaio dopo averle rotte magari accidentalmente: tentata dal colore brillante del tuorlo, finisce per assaggiarle, apprezzandone di conseguenza anche il tipico sapore gustoso. In questo modo, da un evento accidentale tende a nascere una vera e propria abitudine a causa della quale l’animale tenderà successivamente a rompere e mangiare le uova non appena ne avrà occasione, portando gli altri avicoli che la circondano ad assumere il medesimo comportamento. Le galline mangiano le uova cosa fare Tendenzialmente le galline si mangiano le uova quando le condizioni in cui vengono allevate non risultano adeguate: se allevate allo stato brado, difficilmente l’incontro occasionale con un uovo rotto accidentalmente determinerà fenomeni frequenti di ovofagia, poiché il pascolo determina nell’animale un’azione distraente e antistress che ne impedisce un’accezione sistematica. Come evitare che le galline mangiano le uova? Per arginare tale problematica è possibile ricorrere a una serie di piccoli accorgimenti che consentiranno di risolvere piuttosto facilmente la situazione, evitando di incorrere in questo modo in quelle che, sul lungo periodo, potrebbero rivelarsi abitudini poco apprezzate. E’ prima di tutto fondamentale lasciare che gli animali sfruttino il pascolo. Meglio dunque prediligere l’allevamento allo stato brado, proprio perché questo consente di stressare gli animali in modo ridotto, distraendoli e impedendo quindi che entrino facilmente in contatto con le proprie uova. Qualora invece non sia possibile fruire di un pascolo, è opportuno somministrare all’interno di tramogge sia erba che verdure fresche. Un’alimentazione regolare ridurrà eventuali carenze. Le galline che mangiano le uova infatti, tendono ad assumere tale comportamento che sfocia in ovofagia quando le stesse uova si rompono in modo naturale. Questo accade di frequente quanto il guscio risulta particolarmente fragile e delicato, sinonimo di un’alimentazione sbilanciata e incompleta. Alimentando il pollame con un mangime completo assunto unitamente a specifici integratori, permetteremo alle galline di produrre uova con un guscio più resistente e robusto, rendendone meno frequente la rottura. La corretta alimentazione delle galline dette ovaiole prevede almeno il 16% di proteine unite a una buona percentuale di vitamine e nutrienti, senza tuttavia dimenticare un contenuto elevato di grassi e proteine vegetali. Se tuttavia, nonostante un’alimentazione completa, i gusci delle uova deposte risultano ancora piuttosto fragili, occorre prestare particolare attenzione poiché tale condizione implica una carenza di calcio che necessita appunto di essere integrato artificialmente. Proprio la carenza di calcio potrebbe altresì comportare un incremento dell’ovofagia, questo perché i gusci stessi sono fonte di calcio, e qualora l’animale iniziasse a trarne beneficio, tale abitudine tenderebbe inevitabilmente ad acuirsi. Al di là dell’alimentazione, occorre poi concentrarsi sul reale spazio a disposizione delle galline, riducendo il più possibile la probabilità che si creino presupposti pericolosi per l’integrità delle uova. Qualora la zona di deposizione deputata alle uova risulti eccessivamente piccola o affollata, le possibilità che esse vengano urtate, rotte o schiacciate risultano altissime. In questo caso è possibile ricorrere al nido per galline che mangiano le uova. Si tratta di uno specifico nido per galline ovaiole, solitamente realizzato in materiale plastico, polimerico o in lamiera zincata, dotato di un particolare vano raccogliuova e adatto anche agli ambienti esterni. Questa tipologia di nido presenta un fondo inclinato che fa si che l’uovo, una volta deposto, possa rotolare delicatamente in una piccola cassetta anteriore, inaccessibile all’animale che in questo modo non potrà comprometterlo, nemmeno accidentalmente. Un pratico coperchio apribile renderà successivamente semplice la raccolta delle uova pulite, evitando che le galline possano mangiarle. Il dispositivo può essere poi liberamente smontato per agevolarne il trasporto, fissato alle pareti del pollaio o in alternativa utilizzato per realizzare una batteria di nidi qualora si possiedano molteplici galline ovaiole da allevamento. Una soluzione pratica di questo genere renderà pertanto molto più semplice affrontare tutte le problematiche legate all’ovofagia, proteggendo le uova dalle galline più ribelli.   Vien da sé che, offrendo agli animali una sistemazione comoda e decisamente più opportuna, risulterà molto più difficile favorire l’abitudine di tale pratica: le uova risulteranno illese e le stesse galline saranno meno avvezze a compromettere l’integrità dei gusci, anche solo accidentalmente, per poi degenerare in ovofagia.
Perché le galline si beccano tra loro

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Perché le galline si beccano tra loro

il dic 24 2024
Accade spesso di assistere al beccarsi delle galline, e viene spontaneo chiedersi: perché lo fanno? Quali sono i motivi che le spingono ad assumere questo comportamento, definito anche cannibalismo delle galline? Vediamo di saperne di più e di capire perché le galline si beccano tra loro. Le galline che si beccano sono nervose Vedere le galline che si beccano nel pollaio non è una cosa rara e vi sono dei motivi che le spingono a farlo. Per prima cosa è da tenere in considerazione è che si tratta di un comportamento di origine nervosa che le spinge a beccarsi tra loro sul collo, sulle ali, sul dorso e nella zona anale. All’inizio si tratta di un comportamento limitato e sono solo alcuni i polli che si beccano, ma via via il fenomeno si propaga, e poiché si imitano fra loro in breve tempo tutti i capi dell'allevamento iniziano a beccarsi. Quando le galline si beccano? Vi sono dei momenti particolari che spingono le galline a beccarsi. Ad esempio, il fenomeno si manifesta soprattutto quando gli animali vengono tenuti in ricoveri molto piccoli, e quindi sono in gran numero in spazi ridotti. Il sovraffollamento e la presenza di poche mangiatoie è la causa scatenante che porta i polli a beccarsi e il motivo è sempre la competizione per accaparrarsi lo spazio per mangiare. In seguito, quando compare il sangue sul corpo degli animali feriti, gli altri polli vengono stimolati dalla curiosità, quindi la situazione degenera e quello che era un semplice beccarsi diventa vero e proprio cannibalismo. Gli animali che vengono presi di mira vengono ridotti malissimo e questo può creare l'insorgere di infezioni e ulteriori malattie. Come prevenire il beccarsi fra i polli E’ possibile prevenire il beccarsi fra le galline ed evitare lo scempio? Certamente, ecco dunque cosa fare e quali trucchi escogitare per farle vivere serenamente fra loro. Permettere agli animali di fare il pascolo preferibilmente in un ambiente diversificato, in cui sono presenti cespugli e alberi a foglie caduche. Mettere al riparo in un altro luogo gli animali che riportano anche lievi ferite, per evitare che gli altri possano incuriosirsi e attaccarli. Distribuire le granaglie sulla lettiera e al pascolo in modo da attirare gli animali e stimolarli per cercare il cibo. In questo modo si distraggono ed evitano le competizioni per accaparrarselo. Installare una quantità di mangiatoie sufficienti e in relazione al numero degli animali presenti nel pollaio. Fra le mangiatoie e gli abbeveratoi deve esserci una distanza di almeno 2-3 metri e questo accorgimento porta ad una riduzione delle lotte per il cibo. Gli animali così si allontanano e preferiscono andare a bere. Se invece è già in corso il fenomeno del cannibalismo è consigliabile mettere a disposizione delle galline dei fasci di verdure che vanno appese ad a un'altezza di circa un metro. E’ un tentativo per indurre gli animali a staccare dalla lotta e ad interessarsi ad altro. Come mettere nuove galline in un pollaio già esistente Uno dei problemi più frequenti è l’inserimento di nuove galline in un pollaio già esistente. Per evitare la situazione delle galline ovaiole che si beccano non appena arriva una new entry, è preferibile inserirle durante la notte, quando le galline in genere dormono. In questo modo la presenza delle nuove galline non disturba quelle già presenti che non percepiscono la loro entrata come un’invasione di campo. Ricordare che, se nel pollaio ci sono molte galline, non introdurre mai un solo esemplare nuovo, ma più esemplari nuovi assieme, in modo da creare un gruppetto che possa contrastare meglio gli attacchi degli altri gruppi.
Come curare raffreddore dei polli: rimedi naturali e non

Polli e Galline

Come curare raffreddore dei polli: rimedi naturali e non

il dic 24 2024
Il raffreddore dei polli è una delle malattie più comuni che si manifesta in un pollaio e in genere porta come sintomi grave affezione delle vie respiratorie superiori. Il raffreddore delle galline può essere dovuto all'ipotermia del corpo, che può verificarsi se l'uccello per diverso tempo era in ruspante nella stagione invernale o nel pollaio, se ci sono correnti d'aria oppure se la temperatura nel pollaio è al di sotto del normale. La maggior parte dei problemi si verifica negli allevamenti di grandi dimensioni oppure causati dalla trascuratezza. Tuttavia, se si rispettano le pratiche regolari di pulizia è possibile scongiurare anche il pericolo di ritrovarsi con i polli con raffreddore, malattia oltretutto facile da curare con una buona dose di cure e attenzioni. Scopriamo come curare raffreddore dei polli con rimedi naturali e non, soprattutto per quanto riguarda le galline ovaiole con raffreddore, in quanto è importante che anche l’uovo sia sano. Come curare le galline ovaiole con raffreddore Quando le galline starnutiscono vuol dire che è in atto un’ondata di raffreddore nell’allevamento e quindi bisogna prendere dei provvedimenti. Prima di passare alle cure naturali oppure ai farmaci da somministrare quando i polli starnutiscono bisogna garantire loro un ricovero adeguato. In particolare durante i cambi di stagione, quando compaiono le prime correnti d’aria, un ricovero ideale può essere realizzato con una tettoia protetta su tre lati, con i posatoi e una lettiera con paglia abbondante e asciutta. Gli sbalzi di temperatura portano sofferenza alle galline, per cui un buon un ricovero deve proteggerli per non metterli sotto stress e far correre loro il rischio di abbassare le difese immunitarie, facendo insorgere malattie respiratorie anche gravi. Dunque, quando la gallina starnutisce bisogna prendere subito dei provvedimenti per evitare il peggio. Il pollaio va pulito con cura durante le pause riproduttive, quindi tra fine estate e inizio autunno. Vanno tolte tutte le attrezzature, quindi nidi, posatoi, mangiatoie e abbeveratoi, e anche la lettiera permanente deve essere asportata. Il pollaio va pulito a fondo e preferibilmente con un’idropulitrice a vapore e dopo che tutto è perfettamente asciutto, dobbiamo sostituire la lettiera permanente e possiamo riposizionare le attrezzature. Introdurre nuove galline Un altro aspetto da tenere in considerazione nel badare al pollaio è la sostituzione delle galline, che deve avvenire tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. In questo periodo, infatti, è possibile introdurre un nuovo gruppo di galline ed eliminare quelle vecchie che non fanno più uova. E’ possibile selezionare le galline nuove da inserire tra quelle nate in aprile oppure è possibile acquistarle altrove. E’ importante tenere presente che le nuove galline devono abituarsi a deporre le uova dentro i nidi in modo da non farle rompere. Per abituare le nuove galline a deporre le uova nei nidi devono essere chiuse dentro il pollaio sino a pomeriggio inoltrato, in maniera tale da evitare che durante il pascolo possano fare le uova. La raccolta delle uova così verrà anche facilitata e rimarranno intere.   Come curare il raffreddore delle galline Tra i farmaci per raffreddore polli autorizzati e disponibili nel nostro shop, troviamo ZooFood P/L per la prevenzione e il trattamento di raffreddori, bronchiti, sinusiti e polmoniti, e anche Trachispirina nel formato da 100gr, che somministrato regolarmente previene le malattie dell'apparato respiratorio. In generale comunque il veterinario prescrive un antibiotico a largo spettro, che di solito si rivela molto efficace e riesce a far scomparire gli starnuti nel giro di pochi giorni. Rimedi naturali per raffreddore dei polli E’ possibile curare il raffreddore alle galline con i rimedi naturali, ottimi per debellare la malattia e alcuni perfetti perché funzionano da ricostituenti. Ecco alcuni rimedi per raffreddore galline da mettere in atto per sconfiggerlo: Ortica: mescolata alla crusca è un pastone vitaminico e i semi favoriscono la produzione di uova Frassino orniello e sambuco: la macerazione della corteccia di Frassino orniello, conosciuto anche come “albero della manna” con quella di sambuco favorisce la produzione di uova e cura il “calcinaccio” del pulcino. Finocchio acquatico: è indicato per curare il gonfiore di stomaco delle galline Foglie di papavero: hanno un effetto lassativo e vanno aggiunte al mangime per permettere alle galline con il raffreddore di evacuare facilmente le scorie e pulire l’organismo. Altri rimedi naturali utili per combattere il raffreddore dei polli sono i decotti, come ad esempio ottimo è quello a base di aglio e timo e dallo agli animali. Con tutti questi consigli, come vedi è facile risolvere il problema del raffreddore delle galline e avere uova sane.
Pidocchi delle galline: come eliminarli

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Pidocchi delle galline: come eliminarli

il dic 24 2024
La corretta manutenzione di un pollaio è fondamentale per evitare che si formino parassiti come i pidocchi, che arrecano danno all’allevamento e compromettono la vita del pollame. Eliminarli è dunque indispensabile, per evitare alle galline di contrarre malattie e vivere quindi sane e serene. Ecco come eliminare i pidocchi delle galline. Come combattere i pidocchi delle galline Come eliminare i pidocchi dal pollaio? Per prima cosa è importante aver cura del pollaio eseguendo un controllo quotidiano sulle galline, così da poter rilevare qualsiasi anomalia e intervenire tempestivamente. Non bisogna trascurare nulla e anche un minimo sospetto di qualcosa che non va non deve essere sottovalutato, ma analizzato per ridurre il rischio di infestazione di pidocchio delle galline. Intervenendo in maniera tempestiva si evita quindi la diffusione dei pidocchi dei polli e si riduce soprattutto la possibilità di contagiare altri esemplari, salvando così l’allevamento di pollame. Come eliminare i pidocchi nel pollaio con prodotti specifici La soluzione ideale per eliminare i pidocchi dei polli dal pollaio è la disinfestazione, da eseguire almeno una volta all’anno se sono stati introdotti nuovi esemplari, ma se vi sono state già infestazioni dovrà essere eseguita almeno una volta a settimana nella stagione estiva. Infatti, i pidocchi dei polli si sviluppano maggiormente con il caldo estivo, per cui solo con una accurata e frequente disinfestazione possono essere combattuti ed eliminati con efficacia. I prodotti contro i pidocchi delle galline da utilizzare sono degli acaricidi ambientali per uso zootecnico, preferibilmente a base naturale. Tra questi quelli con maggiore efficacia sono gli acaricidi a base di estratti di piretro o di geranio. Invece, sul mercato esistono anche dei prodotti di sintesi altrettanto efficaci e chi preferisce questo tipo di acaricidi può trovarli a base di esteri fosforici o di permetrine microincapsulate. Sono disponibili anche acaricidi di sintesi realizzati con estratti naturali, come ad esempio lo Spinosad, che contiene ingredienti naturali estratti da un fungo microscopico particolare, atossico per l’ambiente e non dannoso per altri insetti, e altrettanto efficace. Pidocchi dei polli come eliminarli con i rimedi naturali Se si tratta di un’infestazione da pidocchi dei polli leggera è possibile intervenire con dei rimedi naturali che si presentano davvero di grande efficacia. Utili sono infatti i trattamenti di calce bianca da eseguire alle pareti, oppure è possibile utilizzare un apparecchio a fiamma come un comune bruciatore a fiamma ossidrica. La fiamma emessa dai bruciatori è un grande aiuto per ridurre o eliminare del tutto le infestazioni da pidocchi delle galline. Per i pidocchi galline rimedi naturali e attenzione all’andamento del pollaio sono utili per poterne impedire la propagazione. Come eliminare i pidocchi dalle galline  Come intervenire invece nel caso le galline siano state infestate dai pidocchi? Liberare l’animale dal fastidio causato da questi parassiti è determinante per farlo vivere tranquillo e non farlo soccombere sotto i suoi attacchi. Prima di tutto bisogna controllare se le galline sono realmente infestate dai pidocchi. Per farlo basta sollevare le piume nelle zone del collo o del dorso e se presentano dei piccoli mallofagi di colore marroncino chiaro che si muovono allora vuol dire che l’infestazione è in atto. Un altro modo per controllare se le galline presentano pidocchi è quello di indagare sulla zona intorno alla cloaca. Se sono presenti larve o uova allora anche in questo caso sono presenti i pidocchi dei polli. Rimedi naturali contro i pidocchi delle galline Per eliminare i pidocchi dalle galline bisogna assolutamente setacciare con cura il corpo di ogni animale uno ad uno e spruzzarvi sopra degli specifici antiparassitari a base di piretroidi naturali. Inoltre, è preferibile mettere a disposizione degli animali uno spazio ampio cosparso con cenere di legno bruciato, in cui possono rotolarsi e fare dei bagni di pulizia quando ne hanno voglia. Per una pulizia più accurata è possibile utilizzare la cenere di legno per pulire ad uno ad uno le galline: riempire una bacinella in cui ci entra una gallina con della cenere di legno, mettere il pollo nella vaschetta e cospargere la cenere su tutto il suo corpo, strofinando la pelle e le piume. Una volta coperto l'animale con la cenere, toglierlo dal recipiente senza ripulirgli il corpo e lasciare agire la cenere. Ripetere la procedura su tutti gli altri polli da trattare. Un altro rimedio naturale contro i pidocchi delle galline è l’olio di Neem, da utilizzare diluito in acqua tiepida e da spruzzare sugli animali singolarmente, ma anche nel pollaio e nei nidi. Anche l’aglio è efficace per eliminare i pidocchi dalle galline. Per preparare la soluzione a base di aglio procurarsi una bottiglietta spray vuota, lavarla e risciacquarla con cura per eliminare ogni residuo. Mescolare 300 ml di acqua, 30 ml di succo d'aglio e 1 cucchiaino di olio essenziale, lavanda, cannella, menta, alloro o timo e versarli nella bottiglia. Spruzzare la miscela sulle galline ogni due giorni per 2-3 settimane e presto i pidocchi saranno eliminati.
Temperatura per incubare uova di gallina: qual è e come mantenerla stabile

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Temperatura per incubare uova di gallina: qual è e come mantenerla stabile

il dic 24 2024
Una delle cose più importanti da gestire nel processo di riproduzione del pollaio è la temperatura per incubare uova di gallina. Se non si ha a disposizione una chioccia, l'incubatrice è una scelta obbligata ed è in ogni caso l'opzione più indicata per le prime volte in cui ci si cimenta nella schiusa di uova, in quanto offre il totale controllo sul processo, in particolare sulla temperatura interna incubatrice, ed è l'opzione migliore se si vogliono covare grandi quantità di uova. Incubazione uova gallina temperatura Al giorno d'oggi praticamente tutte le incubatrici artificiali che si trovano in commercio, dalle più sofisticate alle più economiche, sono dotate di termostato automatico che permette di impostare la temperatura incubatrice esatta, attivando o stoppando l'elemento riscaldante al suo interno in maniera tale da mantenerla stabile. Regolare manualmente la temperatura incubatrice, come può capitare in quelle più datate oppure costruite in maniera artigianale, si può rivelare estremamente complesso e impegnativo. Per essere sicuri della temperatura rilevata, conviene sempre utilizzare due termometri, dal momento che un'errata rilevazione può costare l'intera incubata.  La temperatura incubatrice uova di gallina senza ventilazione forzata dovrebbe essere di circa 38,5°C (101,5°F se il display utilizza i gradi Fahrenheit), mentre la temperatura incubatrici per uova ventilate dovrebbe aggirarsi attorno ai 37,7°C, oppure 100°F. Questo perché nelle incubatrici senza ventilazione l'aria presenta una temperatura differente ad ogni strato, più calda in alto e più fredda nella parte inferiore. Di conseguenza, possono esserci anche 2-3°C di differenza tra la parte superiore dell'incubatrice ed il fondo. La temperatura normalmente viene rilevata al livello della parte più alta delle uova. Come regolare temperatura incubatrice Per le uova di gallina la durata dell'incubazione è di circa 21 giorni. Per i primi 18 giorni la temperatura va mantenuta attorno ai 37,7°C, con un'umidità del 57%. A partire dal 18° giorno si entra nella fase di schiusa, per cui è indicato abbassare la temperatura a 36,9°C ed aumentare l'umidità tra il 66% e il 75%. Prima di inserire le uova nell'incubatrice, è opportuno lasciarla accesa un paio d'ore per darle il tempo di stabilizzarsi. Quando avete a che fare con una nuova incubatrice, prima di incubare, è opportuno testarne il funzionamento lasciandola accesa per una o due giornate intere controllando che i valori di temperatura e umidità restino costanti e che il meccanismo gira uova automatico, se presente, funzioni correttamente. Una volta che inizia il periodo di incubazione, cercate di aprire l'incubatrice il meno possibile. L'apertura dell'incubatrice causa un abbassamento dell'umidità, che, in particolare durante il periodo di schiusa, rende più difficoltoso ai pulcini la rottura del guscio, aumentando il rischio che ne rimangano intrappolati all'interno senza possibilità di uscita. Come mantenere la temperatura in caso di interruzione di corrente Nel caso si verifichi un'interruzione di corrente e l'incubatrice resti senza alimentazione per qualche ora, si può conservare l'incubata a patto di agire con prontezza e mettere in pratica alcuni accorgimenti. Per prima cosa, non bisogna assolutamente aprire il coperchio, per conservare il più possibile la temperatura all'interno. Inoltre, se possibile, è opportuno coprire l'incubatrice con una coperta, avendo però cura di staccare la spina, dato che al ritorno della corrente l'azione congiunta della coperta e dell'incubatrice rischia di far salire troppo la corrente. Nel momento in cui l'alimentazione risulterà di nuovo attiva, riattaccate la spina e togliete la coperta, avendo cura di verificare che la temperatura e l'umidità siano ai livelli ottimali. Alcuni modelli di incubatrice sono in grado di mantenere le condizioni interne entro un intervallo di valori accettabili anche dopo ore di assenza di corrente.
Cosa mangiano i pulcini: alimentazione e quantità corrette

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Cosa mangiano i pulcini: alimentazione e quantità corrette

il dic 24 2024
Prendersi cura di pulcini appena nati è una grande responsabilità: si tratta di animali molto fragili e sensibili che necessitano di un ambiente sicuro e di un'alimentazione adeguata alle diverse esigenze della fase di vita che affrontano. Andiamo quindi a vedere cosa mangiano i pulcini di gallina e come prendersene cura affinché crescano sani e forti.  Come qualsiasi animale in fase di crescita, un pulcino deve seguire un'alimentazione che equilibri adeguatamente proteine, carboidrati, minerali e vitamine. Il mangime per pulcini appena nati sarà quindi diverso da quello per pulcini in età più avanzata. È sempre bene seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulle schede informative dei vari mangimi e, in caso di dubbio sull'effettiva età di un pulcino, contattare un esperto in grado di determinarla.  Per alimentare correttamente un pulcino bisogna quindi seguire una dieta commerciale. È fondamentale sapere come scegliere il mangime adatto, come somministrarlo nella maniera corretta ed è altrettanto importante sapere come arricchire la dieta con un mangime per pulcini fatto in casa, in modoa da integrare con il tempo tutti gli elementi nutritivi di cui hanno bisogno con la crescita. Sul mercato si possono trovare diverse gamme di prodotti adattati alle esigenze nutrizionali di ogni fascia d'età: dall'alimentazione pulcini appena nati a quella dedicata, dopo le prime settimana di vita, ad animali destinati al consumo della carne piuttosto che al consumo delle uova. Nel caso si stia seguendo la crescita di galline a scopo decorativo, come animali domestici, sarà indicata un'alimentazione ancora diversa. Per le prime settimane di vita, ad ogni modo, la dieta è uguale per tutte le tipologie di pulcini. Alimentazione pulcini di gallina appena nati  Il pulcino che esce dall'uovo ha un aspetto già piuttosto sviluppato ma ha comunque bisogno di calore e di una dieta adeguata. Osservando come mangiano i pulcini appena nati, notiamo che sono già in grado di mangiare da soli ma è comunque sempre meglio incoraggiarli, bagnandogli il becco con l'acqua e avvicinandoli alla mangiatoia. Dal momento che all'interno dell'uovo erano comunque ben nutriti, non è il caso di allarmarsi se per le prime 24-48 ore dall'uscita dall'uovo non mangiano.  È importante prestare attenzione a cosa mangiano i pulcini appena nati: necessitano di granaglie, mangimi e farine ben miscelati, in modo che i vari nutrienti siano ben proporzionati in base alla loro fase di crescita. Generalmente in vendita si trovano mangimi commerciali formulati appositamente per questa fase della loro vita, che possono essere somministrati fin dal primo giorno.  Questi mangimi contengono spezzato di granturco fine, farina d'estrazione di soia, soia integrale tostata, panello di germe di granturco, glutine di granturco, crusca grano tenero, fosfato bicalcico, carbonato calcio, olio di germe di granturco ed altri integratori di vitamine e sali minerali. I pulcini dovrebbero mangiare mangimi di elevata qualità, realizzati appositamente per stimolare una crescita regolare e bilanciata. Può capitare però di trovare sul mercato mangimi industriali con molte vitamine, sali minerali ed integratori che stimolano troppo il processo di crescita. Si tratta di prodotti che andrebbero miscelati con farine semplici e granaglie sminuzzate come legumi, frumento, miglio e mais.  Cosa mangiano i pulcini maturi  I pulcini non vengono più considerati neonati nel momento in cui non hanno più bisogno della lampada ad infrarossi ed entrano in una fase di crescita in cui il fabbisogno proteico rappresenta circa il 20% dell'alimentazione totale. È importante continuare ad offrire loro alimenti per la crescita fino a circa 4-5 mesi, quando i pulcini raggiungono la maturità sessuale.  Il cibo tritato è il più adatto in questa fase, considerato che a mano a mano che crescono sono in grado di mangiare pezzetti più grandi. È possibile anche fornire sabbia per galline. Nelle galline, la macerazione del cibo avviene nel ventriglio grazie all'aiuto di ghiaia o piccoli sassi e, spolverando un po' di sabbia per galline sul cibo, possiamo aiutare questo processo per i pulcini.  Oltre alla dieta di base, che dev'essere incentrata sul mangime commerciale, possiamo integrare con altro cibo come: carne, pesce, formaggio, verdure, frutta, pomodori, pane. Per quanto riguarda la quantità di mangime da dare ai pulcini in rapporto al resto dell'alimentazione, diciamo che le integrazioni non dovrebbero mai costituire più del 10% della dieta.  Ci sono pochi alimenti sconsigliati: cipolle, agrumi, avocado, bucce di patate, foglie di rabarbaro o fagioli secchi. Nel caso in cui i pulcini vivano in un pollaio esterno, essi inizieranno ad ingerire sabbia e ghiaia da soli, oltre a nutrirsi anche di erba, semi, insetti, lumache, vermi ed altro.  Come nutrire pulcini di gallina  È importante stare sempre particolarmente attenti quando viene immagazzinato il mangime. Nel caso in cui si bagnasse e si formasse muffa è molto importante buttarlo perché, se ingerito dagli animali, potrebbe causare loro malattie. Per evitare questo, è buona abitudine controllare la quantità di cibo che compriamo e conservarlo in luoghi asciutti e ben riparati.  Occorre avere a disposizione una mangiatoia delle giuste dimensioni, proporzionata al numero dei pulcini, che eviti di creare sovraffollamento. Inoltre, deve essere provvista di una base che permetta loro di accedere facilmente al cibo, mantenendo la giusta proporzione tra capienza e altezza. Un'ultima nozione di estrema importanza è quella di somministrare tutti giorni acqua fresca utilizzando un abbeveratoio. 
Pulcini con il raffreddore: cosa fare e come curarli

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Pulcini con il raffreddore: cosa fare e come curarli

il dic 24 2024
Quando ci accorgiamo che i nostri pulcini starnutiscono, deve scattare un campanello di allarme. È molto importante sapere cosa fare nel caso di pulcini con il raffreddore. Infatti, nonostante per noi umani sia una patologia non grave, poco più di un fastidio, nei pulcini il raffreddore, se trascurato, può diventare cronico. Non si tratta di una malattia devastante, ma a lungo andare può causare morti improvvise e, una volta che saranno cresciuti, inficiare la produzione delle uova. Rimedi raffreddore pulcini Come curare il raffreddore dei pulcini raffreddati? I rimedi validi per i polli sono validi anche per i pulcini, bisogna però adeguare le dosi di conseguenza. Insieme ai farmaci che può prescrivere un veterinario nel caso di forme più gravi, come la norfloxacina e la terramicina, si può anche ricorrere ad alcuni rimedi naturali, come la somministrazione di aglio, aceto o vino diluiti nell'acqua, o ad elementi con proprietà balsamiche, come per esempio uno sciroppo di menta e malva che si può preparare facilmente in casa. Spesso questi rimedi, insieme magari a qualche integratore vitaminico, possono essere efficaci in caso di forme lievi. È bene ricordare però che le proprietà antielmintiche di aglio, cipolla, semi di zucca e altri rimedi naturali non sono tali da garantire una copertura totale agli animali ma sono un buon coadiuvante, se pensate nell'ottica di un quadro generale di attenzione all'igiene, alla pulizia generale ed alle condizioni di benessere psicofisico degli animali. Nel caso in cui il raffreddore sia conclamato e continuo, si può somministrare un prodotto specifico come Tetra Spir, una polvere solubile da sciogliere in acqua (circa 1 cucchiaino da caffè per 1 litro d'acqua) da far bere ai pulcini per almeno 5 giorni consecutivi. È importante che il trattamento venga portato a termine, anche nel caso in cui si manifestino i primi miglioramenti dopo 2-3 giorni. I suoi principi attivi, la tetraciclina 20% e la spiramicina 10%, rendono questo prodotto un antibiotico ad ampio spettro d'azione, efficace contro malattie intestinali e respiratorie, ma che deve essere assunto per tutta la durata necessaria affinché l'infezione sia debellata. Il primo intervento da fare, comunque, è sempre quello di cercare di isolare i pulcini infetti da quelli sani, dal momento che il contagio si può diffondere attraverso la condivisione del cibo, dell'acqua e della lettiera. Occorre invece favorire l'aerazione e, se possibile, anche il soleggiamento del ricovero. Pulcini con il raffreddore cosa fare per prevenirlo Per evitare che i nostri pulcini si ammalino possiamo utilizzare alcuni integratori come forma di prevenzione. Trachispirina C, per esempio, è un coadiuvante alimentare naturale che, unito al mangime, fornisce un'integrazione complementare in grado di rafforzare l'equilibrio fisiologico, abbassando le probabilità che possa verificarsi la contrazione di infezioni batteriche polmonari. Un'alternativa è ZooFood, un mangime complementare totalmente naturale, ottimo anche per il trattamento del raffreddore, da utilizzare almeno una settimana al mese ogni mese. Starnuti pulcini: sintomo di qualcosa di più serio? Se il pulcino starnutisce può essere un semplice raffreddore dovuto a sbalzi di temperatura, ma può anche essere il sintomo di una malattia più grave. Per questo se sopraggiungono altri sintomi come dissenteria, inappetenza o perdite di sangue, bisogna subito rivolgersi ad un veterinario. Un raffreddore può essere il sintomo di una laringotracheite infettiva che, in forma grave e acuta, è caratterizzata da raffreddore, tumefazione della testa e difficoltà respiratorie, ovvero notiamo che i nostri pulcini respirano con il becco. Se notiamo anche il manifestarsi di rantolo, secrezioni nasali o tosse con emissione di sangue o muco, dobbiamo isolare immediatamente l'animale e chiamare il veterinario. L’eccessiva produzione di muco all’interno della trachea e nella regione della laringe può provocare la morte per soffocamento. Un'altra malattia dovuta ai bruschi sbalzi di temperatura e dal ristagno di umidità è la corizza, una affezione delle vie respiratorie che può manifestarsi in due forme, una più lieve detta semplice e l'altra più grave detta infettiva, che viene causata da batteri. Nella forma lieve il decorso è sempre benigno, a patto che non si trascurino le consuete norme igieniche per non incorrere nel pericolo che si trasformi in quella infettiva. Essendo entrambe le forme contagiose, comunque, si deve provvedere alla disinfezione del ricovero e delle suppellettili. In forma lieve riscontriamo un forte raffreddore, accompagnato da generale prostrazione, tosse, starnuti ed abbondante scolo oculo-nasale bianco sporco che ostacola la respirazione e che costituisce il maggiore veicolo di contagio per gli altri pulcini, in particolare se condividono cibo, bevanda e lettiera. Nella forma infettiva, tutte le suddette manifestazioni sono accentuate al punto che è possibile confondere la malattia col diftero-vaiolo: la secrezione catarrosa diviene purulenta, la respirazione sempre più difficile, il becco resta quasi sempre aperto e gli occhi semichiusi. In questa fase diventa necessario praticare delle iniezioni intramuscolari di 2 cc di terramicina o streptomicina, oltre che lavare gli occhi con una soluzione di acido borico al 3 % e ungere le narici con pomata alla penicillina.