Allevare rapaci notturni: cos’è la Guferia?

Con il termine guferia si fa riferimento all’uso di rapaci notturni addestrati per la caccia, una vera e propria arte antica tramandata fino ai giorni nostri, con le dovute rivisitazioni, che trova ancora applicazione soprattutto a livello amatoriale (con esibizioni di volo o simulazioni di caccia). Approfondiamo quindi questo argomento cercando di capire caratteristiche della guferia e le razze di rapace più indicate allo scopo.

Che differenza c'è tra Guferia, Falconeria e semplice allevamento?

Iniziamo con il sottolineare le caratteristiche distintive di 3 forme diverse di allevamento di rapaci. Per Falconeria in generale si intende l’uso di rapaci per catturare prede nel loro habitat naturale. Nello specifico, la falconeria prevede l’impiego di volatili appartenenti alla famiglia dei Falconidi e degli Accipitridae (falchi e aquile in tutte le sottospecie e famiglie diffuse sul globo).

Quando vengono allevati rapaci notturni come gufi, civette, barbagianni o assioli (ovvero uccelli rapaci appartenenti esclusivamente all'ordine degli strigiformi) si può parlare di Guferia.

Diverso ancora è il semplice allevamento condotto al solo scopo di far riprodurre in cattività i rapaci, senza che vi sia la parte di addestramento. A tal proposito va ricordato che è vietata la detenzione di rapaci prelevati dal loro ambiente naturale, possono essere acquistati ed allevati sono esemplari nati e cresciuti in cattività.

Alcuni dettagli sulla Guferia

Quali ragioni potrebbero spingere una persona interessata più verso la guferia rispetto alla falconeria? Innanzi tutto c’è da dire che i rapaci notturni sono più economici rispetto a quelli diurni. Inoltre sono anche più facili da gestire: richiedono relativamente meno spazio e, rispetto ai parenti diurni, tendono ad essere più sedentari, più legati all’ambiente in cui vivono, hanno meno bisogno di compiere voli, ma sotto certi punti di vista sono anche un po’ pigri (e quindi relativamente meno inclini all’apprendimento).

Falconeria e Guferia: le origini

Il rapporto tra uomo e rapaci ha origini antichissime e trova le sue radici in un’area territoriale che va dalla Russia alla Mongolia. Alla base di questo legame simbiotico ci sta la caccia e quindi la necessità di procurarsi cibo. Col tempo l’uomo ha imparato a comprendere questi volatili e a mettere in pratica tecniche di addestramento che infondessero nell’animale fiducia verso il padrone e l’idea di una cooperazione vantaggiosa per entrambi (l’uomo cerca e trova prede, il rapace le caccia).

Ovviamente al giorno d’oggi è venuta meno la necessità di allevare rapaci per ragioni di sopravvivenza. Ma la tradizione della falconeria è rimasta, affinata con più moderne tecniche di falconeria e nel pieno rispetto delle esigenze naturali dell’animale. Accanto alla falconeria e alla guferia classica si sono fatte strada nuove forme alternative di addomesticamento dei rapaci impostate come esibizioni di volo o simulazioni di caccia.

Quali sono le specie più diffuse per la Guferia?

Le specie di rapace notturno più indicate per l’allevamento sono le 4 elencate prima: gufi reali, civette, assioli e barbagianni. Tra queste, il gufo reale è sicuramente la scelta più azzeccata ai fini della falconeria (o guferia classica) quella ai fini di caccia. Il barbagianni invece, per costi e dimensioni, rappresenta la soluzione più comoda per chi è alle prime armi e non vuole un volatile rapace troppo impegnativo.