Polli e Galline

Come allontanare i piccioni dal pollaio

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Come allontanare i piccioni dal pollaio

il dic 24 2024
Il piccione è un animale molto comune nelle nostre zone, sia in quelle di città che in quelle rurali. I piccioni possono rivelarsi un problema poi anche in presenza di un pollaio: il cibo destinato a galli e galline può attirare anche questi altri volatili con tutte le problematiche del caso (tra cui la possibile trasmissione di malattie aviarie). Vediamo alcuni trucchetti su come allontanare i piccioni. Problema piccioni: come impedire che entrino a contatto con le galline Chiunque abbia mai posseduto un pollaio, che sia piccolo o grande, ha prima o poi dovuto fare i conti con i piccioni che mangiano il cibo dei polli e disseminano escrementi nell'area. I piccioni non solo mangiano voracemente il cibo delle galline in pochissimo tempo, ma contaminano il mangime con le zampe e con gli escrementi. Sono anche portatori di alcune malattie che possono essere trasmesse ad altri uccelli e causare epidemie. Il problema escrementi piccioni quindi non riguarda solo la città e gli edifici, ma anche altri animali domestici, senza calcolare lo sgradevole compito di ripulire le deiezioni di questi animali. Quindi, come allontanare i piccioni dal pollaio? Le soluzioni che puoi considerare sono diverse e comprendono recinti, reti di copertura, dissuasori, e mangiatoie apposite. Come allontanare i piccioni con recinti per animali e reti Iniziamo evitando che i piccioni possano entrare a contatto diretto con i nostri capi avicoli. La soluzione più semplice e comoda è quella di usare un recinto esterno con la rete che ricopre anche la parte superiore e non solo i lati. Il recinto per animali che circonda solo il perimetro del pollaio non è sufficiente a tenere lontani gli uccelli, quindi la cosa migliore che puoi fare è coprire il pollaio con apposite reti per recinzioni a maglia fitta che lascino passare luce ed acqua, ma non i piccioni dall'alto. Anche se non tutto il pollaio è perfettamente coperto dalla rete, sarà sufficiente ad impedire ai piccioni di entrare. Fatto ciò converrà coprire parte della recinzione anche con un telo impermeabile. Il telo andrà posizionato preferibilmente sopra pollaio, mangiatoie e abbeveratoi per impedire che dall’alto i piccioni possano sporcare con le loro deiezioni. Mangiatoie anti-spreco per galline Oltre alla recinzione, un altro espediente efficace consiste nell’inserire nel recinto una mangiatoia a pedale anti-spreco per polli. Questo accessorio per pollaio rende disponibile il cibo quando l'animale sale su una pedana. Così solo i polli possono mangiare il cibo evitando sprechi, mentre altri uccelli non riescono ad accedere al mangime. Inoltre in questo modo puoi evitare contaminazioni del mangime (feci, erba, acqua) e quindi tutelare la salute dei polli. Leggi dal nostro Blog anche “La convivenza nel pollaio: mangiatoie per galline e ordine di beccata”. Dissuasori per piccioni Ultimo rimedio, ma non per questo meno efficace, è rappresentato dal dissuasore per piccioni a spuntoni. Solitamente in città vengono installati su cornicioni, finestre o grondaie per impedire ai piccioni di appollaiarsi. Altamente antiestetici, ma comunque utili allo scopo. Per quanto riguarda il pollaio possiamo adottare la stessa soluzione se, nei pressi dello stesso o del recinto, ci sono possibili punti di appoggio.
Come allevare polli Cemani: caratteristiche della gallina nera

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Come allevare polli Cemani: caratteristiche della gallina nera

il dic 24 2024
I polli Cemani sono volatili ornamentali il cui nome (nell'originaria denominazione della razza) significa 'completamente nero'. Anche nota come Ayam Cemani (dove “Ayam” vuol dire pollo), queste galline provengono dall'Isola di Giava in Indonesia. Si tratta di una delle razze più rare e affascinanti del pianeta. Noi, vogliamo parlare dell’origine di questi splendidi pennuti e della loro propensione all’allevamento. Caratteristiche della gallina nera razza Cemani In base alla traduzione letterale del nome, è facile capire che le galline Cemani sono tutte nere. Totalmente nere sono le piume (che comunque possono avere riflessi blu o verdi), ma neri sono anche la cresta, gli occhi, i bargigli, la pelle, le zampe, i tarsi e le unghie. Anche le mucose e gli organi interni vantano la stessa pigmentazione! Questa colorazione molto particolare e diffusa su tutto il corpo è dovuta essenzialmente alla melanina. Non è nero, invece, il guscio delle loro uova, che si distingue invece per la colorazione crema in netto contrasto. Per il resto, la Cemani presenta una corporatura di medie dimensioni, ben eretta e dalla muscolatura forte. La cresta è semplice, dritta e ben sviluppata nel maschio. Scopri nel nostro Blog “Caratteristiche e curiosità su tutte le razze di gallina”. Origini e diffusione della razza Cemani Sono numerose le teorie relative alle origini di questa iconica gallina nera. Tra queste è ampiamente diffusa quella secondo cui la Cemani provenga da Kedu, centro abitato nel cuore dell'Isola di Giava. Non per niente, pare che in Indonesia questi animali vengano indicati anche con il nome di 'Ayam Kedu', ovvero 'pollo di Kedu'. Ulteriori ipotesi, invece, vorrebbero che la razza provenga non solo da Giava, ma anche dalla vicina Isola di Sumatra, presso cui è diffusa una razza di galline molto simile. Tuttavia, le analisi eseguite su entrambe le razze, indicano l'appartenenza delle stesse a due gruppi distinti, caratterizzati da un DNA differente e privi di un progenitore comune. In Asia, queste galline sono considerate speciali e per questo motivo vengono impiegate durante rituali e cerimonie di medicina sacra o tradizionale. A tal proposito, i popoli che vivono in Indonesia sono convinti che ogni esemplare sia dotato di poteri ultraterreni e questa credenza è uno dei motivi che li rende tanto costosi anche in patria. Per quanto riguarda la sua diffusione, la Cemani nera è stata importata per la prima volta nel Vecchio Continente dall'appassionato olandese Jan Steverink verso il 1998. L'arrivo del pollo Cemani in Europa, pertanto, è molto recente. Come allevare galline Cemani Se pensi che a tanta rarità e bellezza corrisponda una certa difficoltà nell’allevare galline e galli Cemani, sappi che in realtà non è così! Stiamo infatti parlando di animali particolarmente forti, vivaci e resistenti. Amano muoversi liberamente e mostrano un'indole da veri combattenti. Per questa regione non richiedono particolari cure e possono dimostrarsi anche docili nei confronti del padrone. A tal proposito, il Dottor Elio Cortesi scrive: 'Nonostante la loro ipnotica bellezza ultraterrena, gli Ayam Cemani sono resistenti, richiedono bassa manutenzione, e sono facili da allevare'. Allevamento polli Cemani: il nostro videodiario Il fascino dei polli Cemani ha conquistato anche noi de Il Verde Mondo che, colta al volo l’occasione, abbiamo deciso di allevarli a partire da una decina di uova feconde. L’intero processo di allevamento (incubazione, nascita, svezzamento ecc...) è stato documentato con video e lo potete scoprire nella nostra playlist di YouTube “Allevare Cemani”.  
Quando usare la chioccia artificiale per pulcini e perché

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Quando usare la chioccia artificiale per pulcini e perché

il dic 24 2024
Per poter sopravvivere, i pulcini appena nati hanno bisogno di molte attenzioni. Il loro corpicino è particolarmente sensibile alle basse temperature, cosa a cui normalmente dovrebbe provvedere mamma chioccia con il calore del suo corpo. Ma se una chioccia non c’è? Nelle prossime righe vedremo proprio come accudire pulcini appena nati da incubatrice usando una chioccia artificiale. Temperatura ideale pulcini dopo la nascita Nei primi giorni di vita i pulcini hanno bisogno di stare a temperature non inferiori ai 35°. Questo non vuol dire però che i piccoli volatili debbano per forza restare in un ambiente con queste temperature (cosa che invece è inevitabile durante la cova e lo sviluppo dentro l’uovo! I pulcini possono benissimo spostarsi in cerca di zone più calde o più fredde a seconda delle loro necessità… l’importante è che quando percepiranno freddo possano trovare un posto dove ripararsi. Normalmente dovrebbe essere la chioccia a provvedere a ciò. In modo del tutto simile a quanto avviene durante la cova, il corpo della madre risulta essere la fonte di calore più efficacie allo scopo. I pulcini quindi cercano di farsi spazio appena sotto il corpo della gallina e questo, oltre a risolvere il problema della temperatura, infonde nei piccoli un senso di protezione. Tutto questo però è valido finché c’è una gallina a svolgere tale funzione. E se invece mancasse la figura della chioccia? Come allevare i pulcini garantendo loro il calore di cui hanno bisogno? Scopri anche nel nostro Blog “Cosa mangiano i pulcini appena nati”. Nascita pulcini senza chioccia In assenza di una gallina chioccia, per lo sviluppo delle uova e la nascita dei pulcini, si ricorre ad un’incubatrice: una camera apposita dove inserire le uova per garantire alle stesse la temperatura e l’umidità ideale. Dopo la schiusa delle uova invece, per prendersi cura dei pulcini appena nati in incubatrice, si può ricorrere a lampade ad infrarossi o ad una chioccia artificiale (anche detta chioccia termica) da inserire nel recinto. Altra soluzione è data da una pulcinaia già attrezzata con tutto l'occorrente. A tal proposito, puoi leggere dal Blog “Come incubare uova di gallina: procedura e tempistiche”. Nel primo caso, si tratterà di inserire nel recinto una speciale lampada con riflettore e lampadina a infrarossi. Il principio di funzionamento è molto semplice: il calore generato dalla stessa lampada permette ai pulcini di beneficiare di una temperatura adatta e costante. Tuttavia questa non rappresenta propriamente la soluzione migliore per i pulcini. Infatti, affinché si possa avere una temperatura costante, la lampadina deve rimanere sempre accesa. Ciò potrebbe incidere sui consumi elettrici e sulla percezione del giorno e della notte dei pulcini stessi. L’alternativa, come detto prima, consiste in una chioccia termica! Come usare la chioccia artificiale Una chioccia artificiale per pulcini invece è sostanzialmente una piastra riscaldante che svolge la stessa funzione che, in condizioni normali, spetterebbe ad una gallina vera. La piastra è sollevata rispetto al piano di appoggio per mezzo di 4 piedini regolabili. Questa conformazione è stata studiata proprio per simulare in modo fedele quello che i pulcini farebbero con una chioccia vera, ovvero infilarcisi sotto in cerca di calore e protezione. Il termostato integrato nella chioccia artificiale regola il livello di calore in base alla temperatura dell’ambiente in cui è inserita. I consumi elettrici sono ridotti e non necessitano di lampadine sempre accese.
A cosa serve una porta automatica per pollaio?

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A cosa serve una porta automatica per pollaio?

il dic 24 2024
Per proteggere galli e galline dai loro predatori naturali (volpi, faine, rapaci ecc…) è bene che nelle ore notturne il pollaio rimanga chiuso. Normalmente è compito dell’allevatore aprire e chiudere la porta del ricovero notturno. Tale operazione però può essere relativamente automatizzata ricorrendo ad un pollaio con porta automatica o crepuscolare. Predatori galline e pollai non sicuri Anche i polli hanno i loro nemici naturali! Soprattutto nelle zone rurali o di montagna possono esserci predatori notturni di galline come volpi e faine, pronte a decimare i poveri volatili. Per questa ragione solitamente si ricorre a rimedi come recinti per animali con reti anti predatore o elettrificate, repellenti e dissuasori di vario genere. Ma anche un pollaio da giardino di dimensioni più contenute può essere in pericolo. Altri animali come rapaci o topi (che si possono trovare anche in ambienti più urbani) potrebbero attaccare galline, pulcini o anche le uova. A tal proposito, leggi anche l’articolo “Come proteggere i nostri polli dai predatori: consigli per il pollaio o il recinto esterno”. Una delle prime misure di sicurezza per le nostre galline consiste nel proteggere adeguatamente il ricovero notturno… partendo col chiudere di notte la porta d’accesso al pollaio. Questa semplice azione è già un buon aiuto per impedire che i predatori possano entrare in contatto con i polli. Va da sé che spetta all’allevatore aprire e chiudere la porta ogni sacrosanto giorno! A meno che non si voglia provare ad usare una porta automatica da installare al pollaio. Porte automatiche e pollai per galline Quando si parla di porte automatiche, ci si riferisce a dispositivi elettronici in grado di provvedere da sole all’apertura e alla chiusura del pollaio. Questi congegni sono compatibili con molti dei pollai prefabbricati reperibili sul mercato, o comunque facilmente adattabili a varie soluzioni di ricovero notturno. Attenzione però: le porte automatiche non sono da sole sufficienti a sostituire la figura dell’allevatore! Il presupposto fondamentale per poter usare questi automatismi è che le galline siano già abituate ad entrare nel pollaio col calar della sera. Se ciò non avviene, la porta automatica non è di certo in grado di verificare che tutti i capi siano entrati nel ricovero. Conviene quindi conoscere bene le abitudini dei nostri animali prima di usare delle porte automatiche o, al massimo, limitarne l’uso a casi particolari (come un’assenza da casa). Porta automatica pollaio Come funziona una porta automatica per pollaio? Il meccanismo è relativamente semplice! Il dispositivo elettronico è dotato di un piccolo motore il cui compito è quello di avvolgere o srotolare un piccolo cavo. Quest’ultimo è collegato alla porta scorrevole del pollaio che si abbasserà o si solleverà quando il congegno entrerà in azione. Sia l’apertura che la chiusura avvengono in modo lento e controllato, in modo da non far male agli animali. In fase di chiusura poi, se la porta dovesse trovare sul suo percorso una gallina come ostacolo, entrerà in funzione un meccanismo di blocco immediato. Usare una porta automatica per pollaio è semplicissimo: basterà impostare correttamente a display la lunghezza del cavo e puntare gli orari di apertura e chiusura. In alternativa si può sempre ricorrere alla messa in funzione manuale. Porta crepuscolare per pollaio Diversamente dal modello visto prima, la porta automatica crepuscolare per pollaio è dotata di un sensore di luminosità in grado di rilevare la quantità di luce dell’ambiente e di chiudere o aprire il pollaio al momento opportuno. L’unica cosa da fare in più consiste nell’impostare il livello di luminosità desiderato. Guarda in questo video come funziona una porta automatica crepuscolare per pollaio! Kit per pollaio in legno Se vuoi intraprendere il fantastico mondo dell’allevamento e sei interessato all’uso di porte automatiche o crepuscolari, puoi anche scegliere di acquistare uno dei nostri kit pollaio in legno da giardino. Tra i modelli disponibili, ne troverai anche alcuni già dotati di porta automatica CHICKEN GUARD!
Quanto vive una gallina? Aspettativa di vita e produzione di uova

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Quanto vive una gallina? Aspettativa di vita e produzione di uova

il dic 24 2024
Le galline, fin dai tempi antichi, sono parte della nostra storia e vengono tutt’ora allevate principalmente per la produzione di carne e di uova, ma possono essere allevate anche come animali ornamentali o da compagnia. Sapere cose come caratteristiche, attitudini o alimentazione può essere estremamente utile per un allevatore. Così come può essere importante conoscere l’aspettativa di vita di una gallina, in modo da regolare di conseguenza l’intero allevamento! Aspettativa vita gallina Ma una gallina quanto vive? Ovviamente, sono tante le variabili che possono influire sull’aspettativa di vita dei nostri amici volatili: razza, adattamento all’ambiente, igiene e salubrità del luogo in cui vive, temperature, rapporto con i simili, condizioni di allevamento ecc… Ad ogni modo, la vita media di una gallina si aggira attorno ai 10 anni circa. Anche se non è poi così tanto raro sentir parlare di avicoli vissuti anche 15 o quasi 20 anni. Vita media gallina ovaiola Le galline dette “ovaiole”, vengono chiamate così proprio in virtù della loro propensione a deporre un elevato numero di uova. Ogni gallina ovaiola depone in media quasi un uovo al giorno (raramente più di uno) per un totale annuo che si può aggirare attorno alle 300 uova. Subiscono un calo di produzione quando la temperatura esterna diventa molto fredda o molto calda, per riprendere poi un ritmo abituale in primavera. Scopri nel nostro Blog “Le migliori razze di galline ovaiole secondo il Verde Mondo”. Quanto vive una gallina ovaiola? L’aspettativa di vita della gallina ovaiola, in base alla razza, va da 5 ad 11 anni. Nell’arco di questo periodo quindi, deporranno una grande quantità di ottime uova fresche. La capacità di deposizione di una gallina ovaiola però, raggiunge il suo picco all’età di 12 mesi. Da quel momento in poi le prestazioni diminuiranno gradualmente con il passare degli anni. Gallina-vita media e organizzazione dell’allevamento Ma oltre che per semplice cultura personale, per quale motivo può essere importante sapere quanto vivono le galline? Prendiamo ad esempio il caso di un allevamento finalizzato alla produzione di uova. Conoscere l’aspettativa di vita e il periodo di potenziale fertilità è estremamente utile per calcolare all’incirca quante uova si possono ottenere, prevedere cali di produzione e capire se e quando procurarsi delle nuove ovaiole. A tal proposito, leggi anche “Galline ovaiole e cicli di produzione delle uova. Obiettivo: uova fresche e naturali!”. E una volta concluso il ciclo di produzione delle uova? Una gallina non fertile può ancora dare il suo contributo? La risposta potrebbe essere affermativa! Se il nostro allevamento è finalizzato alla riproduzione, un esemplare che ha ormai concluso il suo ciclo riproduttivo, potrebbe darsi ancora da fare nella cova. Una gallina con una buona propensione alla cova potrebbe (anche spontaneamente) rendersi disponibile come chioccia sostitutiva, facilitando la gestione delle uova feconde.
Galline Australorp: caratteristiche della razza e allevamento

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Galline Australorp: caratteristiche della razza e allevamento

il dic 24 2024
Continuano i nostri appuntamenti del Blog dedicati alle varie razze di gallina. Questa volta tocca alla Australorp, una gallina originaria dell’Australia dalle dimensioni generose, che ben si presta all’allevamento. Ottima come gallina ovaiola, ma anche come esemplare ornamentale! Origini delle galline razza Australorp Come è intuibile dal nome, le Australorp hanno origine australiana. Non si sa con esattezza quali razze di polli abbiano contribuito a dare origine a questo standard, ma si presuppone che alcune delle sue caratteristiche (la stazza prima di tutto) siano riconducibili alla Orpington. La sua diffusione al di fuori dell’Oceania è dovuta alle sue ottime qualità di gallina ovaiola e da esposizione.   Leggi dal nostro Blog anche “La Orpington: Caratteristiche e curiosità”. Australorp caratteristiche Come anticipato prima, le galline Australorp condividono con la razza Orpington la stazza piuttosto robusta, arrotondata e pesante, cosa che nel tempo le ha rese famose anche come razza da carne. Il dorso di questo animale è abbastanza lungo e arcuato, la coda è semieretta e piuttosto accentuata anche negli esemplari femmina. Rispetto al corpo, la testa risulta non tanto grande, con cresta semplice (di dimensioni medie), orecchioni, bargigli e pelle del muso di un color rosso intenso. Gli occhi tendono al marrone scuro. I tarsi sono scuri (neri o color ardesia), mentre la pianta è bianco-rosa. Le colorazioni riconosciute sono 3: la nera, la blu orlata e la bianca. La Australorp nera è decisamente la più diffusa. Il manto di questo esemplare non è sempre completamente nero: da giovane può avere qualche penna bianca, da adulta poi dovrebbero fare capolino degli splendidi riflessi verdi. Non è invece del tutto chiaro quello che dovrebbe essere il colore dei tarsi della variante bianca. A seconda dell’area geografica sono riconosciute tonalità diverse: gli stinchi possono essere bluastri (Germania), bianchi (Olanda) o grigi (Italia). Per saperne di più, leggi anche: “Guida ai tipi di cresta di galli e galline” e “Guida alle colorazioni del piumaggio dei polli”.   Pollo Australorp: tra le migliori razze di gallina ovaiola Una delle più importanti qualità della Australorp è di produrre un elevato quantitativo di uova. La gallina ovaiola Australorp inizia a deporre già a 5 mesi di vita ed è una delle razze più produttive in assoluto (anche rispetto ad altre galline come la Livorno). Di contro però, ha una scarsa propensione alla cova.   Sei interessato alla produzione di uova? Leggi dal Blog quali sono “Le migliori razze di galline ovaiole secondo il Verde Mondo”.   Adattamento e allevamento Le Australorp sono animali vivaci, ma in grado di adattarsi alla vita da allevamento con una certa facilità. Sono anche amichevoli… ottimi per instaurare rapporti coi bambini (per i quali è consigliabile anche la forma miniaturizzata). Nonostante il buon adattamento alla cattività, hanno bisogno di spazio all’aria aperta entro cui muoversi. Data la scarsa propensione al volo, non sarà necessario dotarsi di recinti molto alti.
Quando pulire il pollaio? Consigli per la disinfezione periodica

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Quando pulire il pollaio? Consigli per la disinfezione periodica

il dic 24 2024
La pulizia del pollaio è un’azione fondamentale per preservare la salute dei nostri animali. Igienizzare con cura gli spazi loro destinati, evita la proliferazione di molte malattie dei polli spesso mortali. Ma quanto spesso bisogna pulire un pollaio o un ricovero notturno? E qual è il periodo migliore per procedere? Ecco le risposte a queste e altre domande. Quando pulire il pollaio Partiamo distinguendo una pulizia approfondita del pollaio (o per meglio dire disinfezione), da una più semplice e comune pulizia generica (ad esempio per rimuovere le deiezioni dei polli). Disinfettare il pollaio Per quanto riguarda la prima ipotesi, essendo un’attività piuttosto laboriosa, non è possibile eseguire la disinfezione del pollaio (soprattutto del ricovero notturno) con elevata frequenza. Come vedremo tra poco, i tempi per procedere con una pulizia a regola d’arte sono abbastanza lunghi e richiedono anche di “allontanare” galline e galli dai loro luoghi abituali per tutta la durata dell’operazione. Quindi si raccomanda di procedere alla stessa almeno una volta all’anno. Ciò non toglie che, all’occorrenza, possa essere richiesta una disinfezione straordinaria, come nel caso in cui ci rendiamo conto che tra i nostri polli si sta diffondendo qualche malattia contagiosa. In questo caso, per evitare la proliferazione dell’epidemia, conviene procedere il prima possibile. Il periodo migliore per eseguire la disinfezione è l’inizio dell’autunno. In questo periodo gli avicoli sono in pausa riproduttiva a causa della muta. Per agevolare questa fase di transizione (e minimizzare lo shock termico per gli animali) è bene procedere alla pulizia già dai primi giorni autunnali, in modo che il pollaio sia pronto per l'abbassamento delle temperature. Se si opta per fare due disinfezioni approfondite durante l’anno, allora converrà farle rispettivamente in autunno e in primavera. Pulizia dalle deiezioni Un discorso diverso deve essere fatto per le deiezioni nella lettiera del ricovero notturno. Dato che gli escrementi dei polli possono accentuare la proliferazione di batteri e malattie, è necessario procedere con una pulizia con cadenza maggiore, volta alla rimozione degli stessi. In linea di massima converrebbe procedere una volta alla settimana. Se vuoi saperne di più, leggi dal Blog “Preparare una lettiera per il vostro pollaio in legno”. Come pulire il pollaio Per una pulizia profonda è quasi d’obbligo procurarsi un’idropulitrice (o un’idropulitrice a vapore per un’azione disinfettante maggiore). Oltre a ciò potrebbero far comodo altri prodotti. Potresti ad esempio provare con antiparassitari naturali o con altri prodotti commerciali per la disinfezione. Se ricorri agli antiparassitari chimici commerciali, ricorda che dovrai osservare anche il periodo di “vuoto sanitario”. Per 2 settimane cioè, il pollaio dovrà restare vuoto in modo che il ricircolo dell’aria neutralizzi gli effetti dannosi dei prodotti chimici. Per far ciò sarà quindi necessario trovare un riparo notturno temporaneo per le galline. Leggi anche l’articolo “Come disinfettare un pollaio da batteri e parassiti”. Pulizia pollaio e malattie delle galline Concludiamo con alcuni accenni alle possibili conseguenze derivanti da una cattiva igiene all’interno del pollaio. Malattie galline Come anticipato prima, le deiezioni possono essere veicolo per la trasmissione di vari disturbi dei polli. Difterite, vaiolo pollino, coccidiosi sono solo alcune delle patologie che potrebbero diffondersi tra le galline. La pulizia dalle deiezioni quindi riduce sensibilmente il rischio di infezioni. Oltre alla pulizia conviene anche fare in modo che mangiatoie e abbeveratoi non vengano mai a contatto con gli escrementi. Parassiti dei polli La disinfezione del pollaio deve interessare non solo la lettiera, ma anche pareti, posatoi, nidi per la deposizione delle uova o qualsiasi altro accessorio presente nel pollaio. Questo pechè tutto lo spazio occupato dai polli potrebbe essere preso d’assalto da vari tipi di parassiti delle galline. L’acaro rosso, ad esempio, può trovare dimora in una qualsiasi fessura del pollaio per poi attaccare gli animali. L’igienizzazione di tutta l’area serve proprio ad eliminare questo tipo di endoparassiti. Per saperne di più, leggi “Parassiti dei polli e altre malattie delle galline”.
Come allevare galline Plymouth Rock

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Come allevare galline Plymouth Rock

il dic 24 2024
La Playmouth Rock è una razza di gallina nata negli USA. Qui ha riscosso molto successo, quasi da diventare la razza di polli più conosciuta e apprezzata d’oltreoceano. Ha buone doti da ovaiola e si adatta facilmente sia alla vita in cattività che alla convivenza con i suoi simili. In questo articolo approfondiremo le sue origini, le peculiarità fisiche e le doti per l’allevamento. Plymouth Rock: pollo di origine statunitense Le galline Plymouth Rock sono originarie dell’omonima città statunitense e sono nate dall’incrocio tra le razze Giava, Cocincina, Brahma e Domenicana. Lo scopo era quello di trovare un ibrido che garantisse allo stesso tempo una certa resistenza fisica e una buona produzione di uova. Ben presto però, il successo della razza si è esteso anche verso l’Europa, specialmente in Gran Bretagna. All’inizio era anche nota come gallina Plymouth Rock barrata, per via dell’unico motivo delle piume riconosciuto allo standard. Successivamente, con l’introduzione di nuove colorazioni (bianco e cuoio), la dicitura “barrata” è venuta meno. Caratteristiche fisiche dei polli Plymouth Rock Il tratto distintivo più rilevante nella Plymouth Rock è la corporatura piuttosto abbondante, caratterizzata da petto profondo, addome generoso e un dorso sostanzialmente orizzontale (e in linea con la coda). Nei galli la coda sembra più alta a causa del piumaggio più lungo. Gli orecchioni e la pelle della faccia sono rossi, così come la cresta semplice (di medie dimensioni e ben eretta). Gli occhi tendono anch’essi al rossastro. Mentre tarsi e becco sono di color giallo. Oltre alla Plymouth Rock barrata e alle colorazioni classiche bianca e cuoio viste prima, in Italia sono riconosciuti i piumaggi neri e il perniciato maglie nere. In altri stati si possono trovare anche varianti columbia, columbia fulvo, blu orlato e perniciato orlato. Per quanto riguarda la selezione barrata, ci sono un paio di considerazioni da fare: la parte bianca della piuma è più estesa di quella nera nelle femmine. Nei galli i due colori sostanzialmente si equivalgono. A livello riproduttivo poi, se si usano troppi esemplari dello stesso ceppo, il fattore genetico che porta il motivo barrato potrebbe causare un’anomalia nella muta (il mantenimento delle penne primarie da pulcino anche in età adulta).       Attitudine all’allevamento della Plymouth rock La Playmouth può essere annoverata senza dubbio tra le razze di gallina ovaiola, proprio per l’elevato numero di uova prodotte (scopo principale della selezione). Queste uova sono di dimensioni discrete e hanno un guscio color crema chiaro.   Scopri nel nostro Blog “Le migliori razze di galline ovaiole secondo il Verde Mondo”.   Oltre alle buone doti di gallina ovaiola, questa razza ha anche un altro pregio importante a livello di allevamento: si dimostra infatti socievole non solo nei confronti dell’uomo, ma anche verso i suoi simili. Questa cosa rende possibile anche un’eventuale convivenza tra galli della medesima razza, purché venga messo a disposizione spazio vitale e un numero adeguato di femmine. A tal proposito, puoi leggere dal Blog “A cosa serve 1 gallo nel pollaio? Convivenza tra sessi e riproduzione”. Questa razza non necessita di moltissimo spazio, ciò nonostante è meglio non sacrificare troppo la loro propensione a voler scorrazzare (soprattutto al pascolo). La scarsa attitudine al volo infine non rende necessaria una recinzione troppo alta al fine di contenere i volatili.
Come allevare galline Orpington nane

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Come allevare galline Orpington nane

il dic 24 2024
La gallina nana razza Orpington deriva ovviamente dalla sua “cugina di dimensione normale”, della quale mantiene l’aspetto robusto e corpulento… cosa strana da vedere in una razza miniaturizzata! È facile da allevare, bella da esibire in giardino, ma soprattutto un’ovaiola molto attiva! Scopriamo di più su questa piccola meraviglia! Origine della razza di gallina nana Orpington Se la Orpington ha origini inglesi, la sua versione in miniatura ha invece padre tedesco. Hermann Kühn è infatti riuscito ad ottenerla incrociando la progenitrice di taglia “normale” con altre razze di galline nane come la Giava nana o la Cocincina. Solo successivamente, sono stati tentati altri incroci con polli nani Langshan e Wyandotte al fine di introdurre delle altre colorazioni.   Scopri le differenze tra razza nana e normale: leggi dal nostro Blog anche l’articolo “La Orpington: Caratteristiche e curiosità”.   Polli nani Orpington: caratteristiche fisiche I polli di razza nana Orpington ricordano in tutto e per tutto la razza di origine. Hanno una costituzione ampia e profonda. Caratteristica accentuata anche dal piumaggio particolarmente folto e da un paio di zampe piuttosto tozze (che sembrano quasi scomparire sotto il corpo). Al di là della sola corporatura, la Orpingon nana ha una testa abbastanza grande, abbellita da una cresta semplice di medie dimensioni. Le ali sono portate ben raccolte, anche se nei maschi sono generalmente più basse. In Italia la Orpington nana è riconosciuta in molte colorazioni: bianca, nera, rossa, fulva, millefiori, betulla, barrata, blu orlata, nera picchiettata bianco, argento orlata nero, fulva orlata nero, perniciata maglie nere. La colorazione fulva nella versione nana è meno frequente rispetto alla razza normale. Questa colorazione poi (assieme alla blu) si dimostra più delicata e a rischio di “cambiamento cromatico” se esposta troppo al sole o alla pioggia.   Leggi anche la nostra “Guida alle colorazioni del piumaggio dei polli”.   Adattamento all’allevamento della gallina Orpington nana Le galline Orpington hanno un carattere socievole e si adattano facilmente alla presenza dell’uomo. Quindi, sotto questo punto di vista, rappresentano una buona scelta per gli allevatori alle prime armi. Inoltre le dimensioni ridotte, unitamente alla robustezza fisica, fanno sì che questo pollo possa essere allevato facilmente anche in aree più urbane. Non sono animali molto propensi al volo, di conseguenza non si renderà necessaria una recinzione troppo alta: 60 cm dovrebbero essere più che sufficienti per tenerle al sicuro. In modo simile poi, non sono neanche abituati a cimentarsi in fastidiose dimostrazioni canore (cosa che conferma l’idoneità alla vita in zone urbane). Ultima cosa, ma non per questo meno importante, stiamo parlando di un’ottima gallina nana ovaiola, molto produttiva anche nei mesi invernali. In più la Orpington nana dimostra anche una buona propensione alla cova e all’accudimento dei pulcini!
Gallina Ancona Nana: caratteristiche e consigli per l’allevamento

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Gallina Ancona Nana: caratteristiche e consigli per l’allevamento

il dic 24 2024
La gallina Ancona Nana è una selezione abbastanza recente che ha l’obiettivo di replicare, in versione miniaturizzata, le caratteristiche che hanno reso famosa la razza Ancona di dimensione normale. A differenza di molte altre, è una razza di gallina nana abbastanza attiva e che ha bisogno di qualche precauzione in più per essere tenuta in giardino. Ma non avere paura! Basterà un recinto adatto per risolvere tutto! Origini della Ancona Nana Questa razza è stata creata in Inghilterra nei primi del ‘900 incrociando la gallina Ancona “classica” con alcune galline nane miniaturizzate. Tuttavia l’incrocio realizzato non garantiva determinati standard qualitativi. Di conseguenza si è dovuto effettuare nuovamente incroci con polli Ancona e con altre razze di galline nane autentiche.   Per comprenderne le somiglianze, ti invitiamo a leggere “Caratteristiche e curiosità sulla gallina Ancona”.   Gallina Ancona Nana: peculiarità fisiche La gallina nana Ancona assomiglia molto alla Livorno Nana (nella selezione tedesca). Ha una corporatura slanciata e una postura piuttosto eretta, con una coda abbastanza lunga, distesa e portata sopra la linea del dorso. Le ali sono portate verso il basso e sono abbastanza lunghe da spuntare rispetto al corpo. Gli orecchioni sono bianchi, gli occhi vanno dal baio rossastro al marrone rossastro. Becco e tarsi sono di color giallo intenso (ma questi ultimi possono anche avere dei piccoli puntini neri). I grandi bargigli e la cresta invece sono di color rosso intenso. A proposito della cresta, esattamente come nella gallina razza Ancona più grande, è possibile avere sia la forma a rosa che una cresta semplice. Solitamente, a livello riproduttivo, si preferisce non far accoppiare esemplari con tipi di creta diversi. Questo perché la cresta rosata diventerebbe più frequente (in quanto dominante), ma tenderebbe a mostrarsi più liscia del normale.   Leggi dal Blog anche la nostra “Guida ai tipi di cresta di galli e galline”.   Per l’Ancona Nana si riconoscono le stesse colorazioni della variante più grande: vale a dire il nero picchiettato bianco e il blu picchiettato bianco. I puntini bianchi che caratterizzano la livrea (anche detti motivi a perla) tendono a diventare più grandi man mano che il pollo invecchia. Consigli per allevare l’Ancona Nana Come per la gallina ovaiola Ancona, anche la razza in miniatura ha la fama di essere una buona produttrice di uova (dal guscio bianco). La propensione alla cova, di contro, è piuttosto scarsa. Nonostante sia una razza nana, la Ancona in miniatura non è proprio facile da allevare in un giardino. Questo non tanto per ragioni di spazio, ma perché la Ancona Nana dimostra una buona attitudine al volo… cosa che rende necessario un recinto con copertura nella parte superiore. Oltre a ciò, questa gallina è abituata a scorrazzare molto nello spazio messo a disposizione per il pascolo, cosa che unita ad un’infrenabile voglia di scavare in cerca di cibo, rischia di rovinare la vegetazione del prato… Per questo, è meglio interdirne il passaggio dove ci siano piante e fiori particolari. In più è consigliabile spargere qua e là dei chicchi di cereale che i volatili si divertiranno a trovare e dissotterrare.   Vuoi scoprire come tenere attivi i tuoi polli? Leggi “Problema: Le galline sembrano annoiate”.
Gallina ardennese: come allevare l’ovaiola di origine belga

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Gallina ardennese: come allevare l’ovaiola di origine belga

il dic 24 2024
La gallina ardennese è un’antica razza belga. Un tempo usata come ovaiola, oggi è considerata per lo più come esemplare da esposizione (anche perché trattasi di una razza abbastanza rara). Scopriamo in questo articolo le origini, le peculiarità estetiche e l’attitudine all’allevamento della razza ardennese. Origini della razza di gallina Ardennese Come anticipato nell’introduzione, la ardennese è una gallina belga, il classico pollo di campagna originario dell’omonima regione montuosa a cavallo tra Belgio e Francia. Conosciuto anche come Wallikiki o Pollo della Vallonia, è probabilmente la razza più antica conosciuta in questo territorio, tant’è che non è facile individuare i possibili progenitori di questa varietà di pollo. Attualmente è da considerare come una razza piuttosto rara poiché nel tempo, ai fini dell’allevamento, è stata soppiantata da ibride e altre selezioni decisamente più utili o produttive. Quelli che la allevano o la ricercano sono per lo più appassionati. Caratteristiche fisiche della Ardennese Questa razza di gallina ha una corporatura snella, allungata e aggraziata, con una coda ben distesa e delle ali raccolte sui fianchi. La cresta semplice e i bargigli assumono quasi un colo porpora, mentre la pelle della faccia può addirittura virare al rosso scuro (quasi tendente al bluastro in certi casi). Gli occhi sono marrone scuro, mentre i tarsi variano dal piombo al blu scuro. Altra caratteristica della razza è data dall’esistenza di una variante di galline senza coda (anche se questa cosa è comune ad altre razze del Belgio). In base a leggende e teorie varie, la diffusione degli esemplari senza piume sulla coda è dovuto alla facilità di questi ultimi di sfuggire agli attacchi delle volpi. Scopri dal Blog “Come proteggere i nostri polli dai predatori: consigli per il pollaio o il recinto esterno”. Le colorazioni possibili in questa razza sono diverse: betulla collo oro, betulla collo argento, nero collo oro, nero collo argento, perniciato, perniciato argento, bianco e nero. Propensione all’allevamento In generale questa razza ha cominciato a perdere consensi a livello di allevamento dopo la Prima Guerra Mondiale, con la diffusione di altre galline ibride commerciali, molto più appetibili. D’altronde, come potrebbe una razza autoctona così antica reggere il confronto con esemplari selezionati ad hoc per i più svariati scopi?... Se prima l’Ardennese poteva essere considerata come una buona gallina ovaiola (con circa 170 uova prodotte all’anno), l’introduzione di altre razze di gallina ovaiola ibride ben più produttive ne ha determinato la progressiva sostituzione. Scopri anche “Cosa mangiano le galline ovaiole? Consigli per l’alimentazione corretta”. Al di là della sola utilità come ovaiola, c’è anche da ricordare che la gallina delle Ardenne ha un carattere abbastanza vivace e attivo… poco propenso alla vita in un pollaio (o comunque in un ambiente ristretto)! Questi polli conservano infatti una natura abbastanza robusta, resistente e selvaggia. Hanno una buona propensione al volo e, proprio per questo, potrebbero preferire appollaiarsi su un albero piuttosto che su un posatoio al chiuso. Razzolando libere poi, riuscirebbero a procurarsi da sole quasi tutto il cibo di cui hanno bisogno. Quanto appena detto, fa sì che oggi la Ardennese sia ricercata quasi esclusivamente da una piccola nicchia di appassionati che la vorrebbero allevare come razza da esposizione o da tenere in giardino.
Come allevare le galline razza ovaiola Drente

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Come allevare le galline razza ovaiola Drente

il dic 24 2024
La gallina Drente (o Drenthe) è un esempio del classico pollo di campagna tipico dei Paesi Bassi. È una gallina ovaiola molto attiva, ma anche un pollo ornamentale degno di nota per via della sua rarità. In questo articolo parleremo di questa razza: delle sue origini, delle peculiarità fisiche e delle sue qualità per l’allevamento. Habitat di origine della gallina Drente La Drente è una gallina olandese tipica della provincia da cui prende il nome. È una razza molto antica, tanto da rendere difficile identificarne le razze progenitrici. Si sa solo che potrebbe essere il frutto di esemplari di più ceppi autoctoni, anche perché la provincia di Drenthe nell'Ottocento era piuttosto isolata e difficilmente possono essere state importate altre razze standard. Questa cosa poi spiegherebbe l’esistenza di un elevato numero di colorazioni riconosciute. Detto ciò si può comunque ritrovare una certa somiglianza con il Red Combed Fowl (il pollo dalla cresta rossa), soprattutto per quanto attiene alla resistenza fisica e al carattere, Come è avvenuto per altre razze, la diffusione di polli commerciali (molto più produttivi o redditizi) ha in qualche modo inibito la diffusione della Drente che, allo stato attuale, è da considerarsi abbastanza rara. Corporatura, piumaggio e colorazioni riconosciute Della Drente colpisce innanzitutto la stazza abbastanza minuta (cosa dovuta probabilmente a numerosi incroci tra consanguinei). Ha una cresta semplice di medie dimensioni, orecchioni bianchi, tarsi grigiastri e una coda portata alta e ben distesa. Nei galli le piume ornamentali della coda sono piuttosto lunghe e belle da vedere. Esiste poi una variante di gallina senza coda che, in base alla leggenda, si sarebbe diffusa poiché, in assenza di piume posteriori, i volatili riuscivano a scappare meglio dagli attacchi delle volpi. I polli Drente senza coda assumono anche una postura più eretta. La caratteristica che però fa della Drente un ottimo esemplare a scopo ornamentale è data dalla livrea variopinta e dall’esistenza di diverse colorazioni riconosciute (molte delle quali solo in Olanda). Come detto prima, le origini antiche, assieme all’incrocio con vari ceppi, ha portato ad identificare una grande varietà di colorazioni. Ad esempio si possono trovare almeno una decina di varietà di perniciato (normale, blu, argento, giallo, blu-argento, orlato blu, blu orlato argento, argento pile, sparviero, a maglie nere o argento maglie nere). Si aggiungono poi il color pernice, pernice argenteo orlato, pernice giallo orlato, pile, nero collo argento, blu collo argento, blu collo oro. Per la variante senza coda poi si contano altri colori! In Italia però sono riconosciute solo la Drente collo oro, collo argento, perniciato argento maglie nere e perniciato maglie nere. In Germania il riconoscimento è ridotto al perniciato e al perniciato argento. Propensione all’allevamento della razza Drente La Drente è una gallina rustica, in quanto tale non è del tutto semplice da allevare e i motivi sono diversi. Ha un carattere abbastanza timido che la rende una razza difficile da addomesticare. Le dimensioni contenute le facilitano il volo, ma al contempo richiedono comunque molto spazio per darle la possibilità di razzolare liberamente. Un punto a favore di questa razza è l’elevata resistenza fisica, cosa che permette a questi polli di vivere senza problemi anche in presenza di condizioni climatiche avverse. Tra le razze di galline ovaiole la Drenthe ricopre un ruolo di tutto rispetto: la produzione di uova è molto buona (non in inverno però), anche se queste hanno dimensioni abbastanza contenute. Con riferimento alla riproduzione infine, possiamo dire che questa gallina ha una buona propensione sia alla cova che ad accudire i piccoli.
Come allevare galli da combattimento a scopo ornamentale

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Come allevare galli da combattimento a scopo ornamentale

il dic 24 2024
L’usanza di allevare galli da combattimento ha origini antiche e aveva proprio lo scopo di far lottare tra loro 2 maschi avicoli. Attualmente la lotta tra galli è da considerarsi illegale (soprattutto nei paesi occidentali), ma da questa violenta e crudele pratica si sono sviluppate nel tempo diverse razze di polli combattenti che continuano a suscitare l’interesse di molti appassionati di razze di polli ornamentali. Per questo vorremmo introdurre con questo articolo delle considerazioni generali sulle razze combattenti. Origini delle razze di polli da combattimento La lotta tra animali, praticata come forma di divertimento per l’uomo, ha origini antichissime. Non deve stupire quindi come molte delle razze di galli da combattimento conosciute siano il frutto di vere e proprie selezioni studiate per ottenere animali sempre più aggressivi e resistenti. Tuttavia, la stragrande maggioranza dei polli combattenti deriva da razze asiatiche, che per postura, robustezza e temperamento meglio si prestano alle lotte. Caratteristiche quali colori della livrea o produzione di uova non erano proprio contemplate nel creare razze ad hoc per i combattimenti. Il fatto che in alcune razze possano prevalere determinati colori o motivi delle piume è da considerarsi solo un caso, ricorrenze genetiche legate comunque a fattori più inerenti alle doti combattive. La stessa cosa vale in pratica ancora oggi (a scopo ornamentale) come metro di giudizio durante fiere ed esibizioni. Le qualità più apprezzate sono senz’altro la fierezza e l’atteggiamento provocatorio. Caratteristiche dei polli combattenti Come accennato prima, i progenitori di molte razze combattenti sono galli e galline asiatiche aventi caratteristiche fisiche precise, diverse dalla maggior parte dei polli comuni. Innanzitutto spicca la postura particolarmente eretta, accompagnata da una muscolatura massiccia e ben sviluppata. Le piume hanno una conformazione tattica che agevola la difesa in fase di battaglia: risultano particolarmente dure e ben aderenti (quasi a formare uno strato protettivo), non sono molto vistose (perché in quel caso rappresenterebbero un facile appiglio per l’avversario), sono spesso assenti sullo sterno e a volte anche attorno al collo. Come avviene per le piume, anche le altre appendici (cresta e bargigli) sono appena pronunciati, in modo che l’avversario non si possa attaccare col becco. In molte razze, gli occhi (parte del corpo abbastanza vulnerabile) sono “protetti” da una specie di piega della pelle simile ad un sopracciglio. Zampe e becco invece sono forti e ben sviluppati in quanto rappresenterebbero la principale arma di offesa verso l’avversario. Allevare polli da combattimento come razze ornamentali Se si desidera allevare polli combattenti come razze di galline ornamentali bisogna mettersi il cuore in pace: la convivenza con altri avicoli sarà particolarmente difficoltosa. L’aggressività verso i suoi simili è proprio una “dote” innata dei polli da combattimento. Tutto questo vale sia per i maschi che per le femmine, soprattutto per quanto riguarda il rispetto delle gerarchie e il cosiddetto ordine di beccata. Di conseguenza sarà d’obbligo tenere i combattenti separati da altre razze. Ciò non sarà comunque sufficiente a scongiurare liti tra esemplari della stessa razza. Paradossalmente però il rapporto con l’allevatore dovrebbe essere piuttosto tranquillo. Queste razze infatti si dimostrano molto ben disposte verso chi se ne prende cura e, di conseguenza, si lasciano addomesticare facilmente. La deposizione di uova è piuttosto scarsa nelle razze combattenti (anche perché tale qualità è sempre stata messa in secondo piano quando ci si apprestava a creare nuovi incroci) ed è limitata alle stagioni calde. Nel caso si voglia intraprendere la strada della riproduzione, bisogna sapere che le femmine si dimostrano brave covatrici e madri molto protettive. Tuttavia la covata non dovrà essere troppo grande e alla femmina deve essere anche messo a disposizione molto spazio.
Gallina Sussex: l’ovaiola da record docile e amichevole

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Gallina Sussex: l’ovaiola da record docile e amichevole

il dic 24 2024
La gallina Sussex trova posto tra le più antiche razze inglesi. Estremamente docile e addomesticabile, è una gallina ovaiola con una buonissima produzione, ma anche un pollo ornamentale molto apprezzato e con un ricco seguito di appassionati. Scopriamo insieme le sue caratteristiche e come allevarla. Origini della gallina Sussex Originaria appunto del “Sussex”, una contea inglese sud-orientale, questa razza di gallina risale al XIX secolo. Secondo alcune testimonianze storiche, già i Romani, quando invasero l’Inghilterra più di duemila anni fa, entrarono in contatto con galline simili a questa. L’origine è comunque controversa, in quanto alcuni esperti ritengono che il luogo reale di provenienza sia il “Kent”. Sussex: peculiarità fisiche Le galline razza Sussex hanno una corporatura pesante e una costituzione forte e robusta. Il corpo ha forma rettangolare, con petto ampio e profondo. La testa è piccola, con becco leggermente ricurvo, occhi grandi e rossastri, orecchioni e faccia di colore rosso vivo. La cresta è semplice, anch’essa di colore rosso, con 4 o 5 denti. I tarsi sono di un colore bianco roseo, fini e senza piume. Le ali sono ben chiuse e portate aderenti al corpo. La coda è abbastanza corta e portata al di sopra della linea del dorso. Questa razza è molto versatile: non teme affatto il freddo e sopporta bene anche i climi più caldi. Il piumaggio della gallina razza Sussex è soffice e abbondante, con penne larghe e arrotondate, senza cuscini, mentre il piumino è non troppo denso. Le colorazioni di questa gallina ovaiola sono: Rossa Millefiori Nera Orlata Argento Collo Oro Scura Rossa Columbia Nero Fulva Columbia Nero Bianca Columbia Nero In particolare la colorazione millefiori (detta anche tricolore, o in inglese “speckled”) è probabilmente la più antica, presente già agli inizi del XIX secolo, ed è considerata una forma di piumaggio mimetico, perfetto per difendersi dai predatori aerei. La Bianca Columbia Nero, conosciuta anche come ermellinata, è la più conosciuta e la più allevata. Galline Sussex: carattere e comportamento I polli Sussex hanno un carattere docile e amichevole. Amano stare con le persone e sentirsi parte della famiglia. Sono talmente amorevoli da farsi prendere in braccio senza problemi. Per questo motivo, la Sussex è la razza perfetta anche per i bambini. Il loro comportamento è tranquillo e mansueto, e sono facilmente addomesticabili. Questo li rende la scelta ideale per gli allevatori in erba o poco esperti. I pulcini di questa razza crescono in fretta, sono attivi e molto vispi. Allevamento galline Sussex Come detto prima, la razza Sussex ha un’indole mansueta e il suo comportamento disciplinato ci permette di tenerla senza problemi in giardino, utilizzando un pollaio domestico. Non avendo propensione al volo, la Sussex può essere lasciata libera di scorrazzare o allevata in un recinto per animali senza bisogno di predisporre un tetto. Tra le razze di galline ovaiole, la Sussex si merita di salire sul podio! Con una media di circa 250/260 uova all’anno, solo la Rhode Island, la Australorp e la gallina Livornese possono competere con lei. La produzione di uova è abbastanza regolare durante l’arco dell’anno, quindi vi consigliamo di scegliere un pollaio dotato di cassetto per la deposizione.   Vuoi saperne di più sulle galline ovaiole? Ti consigliamo di leggere anche il nostro articolo: 'Galline ovaiole e cicli di produzione delle uova. Obiettivo: uova fresche e naturali!'   Le galline Sussex hanno una buona propensione alla cova: sono ottime madri e accudiscono i pulcini con molta attenzione. Come detto nell'introduzione, le Sussex sono anche galline ornamentali molto apprezzate, esibite con orgoglio durante le mostre avicole.
Gallina Vorwerk: come allevare l'ovaiola tedesca dalla mantellina nera!

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Gallina Vorwerk: come allevare l'ovaiola tedesca dalla mantellina nera!

il dic 24 2024
La Vorwerk fa parte delle cosiddette razze polivalenti, o a doppio uso, e la sua insolita combinazione di colori la rende davvero unica al mondo. Scopriamo allora quali sono le caratteristiche che fanno di lei una gallina così speciale. Origini della gallina Vorwerk Questa razza fu creata agli inizi del 900 in Germania dall’allevatore Oskar Vorwerk, dal quale appunto prende il nome. I primi esemplari, presentati nel 1912, derivavano da incroci di galline di razza Lakenfelder, Orpington, Andalusa, Ramelsloher e Sottengehehn. Lo scopo di Oskar era quello di creare una gallina con piumaggio a contrasto come la Lakenfelder, sostituendo il bianco con un color baio caldo, in modo che i polli rimanessero puliti più a lungo. La gallina Vorwerk rischiò di estinguersi dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma un gruppo di allevatori riuscì a ricostituire la razza partendo dai pochi esemplari rimasti in circolazione. Pollo Vorwerk: caratteristiche fisiche Ci troviamo di fronte ad una gallina rustica dalla struttura fisica compatta e possente, con portamento medio alto. Il tronco è largo, a forma di rettangolo arrotondato, con petto profondo. La testa è impreziosita da una cresta semplice, di media grandezza, con denti regolari. Gli occhi vanno dal giallo arancio al rosso arancio. La faccia è rossa, con piccole piume, e il becco è di un colore grigio-blu. Completano il quadro gli orecchioni bianchi, di grandezza media, e i bargigli ben arrotondati. Le ali sono ben aderenti al corpo, mentre la coda è mediamente lunga e tenuta bassa. Le zampe sono robuste e ben impiumate. I tarsi, di un blu ardesia, hanno un’ossatura fine, e le dita risultano ben allargate. La gallina Vorwerk pesa circa 2 chili e mezzo. Il gallo può arrivare a pesare anche 3 kg. Esiste anche la razza nana, che si aggira su 1,5 kg di peso. Galline Vorwerk: piumaggio e colorazione La prima cosa che salta all’occhio in questa razza è senz’ombra di dubbio il piumaggio “a contrasto”. La Vorwerk presenta infatti una mantellina nero intenso, che risalta sul resto del tronco di color cuoio (una tinta cromatica tra il giallo/fulvo intenso e il baio rossastro). Il nero lo ritroviamo poi nelle remiganti interne, mentre quelle esterne hanno le barbe dorate. Anche le timoniere sono nere, così come le copritrici della coda, che presentano orlatura fulvo dorato. Il piumino è grigio. Questa colorazione fulvo nera (o Rosso Nera Vorwerk) è propria solo di questa razza. C'è da dire che spesso il piumaggio definitivo appare solo dopo la terza muta. Allevare polli Vorwerk: i nostri consigli Le galline di razza Vorwerk, come detto in precedenza, hanno un carattere molto vivace. Sono polli di campagna molto attivi e per nulla timidi, che si adattano perfettamente ad una vita rustica. Amano razzolare liberamente e procacciarsi il cibo da sole. Ecco perché, se avete la possibilità di lasciarle all'aperto, dovete organizzare il pascolo nel migliore dei modi, per garantire tutti gli alimenti e i nutrienti di cui hanno bisogno. Tenete a mente, però, che sanno volare molto bene, quindi se non volete correre rischi potete pensare di allevarle in uno spazioso recinto per galline dotato di tetto: in questo modo saranno anche al riparo da eventuali predatori di galline. Le Vorwerk sono delle discrete galline ovaiole, con una produzione di poco meno di 200 uova all’anno. Le uova sono di colore bianco crema e vengono deposte in maniera abbastanza regolare anche durante l’inverno. Vi consigliamo quindi di preferire un pollaio da giardino con il cassetto per la deposizione.  "
Gallina Yokohama: come allevare la giapponese dalla coda lunga!

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Gallina Yokohama: come allevare la giapponese dalla coda lunga!

il dic 24 2024
Conosciuta in tutto il mondo per le lunghe piume della coda, la Yokohama è una gallina giapponese dal carattere estremamente vivace, allevata soprattutto per esposizione e a scopo ornamentale. Scopriamo insieme le sue caratteristiche e come allevarla. Origini della gallina Yokohama Il suo paese d’origine è il Giappone. I primi esemplari di questi polli ornamentali arrivarono in Europa, più precisamente a Parigi, nel 1864, portati da un missionario francese che imbarcò gli animali nel porto di Yokohama. Probabilmente il loro nome deriva proprio da qui. Alcuni sostengono si trattasse in realtà di galline di razza Onagadori, anch’esse caratterizzate dalla lunga coda. Polli Yokohama: caratteristiche fisiche La Yokohama è una gallina ornamentale di taglia media e con costituzione abbastanza allungata. La gallina pesa tra 1,3 kg e 1,8 kg, mentre il gallo arriva a pesare anche 2,5 kg. La testa è piatta e allungata, con cresta piccola a cuscinetto, faccia piccola e rossa, becco giallo mediamente lungo e occhi di color rosso arancio. I bargigli sono piccoli come del resto gli orecchioni, rossi e ben aderenti. È presente anche un piccolissimo “doppio mento”. Il tronco è allungato e leggermente inclinato. Le ali sono portate aderenti al corpo. La coda è orizzontale, portata leggermente alta. Le zampe non hanno piume e sono fini, con tarsi gialli di media lunghezza. Le dita sono sottili e ben distese. Esiste anche la Yokohama nana, con le stesse caratteristiche (dimensioni a parte ovviamente). Galline Yokohama: piumaggio e colorazione Il piumaggio è ben aderente al corpo. Le colorazioni riconosciute dalla FIAV sono due: bianco e bianco spalle rosse. Quest’ultimo colore è il più diffuso: la caratteristica tipica è la sfumatura rosso brunastra delle piume sul petto, con macchie color crema a forma di goccia. Il gallo Yokohama si distingue per le bellissime piume ornamentali della coda, che possono tranquillamente raggiungere e superare il metro di lunghezza. Dimostra il suo carattere combattivo sia con le persone che con i propri simili. È quindi buona norma tenerlo isolato dagli altri, perché il continuo beccarsi potrebbe rovinare le piume. Allevamento polli Yokohama: i nostri consigli Come detto in apertura, la gallina Yokohama è molto attiva e vivace, quindi necessita di ampi spazi in cui muoversi. Per questo motivo un semplice pollaio da giardino non sarà sufficiente, ma converrà integrarlo con un ampio recinto per animali, meglio se coperto. Se vivi in campagna e hai abbastanza spazio, puoi anche decidere di lasciarla razzolare liberamente, avendo comunque l’accortezza di usare una rete anti predatore per proteggerla da eventuali attacchi. Tieni presente che questa non è una razza molto facile da allevare, perché richiede cure particolari ed attenzioni che un allevatore in erba difficilmente possiede. Ecco perché questa gallina con coda lunga è consigliata ad allevatori già esperti. Non è una buona ovaiola, in quanto depone uova molto piccole ed in numero limitato. Tuttavia ha la tendenza a diventare chioccia, svolgendo ottimamente il ruolo di madre. I galli Yokohama, vista la lunghezza della coda, dovrebbero essere allevati separatamente, avendo cura di posizionare i trespoli ad almeno un metro di altezza, per evitare che le piume si danneggino. Inoltre, il ricovero dei polli ornamentali Yokohama dovrebbe essere sempre asciutto e pulito: per questo vi consigliamo di scegliere un recinto per galline dotato di tetto o telo di copertura e di sostituire la lettiera regolarmente in modo che le piume non si sporchino. Per saperne di più, leggi anche come preparare una lettiera per il pollaio nel nostro blog.
Gallina Sultano: come allevare la gallina ciuffata turca

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Gallina Sultano: come allevare la gallina ciuffata turca

il dic 24 2024
La gallina Sultano merita certamente un posto di tutto rispetto tra le razze avicole rare. Questa gallina ornamentale dal folto ciuffo vanta una nutrita schiera di estimatori, soprattutto nei paesi in cui è allevata. Vediamo allora quali sono le sue caratteristiche e come allevarla. Origini della gallina Sultan La gallina Sultano (o Sultan) è originaria della Turchia. I primi esemplari raggiunsero la Gran Bretagna nel 1854. La razza rischiò di estinguersi tra le due guerre mondiali, ma si salvò grazie ad alcuni allevatori europei. Secondo la tradizione, queste galline col ciuffo erano tenute nei giardini privati del sultano di Costantinopoli (l’attuale Istanbul). Polli ornamentali Sultano: aspetto e caratteristiche fisiche La Sultan è una gallina di taglia piccola, a metà strada tra una di stazza normale e una nana. Ha una costituzione tozza, compatta, con un portamento medio basso. La testa è corta, con faccia rossa, becco molto ricurvo e occhi grandi di color bruno rossastro. La piccola cresta a cornetti disposti a V si trova appena sopra al becco. I bargigli e gli orecchioni sono entrambi piccoli e rossi, nascosti dalla folta barba. Le ali sono mediamente lunghe, portate basse e aderenti al corpo. La coda è abbastanza rilevata. I piedi, dotati di cinque dita, sono riccamente impiumati. I tarsi, coperti di piume, sono grigio ardesia. Presenza di garretti da avvoltoio. Gallina turca Sultano: piumaggio e colorazione Il piumaggio è abbondante in tutto il corpo. Il ciuffo, pieno e voluminoso, copre anche la nuca e la parte superiore del collo. Nella gallina ha una forma sferica, mentre nel gallo è ammesso anche se leggermente diviso. L’unica varietà cromatica riconosciuta di questi polli ciuffati è il bianco. Nel gallo vengono tollerati i riflessi giallastri. In passato però, per volontà di alcuni allevatori, sono comparsi anche esemplari di gallina Sultano blu e nera. Allevamento galline Sultano: i nostri consigli Queste galline ciuffate hanno un carattere docile e amichevole e si lasciano avvicinare facilmente. Ovviamente ci sono degli accorgimenti da adottare per allevarle nel migliore dei modi. Per preservare la loro bellezza, ti consigliamo di adottare un abbeveratoio per galline a sifone, in modo che il ciuffo non si bagni. Per saperne di più, leggi anche “Abbeveratoi per galline: quali scegliere e come funzionano” nel nostro blog. Per evitare che le bianche piume dei piedi si sporchino, dovrai tenere questi polli di razza in un recinto dotato di tetto e assicurarti che la lettiera sia sempre pulita e asciutta. Puoi aggiungere anche diversi trespoli, purché non siano collocati troppo in alto. La Sultano non è una gallina adatta a tutti! Selezionare esemplari con cinque dita e con un ciuffo folto e compatto non è affatto semplice: serve molta esperienza o l’aiuto di un avicoltore navigato.
Lakenfelder: la gallina bianca e nera più unica che rara!

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Lakenfelder: la gallina bianca e nera più unica che rara!

il dic 24 2024
La Lakenfelder (o Lakenfeld) è una delle razze standardizzate più antiche ed è famosa soprattutto per il colore davvero unico della sua livrea. Questa gallina ovaiola, dallo spirito libero, è una vera amante della vita all’aria aperta. Scopriamo le sue caratteristiche e come allevarla nel migliore dei modi. Origini della gallina Lakenfelder Le origini di questa razza, nata all’inizio del XVIII secolo, sono abbastanza incerte e si dividono tra Olanda e Germania. Il suo luogo di provenienza potrebbe essere il villaggio di Lakenveld (nella regione olandese di Utrecht). Fatto sta che, secondo alcuni, il nome di questa gallina deriva dalla somiglianza della sua colorazione con quella della “mucca Lakenvelder”. Secondo un’altra teoria, invece, il nome deriva dal termine olandese “lakenvel”, che significa “pelle di lenzuolo”. Polli razza Lakenfelder: caratteristiche fisiche I polli Lakenfelder hanno un corpo allungato con un ventre pieno. Sono polli campagnoli molto resistenti, di taglia media. La cresta è semplice, con cinque denti. Il becco grigio-blu spicca sulla faccia rossa. Gli occhi sono grandi, di colore rosso arancione. Gli orecchioni bianchi sono ovali e molto piccoli, mentre i bargigli sono ben arrotondati e di media lunghezza. Le ali, portate ben aderenti al corpo, puntano leggermente verso il basso. La coda invece è portata alta, ma non verticale. Le zampe sono corte e poco visibili, con tarsi blu ardesia di media lunghezza e dita ben allargate. Galline razza Lakenfelder: piumaggio e colorazione Il piumaggio è senz’ombra di dubbio il tratto distintivo di questi polli. La Lakenfeld è conosciuta ovunque per l’unicità del suo colore a contrasto bianco e nero, introvabile in qualsiasi altra razza di gallina. Grazie a questa caratteristica, viene allevata anche come gallina ornamentale. Nello specifico, il corpo si presenta bianco, mentre testa, mantellina e coda sono di un nero vellutato intenso. La groppa è bianca con fiamme nere, mentre il piumino è grigio. Nel complesso il piumaggio è abbondante, morbido e ben aderente al corpo, senza presenza di cuscinetti. Nel gallo, le piume della coda sono più lunghe, ampie e molto arcuate rispetto a quelle della gallina. Il motivo a contrasto non è presente fin dalla nascita, ma compare solo dopo la terza settimana di vita dell’esemplare. Allevamento galline Lakenfelder: i nostri consigli Se avete intenzione di iniziare ad allevare questa razza, dovete sapere che le galline Lakenfeld non hanno un carattere molto amichevole. Per abituarsi alla vostra presenza, avranno bisogno di un contatto costante, ma non aspettatevi particolari dimostrazioni di affetto da parte loro. C’è da dire anche che non saranno particolarmente felici di vivere in un piccolo pollaio da giardino! I polli Lakenfelder, infatti, amano stare all’aperto. Hanno bisogno di muoversi e razzolare liberamente. Ecco perché vi consigliamo di prenderli solo se avete uno spazio abbastanza grande da destinargli. Come ricovero notturno, potete optare per un grande recinto per galline dotato di rete anti predatore e tetto di copertura. Visto che questa gallina bianca e nera è anche un’ottima ovaiola (depone circa 180 uova all’anno), sarà una buona idea attrezzare il recinto con un pollaio provvisto di cassetti per la deposizione delle uova.
Civetta Barbuta Olandese: la gallina ornamentale dal piccolo ciuffo!

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Civetta Barbuta Olandese: la gallina ornamentale dal piccolo ciuffo!

il dic 24 2024
La Civetta Barbuta Olandese (chiamata anche Uilebaard negli Stati Uniti) è una razza tanto rara quanto eccezionale. Questa antica gallina ovaiola, dalle origini incerte, è caratterizzata da una folta barba e da un piccolo ciuffo di penne sulla testa. Vediamo nel dettaglio quali sono le sue caratteristiche e come allevarla. Origini della Civetta Barbuta Olandese Come accennato nell’introduzione, la Civetta Barbuta ha origini incerte. Si tratta sicuramente di una gallina nata nei Paesi Bassi, dove già nel XVI secolo erano presenti quadri che la raffiguravano. Secondo alcuni studiosi potrebbe derivare dall’incrocio tra una Brabanter e una La Flèche. Esistono anche incroci tra la La Fléche e la Barbuta di Turingia. Descritta in un libro per la prima volta nel 1882, rischiò l’estinzione alla fine del XIX secolo. Fortunatamente, la razza fu riportata in vita grazie ad alcuni polli non standard ed oggi la Civetta Barbuta Olandese è una gallina che vanta numero estimatori. Civetta Olandese Barbuta: caratteristiche fisiche La Civetta Barbuta appartiene senz’ombra di dubbio alle razze ciuffate di gallina. C’è da dire però che il loro piccolo ciuffetto è quasi invisibile, posto subito dietro alla cresta composta da due piccoli cornetti arrotondati e di forma conica. Anche le narici, ampie e cavernose, sono un tratto distintivo delle galline ciuffate. La sua corporatura compatta e arrotondata è tipica dei polli di campagna. Il tronco è largo a livello delle spalle e si restringe andando verso la coda. Il ventre è ben sviluppato. La testa, di media grandezza, presenta un becco ricurvo e possente. La faccia è rossa, leggermente nascosta dalla barba, con occhi di un rosso bruno, grandi e vivaci. Bargigli e orecchioni, entrambi piccoli, sono nascosti dalla barba, molto abbondante, che ricopre la gola e arriva fino all’altezza degli occhi. Le ali di questa gallina ciuffata sono sviluppate con remiganti ben aderenti al corpo. La coda, riccamente impiumata e dotata di falciformi ben sviluppate, è tenuta al di sopra della linea del dorso. Le zampe sono abbastanza lunghe. I tarsi, senza piume, cambiano colore in base alla varietà. Sono presenti quattro dita di media lunghezza, ben allargate. Ricordiamo inoltre che la Civetta Barbuta Olandese è presente anche in versione nana. Piumaggio e colorazione La Civetta Barbuta è una gallina ornamentale che presenta diverse colorazioni, con un piumaggio ben serrato al corpo. La varietà più tipica, nonché molto rara e difficile da riprodurre, è quella “a testa di moro”. Questo motivo non è presente alla nascita - momento in cui le piume si presentano nere - ma compare solo dopo la terza muta, cioè quando i pulcini acquisiscono il piumaggio definitivo. Introvabile nelle altre razze di gallina, la colorazione “a testa di moro” indica il corpo monocromatico con testa e collo di colore nero. Le colorazioni riconosciute dalla FIAV sono: nera, bianca, blu orlata, sparviero, argento pagliettata nero, camoscio pagliettata bianco, oro pagliettata nero, argento a fiocchi neri, oro a fiocchi neri, bianca a testa nera, oro a testa nera, blu a testa nera. Allevare la Civetta Barbuta Olandese: i nostri consigli Le Civette Barbute Olandesi sono polli ruspanti forti e resistenti, adatti a vivere sia in spazi aperti che in recinto. Il loro carattere riservato e un po’ schivo non è adatto a chi ha poca pazienza. Per addomesticare queste galline ci vuole tempo e forzando troppo la mano si rischia solo di allontanarle. Se non vi fidate a lasciarle libere di pascolare, potete dotarvi di un recinto per galline con rete anti predatore e tetto di copertura, ideale quando le vostre amiche pennute vorranno ripararsi dal sole o stare all'asciutto nei giorni piovosi. La Civetta Barbuta è un’ottima gallina ovaiola, tanto che, se ben tenuta, può continuare la sua produzione di uova anche nella stagione invernale. Ecco perché vi consigliamo di predisporre un pollaio con cassetto per la deposizione. Potete anche combinare recinto e pollaio, creando il vostro kit pollaio personalizzato nella sezione dedicata che potete trovare nel nostro e-commerce!
Gallina Sumatra: la razza combattente a coda lunga

Polli e Galline

Gallina Sumatra: la razza combattente a coda lunga

il dic 24 2024
La gallina Sumatra non ha eguali tra le razze avicole. Questo antico pollo, chiamato anche Combattente di Sumatra, ha tutte le carte in regola per meritare un posto di rilievo anche tra le più belle galline ornamentali. Ecco le sue caratteristiche e qualche consiglio per il suo allevamento. Origini della gallina Sumatra La Sumatra è una razza molto antica proveniente dall’Indonesia, più precisamente dall’omonima isola. Alcuni ritengono derivi da polli selvatici ormai estinti, se non addirittura dall'incrocio tra un pollo e un fagiano! Ad ogni modo, nonostante le ricerche, la sua vera origine rimane incerta. Sappiamo che fu importata dapprima in America verso la metà del XIX secolo, e solo successivamente sbarcò anche in Europa, arrivando in Germania e Gran Bretagna. Galline Sumatra: caratteristiche fisiche Il pollo Sumatra ha un portamento nobile e fiero e una struttura fisica snella e aggraziata, tutti tratti tipici dei polli di razza combattente. Il suo aspetto molto elegante lo colloca meritatamente anche tra le razze di galline ornamentali. La testa relativamente piccola è dotata di una cresta a pisello, rossa con sfumature scure, e di un becco nero, piccolo e forte. Gli occhi, di un colore bruno scuro, sono incastonati nella faccia, anch’essa nerastra, ornata di piccole piume. Orecchioni e bargigli sono piccoli e poco sviluppati, di colore rosso scuro fino a nerastro. La coda è molto appariscente, con falciformi e copritrici lunghe e abbondanti. Le penne hanno una struttura resistente, con rachide dura. Proprio grazie a questa caratteristica, la coda è portata orizzontalmente, senza toccare terra. Le zampe sono possenti e mediamente lunghe. I tarsi sono di un colore oliva scuro, con scaglie fini. I piedi hanno cuscinetti plantari giallo vivo, con dita di media lunghezza. Una caratteristica davvero unica del Combattente di Sumatra è la presenza di speroni multipli, sia nel maschio che nella femmina. Questa peculiarità di razza è fondamentale: gli speroni devono essere sempre due o più. Di questo pollo combattente esiste anche la versione nana, che differisce dalla gallina “standard” solo per le dimensioni. Polli Sumatra: piumaggio e colorazione Il piumaggio è abbondante, rigido e molto aderente al corpo, con penne lunghe e larghe. Le colorazioni della gallina razza Sumatra riconosciute dalla FIAV sono tre: nera, nera rosso e selvatica. In particolare, il nero era originariamente l’unico colore della razza, caratterizzato da meravigliosi riflessi verde scarabeo. La varietà nera rosso, invece, deriva probabilmente da alcuni incroci con la Yokohama. Allevamento polli razza Sumatra: i nostri consigli Le Sumatra sono galline resistenti, che si ammalano difficilmente o quasi mai e non temono assolutamente i climi invernali. Possono essere aggressive tra loro, ma si dimostrano affettuose con l’uomo e si lasciano avvicinare senza problemi. Sono anche estremamente vivaci e soffrono se confinate in piccoli spazi. Meglio destinare loro un ampio recinto per galline in cui pascolare e razzolare liberamente. Se volete dotare il recinto con un comodo ricovero notturno, vi consigliamo di scegliere un pollaio dotato di trespoli abbastanza alti, distanti almeno un metro dal terreno, in modo che le piume della coda non si sporchino. Il gallo Combattente di Sumatra tende ad essere molto litigioso con i suoi simili, quindi vi sconsigliamo di tenerne più di un esemplare nello stesso recinto. Per quanto riguarda l’alimentazione, vi consigliamo di preferire un mangime ricco di proteine, per far sì che il piumaggio di questi polli si mantenga sempre folto e abbondante. La loro dieta ideale comprende anche frutta, verdura e semi oleosi. La gallina Sumatra depone uova bianchissime, ma la sua produzione è molto scarsa. Essendo una razza che potremmo definire “primordiale”, cioè non migliorata e ancora vicina allo stato selvatico, la deposizione avviene solo nei mesi in cui la gallina è pronta per la riproduzione. Nonostante il numero scarso di uova, dovete sapere che le Sumatra sono ottime chiocce! Si dedicano con attenzione alla cova e, dopo la schiusa, curano i pulcini con amore, proteggendoli se necessario anche da eventuali predatori.