Polli e Galline

Cocincina gigante: caratteristiche, colorazioni e allevamento

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Cocincina gigante: caratteristiche, colorazioni e allevamento

il dic 24 2024
La razza cocincina gigante è di antiche origini. Proviene dall'Asia ed è famosa in tutto il mondo per la perfezione delle sue proporzioni, per l'armonia del suo aspetto e per la livrea particolarmente colorata e setosa. Di mole pesante e robusta, la particolarità che la caratterizza è la rigogliosità del suo piumaggio, ricco e folto. Le sue zampe sono ricoperte di morbide piume che le conferiscono un'aria ancora più possente. La livrea è di tante colorazioni diverse e in alcuni esemplari esiste la varietà arricciata, più rara della comune liscia. Cocincina gigante caratteristiche e storia: una razza dal fascino esotico In origine il nome della gallina cocincina gigante era 'Shanghai', per connotare la sua provenienza dalla Cina. I primi europei che importarono la razza, furono i francesi e gli inglesi, intorno al 1845. L'allevamento della razza ebbe presto successo, tanto che anche la Regina Vittoria ne rimase affascinata tanto da seguire le esposizioni nel Paese e in Irlanda.  Molto presto i polli cocincina gigante arrivarono anche in America e furono utilizzati per la creazione di razze tipicamente americane, di grande taglia e altamente produttive. Oggi, la cocincina gigante viene allevata principalmente a scopo ornamentale, per abbellire giardini e cortili. Il suo aspetto pomposo, perfettamente rotondo e maestoso, la rende un esemplare adatto a gare e competizioni espositive. La ricchezza del suo piumaggio è dovuto al piumino infantile che, a differenza della maggior parte delle altre razze avicole, non viene perso con la crescita, ma bensì si arricchisce, rendendo la livrea morbida e gonfia. La testa è corta e piccola rispetto al resto del corpo, come il collo dalla ricca mantellina. Il becco è breve e forte, ricurvo alla punta e ben definito alla base. La cresta è semplice e rossa, a cinque punte, portata dritta sia nei maschi che nelle femmine. Il petto è ampio, pieno e portato in avanti con fierezza, il dorso è largo e piatto. La coda è corta e rigogliosa, portata bassa nella femmina. Le zampe, di pelle gialla, sono forti, corte e grosse, ricoperte da fitte penne fino alle dita. Il peso di un esemplare maschio supera facilmente i 5 kg, mentre le galline raggiungono i 4 kg. Allevamento cocincina gigante: un pollaio domestico e variegato La razza cocincina gigante è di facile allevamento. Non ha bisogno di grandi spazi, si adatta molto bene ad un pollaio famigliare per un allevamento domestico. Non avendo doti di volo, può essere lasciata libera nel giardino o in aree confinate da recinti bassi. Qualora non ci siano piccoli arbusti su cui possono poggiare, collocate posatoi e trespoli artificiali non troppo in alto. Sebbene venga cresciuta principalmente per ornamento, è apprezzata per le sue doti di chioccia e può convivere serenamente con altri esemplari di razze diverse. Il suo carattere è docile, rustico e tollerante. Affettuosa e socievole con il suo padrone, ama razzolare all'aria aperta. Oltre ad essere predisposta alla cova, la cocincina gigante è una discreta ovaiola. È una razza a crescita piuttosto lenta, raggiunge l'età adulta dopo un anno e mezzo di età. Le sue uova sono di colore marroncino e di medie dimensioni. Dato il suo peso importante, la chioccia rischia di schiacciare i pulcini durante la cova. L'allevatore dovrà essere attento e premuroso, nel controllare che questo non succeda. Le sue zampe piumate richiedono un pollaio coperto e il più pulito possibile, in particolar modo la lettiera, così da ridurre il rischio che si crei fango e il proliferare di batteri, dannosi per le galline. Anche nello spazio aperto, è bene prevedere dei ripari per le intemperie e la pioggia, che potrebbero facilmente rovinare il suo piumaggio. Lo stesso vale per la troppa esposizione al sole, che tende a scolorare le piume.  Un pollaio ombreggiato, al riparo dal sole e dalle correnti d'aria, è l'ideale per il benessere delle cocincine.  Colorazioni cocincina gigante: per un cortile arlecchino Le colorazioni di questa razza sono molte, sia monocromatiche che variegate. Le principali sono: cocincina gigante fulva  cocincina gigante blu cocincina gigante bianca cocincina gigante sparviero cocincina gigante nera cocincina gigante nera picchiettata di bianco cocincina gigante perniciata cocincina gigante sparviero cocincina gigante argento orlo nero cocincina gigante oro orlo nero La cocincina dalla livrea fulva è la più comune e diffusa. Ha però il difetto di scolorire facilmente se esposta ai raggi solari o alla pioggia. Per evitare che la colorazione perda di luce, è meglio posizionare il pollaio in una zona ombreggiata o costruire dei ripari, anche fatti di cespugli, dove le cocincine potranno proteggersi dalle intemperie. La bianca piace particolarmente, il candore del suo piumaggio ricorda una nuvola vaporosa. Se però non viene allevata con cura, tenderà a perdere presto il suo biancore. Nella cocincina nera picchiettata di bianco si riconosce facilmente la sua età: le piume bianche tendono a infoltirsi con le mute, prendendo sempre più posto nella livrea. Proprio come i capelli grigi per noi esseri umani!
Gallina Orloff: caratteristiche e allevamento

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Gallina Orloff: caratteristiche e allevamento

il dic 24 2024
I polli razza orloff sono uno dei rari esempi di razze provenienti dalla Russia che si sono diffusi, e oggi conosciuti, anche in altri paesi europei e in diversi continenti. Chiamate Russian Orloff o soltanto Russian, le galline orloff hanno un aspetto particolarmente esotico, molto caratteristico e curioso per chi non le conosce e facilmente riconoscibile invece dall'avicoltore che le osserva con occhio esperto. Il loro sguardo può sembrare piuttosto accigliato per via del loro becco adunco e aquilino. Per gli inesperti potrebbero dare l'idea di esemplari aggressivi, ma le orloff sono invece galline dal carattere mansueto e tranquillo, che possono essere allevate anche in pollai domestici senza difficoltà. Al contrario di quanto ci si può aspettare dalla loro fattezza, si riveleranno delle fedeli compagne razzolatrici. Orloff pollo: storia e caratteristiche Le origini di questa razza avicola sono molto lontane, risalgono a circa 200 anni fa. Originaria della provincia di Gilan, nell'antica Persia e attuale Iran, la razza Orloff approda a Mosca come dono al conte Alexei Grigoryevich Orloff Techesmensky, a cui deve il nome.  Il conte Orloff fu infatti un politico e militare molto attivo nel periodo di Caterina II, con una passione particolare per le coltivazioni e gli allevamenti, tra cui quelli avicoli e di cavalli. Anche gli Orlov Trotter infatti, i famosi cavalli da trotto russi, devono al conte il loro nome. La razza avicola Orloff fu esportata inizialmente nelle Americhe, dove però non si sviluppò per il poco interesse suscitato. Successivamente si fece conoscere prima nell'Europa occidentale e poi da britannici, olandesi e tedeschi, al finire del 1800. In Italia riscosse invece molto successo a partire dai primi anni del Novecento. Attualmente è considerata purtroppo una razza a rischio anche nella stessa Russia, in conseguenza alle Guerre Mondiali e all'industrializzazione del settore avicolo. Solo negli ultimi anni e grazie all'interesse di alcuni allevatori amatoriali, si sta ravvivando l'interesse per questa particolare razza. Allevate principalmente come galline ornamentali, le orloff sono degli esemplari forti, rustici e resistenti al freddo. I maschi hanno un caratteristico piumaggio facciale e una rigogliosa barba che copre tutto il collo, che gli conferiscono un'aria vendicativa, quasi da combattente. Il loro temperamento è invece molto tranquillo e socievole, sebbene siano anche esemplari vigili, attenti e dinamici.  Anche la convivenza tra le galline è pacifica: sono delle buone ovaiole che producono anche nei mesi più rigidi dell'inverno e hanno un'ottima indole di chioccia con i pulcini. La produzione di uova va dalle 160 alle 180 l'anno e sono di colore marrone chiaro. Amano razzolare libere in spazi aperti ma possono essere allevate anche in giardini domestici recintati di più piccole dimensioni. Di taglia media, l'aspetto di un pollo orloff è piuttosto muscoloso e robusto, dal corpo ampio e forte, di media altezza. Il ventre è ben sviluppato e largo, maggiormente negli esemplari femmine. Il peso di un gallo va dai 3 ai 3 chili e mezzo, mentre quello di una gallina non supera di molto i 2 chili e mezzo. La loro caratteristica principale è il rigoglioso piumaggio su collo, faccia e cresta. Hanno occhi grandi e di colore rosso-arancio, ma non sono molto visibili perché ricoperti dal piumaggio che gli affibbiano ingiustamente quell'aria arrabbiata. Il collo è lungo e la mantellina abbondante, il petto ampio e le spalle larghe ed evidenti. Le ali sono lunghe e portate aderenti al corpo. La coda è breve e larga, con delle falciformi invece piuttosto lunghe. Le zampe sono forti e di media lunghezza, la pelle è di colore arancio. Le colorazioni delle orloff riconosciute dalla FIAV (Federazione Italiana delle Associazioni Avicole) sono: tricolore; rosso mogano; bianca; nera; sparviero; nera picchiettata bianco.
Galline Serama: caratteristiche e allevamento

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Galline Serama: caratteristiche e allevamento

il dic 24 2024
I polli serama sono la razza di taglia più leggera al mondo dal carattere molto socievole e affettuoso, in grado di comunicare con l'essere umano. Con le galline di razza serama l'allevatore stabilisce una vera e propria relazione di affetto reciproco. La loro caratteristica, oltre alla particolarissima silhouette, è proprio la loro spiccata dote ad entrare in empatia con l'uomo. Le origini delle galline nane serama sono lontane e il loro sviluppo recente, a partire dagli anni Settanta. La razza proviene dalla Malesia e il suo nome deriva dal dio thai Raja 'Sri Rama' divenuto un personaggio celebre nel tradizionale teatro delle ombre. Lo sviluppo della razza coincide con gli ultimi 50 anni. Intorno ai primi anni del Duemila, gli Stati Uniti hanno iniziato l'importazione di questi esemplari da esposizione, seguiti successivamente da Olanda, Gran Bretagna e Italia, dal 2007. Polli razza serama: caratteristiche, colorazioni e carattere  Le dimensioni delle galline razza serama sono molto piccole e leggere, non superano i 500 grammi di peso. La loro forma è larga e compatta, armoniosa e caratteristica, tanto da valere la definizione di 'opera d'arte vivente'. Se si osserva un serama gallo di profilo, testa, collo, petto e coda disegnano una perfetta silhouette a 'S', tipica e distintiva di questa razza. Allevata principalmente per scopi ornamentali, la serama è una gallina molto docile il cui ambiente ideale è quello familiare. Particolarmente adatta per le coabitazioni indoor, ama altresì razzolare in ambienti esterni recintati o protette all'interno di grandi gabbie.  Le colorazioni della serama sono innumerevoli, dovute alla poca attenzione nella selezione durante il suo sviluppo. Quelle riconosciute dalla FIAV (Federazione Italiana delle Associazioni Avicole) sono: bianco candido, con dei riflessi gialli nella mantellina del gallo; nero intenso, con delle sfumature verdi nella mantellina, oro e argento in quella del gallo; blu; bronzata; nera picchiettato bianco, con intere piume bianche sulla coda; blu picchiettato bianco, con macchie bianche irregolari che tendono ad allargarsi con l'età (più piccole negli esemplari giovani); bronzata picchiettato bianco; dorata frumento, su tutto il mantello, dorso rossastro e piume nere dai riflessi bronzo sul gallo; argentata frumento, prevalentemente di color paglia, con sfumature brune nella parte inferiore e nella coda; bronzata frumento, con le sfumature brune più scure; argentata frumento bronzata; dorata frumento picchiettata bianco; dorata frumento chiara picchiettata bianco; argentata frumento picchiettata bianco; bronzata frumento picchiettata bianco; fulva coda nera; rossa coda nera. Dalla testa piccola e portata all'indietro, la serama ha un tronco largo e compatto, il collo elegante e arcuato. Il petto è ampio e molto pronunciato all'infuori, supera la linea del becco. La faccia è rossa, gli occhi sono piccoli e rossi, il becco è forte e corto e la cresta è semplice.  Il dorso è largo e molto breve, delinea chiaramente una 'U' con la coda, portata alta, quasi verticale, superando l'altezza della testa. Le zampe sono corte e forti, ha quattro dita e la colorazione dei tarsi, sebbene dipenda dalla varietà, è generalmente gialla. La serama è la gallina più vicina alla definizione di animale da compagnia. Per la sua predisposizione a socializzare con l'essere umano è una razza molto adatta ai bambini: si lascia accarezzare e nutrire dalla mano del suo padrone (o padroncino). Tuttavia nell'allevare galline serama si incontra una certa difficoltà di riproduzione, in quanto è frequente che molti embrioni stentino a svilupparsi completamente e a schiudersi, provocando la morte prematura dei pulcini dopo la nascita. Le uova sono poco più grandi di un uovo di quaglia Abituate alle temperature tropicali tipiche della loro terra d'origine, le serama sopportano molto bene il caldo e vanno invece protette dalle rigidità dell'inverno e delle intemperie.
Gallina Appenzeller: caratteristiche e allevamento

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Gallina Appenzeller: caratteristiche e allevamento

il dic 24 2024
I polli appenzeller sono una tipica razza delle Alpi Svizzere, dal caratteristico aspetto barbuto o ciuffato. Resistenti ai climi di montagna e vivaci arrampicatrici, le galline appenzeller sono buone ovaiole dal carattere tranquillo, dinamiche e ruspanti. Allevata fin dal 1400 nei monasteri austriaci di Salisburgo, l'appenzeller di alta quota è considerata oggi tra le razze avicole rare, sebbene sia molto diffusa nella sua area d'origine, il distretto svizzero di Appenzello. Una derivazione italiana di questa razza è la gallina polverara, presente oggi in Veneto. L'allevamento della razza è attualmente seguito e appoggiato da alcune associazioni e fondazioni del territorio, molto attente e attive nel tutelarne la crescita e lo sviluppo, e nella conservazione delle caratteristiche tipiche secondo gli standard riconosciuti della FIAV (Federazione Italiana Associazioni Avicole). Appenzeller ciuffate o barbute, sempre piaciute I tratti fisici che maggiormente distinguono l'appenzeller gallina dalle altre sono la presenza di un simpatico ciuffo o di una rigogliosa barba. Sono considerate infatti della stessa razza le due varianti:  l'appenzeller dal ciuffo o ciuffata (Appenzeller Spitzhauben) l'appenzeller barbuta (Appenzeller Barthuhn) La ciuffata è più leggera nell'aspetto e di grandezza appena media, ha sul capo un folto ciuffo a forma di spiga, portato in avanti quasi a coprire la piccola cresta formata da due brevi corni conici. Il corpo cilindrico e arrotondato è costituito dal petto pieno e ampio e dal dorso inclinato e ben allungato dietro, soprattutto nelle galline. La coda è larga, portata a ventaglio, rigogliosa di lunghe falciformi. Il peso medio dell'appenzeller ciuffata non supera i 2 kg nel maschio, mentre nella femmina si aggira intorno al chilo e mezzo. L'appenzeller pollo barbuto invece ha un aspetto piuttosto forte, avvalorato dal petto ampio e alto e ovviamente dalla ricca barba che copre i piccoli bargigli rossi. Questi esemplari sono leggermente più robuste delle cugine ciuffate. Il peso di un esemplare maschio supera di poco i 2 kg, mentre nelle femmine il peso medio va da 1,5 kg a 1,8 kg. In entrambe le versioni, l'appenzeller ha tarsi blu, brillanti occhi scuri e vivaci, becco bruno e forte, e zampe ben allungate e prive di piumaggio. Le ali sono lunghe e rilevanti, servono infatti per i brevi voli che usano fare su alberi e arbusti, dove piace loro riposare o passare la notte.  Le appenzeller, infatti, hanno il carattere tipico della gente di montagna. Amano razzolare all'aria aperta, non temono le temperature più fredde, al ricovero coperto per la notte preferiscono i rami più bassi degli alberi, libere di stare nella natura. Sono delle ruspanti indipendenti e dinamiche, ma dall'indole molto tranquilla. Per di più sono delle buone ovaiole: depongono ogni 6 mesi per una media che va dalle 180 alle 200 uova l'anno. Dal guscio bianco, le uova delle appenzeller hanno un peso medio di circa 55 grammi. Delle appenzeller esistono ricche colorazioni e variano leggermente nelle due versioni. Nella ciuffata, i colori più frequenti e riconosciuti dalla FIAV, sono: nero intenso, con sfumature verde scuro, piumino grigio e tarsi bluastri; blu scuro, con sfumature nere, piumino grigio scuro-bluastro e tarsi blu scuro; argento pagliettata nero, dal piumaggio bianco-argento di base e con il terminale arrotondato delle piume di colore nero; oro pagliettata nero, con lo stesso disegno dell'argento pagliettata nero, ma dal piumaggio dorato;  camoscio pagliettata bianco, dal piumaggio dorato scuro tendente al cuoio e con il terminale arrotondato delle piume nettamente bianco. Le colorazioni della barbuta invece sono: nera, con sfumature verde scuro, piumino grigio e tarsi bluastri; blu orlata, dal piumaggio di base color blu piccione, ogni piuma è orlata di nero; collo oro scura, dalla mantellina dorato bruna e dalla grossa rossastra, con fiamme nere.
Combattente inglese moderno: caratteristiche e allevamento

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Combattente inglese moderno: caratteristiche e allevamento

il dic 24 2024
Slanciato, alto e magro, l'aspetto tipico del gallo combattente inglese moderno è distinguibile tra tutti. Impossibile confonderlo! Originario dell'Inghilterra, viene allevato ancora oggi solo a scopi ornamentali ed espositivi, contrariamente a quanto faccia pensare il suo nome 'combattente', da cui prende invece il fascino deciso, elegante e fiero. Allevamento combattente inglese moderno: l'Exibition Gamecock da gara espositiva La storia del combattente moderno inglese ha inizio dal 1850 circa, subito dopo l'abolizione dei combattimenti tra polli, resi illegali nel 1849. Il suo sviluppo ha interessato tutto il Novecento, quando gli allevatori dell'epoca volevano ottenere un esemplare da esposizione che fosse esteticamente più gradevole del possente gallo da combattimento, ma che ne conservasse invece il portamento autorevole. Allevato esclusivamente per scopi espositivi, la razza del combattente inglese ha rischiato l'estinzione nel periodo fra le due Guerre Mondiali. La razza perse di interesse tra gli allevatori che, a causa degli elevati costi di mantenimento e d'acquisto, non potevano più permetterseli. Solo negli anni Sessanta e grazie alla curiosità e alla passione dell'allevatore tedesco Paul Hohmann, la razza ha conosciuto una fortunata ripresa, ricca in quantità di esemplari, colorazioni e versioni. Del pollo combattente inglese moderno infatti, esistono due diverse versioni: il combattente inglese classico, che raggiunge anche i 4 kg di peso il combattente inglese moderno nano, o Bantan, più leggero (dai 500 ai 700 grammi di peso) e meno dispendioso da allevare. L'allevamento della razza è sconsigliato per la produzione di carni e uova, essendo una razza tipicamente ornamentale, nata e sviluppata non a scopi produttivi. La gallina combattente inglese moderno depone un massimo di 80 uova l'anno e a causa della sua conformazione fisica non ha particolare predisposizione alla cova. Nonostante questo limite fisico è però una buona chioccia con i suoi piccoli. Aspetto, carattere e colorazioni Le lunghe zampe muscolose e ben evidenti, sono la caratteristica tipica della razza. La sua corporatura è invece piuttosto compatta e breve, il collo e la testa sono allungati, il becco è curvo e forte. Il petto è largo e piatto, portato in fuori con fierezza. Gli espressivi occhi grandi fanno intendere la vivacità del loro carattere, il dinamismo e l'agilità che contraddistinguono la razza. Sono esemplari che richiedono un ampio spazio di movimento che gli garantisca l'esercizio fisico necessario a mantenere l'aspetto snello e magro, oltre che una corretta e sana alimentazione e una particolare attenzione all'igiene del loro ambiente. Sono infatti animali molto delicati, che necessitano di costanti attenzioni alla cura della loro salute: Soffrono particolarmente il freddo. Privi della protezione del piumino, che mantiene il naturale calore corporeo e data la loro conformazione fisica piuttosto magra, necessitano di adeguati ripari dal vento, soprattutto nella stagione invernale, oltre che di ricoveri ben protetti per la notte. Soffrono di tendiniti, sono sfortunatamente predisposti a rotture e lesioni. Le loro zampe lunghe, esili e libere, sono maggiormente esposte agli urti sebbene siano muscolose e forti. Soffrono la scarsa igiene.  Data la loro debole resistenza alle malattie è molto importante che l'ambiente in cui vivono sia particolarmente pulito. La scarsa igiene del pollaio porta facilmente al proliferare di batteri e acari, che possono colpire l'animale senza alcuna via di rimedio. Dal carattere vivace e socievole, per nulla aggressivo, il combattente inglese moderno è curioso verso l'uomo e si lascia addomesticare facilmente. Se cresciuto in un ambiente favorevole e attento al suo benessere, si rivela un ottimo animale domestico, adatto ad allevamenti familiari. Le colorazioni della razza sono davvero molte. Le principali sono: betulla bianca blu a faccia rossa o scura nera a faccia rossa o scura collo argento collo oro dorata frumento petto arancio pile sparviero
Gallina Legbar Crema: caratteristiche e allevamento

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Gallina Legbar Crema: caratteristiche e allevamento

il dic 24 2024
Le galline legbar sono il frutto di numerosi innesti, avvenuti all'inizio del Novecento, tra la Patagonia e l'Inghilterra. È una razza riconosciuta soltanto dallo standard americano che deve le sue origini all'esploratore britannico Clarence Elliott. Dai suoi diversi viaggi in Sud America lo scienziato importò in terra inglese alcune galline cilene di razza Araucana, oltre ad altri animali tropicali destinati allo zoo di Londra. Dall'incrocio di Livornese, Plymouth Rock (barrata), Cambar e Araucana nascono i polli legbar, esemplari vivaci e molto produttivi dalla caratteristica cresta arricciata e dal piumaggio dorato. Il nome 'Legbar' è la fusione dei due termini inglesi che indicano la razza livornese (Leghorn) e la Plymouth Rock (barring). Legbar gallina: caratteristiche e colorazione Le legbar sono galline molto attive, sia in termini produttivi che di movimento. Se abituate fin da subito alla presenza dell'uomo, si rivelano delle simpatiche compagne di cortile.  Della razza araucana hanno ereditato il simpatico ciuffo e la principale caratteristica delle uova colorate, di un blu pastello. Le legbar sono ottime ovaiole, depongono anche nei mesi invernali e la media annua va dalle 160 alle 200 uova. Per garantire la libertà di pascolo di cui necessitano, gli allevamenti galline legbar devono favorire spazi aperti e verdi.  Dal piumaggio ricco tipico della livornese, le legbar sono esemplari di taglia media, molto resistenti e muscolose. Il gallo legbar raggiunge il peso medio di 3,5 kg, mentre le femmine si aggirano intorno ai 3 kg. Hanno il petto pieno e largo, portato alto con fierezza. I loro occhi sono scuri e curiosi, le zampe gialle e gli orecchioni bianchi. La coda è affusolata e le ali, piuttosto larghe, sono portate aderenti al corpo. La cresta è grande e semplice, portata arricciata su sé stessa a cinque o a sette punte. Nella parte posteriore della cresta, il ciuffo che caratterizza la razza è molto più evidente e rigoglioso nelle galline che nel gallo.  La colorazione crema interessa le piume di collo, dorso e petto nel gallo, barrate di grigio scuro. Nella gallina invece, il petto è di un colore più caldo simile al salmone, il collo è barrato crema e il resto del corpo di color argento con le ali picchiettare di grigio più scuro.  È proprio la colorazione del piumino che definisce da subito il sesso dei pulcini legbar crema. I maschi si riconoscono dalla macchia color crema che portano sul capo, mentre le femmine hanno delle striature scure, tendenti al nero. La razza legbar è una razza autosessabile, per usare un termine del settore, vale a dire che già dai primi giorni di vita si può definire con precisione se l'esemplare sarà gallo o gallina. Legbar gallo: carattere e punti deboli Nonostante la loro vivacità e la spiccata propensione all'attività e al movimento, le legbar sono galline pacifiche e docili, adatte a convivere in armonia con altre razze. I galli tendono però ad avere un atteggiamento aggressivo in presenza di altri esemplari maschili, entrando in competizione soprattutto nel periodo dell'accoppiamento. Per cercare di tranquillizzarli è consigliato l'uso di luci verdi dall'effetto calmante da applicare nei ricoveri o nelle zone comuni. L'utilizzo delle lampade è consigliato anche per riscaldare l'ambiente dove vivono e mantenere una temperatura costante superiore allo 0. Le legbar, infatti, risentono molto delle escursioni termiche, delle correnti d'aria e dell'umidità. Soprattutto durante la stagione invernale si deve avere un'attenta cura alla copertura del loro ricovero, che sia ben riparato dalle intemperie e che preveda un riscaldamento aggiuntivo, come l'illuminazione fino alle ore serali. In questo modo, si facilita la produzione di uova durante tutto l'anno. Essendo importanti ovaiole, di norma vengono sostituite ogni 2 anni quando le loro prestazioni produttive calano drasticamente. 
Gallina bionda piemontese: caratteristiche e allevamento

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Gallina bionda piemontese: caratteristiche e allevamento

il dic 24 2024
La razza di galline bionda piemontese è tipica della tradizione contadina della regione Piemonte, come dice il nome. Sviluppata soprattutto nelle zone rurali di Asti, Cuneo e Torino, le galline bionde piemontesi sono esemplari rustici di taglia pesante, adatte ad allevamenti estensivi all'aria aperta. La storia dei polli razza bionda piemontese è strettamente radicata e legata alla vita nelle cascine dell'area. In passato, i pulcini di gallina bionda piemontese facevano parte del corredo nuziale delle giovani spose, tramandati nelle famiglie dalle madri alle figlie prossime al matrimonio. Gli allevamenti avicoli del tempo erano costituiti dal 70-80% di galline di questa razza, ma le sue radici sono molto più profonde. Già nel 1700 esistono delle testimonianze della razza, grazie ad alcuni dipinti dell'epoca da parte di pittori piemontesi. Dei polli molto simili agli esemplari attuali, di colore dorato e a coda scura, sono immortalati nelle nature morte del periodo. Consorzio gallina bionda piemontese: per la salvaguardia del patrimonio autoctono La maggior parte degli allevamenti autoctoni piemontesi si sviluppa nell'arco alpino, che si estende dalla provincia di Cuneo a quella di Vercelli, passando per le colline dell'alto Monferrato.  Data la vastità della zona e l'importanza di preservare la biodiversità del patrimonio locale, sono numerose le associazioni di allevatori che, insieme alla Regione Piemonte, si occupano di valorizzare, assistere e controllare la produzione di razze autoctone, non solo avicole ma anche di altre carni bianche, come quelle tipiche del coniglio. Caratteristiche gallina bionda piemontese: libera, robusta e produttiva.  Le bionde piemontesi sono ottime ovaiole e garantiscono una buona produzione di uova anche nel periodo invernale. Come tutte le razze da reddito anche le bionde piemontesi vengono allevate per le carni bianche di qualità e dal basso contenuto di colesterolo, oltre che per la produzione di uova.  La gallina bionda piemontese è una razza pesante, robusta e resistente alle malattie. Ama razzolare libera in ampi cortili o in pascoli estesi e naturali, dove può procacciarsi i pasti in autonomia, da brava razzolatrice indipendente. La sua rusticità di carattere la porta ad essere una razza poco affettuosa, ruspante e selvatica, ma per contro, è molto pratica e adatta ai pollai locali e biologici la cui gestione non richiede particolari attenzioni. Il suo sviluppo precoce la rende ottimale per la produzione di carne, riconosciuta a livello internazionale. Le tecniche di allevamento biologico e di alimentazione dei pascoli rendono la qualità della carne molto ricercata, dal sapore apprezzato e dalla scarsa percentuale di colesterolo presente (circa l'1%). Nella stagione primaverile ed estiva, la produzione di uova si aggira attorno alle 180-200 uova circa, di colore rosa e dal peso di circa 60 grammi ciascuno. Come per tutte le razze ad alta produzione, la bionda piemontese cova molto poco e non si definisce una buona chioccia. La cova delle uova richiede una ventina di giorni circa e successivamente alla schiusa, la gallina si dedica alla cura dei suoi piccoli per circa un paio di mesi. In questo periodo la gallina non depone altre uova essendo impegnata appunto a fare la chioccia. Le ovaiole depongono, invece, a ritmi più elevati e proprio per questa loro attività e predisposizione non hanno l'istinto né il tempo per fare le mamme. Standard bionda piemontese: la razza delle cascine L'aspetto generale della bionda piemontese è piuttosto massiccio, forte e compatto. Dal petto profondo e largo, ha un portamento fiero e alto. Il dorso è leggermente inclinato, la mantellina del collo è ricca e dal piumaggio folto. Le spalle sono ben arrotondate e larghe. La testa è rossa, abbastanza grande e proporzionata, con una cresta semplice a 4 o a 6 denti portata ben dritta nel gallo. Il becco è corto e forte di colore giallo, i bargigli sono ben sviluppati, grandi e rossi, gli orecchioni allungati ed evidenti, di colore bianco-giallo.  Le ali sono aderenti al corpo, forti e ampie e la coda è di media lunghezza portata alta e aperta. Le zampe sono muscolose, forti ed evidenti, di colore giallo come la pelle. Altre caratteristiche: peso medio, colorazioni e difetti. La razza avicola della bionda piemontese è definita di taglia medio-pesante, con un peso che non supera i 3 kg negli esemplari maschili: peso bionda piemontese: poco superiore ai 2 kg peso gallo bionda piemontese: dai 2.5 kg ai 2.8 kg La principale colorazione fulva, dal piumaggio generale biondo-giallo chiaro e dalla groppa leggermente più scura, presenta due variazioni sulla colorazione della coda: fulva a coda nera fulva a coda blu I difetti più gravi sulla colorazione sono la presenza di piume bianche nella coda o di un tono di fulvo troppo scuro.  Secondo gli standard della FIAV (Federazione Italiana delle Associazioni Avicole) i difetti più rilevanti nella razza in generale sono: mancanza di tipicità, pelle e tarsi non gialli, cresta piegata nel gallo, orecchioni troppo macchiati di rosso, struttura debole, corpo allungato.
Come integrare il calcio alle galline: consigli utili

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Come integrare il calcio alle galline: consigli utili

il dic 24 2024
Il calcio è un elemento fondamentale nell'alimentazione delle galline, per dar forza alle loro ossa e struttura alle loro uova.  In commercio esistono degli integratori di calcio per galline già miscelati e confezionati, da mettere a loro disposizione nelle mangiatoie del pollaio. Esistono anche dei metodi del tutto naturali, per fornire alle galline un'alimentazione sana e biologica, che supporti la loro crescita e il loro mantenimento. Come fornire calcio alle galline Purtroppo la mancanza di calcio alle galline non la si riconosce immediatamente, ma soltanto nel lungo termine. Ci sono alcuni fattori che ci fanno capire quando è necessaria l'integrazione di alimenti ricchi di calcio per galline, e i principali sono:  il guscio delle uova che producono, se di consistenza molle, molto sottile o malformato; il piumaggio della gallina, scarso o a macchie; il comportamento della gallina, se appare debole e spossata razzolerà con difficoltà preferendo rimanere appollaiata in disparte dal resto del pollaio. Le galline sono animali molto resistenti, in particolar modo le ovaiole. Pur di produrre le uova per cui sono predisposte, sottraggono il calcio necessario alle loro stesse ossa.  Per questo è importante non far mancare alla loro dieta del calcio aggiuntivo. Ci sono vari metodi per farlo e senza il bisogno di acquistare confezioni già pronte. Sarà sufficiente far trovare nel loro pascolo dei contenitori di sassolini finemente triturati o del carbonato di calcio per galline. Nei pascoli liberi, infatti, le razzolatrici più vivaci becchettano da sé tutto ciò di cui hanno bisogno: le proteine di insetti, lombrichi e larve, le sementi, le erbette fresche e anche dei sassolini, ricchi degli elementi minerali di cui hanno bisogno. Se, invece, volete integrare il calcio direttamente nei loro beccatoi, potete mescolare della polvere di marmo o dei gusci d'uovo ben sminuzzati alle granaglie. Nelle nostre cucine spesso i gusci d'uovo si considerano rifiuto organico, non sapendo che si possono riutilizzare nella dieta del pollaio o nell'orto. Ricchi di calcio lo rilasciano nell'organismo dei polli, come nel terreno per la crescita delle piante.  È importante però che vengano ben tritati da renderli irriconoscibili alle galline, o il rischio sarà quello che alla prossima deposizione invece di prestarsi alla cova, le rompano pensando siano il loro pasto! Da quando si inizia la somministrazione del calcio aggiuntivo si dovrebbero notare dei miglioramenti in una decina di giorni circa, sia sul benessere delle galline, sia sulla struttura delle loro uova e sulla frequenza di produzione. Galline carenza di calcio: una dieta equilibrata e naturale Per rendere felice e sana una gallina, l'alimentazione da seguire è questa: 15% circa di proteine, un po' di più per i pulcini in fase di crescita e leggermente meno per gli esemplari più anziani, che muovendosi meno di conseguenza ne bruciano meno; 35% circa di grano macinato, come mais, riso, orzo, avena, piselli e farro; 20% circa di semi oleosi, come quelli di girasole, lino e canapa, ricchi di omega 3 e omega 6, macinati insieme al grano; 45% circa di verdure fresche, non appassite o avanzate dai vostri pasti, da sistemare nelle rastrelliere del pollaio sollevate da terra perché non vengano danneggiate da batteri o muffe. E ovviamente l'integrazione di calcio di cui hanno bisogno con conchiglie, ossi di seppia, sassolini e gusci triturati. Gli alimenti da evitare sono invece: fagioli secchi, troppo duri da becchettare; avanzi conditi, salati o ammuffiti; bucce di patate e melanzane, gli alimenti cioè che contengono la solanina, glicoalcaloide tossico per le galline; pomodori verdi non maturi e agrumi, l'acido infatti fa assumere meno calcio alla gallina; cioccolato e dolci; cipolle; carne; pane bagnato, contrariamente a quanto si pensi è sempre meglio somministrarlo secco e grattato nelle granaglie.
Come combattere l'acaro rosso dei polli

Polli e Galline

Come combattere l'acaro rosso dei polli

il dic 24 2024
Combattere l'acaro rosso dei polli è una delle azioni fondamentali da fare, se si vuole proteggere il proprio pollame. Ogni giorno, infatti, questo piccolissimo parassita mette a repentaglio la salute di polli e galline e quindi, oltre a saper riconoscere i disturbi causati da questo insetto, è utile capire anche come combattere l'acaro rosso nel momento in cui si palesa una sua intrusione evidente acari nel pollaio. Vediamo allora in cosa consistono i disturbi da acaro rosso e come difendersi da questo problema. Acaro rosso del pollo: cos'è e cosa provoca L'acaro rosso del pollo è un parassita molto piccolo, che appartiene alla famiglia degli aracnidi (i ragni per intenderci) e alla sottoclasse degli acari. Il nome latino con cui si identifica questa specie a livello scientifico è Dermanyssus gallinae e nonostante il nome, che lascerebbe intendere un'interessamento di soli polli e galline, in realtà è un parassita che interessa molte varietà di volatili e occasionalmente può infestare anche l'uomo, sebbene in casi molto rari. Questo acaro è morfologicamente simile ad altri della stessa specie e deve il suo nome all'intenso colore rosso che può sfoggiare: questa pigmentazione è in qualche modo un indizio di quella che è la dieta del piccolissimo insetto, composta sostanzialmente da sangue. L'acaro rosso dei polli, infatti, è un cosiddetto parassita ematofago, e con la sua azione di 'puntura' si nutre del sangue dell'ospite causando non pochi fastidi. L'altra caratteristica peculiare di questo parassita è il grande potere di infestazione che dimostra: questo è dovuto principalmente al fatto che ci troviamo di fronte ad un parassita con una velocità di ciclo riproduttivo molto sostenuta. Le femmine degli acari rossi dei polli depongono solitamente le uova in gruppi di 7 entro un paio di giorni dall'avvenuto pasto a base di sangue dell'ospite. Le stesse uova, una volte deposte hanno un periodo di schiusa di 1-2 giorni massimo e passano poi ad un rapidissimo stato larvale di appena 1 giorno. Con questo ritmo così sostenuto, il grado di infestazione che possono raggiungere gli acari rossi delle galline è estremamente elevato: è, quindi, fondamentale agire tempestivamente se non si vuole scadere velocemente in una sorta di effetto valanga, che porterebbe la situazione ad essere difficilmente bloccabile e risolvibile, senza sacrificare una parte del pollame. I danni causati dagli acari delle galline L'acaro rosso provoca all'ospite un forte prurito, estremamente fastidioso per l'animale che lo subisce. Questo porta ad alcune reazioni a catena, che possono compromettere la resa generale del nostro pollame. Il pollo o la gallina infestata sarà costantemente sollecitata negativamente dalla presenza dell'acaro, che causerà un forte stress all'animale: questo si ripercuoterà in maniera negativa sulla produzione di uova e sulla qualità della carne. Nei casi più gravi di infestazione da acaro rosso, l'animale può anche sviluppare delle patologie, che sono conseguenza diretta del morso dell'acaro rosso, cosa che comporta la morte del volatile. Rimedi contro l'acaro rosso Per capire come eliminare gli acari delle galline è bene avere chiaro il meccanismo di riproduzione della Dermanyssus gallinae. Le femmine di questo acaro depongono le loro uova nelle fessure del pollaio o comunque in zone anguste e calde, preferibilmente nella stagione estiva: la pulizia della zona in cui vivono abitualmente i nostri polli diventa, quindi, una condizione essenziale della prevenzione. Se poi ci si accorge che l'infestazione è in atto, osservando semplicemente se c'è qualche comportamento insolito del pollame, è possibile affidarsi a qualche antiparassitario per acaro rosso, prodotti a base di piretroidi naturali. Questi insetticidi non hanno però la possibilità di distinguere chi si va a colpire, quindi è bene sapere che potrebbero anche essere letali per altri insetti, come ad esempio le api. Infine, è bene tenere sempre a portata di polli e galline un'area abbastanza vasta in cui mettere cenere di legno bruciato, cosa che favorisce i bagni di pulizia del proprio pollame.
Cosa non dare da mangiare alle galline: cibi tossici

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Cosa non dare da mangiare alle galline: cibi tossici

il dic 24 2024
Le nostre amate galline devono essere curate e coccolate sempre, anche quando decidiamo cosa dare o non dare da mangiare. Infatti, dobbiamo stare sempre molto attenti a quello che potrebbe essere pericoloso nella dieta di una gallina, che potrebbe fare male all'animale e comportare problemi nella sua salute generale, che andrebbero ad influire negativamente anche sulla produzione di uova ad esempio. Ecco allora qualche consiglio utile sulla dieta da far seguire alle nostre galline, andando a vedere nel dettaglio quali sono gli alimenti da evitare assolutamente e che non devono trovare spazio nel nostro pollaio. Cosa non possono mangiare le galline La gallina è un tipo di animale che è in grado di autoregolarsi abbastanza nella sua alimentazione. Solitamente si tiene distante in maniera autonoma da alcune piante e arbusti, che potrebbero esserle nocivi o fatali, come ad esempio: ranuncolo; narciso; delphinium; digitale; ippocastano; giacinto; ortensia; edera; lupino; oleandro; rododendro; rabarbaro; tulipano; glicine; tasso. Oltre alle piante, che sappiamo però essere un pericolo relativo, vi sono alcuni alimenti 'regolari' che magari possiamo dare noi stessi alla gallina, ma che non sappiamo essere in realtà nocivi o comunque dannosi. Cibi tossici per le galline: i fagioli crudi Il fagiolo crudo è abbastanza noto come alimento killer per le galline. Questo è dovuto alla presenza di una tossina che viene neutralizzata solo dopo cotto. Tale tossina si chiama fitoemoagglutinina, ed anche una piccola quantità può risultare fatale per gli avicoli. Una volta ammollati, bolliti e cotti i fagioli sono ottimi anche per le galline (oltre che per l'uomo). Alimenti che fanno male alle galline: frutta e vedura ammuffita Alle galline si tende a dare gli avanzi, magari con qualche giorno alle spalle. Fornire cibo guasto però, o magari ammuffito, non è sempre una buona idea. La muffa di frutta e verdura non è tutta tossica, ma è molto difficile stabilire quali di queste siano pericolose o meno per le galline. Quindi nel dubbio è sempre meglio evitare rischi anche sotto questo aspetto. Cosa non devono mangiare le galline: patate, melanzane e pomodori verdi Queste pietanze sono ricche di solanina una sostanza molto pericolosa per le galline, perché non permette loro di assorbire alcuni nutrienti fondamentali nella loro crescita. Benché la solanina si riduca molto con la cottura, non si consiglia comunque la somministrazione di patate. Anche il pomodoro, quando diventa rosso, perde tutta la solanina, ma è comunque un alimento a rischio perché molto acido. Infatti, anche gli agrumi sono sconsigliati nella dieta di una gallina sana. La cioccolata tra i cibi più tossici per le galline Come avviene per cani e gatti, la cioccolata è assolutamente pericolosa anche per le galline, perché contiene la teobromina, una sostanza resa nociva dal fatto che gli animali non la metabolizzano, andando quindi a provocare intossicazioni frequenti. Alimenti zuccherati e salati Una dieta con troppo zucchero o sale è tossica per un umano, figurarsi per una gallina che pesa un decimo. Quindi quello che mangiamo noi in linea di massima andrebbe in qualche maniera alleggerito, per evitare di creare problemi di salute alle galline del nostro pollaio. Il pane nella dieta della galline Arriviamo infine ad un argomento tra i più classici quando si parla di alimentazione delle galline: come gestire il pane. Solitamente il pane è una delle basi che storicamente si utilizzano per nutrire le galline, ma è stato dimostrato come somministrare del pane vecchio ammollato, magari in latte, poteva creare dei disturbi digestivi alle galline. Quindi se si ha a disposizione del pane vecchio, è buona regola darlo alle proprie galline, ma secco e non ammollato, e magari limitandosi a farlo una volta alla settimana, per evitare di esagerare e mantenendo una dieta equilibrata anche per le nostre galline.
Razze di galline resistenti al freddo: quali scegliere e quali evitare

Polli e Galline

Razze di galline resistenti al freddo: quali scegliere e quali evitare

il dic 24 2024
Quali sono le razze di galline più resistenti al freddo? Come tutti gli animali da cortile, anche le galline subiscono una variazione della propria produttività in base alla variazione delle condizioni climatiche, atmosferiche, periodo di esposizione alla luce, così come al freddo o al caldo.  Esse esprimono però una maggiore o minore resistenza alle condizioni ambientali in base alle particolarità della loro razza. Quindi, quali scegliere e quali evitare? Vediamo insieme in questo articolo a quali razze è meglio affidarsi per assicurarsi una maggiore produttività e quali caratteristiche le rendono maggiormente resistenti al freddo.  Le galline resistono al freddo?  Prima di addentrarci nelle caratteristiche che contraddistinguono razze differenti, vogliamo chiarire questo punto fondamentale. Nonostante le dimensioni contenute le galline hanno una buona resistenza alle temperature invernali. Le galline ovaiole possono mantenere efficienti tutte le proprie funzioni vitali in un arco di temperatura ampio che spazia dai 5° ai 30° Celsius. Un inverno mediamente freddo non è quindi un problema per i nostri polli da allevamento.  Come proteggere i polli in inverno? Un ricovero notturno attrezzato per le loro esigenze è sicuramente il modo migliore e più facile. L'esposizione al sole durante il giorno permetterà di accumulare calore utile per la notte.  Galline e freddo: un connubio che porta minor produttività  Come accennato ad inizio articolo, le condizioni climatiche influiscono sulla produttività delle galline ovaiole.  La temperatura ottimale che assicura a questi animali da cortile il maggior benessere la migliore produttività è compresa fra i 13° e i 24° Celsius.  Temperature superiori o inferiori impegnano il loro organismo nella compensazione della temperatura corporea 'rubando' energie metaboliche necessarie alla produzione di uova.  Quali sono quindi le galline ovaiole resistenti al freddo o che meno subiscono gli effetti di un inverno rigido?  Galline resistenti al freddo: quali scegliere Galline ovaiole razza Chantecler. Razza americana proveniente dal Canada e selezionata per resistere al freddo inverno canadese. Ha una produttività di circa 200/220 uova l'anno, quindi ben lontana dalla gallina livornese considerata la gallina ovaiola per eccellenza. Ne esistono di due varietà: bianca dal becco giallo o perniciata dal becco scuro. Peso massimo 3 Kg per gli esemplari femmina, 3,8 per gli esemplari maschi.    Galline ovaiole Plymouth Rock barrata. Razza originaria di Plymouth in Massachussets ottenuta dall'incrocio di molte razze oltreoceano. Depongono circa 200 uova all'anno ed hanno quindi una produttività simile alla Chantecler. La varietà a mantello barrato viene allevata in Italia dall'inizio del secolo scorso, fu oggetto di un esperimento di allevamento in alta quota a 1800 metri. Peso medio fra i 2,5 e i 3 Kg per gli esemplari femmina, dai 3 ai 3,5 Kg per gli esemplari maschi.     Galline ovaiole Dominicane (nome originale Dominique). Esse hanno origine dal sud dell'Inghilterra. Hanno una produttività che può arrivare a 230 uova l'anno e, differentemente dalle atre razze, non sembra essere frutto di complessi incroci. La sua resistenza al freddo è quindi di origine naturale e genetica. La colorazione tipica è ardesia barrato con cresta rossa ed è di piccole dimensioni. Peso medio fra i 1,75 e i 2,25 Kg per gli esemplari femmina, dai 2 ai 2,5 Kg per gli esemplari maschi.    Galline ovaiole Siberiana calzata. Come per le Dominicane si tratta di una razza molto antica che ha probabilmente dato origine alla maggior parte delle altre varietà presenti in Russia. Possiede una grande resistenza al freddo di origine naturale e genetica, è sicuramente la più indicata per un allevamento di galline sulla neve. La colorazione è bianco candido con un piumaggio folto e spesso. Peso medio circa 2 Kg per gli esemplari femmina e 3 Kg per gli esemplari maschi.    Galline resistenti al freddo: quali evitare Sono sicuramente da evitare le galline il cui piumaggio sia leggero e inconsistente o lasci scoperto collo e addome.  I broiler, o ibridi commerciali, sono stati selezionati per una maggiore produttività a discapito della resistenza ai fattori atmosferici e climatici. 
Come tenere le galline in inverno: ricovero e alimentazione

Polli e Galline

Come tenere le galline in inverno: ricovero e alimentazione

il dic 23 2024
L'inverno si sta avvicinando e con esso temperature più rigide, ecco come tenere le galline in inverno migliorandone il ricovero e l'alimentazione. La stagione fredda corrisponde inoltre al riposo metabolico per questi importantissimi animali, la produzione di uova cala nettamente arrivando quasi ad interrompersi se le galline hanno freddo e ricevono poca luce. Ecco quindi come prendersi cura delle galline ovaiole in inverno.  Le galline hanno freddo  È importante tenere sempre a mente che nonostante il piumaggio anche le galline soffrono il freddo. Esistono razze originali e native (che non hanno subito incroci) che sono naturalmente resistenti al freddo come la Dominique o la Siberiana Calzata, ma la maggior parte delle galline ovaiole utilizzate per la grande produzione di uova avrà bisogno di maggiori attenzioni per superare l'inverno. Sarà quindi necessario attuare degli accorgimenti che permettano al loro corpo di produrre più calore tramite l'alimentazione e preservare per la notte il calore accumulato durante il giorno ai raggi del sole.   Dove tenere le galline in inverno  Galline sane e con un piumaggio integro non temono qualche passeggiata sulla neve o una sferzata di aria fredda ogni tanto. Tuttavia il ricovero notturno dev'essere ben curato e isolato per permettere loro di recuperare il calore e le energie. Ecco quindi che lo stesso pollaio utilizzato tutto l'anno dovrà essere oggetto di qualche piccola modifica e di qualche attenzione in più durante il periodo invernale. Eliminiamo inutili spifferi e provvediamo a isolare l'interno con abbondante paglia asciutta.  Come proteggere le galline dal freddo  Abbiamo visto che un pollaio ben isolato e senza spifferi può fare tutta la differenza per la salute delle nostre galline. Per istinto naturale le galline tendono ad appollaiarsi vicine per scaldarsi l'un l'altra quando hanno freddo. Questo comportamento istintivo dovrebbe già scongiurare la maggior parte dei pericoli legati alle basse temperature.  Quando le temperature però scendono troppo, possiamo riscaldare il pollaio con un calorifero o una lampada rigorosamente non a incandescenza. Una cura particolare va a creste, barbigli e zampe. Ricordiamoci sempre che le galline hanno freddo e che le parti più a rischio sono quelle non coperte dal piumaggio. Quando le temperature in inverno scendono troppo spesso sotto lo zero è consigliabile applicare un unguento a base di grassi vegetali sulle parti scoperte. Questo le aiuterà a prevenire ulcere, bruciature da freddo o peggio ancora il congelamento. L'alimentazione delle galline in inverno Curiamo l'alimentazione delle galline durante l'inverno. Uno dei metodi naturali che adotta il loro organismo per difendersi dal freddo è l'accumulo di grasso corporeo. Possiamo quindi aiutare le nostre galline con un'alimentazione più ricca di grassi aggiungendo al loro mangime ortica tritata e semi di canapa ricchi di oli vegetali. Sorgo e avena sono inoltre altamente calorici e possono aiutare a mantenere la temperatura corporea. Assicuriamoci inoltre che l'acqua sia sempre disponibile. Uno dei problemi ricorrenti al calare delle temperature sotto lo zero è quello dell'abbeveratoio. L'acqua potrebbe gelarsi e non essere quindi più disponibile. A tal proposito sarà quindi necessario tenere l'acqua esposta al sole durante il giorno e al chiuso durante la notte, all'interno del pollaio. Seguendo questi piccoli accorgimenti l'acqua sarà sempre disponibile per le nostre galline anche in inverno.  Qualche piccolo accorgimento in più per le nostre galline in inverno Raccogliere le uova più spesso.  Essendo composte da quasi il 75% d'acqua tenderanno a gelarsi facilmente.  Attenzione ai pulcini e agli animali più piccoli. Con una massa ridotta potranno accumulare meno calore e saranno maggiormente al rischio ipotermia  Paglia bagnata e fango nel pollaio. Rientrando con zampe e piume bagnate le galline creeranno facilmente zone umide all'interno del pollaio. Queste sono molto pericolose in caso di gelata, portando facilmente in ipotermia molte galline 
Pododermatite dei polli: sintomi, cause e trattamento

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Pododermatite dei polli: sintomi, cause e trattamento

il dic 23 2024
La pododermatite dei polli, comunemente nota come 'bumblefoot', è una condizione che colpisce le galline e può causare problemi significativi alla salute dei loro piedi. È una infiammazione che solitamente interessa i cuscinetti plantari e può essere molto dolorosa per gli animali che ne soffrono. Pododermatite polli: sintomi La pododermatite può manifestarsi in diversi modi. Inizialmente, la pelle sulle zampe dei polli può diventare rossa e irritata. Con il tempo, possono formarsi croste o escrescenze sulla pelle. In alcuni casi gravi, la pelle può addirittura rompersi, causando ulcere aperte e sanguinanti. La pododermatite è più comune nelle razze di polli che trascorrono molto tempo in piedi o che sono sovrappeso, come ad esempio i polli da carne. Più l'infezione si aggrava, più i polli tendono a stare fermi, oppure cercano di camminare zoppicando vistosamente. Pododermatite galline: cause Ci sono diversi fattori che possono contribuire all'insorgenza della pododermatite nei polli. Tra questi ricordiamo: Spazi inadeguati: un ambiente sovraffollato o una mancanza di spazio sufficiente possono aumentare il rischio di pododermatite. I polli che per lunghi periodi sono costretti a stare su superfici dure o ruvide, come ad esempio il cemento, sono particolarmente suscettibili a questa condizione. Lettiere sporche o umide: una lettiera sporca o umida può irritare la pelle dei polli e favorire l'insorgenza di infezioni batteriche. Dieta inadeguata: una dieta carente di nutrienti essenziali come la biotina e le vitamine può indebolire la salute generale dei polli e rendere la loro pelle più vulnerabile. Mancanza di movimento: restare ferme nello stesso punto, magari per mancanza di spazio, causa una pressione continua che ostacola il circolo sanguigno e predispone alla formazione di pododermatiti.  Obesità: i polli sovrappeso hanno un maggiore rischio di sviluppare pododermatite, in quanto il loro peso extra esercita una pressione maggiore sui piedi. Pododermatite dei polli: prevenzione La prevenzione è la chiave per evitare la pododermatite nei polli. Ecco alcune misure che possono essere adottate: Fornire spazio adeguato: assicurarsi che i polli abbiano abbastanza spazio per muoversi e riposarsi comodamente, evitando sovraffollamento. Utilizzare lettiere adeguate: assicurarsi che la lettiera sia pulita, asciutta e morbida. È possibile utilizzare paglia, segatura o altre lettiere adeguate. Alimentazione equilibrata: fornire una dieta nutriente ed equilibrata ai polli, assicurandosi che ricevano tutti i nutrienti essenziali di cui hanno bisogno. Evitare l'obesità: controllare il peso dei polli e limitare l'accesso a cibi ad alto contenuto calorico. Pododermatite delle galline: trattamenti Se un pollo sviluppa la pododermatite, è importante intervenire tempestivamente per prevenire complicazioni. Un veterinario esperto potrebbe essere in grado di prescrivere trattamenti topici, come pomate antibiotiche o soluzioni antisettiche, per aiutare a guarire le lesioni. In alcuni casi gravi, potrebbe essere necessario somministrare antibiotici o ricorrere ad interventi chirurgici. Se la pododermatite si trova ad uno stadio iniziale, il miglior modo per trattarla consiste nella perdita di peso e nella modifica delle superfici di appoggio delle galline, intese sia come fondi che posatoi. La soluzione migliore è spostare i polli interessati in una zona morbida. Inoltre, si può ricorrere a dei bagni tiepidi con del disinfettante per ammorbidire le croste che ricoprono le lesioni meno gravi. Se invece la malattia si trova ad uno stadio più avanzato, possono essere d'aiuto delle fasciature, per ridurre la pressione sui cuscinetti plantari. Qualora gli animali non rispondano positivamente alle terapie, si può arrivare anche ad un intervento chirurgico, per eliminare i tessuti infetti.
Piante velenose per le galline: quali sono e come evitare le ingestioni

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Piante velenose per le galline: quali sono e come evitare le ingestioni

il dic 23 2024
Le galline sono animali curiosi e spesso si avventurano a esplorare l'ambiente circostante, comprese le piante. Tuttavia, molte piante comuni possono essere velenose per loro, rappresentando un rischio per la loro salute. In questo articolo, esploreremo le piante velenose per le galline e forniremo consigli su come proteggere il tuo gregge da tali minacce. Piante velenose per polli Azalee e Rododendri: queste piante ornamentali contengono grayanotossine, che possono essere pericolose se consumate Datura (Stramonio): conosciuta anche come 'trombetta degli angeli', questa pianta contiene alcaloidi che possono essere letali per le galline Oleandro: tutte le parti di questa pianta sono altamente velenose per le galline Ciclamino: le radici di questa pianta sono particolarmente tossiche Digitalide (Digitale): questa pianta contiene glicosidi cardiaci che possono essere mortali se ingeriti in grandi quantità Lantana: tutte le parti di questa pianta, soprattutto le bacche, sono tossiche se ingerite Altre piante nocive per galline Aconito (Aconitum): conosciuto anche come 'napelo' o 'elioforo', questa pianta contiene alcaloidi tossici che possono causare gravi problemi di salute se ingeriti Euforbia (Euphorbia): alcune varietà di euforbia contengono lattice irritante che può causare problemi digestivi e dermatite Colchico (Colchicum autumnale): anche noto come 'zafferanone', questa pianta contiene colchicina, un alcaloide altamente tossico Narciso (Narcissus): tutte le parti della pianta, in particolare i bulbi, contengono alcaloidi che possono essere nocivi se ingeriti Rischi e sintomi L'ingestione di piante velenose può causare una serie di sintomi nelle galline, tra cui vomito, diarrea, letargia, difficoltà respiratorie e convulsioni. In alcuni casi gravi, può portare alla morte dell'animale. Piante velenose per galline: prevenire ingestioni accidentali Conoscenza: familiarizza con le piante velenose nella tua area e rimuovile dallo spazio accessibile alle galline Barriere fisiche: utilizza recinzioni o barriere per impedire alle galline di accedere alle piante velenose Monitoraggio costante: ispeziona regolarmente l'area in cui le galline pascolano, per individuare eventuali piante dannose e rimuoverle prontamente Alimentazione sicura: assicurati che le galline abbiano accesso ad un'alimentazione bilanciata e nutriente, per ridurre la probabilità che si avventurino a cercare cibo nelle piante circostanti Proteggere le galline dalle piante velenose è essenziale per garantire il loro benessere e la loro sicurezza. Con la conoscenza delle piante pericolose e l'attuazione di misure preventive, è possibile ridurre significativamente il rischio di avvelenamento. Dando priorità alla sicurezza dei tuoi polli, garantirai loro una vita felice e sana. Conosci altre piante velenose per i polli? Scrivicelo nei commenti!
Gallo che canta di notte: i possibili motivi

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Gallo che canta di notte: i possibili motivi

il dic 23 2024
Il canto del gallo di notte è un comportamento intrigante che può essere influenzato da una varietà di fattori biologici, ambientali e sociali. In molte culture e tradizioni, il gallo è associato al sorgere del sole e al nuovo giorno che inizia, ma ciò non gli impedisce di cantare anche durante le ore notturne. Perché il gallo canta la notte Ecco alcuni motivi che potrebbero spiegare questo comportamento: Territorialità e dominanza: i galli sono animali territoriali e il loro canto può servire a marcare il loro territorio e a comunicare la loro presenza ad altri galli nelle vicinanze. Cantare di notte potrebbe essere un modo per rafforzare la loro posizione dominante nel gruppo. Segnalazione di pericolo: i galli sono anche guardiani del pollaio ed emettono suoni di allarme in risposta a potenziali minacce, come predatori o intrusi. Cantare di notte potrebbe essere un modo per avvisare gli altri membri del gruppo di un pericolo imminente. Richiamo sessuale: il canto del gallo è una parte importante del corteggiamento nei confronti delle galline. Cantare di notte potrebbe essere un tentativo di attrarre le femmine o di stabilire il proprio status dominante all'interno del gruppo. Risposta agli stimoli ambientali: i galli sono sensibili agli stimoli esterni, come la luce e i rumori. Cambiamenti improvvisi nell'ambiente, come luci artificiali o rumori notturni, potrebbero stimolare il gallo a cantare anche durante le ore più buie. Disturbi nel ritmo circadiano: alcuni galli potrebbero avere disturbi nel loro ritmo circadiano, il che potrebbe farli cantare in momenti inattesi, inclusa la notte. Questo potrebbe essere dovuto a fattori genetici, ambientali o di stress. Condizioni ambientali: le condizioni meteorologiche e ambientali, come cambiamenti nella temperatura o nell'umidità, potrebbero influenzare il comportamento dei galli. Ad esempio, alcune ricerche suggeriscono che i galli possano cantare di più durante le notti di luna piena. Abitudine individuale: come per molti animali, i galli possono sviluppare abitudini individuali basate sulla loro storia di vita e sull'ambiente in cui vivono. Alcuni galli potrebbero aver imparato a cantare di notte per ragioni specifiche legate alle loro esperienze personali. Il canto notturno dei galli è dunque un comportamento complesso, che può essere influenzato da una combinazione di fattori biologici, ambientali e sociali. Studiare questo fenomeno può fornire preziose informazioni sulla biologia e sul comportamento di queste affascinanti creature. Tu hai mai sentito il gallo cantare durante la notte? Oppure conosci altri motivi che potrebbero influenzare questo comportamento? Scrivicelo nei commenti!
Dove posizionare il pollaio: aspetti da considerare

Polli e Galline

Dove posizionare il pollaio: aspetti da considerare

il dic 23 2024
Posizionare un pollaio correttamente è una decisione importante per garantire il benessere delle galline e la produttività dell'allevamento. Le galline, infatti, sono animali sensibili, che hanno bisogno di un ambiente adeguato per prosperare. Posizionare il pollaio in un luogo appropriato assicura che le galline abbiano accesso a condizioni ambientali ottimali, come luce solare sufficiente, ombra, protezione dal vento e terreno ben drenato. Un ambiente confortevole e sicuro contribuisce al loro benessere generale e riduce il rischio di stress, malattie e comportamenti indesiderati, favorendo al contempo una produzione di uova sane e abbondanti. Dove mettere un pollaio: scelta del luogo ideale Ecco alcuni aspetti da considerare per scegliere il luogo ideale: Esposizione solare ottimale: il pollaio dovrebbe essere collocato in un'area che riceve un'adeguata esposizione al sole durante il giorno. L'esposizione diretta alla luce solare aiuta a mantenere il pollaio asciutto e a ridurre l'umidità all'interno, contribuendo così a prevenire problemi di salute tra le galline e riducendo il rischio di formazione di muffe. Ombra e riparo: anche se l'esposizione al sole è importante, è altrettanto cruciale che il pollaio abbia accesso a zone d'ombra durante i giorni caldi. Queste aree forniscono riparo alle galline dal calore eccessivo e possono contribuire a mantenere una temperatura interna confortevole. È possibile aggiungere strutture come alberi, teli o strutture artificiali per creare zone d'ombra all'interno o intorno al pollaio. Protezione dal vento: evitare posizioni esposte a forti venti è essenziale per la salute delle galline. I venti freddi possono causare stress termico e influire negativamente sulla produzione di uova. Posizionare il pollaio in un'area riparata, ad esempio dietro a edifici, muri o siepi, può aiutare a ridurre l'impatto del vento sul pollame. Drenaggio del terreno: un buon drenaggio intorno al pollaio è fondamentale per prevenire allagamenti e ristagni d'acqua. Terreni troppo umidi possono favorire la proliferazione di batteri nocivi e parassiti, mettendo a rischio la salute delle galline. È consigliabile scegliere un terreno leggermente inclinato e poroso per favorire il deflusso dell'acqua piovana e prevenire ristagni. Accesso all'acqua: è importante che il pollaio sia situato in prossimità di una fonte d'acqua pulita e fresca per garantire un facile accesso alle galline. L'acqua è essenziale per l'idratazione, la digestione e la regolazione termica delle galline, quindi assicurarsi che sia sempre disponibile è fondamentale per il loro benessere. Sicurezza: proteggere il pollaio dai predatori è una priorità assoluta. Recintare l'area intorno al pollaio con materiali robusti e resistenti ai predatori, come rete metallica o recinzioni in legno, è essenziale per evitare attacchi da parte di volpi, cani randagi, procioni o uccelli rapaci. È consigliabile anche scavare una barriera sotterranea per prevenire scavi da parte di animali predatori. Distanza dalla casa: sebbene il pollaio sia un'aggiunta preziosa a una proprietà, è importante tenere conto della distanza dalla casa principale. Anche se le galline possono essere piacevoli da ascoltare durante il giorno, il loro canto mattutino potrebbe disturbare i vicini o i membri della famiglia che amano dormire fino a tardi. Inoltre, è importante considerare anche l'odore che potrebbe provenire dal pollaio, specialmente durante le operazioni di pulizia. Accessibilità e praticità: infine, assicurarsi che il pollaio sia facilmente accessibile per la pulizia quotidiana, la raccolta delle uova e la cura delle galline è essenziale. Posizionare il pollaio in un'area comoda e facilmente raggiungibile può rendere più semplici le attività quotidiane di gestione dell'allevamento. Prendersi il tempo necessario per scegliere il luogo ideale per il pollaio può fare la differenza nel garantire un ambiente sicuro e confortevole per le galline e massimizzare la produzione di uova.
Erbe aromatiche nel pollaio: quali piantare

Polli e Galline

Erbe aromatiche nel pollaio: quali piantare

il dic 23 2024
Le erbe aromatiche sono considerate per lo più piante perfette per aggiungere sapore e profumo alla nostra cucina. Non tutti sanno che possono offrire anche una serie di benefici se vengono piantate nel pollaio. Queste piante infatti, ricche di aromi e oli essenziali, possono migliorare l'ambiente e la salute delle galline in diversi modi. Oltre a stimolare l'appetito delle galline e fornire una grande varietà di sapori nella loro dieta, molte erbe aromatiche possiedono anche proprietà antiparassitarie, antibatteriche e antinfiammatorie, che possono contribuire a mantenere un ambiente sano nel pollaio e promuovere il benessere dei polli. Piante aromatiche alle galline: quali scegliere Ci sono diverse erbe aromatiche che possono essere utili e sicure da mettere in un pollaio. Ecco alcune piante aromatiche comuni che potresti considerare: Menta: la menta ha un odore fresco e può aiutare a respingere insetti fastidiosi come le zanzare. Prezzemolo: ricco di vitamine e minerali, il prezzemolo può essere un'aggiunta nutriente alla dieta delle galline. Basilico: oltre ad avere un aroma delizioso, il basilico può avere proprietà antibatteriche e antiparassitarie. Rosmarino: l'olio essenziale di rosmarino è noto per le sue proprietà antiparassitarie, quindi può essere utile per mantenere pulito il pollaio. Timo: il timo ha anche proprietà antiparassitarie e può essere un'aggiunta utile alla dieta delle galline. Salvia: la salvia può aiutare a mantenere l'area del pollaio priva di parassiti e ha anche proprietà antinfiammatorie. Origano: conosciuto per le sue proprietà antibatteriche e antifungine, l'origano può aiutare a mantenere l'igiene nel pollaio. Erba cipollina: l'erba cipollina può fornire un sapore leggermente piccante e le galline potrebbero apprezzarla nella loro dieta. Assicurati sempre di fornire erbe fresche e pulite alle galline e osserva attentamente le loro reazioni. Molte piante sono sicure per le galline, ma è comunque importante somministrarle con moderazione e assicurarsi che siano adatte al consumo avicolo. Le galline possono mangiare l'aglio? In generale sì, le galline possono mangiare aglio, ma è importante somministrarlo con moderazione. L'aglio contiene composti che possono avere benefici per la salute dei polli, tra cui proprietà antibatteriche e antiparassitarie. Tuttavia, se somministrato in eccesso, l'aglio può alterare il sapore delle uova. Ecco alcuni punti da considerare: Quantità: l'aglio dovrebbe essere somministrato occasionalmente e in piccole quantità. Una piccola quantità di aglio essiccato, tritato o schiacciato può essere aggiunta al mangime o alle erbe aromatiche nel pollaio. Variazione della dieta: assicurati di fornire alle galline una dieta bilanciata che includa una varietà di alimenti, compresi cereali, verdure, frutta e proteine. L'aglio non deve assolutamente costituire la maggior parte della loro dieta. Monitoraggio: osserva attentamente le reazioni delle galline all'aglio. Alcune galline potrebbero non gradire il sapore o potrebbero avere sensibilità digestive. Se noti segni di disagio o cambiamenti nel comportamento, interrompi l'aggiunta di aglio alla loro dieta. Le galline possono mangiare le ortiche? Anche in questo caso la risposta è sì, le galline possono mangiare ortiche, ma con alcune precauzioni. Queste piante sono ricche di vitamine e minerali, come la vitamina A, C, ferro e calcio, che possono essere molto benefici per la salute dei tuoi avicoli. Tuttavia, è importante sapere che le ortiche fresche hanno peli urticanti, che possono causare irritazione sia alle persone che agli animali. Ecco alcuni suggerimenti su come somministrare ortiche alle galline in modo sicuro: Essiccazione: una volta essiccate, le ortiche perdono i loro peli urticanti e possono essere aggiunte al mangime delle galline. Puoi raccogliere le ortiche, farle essiccare all'ombra per alcuni giorni e poi sbriciolarle nel cibo. In alternativa, puoi scegliere le nostre ortiche 100% naturali, già essiccate e pronte all'uso. Cottura: un altro modo per rimuovere i peli urticanti è cuocere le ortiche. Puoi scottarle brevemente in acqua bollente per neutralizzare i peli urticanti prima di offrirle alle galline. Monitoraggio: come per qualsiasi nuovo alimento, osserva le galline per assicurarti che tollerino bene le ortiche e che non ci siano reazioni avverse. Come vedi, integrare erbe aromatiche nel pollaio non solo può arricchire l'esperienza delle galline, ma può anche essere un modo naturale per promuovere la loro salute e il loro comfort.