La riproduzione del coniglio: la formazione della coppia

26 Aprile 2017
La riproduzione del coniglio: la formazione della coppia

Qualche articolo fa avevamo introdotto l’argomento “riproduzione del coniglio”, esordendo con le motivazioni a favore della sterilizzazione. Archiviato questo tema, ora possiamo intraprendere un altro viaggio in cui parleremo della riproduzione vera e propria: partiremo con la formazione della coppia, fino ad arrivare allo svezzamento dei piccoli coniglietti.

Come scegliere gli esemplari per la riproduzione? Come stabilire un rapporto tra gli stessi? Quali tempistiche possono essere necessarie? Queste sono le domande di base alle quali cercheremo di rispondere per spiegare come avviene la formazione della coppia.

La maturità sessuale dei conigli

La maturità sessuale dei nostri amici lagomorfi  (così è chiamato il genere animale cui appartengono i conigli) arriva in generale dopo i 4 – 10 mesi di vita. Le razze nane tendono ad essere più precoci di quelle più grandi o di quelle giganti. Inoltre le femmine solitamente raggiungono la maturità sessuale poco prima dei maschi.

Come scegliere i conigli riproduttori?

Nella scelta dei 2 riproduttori la genetica dovrebbe giocare un ruolo fondamentale. Non bisogna optare solo per 2 esemplari sani, in forma e con un patrimonio genetico invidiabile per la specie, ma anche per quelli più docili, più gestibili e poco paurosi (il carattere ha una componente ereditaria).

Per sopportare al meglio la successiva gravidanza, la femmina (in particolare) dovrà essere in ottimo stato di salute. Non dovrà essere convalescente da malattia e giusta costituzione (non troppo grassa o tropo magra).

Come far conoscere tra i loro i due conigli

I due conigli scelti per la riproduzione devono vivere separatamente e quindi non condividere gli stessi spazi (questo per la loro propensione alla territorialità). Negli allevamenti ad esempio è la femmina ad essere introdotta nell’habitat del maschio perché, nel caso contrario, lei potrebbe mostrarsi più protettiva verso il suo territorio.

Nel caso in cui invece i due animali venissero introdotti in un ambiente completamente estraneo per entrambi, il maschio potrebbe dimostrarsi più curioso nell’esplorare i nuovi spazi che nei confronti della compagna.

Tempistiche per l’accoppiamento

Anche se il coniglio non ha un vero e proprio periodo in cui entra in calore (ed è quindi quasi sempre pronto alla riproduzione) non è detto che l’atto di accoppiamento vero e proprio si esaurisca in poco tempo. Nello specifico, può capitare che la femmina non sia pronta e ciò può richiedere più tentativi.

Quando una coniglietta è pronta, lo esprime assumendo una posizione che facilita l’approccio del maschio (zampe posteriori e coda rialzate). Se ciò no avviene, significa che la femmina ha ancora bisogno di tempo. Di conseguenza, per assicurarsi che l’accoppiamento vada a buon fine bisognerà provare per più volte un avvicinamento dei 2 esemplari (sessioni quotidiane di circa mezzora, fino a raggiungere almeno un paio di accoppiamenti.

Nei prossimi appuntamenti passeremo ad affrontare i temi della gravidanza e dello svezzamento dei piccoli conigli.

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Commenti:
2
    Antonella Sorcinelli
    30/01/2024 14:12
    Vorrei porre una domanda : ma anche seguendo un iter come in natura, cioè permettendo alla coniglietta di accoppiarsi liberamente generando cuccioli, questa è soggetta a un'elevata percentuale di possibilità di contrarre tumori all'utero?
    Nicola Oselladore (Il Verde Mondo Di Oselladore Nicola)
    06/02/2024 12:54
    A mio avviso no.
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